 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.606 |
Giocate |
3.106 |
2.519 (54,69%) |
Vittorie |
1.707 (54,96%) |
1.182 (25,66%) |
Pareggi |
843 (27,14%) |
905 (19,65%) |
Sconfitte |
556 (17,90%) |
8.230 |
Fatti |
5.403 |
4.489 |
Subiti |
2.931 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.584 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
938 (59,22%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
379 (23,93%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
267 (16,86%) |
876 |
Fatti |
2.773 |
478 |
Subiti |
1.408 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 11.03.2024
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Juventus - Atalanta 2 - 2 - IL DESERTO DEI BIANCONERI
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di Antonio La Rosa
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Stasera il mio commento sarà in parte diverso dal solito. Avete letto il romanzo di Buzzati "Il Deserto Dei Tartari", uno dei capolavori letterari del ventesimo secolo? Per quei pochi che non avessero letto questo capolavoro della letteratura, la trama è tutta imperniata sulla agognata attesa di qualche evento che possa giustificare e rendere funzionale l'esistenza di una fortezza militare di frontiera, attesa che di fatto rimarrà vana, ma che produrrà una sorta di adeguamento psicologico dei militari presenti nella fortezza, uno stile e modo di vita immanente ed irrinunciabile. L'esempio mi è venuto perchè se analizzate le partite della Juventus da Empoli in avanti, escluso domenica scorsa, quando abbiamo palla ed attacchiamo, siamo sempre in attesa di qualcosa che possa scuotere, della azione che produca il pericolo per gli avversari, il gol, ma puntualmente ci ritroviamo a vedere manovre asfittiche, lente, carenza di idee, soprattutto carenza di una idea di base di gioco. Non sappiamo se questa è squadra che vuole giocare di rimessa, o vuole imporre il proprio gioco, si basa quindi su iniziative estemporanee e personali dei singoli, al punto che i "cinque minuti di fuoco" della ripresa, estrapolati dal resto della gara, sembrano proprio una eccezione a tutto il resto.
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Quarta partita di fila in cui subiamo due reti, tutte dalla realizzazione direi "scolastica", escluse quelle subite a Napoli, undici in sette gare, solo otto segnate, segno che sta anche franando quella che sembrava la sicurezza di questa squadra, la fase difensiva che aveva a lungo coperto i limiti di gioco della squadra di Allegri. Ancora più inquietante che squadra e allenatore (lo avete sentito nel dopo partita), sembrano praticamente adeguarsi e rassegnarsi a questo clichè, non danno sensazione di reazione, come se quella monotonia della famosa fortezza di cui parlavo prima, li abbia letteralmente soggiogati tutti e abbia fatto diventare come normale il fatto che la squadra che come motto ha "vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta", possa addirittura essere soddisfatta di avere lasciato invariate le distanze dall'Atalanta, guadagnato un punto sul Bologna, ma perso il secondo posto e cominci a mettere pure a rischio il terzo e il quarto. In altri termini, più che la prestazione, più che il risultato, mi inquieta questo stato psicologico del gruppo, come se fosse diventata la normalità che la Juventus possa non essere competitiva verso l’alto, possa accontentarsi di un piazzamento Champions comunque conquistato, di pareggiare in casa contro una squadra che in condizioni normali a Torino perdeva sempre e nettamente, mentre da sei anni è imbattuta. Insomma, una Juventus che si “provincializza”, perdendo dunque la sua identità.
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Che dire della partita di ieri? Potremmo scrivere trattati enciclopedici, ma forse è sufficiente parlare solo dei cambi durante la gara. Se tu allenatore, sul 2 - 2, sostituisci un attaccante, Milik, con un altro attaccante, Kean, fuori da mesi per infortunio, lasciando Yildiz in panchina per schierarlo solo a 3' dalla fine; se tu metti Weah, al posto di Cambiaso e Alex Sandro al posto di Iling Jr., ma soprattutto aspetti metà ripresa e subire l'ennesima rimonta in casa da parte degli avversari, significa che te la stai cercando, spetta a te dare una scossa al gruppo, mentre invece continui imperterrito a seguire le tue idee che da due mesi circa si stanno rivelando stantie e inadeguate,
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I singoli
Parliamo dei singoli, cosa molto difficile a ben vedere. Se il migliore in campo è ancora una volta il "gregario" McKennie, non è una buona notizia: intendiamoci, che lo statunitense si elevi a leader della squadra ci può stare, lo era a suo tempo Furino, ma un leader deve trascinare ed essere seguito dai fuoriclasse della squadra, sono questi ultimi che ci portano alla vittoria, non certo il leader operaio che va anche oltre, con due assist decisivi, con una partita generosissima di recuperi palloni, di iniziative qualche volta non lucide, sostituendosi a chi invece quelle iniziative non aveva in campo. Buona pure, a mio giudizio, la prova di Chiesa, anche se ha sulla coscienza un gol divorato, direi pure che Nicolussi Caviglia dimostra di meritare maggiore considerazione, basti pensare alla combinazione con Yildiz nel finale di gara, che ha portato all'unica ammonizione di un difensore bergamasco. Tornando al turco, in tre minuti più recupero ha fatto più di chi era in campo da tempo; Cambiaso sacrificato nel primo tempo meglio nella ripresa. Infine i disastri, Danilo che mi pare molto lontano dalla sua condizione migliore, Locatelli che fa le cose per male ormai, infine, credo che abbiamo un problema in porta, Szczesny non ne prende una, sul secondo gol ha delle colpe evidenti.
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La giornata di campionato
Contrariamente a quanto detto da Allegri nel dopo partita, la giornata di campionato ha avuto esiti che devono preoccupare i bianconeri. Intanto c’è stato il sorpasso del Milan, vittorioso contro l’Empoli, la perdita del secondo posto significa pure che è a rischio pure la partecipazione alla Supercoppa Italiana, se non si conquista la finale. Vero che il Bologna ha perso un punto, sconfitto in casa dall’Inter, che ormai gioca tranquilla visto il vantaggio assicuratosi grazie ai risultati finora conseguiti più fuori che dentro il campo; ma c’è una Roma che continua a fare punti anche in campi difficili come Firenze e la Juve dovrà andare a farci visita; l’Atalanta, reduce da sconfitte pesanti negli scontri diretti, tornando imbattuta e rinfrancata dalla trasferta di Torino, è ancora in lizza, con un calendario sicuramente meno impegnativo dei bianconeri. Si infiamma la lotta in coda alla classifica, Lecce e Frosinone sembrano in caduta libera, dopo un girone d’andata eccellente, tanto che i salentini hanno esonerato D’Aversa. Salernitana a parte, sono rientrate prepotentemente in gioco Verona e Cagliari, stesso dicasi dell’Udinese vittoriosa nel posticipo contro la Lazio.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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