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Serie A |
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Vittorie |
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Pareggi |
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Pubblicato il 20.08.2024
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Juventus - Como 3 - 0 - NUOVA JUVENTUS, VECCHI METODI ARBITRALI
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di Antonio La Rosa
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Anno nuovo, Juventus nuova in tutto e per tutto, ma arbitraggi vecchi, vecchissimi, stantii, odor cartone pure questa stagione.
Non ingannino i fatti di Marassi sabato scorso, e che siano casuali lo conferma sia il frame scelto ad arte per convalidare un gol, sia la licenza di inveire e urlare confermata per Simone Inzaghi, sia l'assenza di provvedimenti per la sclerata neuropatica di Frattesi, come dire anche quest'anno dovremo fare i conti, tutti, con la variabile indipendente dal caso, ma più che dipendente da Gravina e Rocchi, dei signori arbitri e varisti.
Inizio da quest'ultimo aspetto, potrà sembrare da piangina lamentarsi dopo un rotondo 3 - 0, ma non è per il risultato finale, bensì per i messaggi chiari che sono stati mandati, più del cervellotico annullamento del gol di Vlahovic, per un fuorigioco di ascella scelto con apposito frame, ben prima dello svilupparsi dell'azione sul lato sinistro e del successivo cross di Cabal: ritengo scandalosa l'ammonizione di Locatelli, non meno scandalosa quella di Cambiaso, oltre alla cecità del VAR in almeno due episodi da rigore in area comasca, decisioni che sembrano mandare un messaggio chiaro, ossia CARI JUVENTINI, NULLA E' CAMBIATO AFFINCHE' TUTTO RIMANGA COME PRIMA.
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Andiamo alla partita, che è stata da un lato una piacevole sorpresa, ma dall'altro non ci deve esaltare più di tanto, è sempre calcio d'agosto, anche gli scorsi anni abbiamo avuto prime di campionato dagli esiti fragorosi, salvo poi essere riportati alla realtà nel corso della stagione.
Certo è che da ieri sera si è capito che si è girata pagina, è una nuova Juventus ancora in costruzione, con tutti i rischi di un cambio rivoluzionario, con i probabili alti e bassi derivanti da giocatori giovanissimi che devono maturare e migliorare, che tuttavia si sono presentati in maniera più che confortante.
Una formazione davvero inedita, con scelte anche inaspettate, quali Danilo e Douglas Luiz in panchina, che a rileggerla non sembrava essere la Juventus cui siamo abituati, nomi quasi sconosciuti, due moduli di gioco provati nei due tempi, con una idea chiara di gioco, pressing molto alto, aggressione rapida al portatore di palla avversario, gioco di prima, frequenti cambi di campo e verticalizzazioni.
Modulo 4 - 1 - 4 - 1, nel primo tempo, con Thuram davanti alla difesa e Locatelli spesso a supportarlo, 4 - 2 - 3 - 1 nella ripresa, con Cambiaso più mezz'ala che esterno, a differenza del primo tempo e Yildiz a tutto campo, la sensazione di una migliore occupazione degli spazi, oltre che cercare di non dare punti di riferimento agli avversari, in questo va sottolineato come Vlahovic sia stato molto partecipe al gioco ed abbia spesso aperto spazi ai compagni, tanto che le marcature sono arrivate tutte da centrocampisti esterni.
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Di Gregorio, Savona, Cabal, Thuram, Yildiz, Mbangula, a rileggere questi nomi nella formazione iniziale o in quella al fischio finale, ci sarebbe davvero da chiedersi se fosse in campo la Juventus o la Next Gen, alcune di queste sono scommesse che per definirle vincenti, dovremo attendere e molto, non è detto che l'esito si abbia quest'anno, vanno rivisti tutti in partite più impegnative (ma anche vedremo le altre contro un Como che non mi sembra affatto formazione squinternata e candidata alla retrocessione), danno però un segnale chiaro, Thiago Motta ha il coraggio di rischiare e di lanciare anche gente praticamente sconosciuta, se la ritiene in condizioni ottimali e adatta al gioco della squadra.
