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Classifica campionato di Serie A
Squadra Pti Squadra Pti
Napoli 19 Empoli 10
Inter 17 Verona 9
JUVENTUS 16 Como 9
Milan 14 Cagliari 9
Atalanta 13 Bologna 9
Lazio 13 Parma 7
Udinese 13 Monza 7
Fiorentina 13 Genoa 6
Torino 11 Lecce 5
Roma 10 Venezia 4
Classifica completa, risultati, calendario
Le prossime gare in calendario
Data/Ora Cmp Partita
27.10 18:00 A Inter-Juventus
30.10 20:45 A Juventus-Parma
02.11 18:00 A Udinese-Juventus
05.11 21:00 CL Lille-Juventus
09.11 20:45 A Juventus-Torino
23.11 18:00 A Milan-Juventus
27.11 21:00 CL Aston Villa-Juve
01.12 20:45 A Lecce-Juventus
07.12 18:00 A Juventus-Bologna
11.12 21:00 CL Juve-Manchester City
Calendario completo
Tutte le partite ufficiali della stagione
G. Pti Vit Par Sco Fat Sub  
7 12 3 3 1 8 3 C
4 10 3 1 0 9 2 F
0 0 0 0 0 0 0 N
11 22 6 4 1 17 5 T
Ultime 10 gare ufficiali
Data Cmp Partita Ris
26.08 A Verona-Juventus 0-3
01.09 A Juventus-Roma 0-0
14.09 A Empoli-Juventus 0-0
17.09 CL Juventus-PSV Eindhoven 3-1
21.09 A Juventus-Napoli 0-0
28.09 A Genoa-Juventus 0-3
02.10 CL Lipsia-Juventus 2-3
06.10 A Juventus-Cagliari 1-1
19.10 A Juventus-Lazio 1-0
22.10 CL Juventus-Stoccarda 0-1
Punti 19 - Vinte 5 - Pari 4 - Perse 1
Gol fatti 14 - Gol subiti 5 - Vedi tabellini
Tutte le partite ufficiali della stagione
M Giocatore Pre Min Pan Gol
9 Vlahovic 11 916 - 7
27 Cambiaso 11 856 2 1
10 Yildiz 11 823 1 1
21 Fagioli 10 575 6 -
15 Kalulu 9 717 2 -
5 Locatelli M. 9 600 3 -
37 Savona 9 558 4 1
26 Douglas Luiz 9 312 8 -
29 Di Gregorio 1 8 689 2 -3
4 Gatti F. 8 659 4 -
3 Bremer 8 636 - -
19 Thuram K. 8 374 5 -
8 Koopmeiners 7 540 1 -
16 McKennie 7 413 5 1
11 Nico Gonzalez 6 307 1 1
6 Danilo 1 6 249 9 -
22 Weah 6 205 5 1
32 Cabal 5 392 6 -
51 Mbangula 5 304 7 1
7 Conceiçao 1 5 295 3 2
1 Perin 4 300 8 -2
40 Rouhi 3 88 10 -
17 Adzic 2 40 5 -
36 Anghelè 1 5 1 -
23 Pinsoglio 0 - 11 -
38 Daffara 0 - 1 -
18 Arthur 0 - - -
39 Barbieri 0 - - -
46 Comenencia 0 - - -
44 Gonzalez 0 - - -
48 Hasa 0 - - -
14 Milik 0 - - -
20 Miretti 0 - - -
43 Muharemovic 0 - - -
41 Nicolussi 0 - - -
- Pogba 0 - - -
49 Sekulov 0 - - -
18 Soulé 0 - - -
33 Tiago Djalò 0 - - -
Contributo reparti in fase realizzativa
Difesa 2 - Centrocampo 3 - Attacco 11
Altre statistiche
Giocatori utilizzati 24 (almeno 1 pres.)
Giocatori in gol 9 (37,50%)
Rigori segnati 3 - Sbagliati 0 - Parati 1
Ammonizioni 21 (11 giocatori)
Espulsioni 3 (3 giocatori)
Tutte le statistiche
La Juventus dal 1900 ad oggi
Gare ufficiali   Serie A
4.574 Giocate 3.084
2.506 (54,79%) Vittorie 1.697 (55,03%)
1.169 (25,56%) Pareggi 834 (27,04%)
899 (19,65%) Sconfitte 553 (17,93%)
8.183 Fatti 5.368
4.452 Subiti 2.904
C. Europee   Era 3 pti (uff.)
511 Giocate 1.552
281 (54,99%) Vittorie 925 (59,60%)
112 (21,92%) Pareggi 366 (23,58%)
118 (23,09%) Sconfitte 261 (16,82%)
870 Fatti 2.726
471 Subiti 1.371
Tutti i numeri della Juventus
Top 10 - All Time (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
705 Del Piero 290 Del Piero
685 Buffon 179 Boniperti G.
561 Chiellini 178 Bettega R.
552 Scirea 171 Trezeguet
528 Furino 167 Sivori
502 Bonucci 158 Borel F.
482 Bettega R. 130 Anastasi
476 Zoff 124 Hansen J.
459 Boniperti G. 115 Baggio R.
450 Salvadore 115 Dybala
Classifiche complete
Top 10 - Rosa attuale (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
203 Danilo 48 Vlahovic
190 Pogba 34 Pogba
141 Locatelli M. 17 Milik
141 McKennie 14 McKennie
112 Vlahovic 9 Danilo
91 Bremer 8 Bremer
75 Milik 6 Gatti F.
71 Gatti F. 5 Yildiz
63 Arthur 4 Cambiaso
57 Fagioli 4 Locatelli M.
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Pubblicato il 12.08.2024

