Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
7 |
15 |
4 |
3 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 18.04.2023
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Il risveglio degli zombies dell'informazione (presunta)
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di Antonio La Rosa
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Da cosa iniziamo stasera, dalle vicende di campo o da quelle fuori dal campo? In questa settimana a ben vedere avremo due eventi fondamentali per la stagione bianconera, non so quale sia più importante dei due: domani l’udienza davanti al Collegio di Garanzia del CONI, si discuterà del ricorso della Juventus avverso quell’obbrobrio di sentenza della Corte Federale che ci ha propinato 15 punti di penalizzazione; giovedì la gara di ritorno a Lisbona contro lo Sporting. Il tutto anticipato dalla trasmissione di Rai 3, Report, che ha riaperto la vicenda Farsopoli, partirò proprio da questa.
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Non ho seguito, per una questione di principio, la trasmissione del signor Ranucci, ma non solo: hanno avuto tutti i nostri giornalai, le nostre redazioni giornalistiche, i nostri TG, di fare corretta informazione sulla vicenda, ma per 17 anni non lo hanno fatto, hanno preferito le veline ufficiali e il cavalcare il sentimento popolare diffuso, così da insabbiare fatti e vicende che noi juventini sostenevamo già. Io che non sono giornalista, ma semplice tifoso che ama parlare di calcio e della nostra Juventus, avevo scritto quanto sostanzialmente emerso, da quello che leggo in giro, nella trasmissione Report di ieri sera, avevo già scritto del patto scellerato che portò Montezemolo alla presidenza di Confindustria, con il sostegno fondamentale di Tronchetti Provera, gli accordi fra i due, culminati nella sponsorizzazione sontuosa della Ferrari (con penale corrisposta a Vodafone, per sciogliere il contratto con la causa automobilistica all’epoca guidata da Montezemolo); altri siti specializzati hanno ricostruito con dovizia di particolari tutta la vera storia di Farsopoli, NESSUNO MAI CHE SI SIA DEGNATO DI ATTINGERE A QUESTE FONTI E PROVARE A FARE VERA INFORMAZIONE. Adesso mi pare tardi per rifarsi una verginità, peraltro leggo che ancora una volta vi è stato un retro pensiero fazioso, quasi a volere costruire l’esistenza di due “metodi” inquinanti nel calcio, quello di Moggi da un lato, quello di altri soggetti, dall’altro, quando in realtà il primo non è mai esistito, mentre il secondo ha prodotto l’alterazione della nostra storia calcistica, chi vinceva è finito in B, chi perdeva perennemente, ha avuto regalati scudetti ed una Champions. Unica cosa positiva della trasmissione, che se ne torna a parlare e a denti stretti si è costretti anche a rivelare fatti molto più scabrosi, tra i quali l’ammissione di Cellino della distruzione di fascicoli compromettenti verso altre società di serie A, ben più gravi delle presunte griglie di Moggi. Per chi volesse andare a rileggersi quanto scrivevo nell’agosto 2012, ovvero quasi undici anni addietro, eccovi i link degli articoli pubblicati su questo sito:
https://www.juworld.net/articolo.asp?id=19055
https://www.juworld.net/articolo.asp?id=19060
https://www.juworld.net/articolo.asp?id=19065
https://www.juworld.net/articolo.asp?id=19078
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Torniamo alla vicenda di attualità in riferimento alla giustizia sportiva. Mercoledì sera, il Collegio di Garanzia del CONI è a un bivio, a mio giudizio: - o ripristina la legalità nella giustizia sportiva, cancellando quello che è uno scempio in tutto e per tutto; - o si schiera per l’arroganza del potere calcistico, per chi ritiene che la giustizia sportiva sia uno strumento di ritorsione, per l’arbitrio di chi comanda. Non mi dilungo oltre, suppongo che avrete letto di tutto sulla vicenda, sapete bene che siamo di fronte ad una porcata inqualificabile, il punto più basso del calcio italiano, dopo farsopoli. La giustizia amministrativa nel frattempo, come sapete, si è pronunciata, ha di fatto messo in crisi questa forma assurda di giustizia sportiva, aprendo varchi a tutela di chi viene danneggiato da provvedimenti arbitrari ed illegittimi, come quello subito dalla Juventus. Staremo a vedere, non siamo ancora alla fine della battaglia, ma sarà un momento molto delicato, che potrebbe costituire una svolta
