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Classifica campionato di Serie A
Squadra Pti Squadra Pti
Napoli 26 Torino 14
Atalanta 25 Roma 13
Lazio 25 Verona 12
Inter 25 Parma 12
Fiorentina 25 Como 10
JUVENTUS 24 Cagliari 10
Milan 18 Genoa 10
Bologna 18 Lecce 9
Udinese 16 Venezia 8
Empoli 15 Monza 8
Classifica completa, risultati, calendario
Le prossime gare in calendario
Data/Ora Cmp Partita
23.11 18:00 A Milan-Juventus
27.11 21:00 CL Aston Villa-Juve
01.12 20:45 A Lecce-Juventus
07.12 18:00 A Juventus-Bologna
11.12 21:00 CL Juve-Manchester City
14.12 20:45 A Juventus-Venezia
17.12 21:00 Ita Juventus-Cagliari
22.12 20:45 A Monza-Juventus
29.12 18:00 A Juve-Fiorentina
03.01 20:00 SCI Juventus-Milan
Calendario completo
Tutte le partite ufficiali della stagione
G. Pti Vit Par Sco Fat Sub  
9 16 4 4 1 12 5 C
7 15 4 3 0 16 7 F
0 0 0 0 0 0 0 N
16 31 8 7 1 28 12 T
Ultime 10 gare ufficiali
Data Cmp Partita Ris
28.09 A Genoa-Juventus 0-3
02.10 CL Lipsia-Juventus 2-3
06.10 A Juventus-Cagliari 1-1
19.10 A Juventus-Lazio 1-0
22.10 CL Juventus-Stoccarda 0-1
27.10 A Inter-Juventus 4-4
30.10 A Juventus-Parma 2-2
02.11 A Udinese-Juventus 0-2
05.11 CL Lille-Juventus 1-1
09.11 A Juventus-Torino 2-0
Punti 19 - Vinte 5 - Pari 4 - Perse 1
Gol fatti 19 - Gol subiti 11 - Vedi tabellini
Tutte le partite ufficiali della stagione
M Giocatore Pre Min Pan Gol
27 Cambiaso 16 1297 2 1
9 Vlahovic 16 1295 - 9
10 Yildiz 16 1139 3 4
5 Locatelli M. 14 1050 3 -
37 Savona 14 808 7 2
15 Kalulu 13 1077 3 -
4 Gatti F. 13 1032 5 -
19 Thuram K. 13 693 6 -
29 Di Gregorio 1 12 1049 3 -10
21 Fagioli 12 642 10 -
16 McKennie 12 613 8 2
8 Koopmeiners 11 829 2 -
22 Weah 11 525 6 4
7 Conceiçao 1 10 601 5 2
6 Danilo 1 10 428 11 -
32 Cabal 9 618 8 -
26 Douglas Luiz 9 312 9 -
3 Bremer 8 636 - -
51 Mbangula 8 329 12 1
11 Nico Gonzalez 6 307 1 1
1 Perin 5 390 12 -2
40 Rouhi 3 88 14 -
17 Adzic 2 40 9 -
36 Anghelè 1 5 1 -
23 Pinsoglio 0 - 16 -
41 Gil Puche 0 - 2 -
38 Daffara 0 - 1 -
18 Arthur 0 - - -
39 Barbieri 0 - - -
46 Comenencia 0 - - -
44 Gonzalez 0 - - -
48 Hasa 0 - - -
14 Milik 0 - - -
20 Miretti 0 - - -
43 Muharemovic 0 - - -
41 Nicolussi 0 - - -
- Pogba 0 - - -
49 Sekulov 0 - - -
18 Soulé 0 - - -
33 Tiago Djalò 0 - - -
Contributo reparti in fase realizzativa
Difesa 3 - Centrocampo 7 - Attacco 16
Altre statistiche
Giocatori utilizzati 24 (almeno 1 pres.)
Giocatori in gol 9 (37,50%)
Rigori segnati 4 - Sbagliati 0 - Parati 1
Ammonizioni 29 (15 giocatori)
Espulsioni 3 (3 giocatori)
Tutte le statistiche
La Juventus dal 1900 ad oggi
Gare ufficiali   Serie A
4.579 Giocate 3.088
2.508 (54,77%) Vittorie 1.699 (55,02%)
1.172 (25,60%) Pareggi 836 (27,07%)
899 (19,63%) Sconfitte 553 (17,91%)
8.194 Fatti 5.378
4.459 Subiti 2.910
C. Europee   Era 3 pti (uff.)
512 Giocate 1.557
281 (54,88%) Vittorie 927 (59,54%)
113 (22,07%) Pareggi 369 (23,70%)
118 (23,05%) Sconfitte 261 (16,76%)
