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T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 05.12.2022
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SQUALLORE MEDIATICO - GIUDIZIARIO: MA CHI SI FA PECORA ...
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di Antonio La Rosa
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… davanti al lupo, finisce per essere sbranato. E' un detto che trae origine dai tempi di Fedro, chi non si ribella alle accuse, finisce per essere accusato. E’ quello che sta avvenendo in questi giorni, ennesima ripetizione di un clichè ormai collaudato, che da trent’anni a questa parte, condiziona la vita del nostro Paese, anche nel calcio: qualcuno indaga, sempre a senso unico peraltro, prepara il terreno fornendo il materiale di indagine a giornalisti che lo riversano per creare il sentimento popolare, per far odiare il colpevole come identificato, per preparare il terreno a condanne, che anche se non giudiziali, diventano però difficilissime da cambiare nel sentire comune. Voi mi siete testimoni: da quanti anni scrivo che la cosa peggiore che la società Juventus F.C. potesse fare era quella di non reagire mai alle campagne di fango? Da quanti anni scrivo che un gruppo quale EXOR doveva tutelare con vigore un gioiello di famiglia? Quello che sta accadendo in questi giorni è palese, siamo di fronte a fuffa mediatica, su una indagine farlocca, ma fuffa creata ad arte per costruire il sentimento popolare diffuso e condizionare giudici che dovranno prima decidere se andarsi a processo, e successivamente giudicare con serenità e in base alle leggi. E siccome sanno che nel 2006 riuscirono a condizionare giudici, ci riprovano ancora oggi.
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Cominciamo dall’aspetto prettamente giudiziale, evidenziando che, contemporaneamente a questa vicenda, c’è in corso un processo contro Delaurentiis per false fatturazioni, con richiesta di condanna ad un anno di reclusione, vicende legate al calcio Napoli, avete notizia di atti di indagine propagandati da media e tv, intercettazioni riportate con il solito sistema del taglia e cuci (ovvero ti dico quello che mi fa comodo farti sapere, ma non tutto quello che devi sapere)? Io sarò di parte, sono un tifoso, quindi potrei essere annebbiato nella visione della vicenda, soprattutto non ho gli atti da poter esaminare, ma solo notizie ed indiscrezioni, devo fare una cernita, per cui prendo per riferimento l’avviso di conclusione indagini, dove sono contenute le contestazioni, nonché i comunicati ufficiali della società, due in particolare, quello successivo alle dimissioni del C.d’A., nonché quello dello scorso mercoledì 30 novembre:
https://www.juventus.com/it/news/articoli/nota-ufficiale-del-club?fbclid=IwAR2Agr6ThWGKbuzoUNSV3u7dGaQs6wRFfdHSs9lYQ6Rv4Ek2ba0O9nNokXg
Tanto a mio giudizio sarebbe sufficiente per affermare che con molta probabilità questa vicenda finirà come il caso Suarez, caso che, ancora l’archivio di questo sito è testimone, fin dall’inizio ebbi a dire che non conteneva nulla di penalmente rilevante in generale, tantomeno per tesserati della Juventus. Certo, la sporcizia creata dai media rimane ancora, si parla di caso Suarez come un fatto scandaloso, perché chi ne parla dimentica o finge di non sapere che il giocatore mai ha giocato per la Juventus, che con il proscioglimento è stato accertato che l’esame non fu truccato, soprattutto che non vi furono condizionamenti o richieste illecite da parte di tesserati della Juventus, ma ai faziosi questo non interessa. Se gli atti sono quelli che ho esaminato, siamo di fronte ad una indagine su aria fritta, ma questo lo dico io da juventino, potrei rischiare di dimenticare la mia professione e le mie conoscenze pur di difendere la società e la squadra per cui tifo. Lo stesso però non può dirsi di altri autorevoli giuristi che in questi giorni sono stati interpellati sulla vicenda, dal prof. Paco D’Onofrio, all’avv. Roberto Afeltra, ovvero giuristi che certamente non parlano da tifosi, che sono arrivati alle conclusioni analoghe, è una vicenda che non mostra di avere fatti davvero rilevanti sul piano penale. Ancor di più, quando a parlare è qualcuno che è un dichiarato tifoso di altra squadra e dichiarato antijuventino (intelligente, perché l’antijuventinismo può essere anche manifestato in maniera diversa dalla intolleranza squallida manifestata da certi scellerati soggetti, che circolano sui social), ovvero l’avv. Cataldo Intrieri, in un suo illuminante articolo per la testata L’Inkiesta:
https://www.linkiesta.it/2022/12/processo-juventus-agnelli-vaticano-becciu/?fbclid=IwAR0tyabYYmA0S9FwGWVA6q3Qa2j3qg5D_x_Rk8hSGo1R2xnBjhQPaj0X9mY .
