Avevo promesso soprattutto a me stesso di astenermi dal commentare per quest’anno le partite della Juventus, cosa che ho fatto finora; senonchè la lettura e l’ascolto di tanti commenti e opinioni dopo la partita di ieri sera mi ha convinto a tornare sui miei passi e scrivere anche io a commento di partita e del raggiungimento del traguardo minimo prefissato, l’accesso ai play off. Prima di andare oltre nella lettura, vi avviso, dato che dovendo lasciare voi che entrate ogni speranza, fermatevi qui prima che sia troppo tardi, altrimenti fornitevi di un bel contenitore ampio di pop corn, di un long long long long drink, di un comodo sofà e magari di musica di sottofondo, perché vi assicuro, STASERA CE NE E’ PER TUTTI!
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A cominciare intanto dalla radio che dice di essere la radio dei tifosi juventini, che dovrebbe quindi essere la voce a sostegno della squadra, soprattutto nei momenti difficili, che ieri sera invece sembrava quasi in lutto per il risultato, che per quanto arrivato al termine di una partita piatta e senza grandi emozioni, è però un risultato che non era decisamente preventivabile ad inizio della competizione, specie se si pone attenzione che, almeno fino a questo momento, squadroni come PSG, Manchester City e Real Madrid, non sono ancora sicuri neppure di raggiungere questi agognati e disprezzati play off: - ho sentito nel dopo partita Claudio Zuliani dirsi quasi sgomento e deluso dal fatto che … la Juventus ha pubblicato un tweet con il quale annunciava di essere aritmeticamente qualificata per i play off, in sostanza una polemica perché la società per cui lui dice di fare il tifo, afferma una cosa ovvia, comunque la si voglia vedere, la Juventus è nei play off, in quale posizione lo vedremo dopo l’ultima giornata; mi chiedo e vi chiedo se sia possibile trovare ragioni di polemica e di critica alla società e alla squadra su una affermazione ovvia, banale, di soddisfazione comunque per un risultato che è stato conseguito, mi chiedo e vi chiedo cosa avrebbe dovuto fare sui social la Juventus ieri sera, per caso invitare ai pianti e alle autofustigazioni di giocatori e tifosi per avere raggiunto questo risultato interlocutorio dopo un pareggio a reti bianche e senza emozioni? A cantare come Catullo in morte del passero della sua adorata Lesbia, “Lugete, o Veneres Cupidinesque, Et quantum est hominum venustiorum! Passer mortuus est meae puellae, Passer, deliciae meae puellae”? (il riferimento non è affatto casuale ed involontario, intelligenti pauca, dicevano i latini …);
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Vedete, io mantengo ottima memoria, non vi ricorderò le recenti esibizioni europee dei bianconeri, non occorre, ma vi faccio fare qualche passo indietro negli anni, per ricordare a tutti, soprattutto agli smemorati in buona o mala fede, che il cammino della Juventus in Champions League non è mai stato trionfale nella prima fase, ve ne ricordo alcuni: - Stagione 2014 – 15, la Juventus vince la prima, poi ne perde due di fila, contro Atletico ed Olympiacos, nella quarta partita contro i greci, si trova in svantaggio a metà ripresa, come dire, con un piede fuori, poi riuscì a rovesciare il risultato: passaggio assicurato con un pareggio a reti bianche l’ultima partita contro l’Atletico Madrid, in casa, un pareggio non molto diverso da quello di ieri sera, con le due squadre praticamente a fare melina nei minuti finali, e passaggio del turno per un solo punto sui greci; poi nel prosieguo arrivammo in finale; - Stagione 2012 – 13, all’ultima giornata la Juventus rischiava l’eliminazione, nonostante avesse ottenuto una vittoria e un pareggio con i campioni in carica del Chelsea, capolista era lo Shakthar Donetz, avevamo l’ultima gara proprio sul campo di quest’ultima, come dire con l’acqua alla gola, perché nelle prime tre partite, avevamo fatto tre pareggi; - Stagione 2002 – 03, in quella edizione vi erano due gironi di seguito, dapprima a 32 squadre, le sedici qualificate componevano quattro gironi, andavano ai quarti le prime due di