871 Fatti 2.737
472 Subiti 1.378
Tutti i numeri della Juventus
Top 10 - All Time (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
705 Del Piero 290 Del Piero
685 Buffon 179 Boniperti G.
561 Chiellini 178 Bettega R.
552 Scirea 171 Trezeguet
528 Furino 167 Sivori
502 Bonucci 158 Borel F.
482 Bettega R. 130 Anastasi
476 Zoff 124 Hansen J.
459 Boniperti G. 115 Baggio R.
450 Salvadore 115 Dybala
Classifiche complete
Top 10 - Rosa attuale (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
207 Danilo 50 Vlahovic
146 Locatelli M. 17 Milik
146 McKennie 15 McKennie
117 Vlahovic 9 Danilo
91 Bremer 8 Bremer
76 Gatti F. 8 Yildiz
75 Milik 6 Gatti F.
63 Arthur 5 Weah
59 Fagioli 4 Cambiaso
55 Cambiaso 4 Locatelli M.
Classifiche complete
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Pubblicato il 31.08.2008

Paulo Sousa

di Bidescu
La Juventus “trapattoniana” è arrivata ai quarti di finale di una fondamentale Coppa Uefa, obiettivo primario di stagione, visto che in campionato le cose non vanno benissimo. Avversario il Benefica, gara di andata a Lisbona. Una battaglia, contro un avversario che lotta su ogni pallone, trascinato da un giovanotto che sembra avere la calamita ai piedi, tanto riesce in ogni contrasto a mantenere il pallone strettamente incollato al suo destro. Il giovanotto in questione si chiama Paulo Sousa ed ha 23 anni scarsi; non è solo un lottatore, ma è capace di lanci millimetrici e sa dettare pure egregiamente i tempi della manovra. La Juventus lo adocchia e se lo cura a distanza; visto e rivisto in altre occasioni, anche con la maglia della nazionale portoghese, Paulo Sousa è uno dei primissimi acquisti dell’era Moggi-Lippi. Dopo quattro anni nel Benfica, un posto fisso nella Nazionale portoghese conquistato da giovanissimo ed un anno nello Sporting Lisbona, dove conquista lo scudetto, è arrivato il momento della Juventus.
«Sono nato e cresciuto a Viseu, nel centro del Portogallo, in seno ad una famiglia di pochi averi ma in cui, al contrario, non mancavano l’armonia, l’affetto, il senso del dovere e della giustizia. Cioè, un focolare eticamente ineccepibile», dice il neoacquisto bianconero, all’atto della presentazione, «Mio padre Delfim era ed è meccanico di moto e mia madre, Maria Madalena, sarta. Meno male che adesso, con il mio aiuto, può permettersi di stare a casa. Chi svolge lavoro dipendente, per di più umile non può di certo campare nell’agiatezza, stenta a far quadrare il bilancio domestico. Io sono il primogenito. Poi è arrivato un fratello e le cose, naturalmente, dal punto di vista dei mezzi, non sono migliorate».
Nell’infanzia, Sousa fa quello che di solito fanno i ragazzi di origine campagnola: va a scuola e sferra i primi calci nelle strade impolverate del suo paese. Fino ai dodici anni è stato così, il traguardo da inseguire era quello del profitto scolastico, degli esami che occorreva superare. Ma a quell’età è ancora facile conciliare gli impegni scolareschi con il divertimento. Paulo trova anche il tempo ed il modo di provare altre attività sportive, come il basket e l’atletica leggera, corse sulla media e lunga distanza. Non voleva smentire una specie di diffusa predestinazione della sua terra, che ha dato i natali a famosi corridori di fondo. L’unico rimpianto è non aver mai provato con la pallavolo, la disciplina sportiva che ha sempre gradito di più. Tra i dodici (quando firma il primo cartellino per il Repesenses) ed i quindici anni la scuola ed il calcio convivono fianco a fianco, senza intralci. Intanto, mentre si mette in evidenza nella formazione degli “iniciados” che disputa il campionato portoghese della categoria (zona nord) e che, trascinata da lui, si batte a tu per tu con le rappresentative del Porto e del Boavista, Sousa conclude anche il ginnasio (nono anno di scolarità), con un dieci e lode in matematica. Il sogno era diventare insegnante, più precisamente maestro elementare. Ma è stato un sogno mancato, perché il destino ha deciso diversamente.
Infatti, uno di quelli osservatori, che percorrono di continuo il Paese in lungo ed in largo, Peres Bandeira, già C.T. delle Nazionali giovanili, lo segnala al Benfica:
«Il signor Bandeira si mise in contatto con mio padre e l’accordo venne raggiunto in pochi giorni. Anche se tifavo Sporting ed il trasloco mi allontanava dai miei e scombussolava radicalmente i miei progetti, non potevo permettermi il lusso di rifiutare l’occasione di spiccare il primo grande salto della mia vita».
Al Benfica furono sette anni di apprendistato, di evoluzione, di maturazione, di affermazione. «Quasi tutto quello che valgo come calciatore lo debbo all’allenatore Tamagnini Nené, un goleador del Benfica negli anni 60».