Riporto un passo che credo sia altamente indicativo: “La stampa italiana si è scaraventata in massa su una modesta storia di presunte irregolarità contabili la cui comprensione richiederebbe una robusta competenza legale e contabile … I vertici societari della Juventus si sono dimessi in massa dopo un decennio di ininterrotti trionfi perché la procura di Torino ha loro contestato tre anni di asserite manipolazioni di bilanci che avrebbero fornito un’immagine finanziaria del club assai più florida di quella reale, con grave danno per gli investitori … “
Quando ero studente universitario, mi ripetevano sempre che “a chiaro testo non fare oscura glossa”, quando leggete sopra penso non abbia bisogno di spiegazioni, come dire, è una vicenda che prima di parlarsene occorrerebbe avere solide competenze, quindi solo in pochi esperti avrebbero titolo ad illustrarne i contenuti, però tutti si sentono legittimati a dire la loro. Ancor più indicativo l’altro aspetto:
“… Senza contare che peraltro non si ha neanche la certezza che la procura di Torino abbia la legittimità a indagare visto che il più grave dei reati contestati (la manipolazione del mercato finanziario) si è consumato a Milano, sede della Borsa telematica. Non esattamente un particolare da poco …” Questo invece è inquietante, perché se una Procura non ha competenza ad indagare ed indaga ugualmente, sperperando denaro in intercettazioni e atti vari, sta lavorando non per la giustizia come principio assoluto, ma per qualcos’altro. Ed il precedente c’è, farsopoli, indagine scaturita da una denuncia presentata a Napoli, guardacaso, da un dirigente di una squadra di serie B, il Venezia, con la quale affermava che esisteva una combriccola di arbitri romani (testuale, non lo scrivo io), che cercava di favorire il Messina, particolarmente in una partita giocata in campo neutro a Bari. In sostanza, la procura di Napoli ha indagato per una denuncia di un dirigente del Venezia, contro la società Messina ACR, per una partita giocata a Bari, campo neutro, arbitrata da un signore proveniente da Roma: non occorre essere giuristi o avere studiato anche distrattamente Diritto, per chiedersi cosa c’entrasse Napoli, al punto che per far acquisire la competenza lì, presero come primo atto un incontro avvenuto a Napoli tra Moggi e l’ex arbitro Romeo Paparesta.
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Torna ancora una volta a rimbombare il nome della città di Napoli, bellissima città, calorosa, accogliente, che emana secoli di Storia e di civiltà, ma che diventa il peggio del peggio quando si entra nella dimensione calcistica. Fateci caso, è il “fil rouge” di tutte le campagne di fango e di tutte le indagini contro la Juventus: di farsopoli già detto, da quando è iniziata la presidenza di Andrea Agnelli, le questioni più scottanti, quanto vuote e artificiosamente gonfiate solo a livello mediatico sono state la vicenda Alto Piemonte, con la società bianconera parte lesa, ma perseguitata mediaticamente anche da trasmissioni, e inquisita pesantemente da un procuratore federale, il dott. Pecoraro, napoletano napolista dichiarato, grande amico di tale Genni ‘a carogna, con cui trattò per far disputare una partita, la finale di Coppa Italia 2014 tra Napoli e Fiorentina, e puntualmente tutte le notizie contrarie provenivano da Napoli, dalla redazione de Il Mattino, dalle trasmissioni condotte dai famigerati Auriemma, Alvino, Del Genio, e feccia similare. In quella vicenda Pecoraro arrivò ad inventarsi il contenuto di una intercettazione ambientale, costringendo la commissione antimafia ad occuparsene e convocare Andrea Agnelli, penso lo ricorderete. Caso Suarez, l’ufficiale investigatore era un napoletano, anche in quella occasione diluvio di atti ed intercettazioni che uscivano ad orologeria per creare una sorta di sentimento popolare diffuso, per far credere alla commissione di gravi illeciti, e la cosa fu talmente rivoltante che dovette intervenite il procuratore in persona, Raffaele Cantone, napoletano pure lui, a “secretare” di fatto gli atti, per impedire quello stillicidio che era diventato davvero intollerabile. Come siano andate a finire le due vicende lo sapete bene, ma nella memoria distratta dell’antijuventinismo militante, oggi si parla ancora di collusioni tra la società e la criminalità organizzata, quando la sentenza “Alto Piemonte” sostiene l’esatto contrario, idem di scandalo Suarez, quando tutti sono stati prosciolti in istruttoria, come dire, non è stato necessario neppure che si celebrasse il processo.