Presentazione al campionato - L'anno zero della Juventus

di Antonio La Rosa
Ho intitolato questa presentazione “l’anno zero della Juventus”, ma potrei intitolarlo “l’anno zero del calcio italiano".
Con la differenza che questo anno zero del calcio italiano dura da parecchio tempo e fino a quando avremo questi personaggi sciagurati alla guida del nostro calcio, l’anno zero rischia di diventare il decennio zero o peggio l’irreversibile decadenza di quello che un tempo era il calcio di punta nel movimento internazionale.
L’ennesima figuraccia della Nazionale, non eliminata ai gironi solo perché un arbitro ha allungato di alcuni minuti il recupero e nell’ultimo minuto di gioco è stato trovato il gol utile per passare al secondo turno, salvo essere eliminati dalla Svizzera, ovvero una Nazionale di seconda fascia, senza blasone, non è stata sufficiente per provocare le dimissioni del peggiore presidente federale di sempre, Gabriele Gravina.
Che anzi sembra volersi riorganizzare per decidere pure chi sarà il suo successore, come dire ancora una volta gattopardescamente cambiare immagine di facciata per non cambiare nulla.
Se dovesse accadere che alla fine torni alla presidenza federale quel mediocre personaggio di Giancarlo Abete, già presidente federale (c’era lui a capo della FIGC nelle figuracce del 2010 e 2014), quando dovevano assicurare a Moratti di sanare il buco prodotto, facendo vincere l’Inter, quando si fece maturare la prescrizione per l’Inter, per i fatti di farsopoli, quando si cercò di distruggere fin dalla partenza la carriera di Antonio Conte, colpevole di avere riportato la Juventus alla vittoria, sarebbe un grossissimo passo indietro, che costituirebbe il de profundis del nostro calcio, ormai paralizzato, senza prospettive per il futuro, poco appetibile economicamente, al punto che chi si è aggiudicato i diritti televisivi, DAZN, è in forte crisi e sta ridimensionando nettamente, a conferma che il valore del nostro campionato è sovrastimato, proprio perché all’estero non regge il confronto con la Premier, con la Liga, con la Bundesliga, da ultimo neppure con il campionato francese e di questo passo, nemmeno con il campionato … uzbeko!
Ci vorrebbe un intervento deciso, il commissariamento, con un personaggio di valore e che abbia davvero a cuore la rinascita del calcio italiano, che non guardi in faccia nessuno e non si faccia condizionare da nessuno, soprattutto dai manipolatori del media nostrani, per attuare le riforme che tardano ad arrivare, da almeno un ventennio.
Già: ma lo vedete voi un Malagò, capo del CONI, commissariare la federazione guidata dal suo fedelissimo fantoccio, divenuto pure fantoccio di fiducia di Ceferin?
Dovrebbe pensarci la “Politica”, solo che in Italia quando la “politica” interviene nello sport, è sempre e solo per fare danni, per avallare demagogie elettorali e non fare gli interessi del movimento.
Ne abbiamo avuto prova all’epoca di farsopoli, lo vediamo come diversi politicanti pescano nel torbido, legittimandosi come tifosi a tutela di certi interessi.
Ne stiamo avendo prova anche adesso, se è vero quanto si legge oggi, che la sponsorizzazione di Ita Airways alla Juventus, sarebbe saltata per il veto della presidente del consiglio Giorgia Meloni.
Notizia verosimile, purtroppo la Juventus non è politicamente trainante, perché la tifoseria bianconera è eterogenea e direi molto più intelligente delle altre, quindi ritiene che il tifo calcistico non vada confuso con le scelte politiche generali.
Ma forse si sbaglia, visto che altrove si sono fatte le fortune grazie all’antijuventinismo, lo abbiamo visto nel 2006, lo vediamo in certi contesti, a Napoli ad esempio, ma non solo, lo vediamo come sono stati infiltrati i media dalla piovra interista, lo abbiamo anche visto in passato come abbiano avuto riscontri politici ed elettorali i vari Viola presidente della Roma, Borsano, presidente del Torino, per non parlarsi di Berlusconi con il Milan.
Magari la tifoseria juventina dovrebbe cominciare ad usare la sua potenza numerica mandando messaggi politici all’antijuventinismo militante, boicottando le liste che annoverano faziosi antijuventini dichiarati,
Non dico che occorre diventare partito o aderire a un partito, ma si può votare a destra, a centro e a sinistra, boicottando quelle liste e quei candidati che mancano di rispetto alla Juventus e alla tifoseria più numerosa d’Italia.

