Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
8 |
16 |
4 |
4 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
17 |
32 |
8 |
8 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.580 |
Giocate |
3.089 |
2.508 (54,76%) |
Vittorie |
1.699 (55,00%) |
1.173 (25,61%) |
Pareggi |
837 (27,10%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,90%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.558 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,50%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
370 (23,75%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,75%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 08.01.2023
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No, Gianluca non è morto (prima parte) - di Vittorio Felugo
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di Tifosi
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La storia di Gianluca Vialli in bianconero inizia nell'estate del 1992, ma avrebbe potuto cominciare molti anni prima: la Juve lo segue già nell'84, tratta con la Cremonese ma la Samp offre di più e Boniperti, che non ama le aste, soprassiede. Qualche anno più tardi in estate corre voce (vera? Falsa?) che la società bianconera stia preparando una maxi-operazione di mercato, trasferendo mezza Samp (non solo Gianluca, pure Mancini, Vierchowod, Mannini) a Torino in cambio di una vagonata di miliardi; non se ne fa niente, Mantovani si tiene (giustamente) stretti i suoi gioielli. E così il momento buono è il '92: i doriani hanno perso ai supplementari col Barcellona la finale di Coppa dei Campioni, Vialli sa che meglio di così a Genova non si può fare e accetta una nuova sfida, riportare allo scudetto, dopo sei anni di digiuno, la Juve. Arriva in bianconero per prendere il posto, guarda un po' il destino, di quel Totò Schillaci che lo aveva scavalcato in Nazionale ai Mondiali di Italia '90. La dirigenza bianconera non bada a spese, ad affiancare Roby Baggio non giunge solo Gianluca, ma pure Moller, Platt, Ravanelli, aumentando in misura esponenziale il talento di un reparto offensivo che include pure Di Canio e Casiraghi. Bello sulla carta, ma difficile da gestire per il Trapattoni-bis sul campo: è una Juve che fatica a trovare gli equilibri, è senza dubbio più divertente di quella della stagione precedente, solida, quadrata ma anche poco spettacolare e un po' prevedibile, però lo scudetto resta un miraggio (e infatti arriverà quarta, a 11 punti dal Milan campione, notare che la vittoria vale ancora "solo" due punti). Vialli fatica, segnerà solo sei gol in quel torneo, regalando pochi lampi: uno su tutti, il gol che impatta il Derby (poi vinto) alla decima giornata, segnato scartando anche il portiere; sembra la svolta, ma la domenica dopo, nella sfida al Milan capolista, Gianluca inciampa: rigore nel finale, per pareggiare (e magari poi vincerla in rimonta, come sette giorni prima), ma il tiro è parato, e Vialli fa il pieno di critiche. Non dveva tirarlo lui, non è più il giocatore di qualche anno prima, non è da Juve (!), lontano da Genova è uno come tanti. Gianluca incassa, e parla sempre meno con i media. Il riscatto arriva in Europa, la Juve vince la Coppa UEFA, Vialli fa il suo, ma le luci della ribalta sono dei Baggio, Dino e, soprattutto, Roberto. Gianluca contribuisce, certo, ma è sempre Robin, mai Batman. La stagione successiva dovrebbe essere quella del rilancio, ma si rivela un disastro: Vialli si frattura il piede battendo un rigore (fallito) con la Roma alla seconda giornata e resta fuori quasi tutta la stagione. Rientra nel finale di torneo, fa in tempo a segnare una tripletta alla Lazio, ma l'anno calcistico '93-94 si chiude senza soddisfazioni, per lui e per la squadra, seconda senza mai impensierire davvero il Milan, ed eliminata troppo presto in Coppa Italia e UEFA. Vialli cotto, e pure rotto? Si parla persino di arretrarne il raggio d'azione, da attaccante a centrocampista come fecero (ma in altri tempi) Boniperti e Mazzola, per lasciare spazio all'olandese Dennis Bergkamp, che andrà poi invece all'Inter. L'estate del '94, però, la Juventus volta pagina: rinnovo della dirigenza (arriva la triade Bettega-Moggi-Giraudo), nuovo allenatore, Marcello Lippi, ex-doriano come Gianluca. Rinforzi mirati, arrivano stranieri poco spettacolari ma di quantità e qualità, come Paulo Sousa e Descahmps, mentre il reparto offensivo è tutto italiano, con Baggio, Vialli e gli emergenti Ravanelli e Del Piero. La nuova Juve (e Vialli con lei) stenta in avvio di torneo; Lippi, dopo una sconfitta a Foggia alla sesta giornata cambia modulo, e dà spazio al tridente: un'eresia a quei tempi, ma fattibile grazie al sacrificio, a turno, di una della punte. I bianconeri espugnano Cremona con una spettacolare rete in rovesciata di Vialli e volano: la stagione diventa trionfale, la squadra è inarrestabile. Trascinata da un Gianluca sempre più leader e capitano (perchè Baggio è spesso fermo ai box) firma imprese memorabili, come la rimonta sulla Fiorentina, avanti 2-0 e ribaltata dalla doppietta del centravanti, prima della pennellata-capolavoro di Del Piero. Il 21 maggio è Scudetto, Vialli ha segnato 17 reti, due in meno del suo record personale, l'anno del titolo con la Samp, cui segna uno dei suoi più bei gol bianconeri, con una fuga in contropiede degna del Gianluca velocista della gioventù. Arriva anche la Coppa Italia, mentre sfugge, di poco, la Coppa UEFA, persa in casa, a San Siro (sì, non è un errore) col Parma, nonostante un super-gol al volo del bomber cremonese. Vialli si gode il trionfo, ha dimostrato di saper vincere il campionato anche lontano da Genova. Ma non è finita ...
N.B: l’articolo, inviato da un lettore di Juworld.NET, rappresenta l’espressione del pensiero dell’autore.
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