questi gironi: bene, la Juventus venne sorteggiata nel secondo girone unitamente a Manchester Utd, Basilea e Deportivo La Coruna, passammo il turno a pari punti con Basilea e Deportivo, perdendo l’ultima in Svizzera e grazie al gol di Tudor al 93’ della gara contro gli spagnoli; - devo ricordarvi pure come ci qualificammo nel 1997 – 98, grazie ad un gol di tale Djordjevic, all’88’ minuto, in forza all’Olympiakos, che bloccò sul pari il Rosenborg? In quella edizione i gironi erano sei, passavano le vincitrici più le migliori due tra le seconde piazzate, la Juventus in caso di vittoria dei norvegesi sarebbe stata eliminata, passò come ottava insomma. Ho voluto citare qualificazioni sofferte in edizioni che poi ci hanno visto finaliste, non casi di eliminazione come nel 2013 – 14, o 2009 – 10: non ricordo MAI che ci fosse in quei casi sconforto per una qualificazione sofferta e in qualche caso fortunosa, ma sempre la gioia per avere comunque ottenuto un risultato importante, andare avanti nella competizione. O forse devo presumere che Zuliani, in queste occasioni, abbia pianto di brutto per questi passaggi di turno molto sofferti e fortunosi …
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Bene, se la radio dei tifosi praticamente si lista a lutto per un risultato che comunque significa il superamento di una fase del torneo, ancor peggio ho letto in giro dei tifosi, e qui però devo mettere i puntini sulle i, visto che ho letto di tutto, di più e di peggio; - ci sta la critica all’allenatore, colpevole di qualsiasi cosa, ma non meritevole per avere comunque conseguito un traguardo minimo stagionale, ci sta pure una critica alla società per non avere approntato un organico adeguato alla competizione, alle competizioni tutte, ma signori miei, cercate almeno di essere coerenti nelle vostre critiche, di non cadere in ragionamenti che contengano tesi che, mi perdonerà qualche linguista, contengono degli evidenti ossimori logici: - ho letto che questa è una squadra di mezze calzette, un amico con il quale fino a qualche mese addietro mi trovavo sempre d’accordo ma da ultimo un po’ meno, ha argutamente definito “platinette” un nostro giocatore, e la sua presenza sarebbe la dimostrazione della mediocrità di questa Juventus; - ho letto critiche pesanti, feroci, al mercato fatto da Giuntoli, fallimentare, soldi sprecati per Douglas Luiz, Koopmeiners, Nico Gonzalez, strapagati e dunque sopravvalutati; - ho letto che abbiamo preso un portiere non da Juve, che non abbiamo attaccanti degni di questo nome, che il gioco è asfittico, inguardabile (ci può stare, lo dico fin da ora), che questo gruppo non onora la maglia e la storia bianconera; - poi però leggo, praticamente dagli stessi amici, che Motta è totalmente incapace, inadeguato, ci porterà alla rovina, mentre con un altro allenatore il rendimento sarebbe diverso e non ci esporremmo ai fallimenti (sic!) attuali, ed a questo punto è il mio cervello ad andare in corto circuito, perché francamente vorrei davvero capire quali coerenze ci stanno in ragionamenti di tifosi che da un lato parlano di squadra mediocre, di bidoni sopravvalutati, ma dall’altro dicono che questa squadra mediocre di bidoni sopravvalutati, con un altro allenatore farebbe sicuramente meglio! - infine il solito opinionista radiofonico ospite fisso serale, a spiegarci che Motta sarebbe a suo dire un integralista, che gli allenatori integralisti non vincono mai, un modo per lanciare l’ennesimo messaggio che questo allenatore va cambiato quanto prima e preso uno che non sia integralista, termine che francamente lo vorrei meglio spiegato dall’opinionista in questione, visto che lui è il principale sostenitore di un allenatore che dell’integralismo tattico per il 3 – 5 – 2, ne ha fatto una bandiera che l’ha portato a vincere tre titoli con tre squadre diverse, in due campionati diversi, quando io quest’anno ho visto almeno quattro soluzioni tattiche adottate da Motta (4 – 2 – 3 – 1; 4 – 1 – 4 – 1; 4 – 2 – 4; 4 – 3 – 3), nella ricerca del migliore equilibrio possibile del gruppo che ha a sua disposizione.