*******

Andiamo invece alle vicende più attinenti alla nostra squadra del cuore.
Per chi ha avuto la pazienza di seguirmi, sa bene che da tempo scrivo che il vero anno zero della Juventus sarà questo e non quello appena trascorso.
E’ il primo anno nel quale il “management” societario è di fatto al completo e in grado di poter operare, lo scorso anno problemi finanziari e soprattutto extracalcistici di (in)giustizia sportiva, hanno sostanzialmente impedito ogni operazione di mercato e di programmazione a breve.
E’ stata questa molto probabilmente la ragione per cui si è proseguito con Allegri in panchina, come pure, con molta probabilità, la decisione di chiudere il rapporto con l’ex nostro allenatore e dare una decisa svolta tecnico tattica alla squadra, sarà maturata a inizio anno, quando la squadra ha avuto quel filotto negativo che ha compromesso ogni velleità di lotta scudetto e, con il passare del tempo, anche di un piazzamento al secondo posto.
Non intendo tornare sul passato, dico solo che è una pagina chiusa, si deve guardare avanti.
Con fiducia.
E’ stato scelto un nuovo allenatore, un emergente, uno che ha sicuramente fame di arrivare ad essere un vincente da tecnico, come lo è stato da calciatore, Thiago Motta, quindi si tratta di una scelta di prospettiva, non per l’immediato, anche se, chiamandoci Juventus, l’immediato non potrà mai essere una stagione meramente interlocutoria e anonima.
In altri termini, pur tenendosi conto che siamo in fase di rinascita e di ricostruzione, che ci vorranno tempi per trovare il giusto equilibrio al fine di raggiungere i traguardi che una società come la Juventus si deve porre, non possiamo certo accontentarci di una stagione anonima, ma ci devono essere obiettivi minimi:
- recuperare una identità di squadra e di gioco;
- lottare in ogni partita e fino alla fine, come recita il nostro motto;
- essere comunque competitivi in campionato, in Champions, in Coppa Italia e, se si disputerà, nel mondiale per club, avendo dei traguardi minimi, se non si vince.
Si sta operando una profonda rivoluzione nell’organico, e poiché una rivoluzione non è un pranzo di gala ma un atto di violenza, come recita un famoso luogo comune, la messa fuori progetto di diversi giocatori del passato, compreso qualche mostro sacro (Szczesny, McKennie, Kostic e soprattutto Chiesa), è stata operata in maniera forse discutibile, ma magari era questo l’unico modo per potersi avviare il nuovo corso.
Giuntoli presumo che per un anno avrà osservato, ascoltato, valutato, per poi decidere chi fosse idoneo per la Juventus del futuro e chi no: ha provato a trattenere o comunque a coinvolgere Rabiot e Chiesa nel nuovo progetto, offrendo ad entrambi il rinnovo prima degli europei, ma entrambi hanno rifiutato il primo e spostato alle … calende greche l’incontro per il rinnovo.
Scelte che si sono rivelate deleterie soprattutto per i calciatori stessi, ad oggi Rabiot è senza squadra, Chiesa è senza mercato.
Si parla da ultimo di un tentativo di riavvicinamento del calciatore alla società, staremo a vedere, quello che presumo sia stato giudicato negativamente dalla dirigenza è che dopo due anni non certo esaltanti, nei quali la Juventus è stata vicina a Chiesa, comprendendone le difficoltà e tralasciando pure ogni valutazione sul rendimento non all’altezza del contratto stipulato, il giocatore ha rifiutato il rinnovo alla stessa cifra precedente, ed anche un rinnovo ponte di un solo anno.
Comportamenti che dimostrano poco attaccamento alla maglia e poca gratitudine verso la società, come dire, adesso deve essere Chiesa a dimostrare di volere far parte dell’organico e soprattutto di essere degno della Juventus.