Il corollario logico di questa crescita è l’arrivo stabile prima alla Nazionale juniores (campione mondiale Under 20 nel 1989 a Ryad, in Arabia Saudita) e poi a quella principale.
«Debbo ringraziare Carlos Queiroz, perché mi ha proiettato a livello internazionale ed instillato in me la mentalità vincente, e Sven Góran Eriksson, perché mi ha lanciato in prima squadra quando ero appena un diciannovenne. Due grandi allenatori che hanno segnato in modo tangibile ed indelebile la mia carriera».
Nell’estate del 1994, quando la grande rivoluzione “lippiana” è agli albori, Paulo Sousa diventa bianconero. Nasce una Juventus nuova, che guarda avanti e pensa nuovamente in grande, una Juventus che costruisce a metà del campo la sua forza. C’era già Conte, adesso ecco il portoghese di Viseu nel pieno della condizione e dello smalto. Un lottatore che corre e combatte, ma che sa pure dirigere il traffico: se ne sentiva il bisogno. La Juventus parte con qualche timore, visto che la squadra è nuova per oltre metà, ma con gente come Paulo Sousa le paure passano presto. Mancava alla Juventus un tipo alla Rijkaard, un interditore capace di proporsi e soprattutto fare la spola tra difesa ed attacco, come dicevano i cronisti del calcio che fu. Paulo è modernissimo nella concezione del gioco, ma incarna questo prototipo antico e sempre valido. La Juventus, che vince con le stoccate di Vialli e Ravanelli ed incanta con le prime prodezze del giovanissimo Del Piero, ha nel portoghese il cuore pulsante.
«Il mio gioco è fatto di parecchie cose», dice Paulo dopo pochi mesi in bianconero, «sono molto portato al recupero del pallone ed al rilancio immediato. Ma in questa fase, non mi limito solo a far girare la palla. Cerco invece di verticalizzare, di cercare il compagno meglio piazzato o mi inserisco e mi propongo io stesso, per spingere, sostenere le punte. Finché non sono stato nel pieno possesso dei miei mezzi atletici, ho dovuto limitare la mia azione. Appena ho recuperato la piena condizione, ho cominciato a giocare alla mia maniera, cercando di dare alla squadra quello che il tecnico si aspetta da me. L’ho detto più volte: in Italia, alla Juventus, sono venuto per fare un salto di qualità e per vincere qualcosa. Ed ora che sto bene penso proprio di riuscirci».
Una stagione, la sua, da incorniciare, Paulo Sousa ha una continuità di rendimento impressionante. Nel primo campionato dei tre punti che la storia ricordi, il portoghese gioca 26 partite saltando per infortunio qualche gara, ma facendo sempre fortemente sentire il timbro della sua presenza. Più propenso a far segnare i compagni che a cercare avventure in proprio, Paulo Sousa trova però, in modo estemporaneo quanto meritatissimo, la gloria del goal proprio nell’occasione più importante: è l’8 gennaio 1995, quando la Juventus capolista rende visita alla sua inseguitrice più accreditata, il Parma. Sono gli emiliani a portarsi in vantaggio con l’ex Dino Baggio; passano pochi minuti ed una tiro di Paulo Sousa, sorprendendo Giovanni Galli, si infila nell’angolo alto più lontano. È il goal che lancia la rimonta bianconera, che culminerà in una netta vittoria. E quando, il 21 maggio, sempre contro il Parma secondo in classifica, si materializza anche per la matematica il primo scudetto degli anni Novanta, sono in tanti a dire ed a scrivere che uno degli artefici massimi della conquista è proprio Paulo Sousa. Brillante anche nella sfortunata galoppata in Coppa Uefa persa nella doppia finale, ancora contro il Parma, il portoghese incornicia il suo primo anno bianconero mettendo la firma anche sulla conquista della Coppa Italia, battendo nuovamente la compagine emiliana allenata da Nevio Scala.
Dopo una stagione a così alto livello, sono in tanti a prevedere una flessione l’anno dopo, ma si tratta di una valutazione clamorosamente sbagliata. Paulo Sousa gioca, se possibile, ancor meglio; il 1995-96, in cui fa salire a 28 le sue presenze in campionato, riesce a mettere la sua firma nella conquista più attesa, quella della Champions League. Prima del trionfo di Roma, c’è una partita chiave, la semifinale di ritorno a Nantes, in cui Paulo Sousa è l’assoluto protagonista di una delle più strepitose azioni dell’intera stagione; conquistata palla nella sua metà campo, parte in contropiede infilando gli avversari come birilli e presentandosi poi per la conclusione vincente davanti al portiere francese. Un goal stupendo che sancisce la qualificazione bianconera per la finalissima.
È anche l’ultima perla del biennio bianconero. Il portoghese parte da Torino, destinazione Borussia Dortmund, dopo aver conquistato con la Juventus scudetto, Coppa Italia, Supercoppa italiana e Champions League, con 79 partite all’attivo. Lascia un gran bel ricordo.


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