Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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7 |
12 |
3 |
3 |
1 |
8 |
3 |
C |
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13 |
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F |
0 |
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0 |
0 |
N |
12 |
23 |
6 |
5 |
1 |
21 |
9 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.575 |
Giocate |
3.085 |
2.506 (54,78%) |
Vittorie |
1.697 (55,01%) |
1.170 (25,57%) |
Pareggi |
835 (27,07%) |
899 (19,65%) |
Sconfitte |
553 (17,93%) |
8.187 |
Fatti |
5.372 |
4.456 |
Subiti |
2.908 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
511 |
Giocate |
1.553 |
281 (54,99%) |
Vittorie |
925 (59,56%) |
112 (21,92%) |
Pareggi |
367 (23,63%) |
118 (23,09%) |
Sconfitte |
261 (16,81%) |
870 |
Fatti |
2.730 |
471 |
Subiti |
1.375 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 22.07.2024
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Leonardo Bonucci accolto da un boato a Giffoni: "Conte è l’allenatore più importante avuto nella mia carriera ma alla Juve mi disse che potevo andare via"
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di Alessandro
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“I giovani si stanno disaffezionando al calcio, alcune cose devono cambiare, altrimenti sempre più giovani si allontaneranno da questo sport. Le partite sono troppo lunghe e si pensa troppo al risultato piuttosto che allo spettacolo. Si deve tornare al calcio di strada”, Leonardo Bonucci, conclusa la sua esperienza di calciatore e prossimo alla nuova sfida da allenatore, ospite del Giffoni Film Festival, riflette con i ragazzi sul calcio di oggi tra gioco e compensi “Deve esserci un ridimensionamento economico, si è perso il senso di vista della realtà. Un ragazzo giovane che guadagna già molto si può perdere facilmente, ha troppe pressioni, è importante in questi casi circondarsi di persone che ti fanno migliorare e ci tengono veramente a te. I giovani oggi o non sono pronti o sono bruciati dalle troppe pressioni, non sono più liberi di sbagliare come in altri Paesi”.
Sollecitato dalle tante domande dei ragazzi che lo hanno accolto con vero un boato (“Sono più emozionato in questa sala che su un campo da calcio”, ha ammesso lui), Bonucci si è soffermato su tanti temi a partire dall'ultimo Europeo, lui che nel 2021 lo aveva vinto: “E' vero che è stato noioso, le squadre sono arrivate troppo stanche”. Mentre sull'abitudine sempre più diffusa di molti colleghi di andare a giocare in America o Asia ha detto “chi accetta lo fa per un motivo preciso. L'America è una scelta di vita, l'Asia una scelta economica. Non giudico nessuno ma io ho un mio pensiero al riguardo, tempo fa ho rifiutato entrambe le offerte, ho sempre scelto il fuoco della passione, anche a discapito delle economiche”.
Inevitabili le domande su una figura molto importante per lui come è stata quella di Antonio Conte: "Penso sia la miglior scelta possibile per De Laurentiis. Sono convinto che a Napoli farà un grande lavoro”. “Non è un segreto - aggiunge - che la nostra partenza non era stata delle migliori, all'inizio avevo fatto 3 mesi di panchina nonostante la Nazionale. Mi disse che per me alla Juve non c'era spazio e che se volevo potevo andare via, ma lasciare in quel momento per me sarebbe stata una sconfitta. Con umiltà sono rimasto e ho lavorato sodo, sempre a testa bassa. Da quel momento è cominciato il nostro nuovo rapporto”. Un rapporto così stretto che tra i suoi modelli da allenatore c'è proprio lui “Antonio è l'allenatore più importante avuto nella mia carriera, un modello per me sia per l'aspetto tattico che per quello motivazionale. Un altro punto di riferimento è Roberto Mancini - aggiunge - molto diverso da Antonio, sempre pacato, difficilmente alza la voce. Loro sono due esempi di come si può raggiungere lo stesso risultato con modalità differenti. Sono loro i modelli per la mia vita che verrà”.
Bersaglio a volte anche di meme, sul suo rapporto con i social afferma “Quando restano nell'umorismo e nello sfottò, sono il primo a riderci su. Restano storici quelli del mio mancato ingresso in campo nella finale di Supercoppa tra Inter e Juve nel 2022, mi avevano fatto molto ridere. Quelli volgari, invece, semplicemente li ignoro”.
Sul caso Tonali/Fagioli che lo scorso anno ha scosso il mondo del calcio ha invece detto “Ognuno di noi attraversa momenti di difficoltà, l'importante è riconoscere la fragilità e la malattia, in questo caso la dipendenza, e saper chiedere aiuto alle figure professionali giuste”.
Domani inizia invece la sua nuova sfida da Coverciano, con il primo giorno di preparazione da allenatore: "Voglio essere un allenatore vincente perchè ho un brutto rapporto con la sconfitta”.
E infine “Il mio eroe? Mio figlio. Abbiamo superato un momento molto difficile quando non è stato bene. E' in quelle situazioni che capisci davvero quali sono le priorità della vita perché il calcio può essere importante, ma la vita di tuo figlio è tutta un'altra cosa”.
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