Tutte le partite ufficiali della stagione |
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N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 06.11.2023
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Fiorentina - Juventus 0 - 1 - LA PRIMA VOLTA DI FABIO MIRETTI
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di Antonio La Rosa
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Anche la trasferta insidiosissima di Firenze viene superata dalla Juventus che torna con tre punti, cosa che al Franchi non accadeva da cinque anni. Juventus non bella da vedere, questo si, soprattutto se si da credito alle statistiche e agli amanti di questo aspetto del calcio, prevalenza di possesso palla dei padroni di casa, molti tiri totali effettuati, ma tiri in porta uno solo contro uno dei bianconeri, e alla fine il risultato dice che quell’unico tiro in porta della Juventus ha fruttato un gol, a differenza di quello dei viola. Un famoso allenatore spagnolo, poi anche C.T. della Nazionale iberica, sosteneva che non esiste il calcio bello o il calcio brutto, ma “se hai vinto vuoi dire che hai giocato bene”, dato che l’obiettivo è quello di superare gli avversari, non di fare coreografie. E sta qui la differenza della Juventus operaia di quest’anno da quella dei due precedenti anni di Allegri, magari meno operaia e con più nomi sulla carta altisonanti, oggi secondo gli esteti del calcio, si gioca male ma si vince, e siamo al terzo successo su quattro scontri diretti di vertice, il secondo in trasferta.
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Il primo tempo
Formazione con un attacco a sorpresa, la coppia Chiesa – Kean, per il resto centrocampo obbligato o quasi in questo periodo, McKennie esterno e Miretti mezzala, difesa a tre con la riconferma di Rugani. Inizio confortante dei bianconeri, azioni in velocità, in una di queste, dopo dieci minuti, il gol che finirà con il decidere il risultato, primo in serie A di Miretti, era ora. Juventus che si abbassa nel baricentro, Fiorentina che attacca ma concretizza poco, non a caso l’unico pericolo corso è una punizione di Biraghi, ben parata da Szczesny. Il vero limite però della Juventus è l’incapacità a ripartire in maniera efficace, qualche contropiede quindi sprecato per precipitosità o per scelte sbagliate dei portatori di palla, cui si aggiunge un Chiesa davvero impalpabile.
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La ripresa
Ripresa che si apre sulla stessa falsariga del primo tempo, ma con una Juve più determinata nelle ripartenze, in due occasioni anzi si spreca il possibile raddoppio, in una Chiesa tira sul portiere (ma azione viziata da fuorigioco), nell’altra è Kean ad essere murato al momento della conclusione. Fiorentina che concretizza ancor meno rispetto al primo tempo, con i cambi anzi è la Juventus a farsi preferire, Milik riesce meglio a tenere palla e far salire la squadra, di fatto una partita che lentamente scivola verso il triplice fischio finale senza sussulti, anzi con una conclusione di testa di Cambiaso, che costringe l’estremo difensore viola ad un difficile intervento a terra.
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Pro e contro
Possiamo dire che l’aspetto positivo è il cinismo di una squadra che concretizza quell’unica occasione degna di nota, che non rischia nulla, neutralizzando ogni iniziativa avversaria, anche a costo di rinunciare a giocare ed attaccare. Il “contro” è appunto il rovescio della medaglia, ovvero se quel poco non si concretizza, l’ermetismo difensivo può solo evitare delle sconfitte, ma mi pare evidente che, pur nella soddisfazione derivante dalla vittoria, vedere una squadra che di fatto non ha mai provato realmente a chiudere la gara, lascia un pochino perplessi.
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I singoli:
Prima pagina va naturalmente a Miretti, autore del gol vittoria, che gli ha dato morale, l’ho finalmente visto più determinato e convincente, diciamo non proprio ai livelli delle prime gare della scorsa stagione, ma sicuramente lontano da quel giocatore anonimo vistosi da recente. Quando poi si vince di sacrificio, è la parte “operaia” quella che si distingue maggiormente, per cui la menzione va a McKennie, tuttocampista che non si è risparmiato, ai difensori, in particolare Bremer, che non ha fatto letteralmente toccar palla alle punte centrali viola alternatesi in campo. Prova negativa invece degli ex attesi, in particolare Chiesa, mai in partita, mentre Vlahovic almeno qualcosina di più ha provato a farla, ma niente di che.
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La giornata di campionato
Classifica che continua a sgranarsi, che però si delinea in maniera ancor più evidente: c’è una fuga in corso, quella dell’Inter, in questo momento squadra che non sembra avere rivali, ma la Juve brutta, sporca e cattiva, è l’unica rimasta sulla scia, a due punti (ricordandoci di Bologna e Sassuolo …); continua a perdere colpi il Milan, in “rottura prolungata” (usiamo termini ippici tanto cari ad Allegri), sconfitto in casa dall’Udinese, evidentemente quest’anno sono indigesti i colori bianconeri, in Italia come in Europa. Al quarto posto il Napoli, vittorioso a Salerno, con un VAR che non può intervenire per correggere un vistoso ed imperdonabile errore di un assistente di linea, in occasione del gol del vantaggio, cosa che naturalmente non fa scandalo, non essendovi strisce bianche e nere di mezzo. Le romane con risultati opposto, anche se la vittoria della Roma è davvero rocambolesca, rimonta nei minuti di recupero, in una gara giocata malissimo che al 90’ vedeva meritatamente in vantaggio il Lecce; Lazio sconfitta a Bologna, e la formazione felsinea è per adesso la vera novità della stagione.
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Chiudo con una postilla: i tifosi fiorentini della curva Fiesole avevano chiesto a gran voce, sponsorizzati poi anche da esponenti politici locali e nazionali, il rinvio della partita, per, motivazione loro, “rispetto dei morti delle alluvioni nella zona”. Motivazione grottescamente comica, la curva più intollerante e irriguardosa verso altri morti, pretende rispetto per “morti” che, a ben vedere, non erano neppure di Firenze, dato che la città non è stata minimamente toccata dalle alluvioni e da ciclone che ha imperversato nella zona di Prato e aree limitrofe. Tanto che puntualmente ieri sera si sono sentiti i soliti cori sull’Heysel, contro Andrea Fortunato e contro Gaetano Scirea. Vedremo domani sera se qualcuno li ha sentiti … noi si, ma dalle parti di federcalcio e lega?
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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