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Andiamo ai nostri giorni. Indagine che vede impegnato un magistrato inquirente dal cognome che certamente non è piemontese, né tantomeno valtellinese o sud tirolese, una sistematica intercettazione di persone anche non indagate, che assomiglia più ad una persecuzione che ad una ricerca di prove, una richiesta di custodia cautelare verso alcuni indagati, specificamente il presidente della Juventus Andrea Agnelli, respinta con una motivazione che praticamente smonta il castello di carta delle accuse, ovvero la “carenza di gravi indizi di colpevolezza”, tradotto in linguaggio comune, quelle carte non contengono granchè, magari non sono neppure sufficienti per giustificare sia un processo, sia lo sperpero di denaro pubblico. Questo spiega il bombardamento mediatico di questi giorni: anche per farsopoli, calmatesi le acque e lette bene le carte, abbiamo scoperto che non c’era nulla o quasi di consistente, ma che la grancassa mediatica scatenata, servì per costruire il “sentimento popolare diffuso”, che portò a quelle condanne, e siccome la cosa è accaduta una volta, si vuole replicare la stessa situazione, ovvero creare il sentimento popolare diffuso e condizionare chi deve giudicare. Tornando al “fil rouge” napoletano, gli urlatori più scatenati ad istigare odio e chiedere punizioni, radiazioni e quant’altro, sono napoletani, gente che non ha nulla da fare ed infesta i social, magari con qualche reddito di cittadinanza che gli consente di fare il nullafacente e stare davanti a pc e smartphone; opinionisti a senso unico sempre provenienti da lì, li hanno reclutati ovunque, hanno preso parola tutti, compreso anche quel fenomeno da baraccone misteriosamente divenuto per un certo periodo esponente politico, parlamentare ed oggi giramondo a spese del Fatto Quotidiano, ovvero Di Battista; ha parlato pure Renica, quello che sostituiva le provette di urina di Maradona, insomma un crescendo davvero stomachevole. Credo sia arrivato il momento di approfondire meglio questa puntuale ricorrenza di situazioni, questi legami che portano sempre alla stessa città, alla stessa società calcistica di quella città, agli stessi predicatori di odio, una volta può essere un caso, una seconda volta, una coincidenza, ma tre volte di seguito, sono fatti da meglio chiarire. I giornali del gruppo Cairo sono in prima fila a centellinare giorno dopo giorno intercettazioni del tutto insignificanti, ma riempite di interpretazioni negative, idem il fogliaccio diretto da Zazzaroni, idem Sportmediaset, è tornato pure alla carica il famoso giornalista con moglie infedele, scappato in Portogallo, tutta la fogna mediatica italiana è ringalluzzita. E spiace dirlo, anche le testate del gruppo GEDI, non si discostano, anzi. Rai per ravvivare un indice d’ascolto da programmi della notte per le sue trasmissioni sui mondiali, grazie alla direttrice di testata, ancora una volta napoletana succeduta ad altro napoletano divenuto famoso in quanto maltrattatore della moglie, più che parlare dei mondiali, parla in negativo di questa vicenda, insinuando, accusando e suggerendo verdetti; stamattina hanno pure fatto parlare l’avvocato del Napoli, quel Grassani che aveva a suo tempo anticipato chissà quali condanne esemplari per la vicenda Suarez, finita in nulla.
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Capite bene che, a fronte di una sostanziale inconsistenza o comunque non gravità delle contestazioni, occorre creare il clima forcaiolo adatto. Questa è la conseguenza anche di anni di silenzi, di lasciar perdere e non reagire mai alle campagne mediatiche scatenate in passato. Come dire, il farsi pecora di fronte ai lupi, quando si potrebbe e si hanno le risorse per essere leoni di fronte alle iene. Si è consentito a Pecoraro di perseguitare Agnelli senza reazioni degne di nota, si è consentito di dire di tutto per la vicenda Suarez, per Alto Piemonte, non si è denunciata la trasmissione Report per le sue insinuazioni, si è consentito che frequentassero la sala stampa dello Juventus Stadium anche a personaggi infami che andavano cacciati a calcioni nel sedere e mai più ammessi in sede; si consente ai vari Nerozzi, Della Valle, Crosetti, Oddenino e complici di avvelenare il clima e non essere oggetto di giuste repliche e contromisure, insomma si è lasciato passare sempre e di tutto, oggi ne vediamo gli effetti. C’è stato sì un comunicato stampa ufficiale, ma come vedete, non è sufficiente, perché qui le vicende ormai diventano due, distinte e separate: - la prima è quella giudiziaria, che avrà il suo naturale esito nelle competenti sedi; - la seconda è quella mediatica, che stavolta impone delle reazioni che siano quanto più dure e cattive possibile, se davvero la famiglia e la dirigenza nuova insediatasi, hanno cuore per la Juventus.
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Stavolta non possiamo accontentarci, noi tifosi, di esiti molto probabilmente positivi e senza conseguenze, della vicenda giudiziale, proprietà e dirigenza devono fare molto di più, devono rintuzzare colpo su colpo chiunque stia scatenando questa ennesima infame campagna di odio. Non è più sport, non è più calcio, ma è necessità di combattere chi vuole distruggere una passione calcistica, un amore verso la squadra più titolata e leggendaria d’Italia. EGREGI PROPRIETARI E DIRIGENTI, DOVETE DENUNCIARE CHI SCARICA VELENO E FANGO CONTRO TUTTI NOI, PERCHE’ ANCHE LA TIFOSERIA FA PARTE DELLA GRANDE FAMIGLIA BIANCONERA! Su questo misureremo il vostro tenere a cuore la squadra che AVETE L’OBBLIGO DI DIFENDERE IN TUTTI I MODI, per onorare la memoria e la volontà di chi oggi non è più con noi, Gianni e Umberto Agnelli. Le armi le avete, e micidiali direi, dato che molti predicatori di odio sono sensibili alle proprie tasche e al dio denaro.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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