*******

Le operazioni di mercato, non ancora completate, stanno provocando malumori e critiche, qualcuna fondata, molte altre gratuite e ingiustificate.
Indubbiamente ha lasciato sbigottita la tifoseria la vicenda Todibo, dato praticamente in bianconero, salvo poi svegliarsi una mattina con la notizia che era andato al West Ham.
Dico la mia: le perplessità invero le avevo per la scelta di Giuntoli, la difesa ad oggi mi pare il reparto che meno ha bisogno di interventi, lo scorso anno è stata la seconda miglior difesa del campionato, sul punto non capisco l’accantonamento di Rugani, ma ci saranno ragioni che sconosciamo, soprattutto non capisco orientarsi su un giocatore centrale “destro”, quando a noi semmai manca il giocatore centrale “mancino” o qualche puntello negli esterni, nonostante l’arrivo di Cabal, outsider che però in questo pre campionato si è ben presentato, mostrando anche buona duttilità.
Semmai ad oggi noto delle lacune nel reparto offensivo della squadra, Kean andato via, Milik per ora fuori progetto, Soulè ceduto per esigenze di cassa, per adesso manca un rincalzo di Vlahovic, una seconda punta o, in caso di modulo con tridente o tre mezze punte a supporto dell’attaccante unico, due esterni di un certo calibro, adesso gli ultimi nomi che circolano sono quelli di Galeno e di Nico Gonzalez, due giocatori che non infiammano la tifoseria, diciamo che, ove dovessero arrivare, uno dei due o entrambi, andranno giudicati sul campo.
Viceversa, va evidenziato che finora gli obiettivi di mercato sono stati raggiunti quasi tutti, De Gregorio, Khefren Thuram, Douglas Luiz e, salvo colpi di scena clamorosi, Koopmeiners, come dire l’agenda tracciata è di fatto stata realizzata, soprattutto si è intervenuto nel reparto considerato il punto debole nel passato, il centrocampo, le prove in precampionato, pur se interlocutorie e non totalmente attendibili, hanno evidenziato segnali confortanti di miglioramento.

*******

Altra ragione di perplessità, le operazioni di mercato in uscita.
Abbiamo perso giocatori che in prospettiva potevano essere non dico top player, ma sicuramente molto affidabili e da Juve: Soulè, Hujisen, Iling Jr., Barrenechea.
I primi due in particolare, la critica non del tutto infondata che leggo è che non si comprende la ragione di perderli a cifre non certo elevate, per poi doverli rimpiazzare spendendo le stesse cifre, Hujisen peraltro poteva essere il centrale “mancino” che ci manca.
Qui si entra in questioni attinenti al bilancio, sulle quali non mi pronuncio, le cessioni hanno prodotto plusvalenze (lecite, perché le plusvalenze sono lecite, eccettuato per quel bandito di Chinè e quel teatrino di fantocci nominati della giustizia sportiva federale), che quindi producono effetti positivi sui conti, nell’immediato, mentre gli acquisti con le formule dilazionate, consentono risparmi e costi ripartiti nel tempo.
Mettiamola così, dopo tre ricapitalizzazioni con immissione di denaro vero e non di cartone come qualche altra società, penso che la proprietà abbia messo dei paletti, prima risanare nel giro di due – tre anni, poi operare senza gravare ulteriormente sulle casse della proprietà.
Discutibile o meno questa posizione, è la Exor proprietaria della Juventus, se non ci sono altri “Paperoni” o sceicchi ultra danarosi che vogliano investire e rilevare la società, con il rischio che stancandosi poi lascino nei guai e con le casse vuote la Juventus, dobbiamo necessariamente adeguarci e sperare che la proprietà comunque, oltre all’aspetto economico, abbia davvero a cuore la Juventus per il futuro.
E’ un periodo in cui occorre fare cassa, trovare nuove risorse, non dilapidare, si è dilapidato troppo nel passato (l’avere il monte ingaggi più alto della serie A, per arrivare terzi o quarti, dimostra che si è sperperato anche troppo nel periodo di vacche grasse), saper fare di necessità virtù, tornare anche a strategie storicamente vincenti per la Juventus, quella Bonipertiana, o quella della Triade, spendere in maniera oculata, non sforando mai e avendo il coraggio di investire sul futuro, quindi su nomi non ancora affermati ma promettenti e con fame di vittoria e di voler sfondare ad alto livello.