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A questo punto vi chiedo almeno coerenza nelle vostre critiche, perché una tesi a mio giudizio esclude l’altra: - o Giuntoli ha cannato letteralmente il mercato, è stato allestito un organico modesto, inadeguato e sopravvalutato, per cui i risultati finora ottenuti sono la conseguenza di questo mercato, e di conseguenza Giuntoli è responsabile e deve prendere atto la proprietà di un D.G. inadeguato; - o, viceversa, Giuntoli ha effettuato operazioni valide, brillanti, abbiamo uno squadrone che però rende poco e male per colpa di un allenatore, che quindi è inadeguato è va sostituito o adesso, in corso di stagione o a fine stagione; mettetevi quindi d’accordo con la logica e con la coerenza, perché attualmente i risultati conseguiti sul campo, ricordo, sono di squadra ancora in lizza per gli obiettivi stagionali, piazzamento Champions, Coppa Italia e prosecuzione del cammino nella Champions in corso; che se è vero che abbiamo pareggiato troppo, è anche vero che in CL fuori casa siamo imbattuti ed abbiamo avuto trasferte anche di un certo impegno, non sicuramente a casa dello Young Boys o dello Slovan Bratislava, per dire, che ieri sera abbiamo pareggiato laddove hanno perso Aston Villa e Sporting Lisbona; che se un organico è modesto, composto da mezze calzette, portare l’organico a competere per le prime posizioni in campionato, passare il turno anche se per i play off, con una giornata d’anticipo, essere ancora in corsa per la coppa Italia, è un risultato che va a merito di chi guida questo organico modesto. In altri termini, se criticate Giuntoli per l’organico allestito, non potete anche criticare Motta per quanto la squadra rende sul campo, altrimenti dovete dire che è un allenatore modesto e inadeguato, perché pareggia spesso o quasi sempre con un portiere da pallone d’oro, tre superstar acquistate da Giuntoli, un centravanti che guidato da altri farebbe tre gol a partita, e giocatori che giocavano lo scorso anno in Next Gen solo per coprirne il reale talento e non svelare il grandissimo potenziale che avevano fin da allora, per cui questa squadra allestita da Giuntoli, con un altro allenatore, magari non “integralista” (per fare contento un opinionista), magari con o senza parrucchino, magari esperto o meno di gabbioni e di ippica, magari chiunque vogliate che sia, a quest’ora dovrebbe essere con sessantatre punti in campionato e davanti al Liverpool in Champions! Capisco che c’è una chiave di lettura a spiegazione di questa apparente contraddizione, perché l’unica cosa che lega la critica a società per il mercato e la gestione societaria, e allenatore che guida il gruppo è di carattere vedovile, da passato prossimo o da passato remoto, bisogna dare addosso a chi non ha voluto qualcuno o voluto continuare con qualcuno, e contemporaneamente bisogna dare addosso a chi è arrivato al posto del qualcuno non preso o non riconfermato. Ma questo non è tifare la Juventus, è tifare per le proprie idee di Juventus, al punto di sperare nelle sconfitte per avere ragione, al punto da non essere soddisfatti per quello che è un passaggio di turno come quelli che ho sopra ricordato.
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Andiamo adesso alla gara di ieri sera, sulla quale c’è poco da dire, l’abbiamo vista tutti, una partita nella quale nessuna delle due voleva rischiare di perdere, dato che un pareggio di fatto qualifica la Juventus (l’ipotesi unica fatta da Tuttosport oggi è decisamente fantascientifica, come dire, siamo già ai play off) e quasi qualifica il Bruges che anche perdendo l’ultima, a seconda dei risultati delle rivali, potrebbe essere comunque ai play off; chiunque di noi avrebbe voluto vedere una partita più determinata, più autorevole ed efficace dei nostri, a fine gara non c’era poi grande euforia, considerandosi che una vittoria avrebbe dato maggiori speranze per la qualificazione diretta agli ottavi, anche se l’ultima sarà con il Benfica, che ha necessario bisogno di punti e di vincere per passare il turno dopo l’assurdo suicidio di ieri in casa con il Barcellona (da 4 – 2 a 4 – 5 nei minuti di recupero!), squadra che da ultimo ci riporta a brutte esperienze: ma diciamo pure che questo risultato non era scontato ad inizio stagione, non lo era considerando infortuni e problemi di inserimento di giocatori, avere una rosa molto giovane e inesperta, giocare la partita in casa dei belgi nel corso di un tour de force, che, lo ricordo, ci vede in campo ogni tre giorni a partire dall’11 gennaio, è arrivata tra la gara con il Milan e quella di sabato a Napoli, successivamente l’ultima con il Benfica; orbene, si diceva che questo era il mese nel quale la Juventus si giocava tutta la stagione, un obiettivo minimo è stato ottenuto, vedremo poi se nelle prime piazze o nelle parti basse, ma è stato ottenuto, in campionato siamo indubbiamente ancora in corsa per l’altro obiettivo minimo, arrivare tra le prime quattro, la squadra continua a pareggiare a ripetizione, ma rimane ancora imbattuta e con una considerazione ovvia, che nonostante la modestia del gruppo, o dell’allenatore (fate voi), continuiamo a non perdere ed essere in corsa per gli obiettivi prefissati, che poi era quello che io da tifoso mi aspettavo in una annata di ricostruzione, e che dovrebbe imporre ad una tifoseria intera di essere comunque vicina ad una squadra che per adesso sta facendo il massimo con situazioni sicuramente precarie, cosa che si tende a negare, in una ottica nichilista e di ostilità preconcetta verso tutti, società, allenatore e giocatori.
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