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Andiamo adesso alle vicende di campo, partendo dall’ultima di campionato. Disgusto! Potrei sintetizzare il tutto con questo termine, o con termini equipollenti, una prestazione del genere non può che provocare il disgusto per squadra e allenatore, soprattutto per quest'ultimo, dato che è lui che prepara le partite, sceglie la formazione, sceglie i cambi e dovrebbe anche preparare psicologicamente il gruppo, cosa che non si è totalmente vista domenica, a ben vedere non si vede da due anni. Ritengo che la gara era ancora più fondamentale del ritorno di giovedì contro lo Sporting, soprattutto alla luce dei risultati maturati il sabato precedente, Inter sconfitta, Milan bloccato sul pari, la possibilità di avvicinarsi, sempre ammesso che non ci vengano restituiti i 15 punti, il che avrebbe anzi prodotto l'allungamento ulteriore in relazione alla quarta posizione in classifica, come dire già un piede in Champions; invece abbiamo assistito ad una prestazione orrenda, squadra molle, statica, priva di idee e di mordente, un primo tempo senza tiri in porta, una ripresa con la squadra scossa solo dopo il vantaggio degli avversari, ma niente di chè, una sola vera occasione creata, la sensazione costante di un gruppo che non avesse idee di gioco, si affidasse alle giocate di qualcuno, un finale ancora compassato quando occorreva almeno un forcing furioso per cercare il pareggio minimo. La domanda è scontata, a chi attribuire questo gioco molle, asfittico, questa mancanza di idee e di movimento dei giocatori senza palla, questa irritante "melina" fatta di passaggi in orizzontale o all'indietro? E' da due anni che si gioca così, non si aggredisce l'avversario, non si prova ad imporre il proprio gioco, non si scende in campo con la fame di vittoria fin dal fischio d'inizio, possibile che ancora non si vedano spiragli e non ci siano idee e soluzioni alternative? Di questo deve rendere conto Massimiliano Allegri. Diventa anche preoccupante l'involuzione dei nostri giocatori, soprattutto delle promesse, se si pensa che anche uno come Fagioli, il nostro futuro, oggi incolore nel primo tempo, involontariamente diventa assistman per Defrel; Miretti ormai appare la parodia di un giocatore, Paredes rimasto in campo non si capisce perchè, visto che non c'era da partecipare a risse, dove lui sa distinguersi; Milik, prima punta naturale, a fare quasi da mediano; Rabiot, finora il migliore in stagione, disperso nel primo tempo, un pochino meglio nella ripresa; Kostic a corto di fiato dopo avere tanto corso. In questo disastro, vanno salvati solo Perin, che conferma di essere molto di più di un portiere di rincalzo, Gatti, unico a lottare e sputare sangue, rendendo onore alla maglia che indossa, Barbieri, esordiente, che è stato dignitosamente in campo: poca cosa quindi, se non per evidenziare che chi ha provato a tenere su la baracca è gente che non appartiene alla prima fascia dei giocatori in organico.
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Perin era stato fondamentale anche giovedi della scorsa settimana, nella gara di andata contro lo Sporting di Lisbona. Gara anche questa che aveva lasciato molte perplessità, squadra spesso in difficoltà, in casa, un vantaggio pervenuto più per una situazione isolata che per vera pressione, un finale al cardiopalmo, con il nostro portiere salito in cattedra. Eppure era scesa in campo quella che, attualmente, potremmo ritenere la formazione migliore. Adesso diventa fondamentale la gara di ritorno prossimo, occorre andare avanti in EL, ma non con questo atteggiamento, specie se dovesse essere questo l’ultimo modo per disputare la Champions l’anno prossimo, ossia vincere la competizione.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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