Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
7 |
15 |
4 |
3 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 04.10.2023
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VAR: Incompetenza o inadeguatezza dello strumento? (prima parte) - di Prospero A.
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di Tifosi
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Il VAR fu richiesto a furor di popolo, invocato coma la manna dal cielo perché ritenuto strumento di vera giustizia, oggettiva ed inequivocabile, scevra da vizi e ricca di tutte le virtù. Ecco, la tecnica ci poteva finalmente fornire la verità. Tutti ora potevano vederla. In tempo reale, la verità poteva apparire e diventare decisione giusta, in ogni vertenza arbitrale, con la fine dei dubbi e la cessazione dell’errore. Finalmente ecco il paradiso nel campo di gioco del pallone e con esso la fine di ogni inganno. C’era tuttavia qualcuno (ad. es. l’ex calciatore della Juventus Massimo Mauro) che sul var espresse grandiosi dubbi già alla prima ora, ma non fu certo preso sul serio. Ci furono poi pure quelli che pensarono che quello strumento poteva anche essere subdolo. E a pensare male degli altri, dissero, si fa peccato, ma spesso si indovina (citando un noto politico del passato). Ora, dopo un utilizzo ormai consolidato e inveterato di quello strumento, un osservatore attento, neutrale e indipendente (che in Italia potrebbe arrivare solo dal pianeta Marte) potrebbe dire, senza tema ti smentita, in modo incontrovertibile, che il var appare inadeguato; perché incapace di fornire le informazioni alle quali è preposto, soprattutto incapace a fornirle in modo veritiero e corretto. E se invece non si voglia ritenerlo inadeguato, sempre a giudizio dei medesimi osservatori indipendenti, allora occorrerebbe dire che è la sua gestione ad essere inadeguata o incompetente. La gestione dello strumento potrebbe essere inadeguata o incompetente per svariati motivi; in primis: la scarsa conoscenza, da parte di chi ne fa uso, del regolamento sulla base del quale lo strumento pur si fonda (si pensi, ad esempio, al valore del giudicato di un giudice che conoscesse poco la legge o non sapesse interpretarla correttamente). Lo strumento del VAR è certamente inadeguato quando non è in grado di dirimere le questioni ad esso sottoposte in modo obiettivo, sulla base di un giudizio sintetico a posteriori oggettivo e scevro da ogni parzialità, sia pur condizionato dalla posizione soggettiva del giudicante, per natura non immune da vizi ed errori. Per tale ragione il responsabile VAR è coordinato con quello dell’AVAR, entrambi ausiliari dell’arbitro in campo (che ove opportuno può rivedere le immagini e decidere). È poi certamente inadeguato il VAR posto in essere in modo discrezionale (nei miei precedenti contributi, ho potuto mostrare in maniera inequivocabile il continuo uso discrezionale del VAR, con decisioni quasi sempre sfavorevoli alla Juventus); talché in due casi identici una volta intervenga e un’altra no, oppure, su medesime fattispecie giunga a conclusioni e giudizi opposti. Quando il VAR è inadeguato, allora il suo utilizzo, lungi dal ripristinare la “verità” tanto attesa e declamata, è causa esso stesso di distorsione, non essendo in grado di verificare il corretto andamento dei fatti, con conseguenti confusione e polemiche. Se, ad esempio, lo strumento è in grado di mostrare che il pallone non ha varcato la soglia della linea laterale (pur con una complicata ricostruzione di proiezioni ortogonali, scomodando il riposo di Euclide) e l’azione di gioco che ne segue, per effetto, venga giudicata corretta e valida; allora lo strumento è da ritenersi efficace e meritorio. A patto però che per ogni pallone che danzi sulle linee, in ogni partita, sia poi espresso il medesimo giudizio. Ma se allo strumento VAR, nella valutazione del fuorigioco, per esempio, sfugge la posizione di uno o più giocatori in campo (valga per tutti il caso della partita della Salernitana con la Juventus, nella quale venne smarrito Candreva dalle telecamere preposte al controllo, o dai controllori forse) e venga poi giudicato irregolare il regolare eterno e se, altresì, contestualmente appaia che il fuorigioco contestato sia obiettivamente (cioè al di là di ogni ragionevole dubbio) ininfluente: allora lo strumento in questione non può essere ritenuto idoneo. Anzi, esso stesso così appare dannoso e terribile, perché cancella il meritato gol valido, con atto di somma ingiustizia (posto in essere proprio dallo strumento nato per fare giustizia), generando peraltro una falsificazione dei risultati in classifica. (segue nella seconda parte)
N.B: l’articolo, inviato da un lettore di Juworld.NET, rappresenta l’espressione del pensiero dell’autore.
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