Mbangula è la piacevole sorpresa della serata, non solo per il gol, nessuno si aspettava che giocasse, ma sono bastati pochi minuti per capire tutti noi, per quale ragione è stato schierato, tecnica, faccia tosta, non ha paura di provarci sempre, concreto nelle sue giocate.
Yildiz ha dato pure lui un chiaro segnale che quel numero 10 sulle spalle per adesso non gli pesa, ma deve imparare a non strafare, la giocata fin troppo velleitaria provata nella ripresa (tirare in porta dalla tre quarti quando aveva la giocata facile con due compagni liberi dall'altro lato), va bene solo se si è sul 5 - 0 e si vuole fare un po' di teatro.
Thuram sta confermando le premesse e le promesse, davvero un peccato perderlo per infortunio muscolare, come pure Weah.
Per il resto, riportato nel suo ruolo naturale, si è anche visto un buon Locatelli; bene pure la difesa e credo che la fascia di capitano a Gatti sia pure un segnale psicologico al giocatore e al gruppo; Cabal conferma di non essere solo un rincalzo, ma ripeto un po’ tutti vanno rivisti più avanti e quando il clima in campo si farà incandescente.
Infine Vlahovic, avesse avuto il gol convalidato, a mio giudizio sarebbe stato da ritenere il migliore dei bianconeri.
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Giriamo subito pagina, lunedì prossimo si va a Verona, contro una squadra ringalluzzita dalla netta vittoria sul Napoli, poi abbiamo la Roma e dopo la pausa Nazionale, il Na poli, aspettiamo la fine di ottobre per tracciare un primo bilancio e fare delle previsioni stagionali.
Per adesso possiamo solo prendere atto che la squadra promette bene ma è incompleta, panchina corta, che diventa cortissima se si guarda la stagione nel suo complesso, quindi anche agli impegni in Europa.
Si è sbloccata la vicenda Kalulu, che ha accettato il trasferimento in bianconero, sembra pure cosa fatta per Nico Gonzalez, in attesa che si definisca una volta per tutte, in un senso o nell’altro, la vicenda Koopmeiners.
Sono convinto pure che occorra una punta, a prescindere dal recupero di Milik.
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Prima giornata con diverse grandi che steccano, qualcuna in maniera inopinata quanto fragorosa.
Mi riferisco al Napoli di Antonio Conte, letteralmente umiliato a Verona: forse non era solo pretattica quella del tecnico salentino quando diceva che lo scudetto era stato qualcosa di fuorviante sul vero valore del gruppo,
A ben vedere, perso Kim, senza Osimhen non ancora sostituito, infortunatosi a fine primo tempo Kvaratskhelia, la formazione partenopea si è sbriciolata, confermando che lo scudetto è stato un evento davvero eccezionale, in una stagione nella quale le altre grandi si sono suicidate.
Non hanno perso ma non hanno in alcun modo convinto le milanesi, i campioni uscenti bloccati sul pareggio a Marassi da un Genoa che nel giro di pochi giorni ha perso i suoi giocatori migliori in avanti, Retegui e Gudmunsson, ma nessuno se ne è accorto, cosa che non depone a favore dei nerazzurri, anche se loro potranno contare sempre sui fuoriclasse fuori dal campo, non penso che si ripeterà mai più un VAR che per due volte decide a danno della squadra del cuore del presidente federale.
Il Milan ha riacciuffato solo nei minuti di recupero il risultato contro il Torino, Fonseca ha molto da lavorare per amalgamare un gruppo che presenta diversi giocatori tecnici e di sicuro affidamento, ma al contempo scarsa organizzazione e poco equilibrio.
Nel complesso ci sono stati ben sei pareggi alla prima stagionale, netta e convincente quella dell’Atalanta a Lecce, così gli orobici si confermano nonostante tutto, squadra che può dire la sua in ottica scudetto; anche netta, ma con delle fatiche iniziali quella della Lazio in casa contro il neopromosso Venezia.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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