*******

Andiamo alle altre squadra.
La favorita rimane l’Inter, per due ragioni, la prima in quanto campione in carica uscente, la seconda perché, pur non avendo, almeno ad oggi, effettuato grandi acquisti, se non i soliti parametri zero alla Marotta (Taremi, Zielinski), ha mantenuto tutti i suoi fuoriclasse, decisivi nella conquista della seconda stella, Gravina in Federazione, Rocchi designatore arbitrale, Chinè insabbiatore federale, oltre all’ormai affidabilissimo supporto mediatico che li copre e protegge sempre.
In una annata di profondi cambiamenti delle concorrenti, quindi è presumibile che i campioni uscenti avranno un grosso vantaggio dall’avere una macchina collaudata in campo e soprattutto fuori dal campo.
L’unica che non ha cambiato guida tecnica è l’Atalanta, che quindi dovrebbe essere finalmente pronta per competere per lo scudetto, comunque vada la vicenda Koopmeiners, l’organico non è indebolito, se non da due pesanti infortuni, Scalvini e Scamacca, il primo non ancora rimpiazzato, il secondo sostituito da Retegui, ovvero il centravanti della Nazionale di Spalletti; inoltre non va sottaciuto l’arrivo di Zaniolo che, pur discontinuo negli anni scorsi, oltre che bersagliato da infortuni, rimane sempre un talento che potrebbe consacrarsi da un momento all’altro.
Ha cambiato molto il Milan, ma a mio giudizio è la squadra che ha cambiato in maniera più oculata, il ritorno di Fonseca, allenatore “usato sicuro”, la sostituzione di Giroud con Morata, un organico rimasto abbastanza stabile, come dire, squadra che può dire la sua nella lotta scudetto.
Il Napoli ha ingaggiato Antonio Conte, ma attualmente rimane un punto interrogativo, Osimhen dovrebbe andare via, ma ancora non si è concluso l’affare, squadra ancora rimasta invariata ed è quella arrivata decima lo scorso anno, per cui se vero che un allenatore può migliorarne il rendimento, con questo organico non è detto che il miglioramento arrivi fino ad essere competitivi per lo scudetto.
Poi ci sono le romane, che non mi sembrano ancora in condizione di fare il salto di qualità, quindi competitive solo per un eventuale piazzamento in Champions, ma non oltre.
Quindi le outsider, Bologna, Fiorentina e Torino, con la prima che ha perso elementi di spicco, Calafiori, ZIrkzee, ha cambiato guida tecnica, andando sull’affidabile Italiano, ma sarà in grado di ripetere il miracolo costruito da Thiago Motta?
Fiorentina e Torino le vedo ancora distanti dalla vetta dei valori, quindi solo in ottica piazzamento Europa di seconda fascia, se tutto va bene.
Infine le neopromosse: vedremo subito di che pasta è fatto questo Como dei grandi mostri sacri del passato calcistico, dal Fabregas a Reina, Varane e chissà chi ancora: indubbiamente è quella più attesa tra le neopromosse, potrebbe essere una rivelazione ma anche un grande flop.
Incognite sono le altre due neopromosse, Venezia e il ritornato Parma, viste le difficoltà che hanno trovato negli scorsi anni le nuove arrivate dalla B alla A, con almeno una o due a tornare subito in cadetteria, penso che entrambe dovranno pensare a salvarsi e non oltre.


E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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