Non posso non iniziare questo commento, se non faccio prima un passo indietro, a martedì scorso, turno di Champions League a Lisbona. Siamo ufficialmente fuori dalla competizione, dopo dieci anni, ai gironi, teoricamente potremmo continuare in EL, ma non so se ci convenga, specie se dovesse la Juve avere un cammino diciamo positivo, che potrebbe essere fuorviante per il futuro, illudere che il “progetto” avviato la scorsa stagione, può avere un futuro. Mi limiterò a poche battute, auspici più che altro, che sono certo non si realizzeranno: - Allegri che non si dimette, ma che almeno cominci a prendersi le sue colpe e provi a capire che se siamo stati eliminati, molto è dipeso dalle sue scelte suicide; - una dirigenza che faccia mea culpa per il peggiore risultato in Europa dal 2009 - 10, almeno quella volta fummo eliminati all'ultima giornata, e non cito l’eliminazione del 2013, perché ricordiamo bene in che condizioni si giocò ad Istanbul; - che si riparta dall'anno zero, prepensionandosi alcune vecchie glorie, magari onorandoli di una stella allo Stadium, importante che non scendano più in campo, e schierandosi finalmente i “ragazzini” che hanno fame, voglia di combattere, desiderio di far carriera, perderemo ma almeno vedremo quanti di loro possono essere nell'avvenire da Juve: tanto lo scudetto non lo vinceremo di sicuro, tra le prime quattro non credo proprio ci arriveremo, con questa cadenza, almeno si ritorni ai settimi posti dai quali ripartire. Del resto, se i migliori a Lisbona sono stati Iling Jr e Miretti, a risultato ormai compromesso, tanto vale dare spazio a costoro e non a chi ormai cammina in campo.
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Vedete, e con questo replico all’articolo pubblicato sul sito giorni addietro ( https://www.juworld.net/articolo.asp?id=25963 ), dal titolo “Il Coraggio di scrivere”, io vorrei scrivere di più e più spesso della mia amatissima Juventus, ma da ultimo credo in certi momenti di far meglio a non scrivere nulla, forse il silenzio è più assordante di quanto io possa dire e scrivere, ascoltando, ad esempio, certe dichiarazioni nel dopo partita, dove si sostiene che l’eliminazione dalla CL non va considerata un fallimento, e che occorre adesso mettere testa al campionato e pensare alla gara del sabato successivo a Lecce.
Un allenatore della Juventus, la squadra che ha tra i suoi motti qualificanti “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”, che sostiene non sia fallimento il peggiore risultato in Champions da quando si gioca allo Stadium, è incommentabile; una squadra che perde ad Haifa, contro il Maccabi, è incommentabile; una situazione nella quale non abbiamo i giocatori protagonisti delle scelte di mercato, che ci vede in emergenza drammatica per l’ultimo turno di CL, è incommentabile; una società che accetta ancora di farsi aggredire mediaticamente con le imposture derivanti dalle indagini di una Procura della Repubblica, e non richiama all’ordine giornalisti che DEVONO informare e non insinuare o deformare, è incommentabile.
Invero, caro amico DAR, il problema è che in una fase del genere, mi viene proprio il dubbio che sia davvero utile scrivere di Juventus, quando qualunque cosa si possa dire e chiedere, la dirigenza non da segno alcuno di ascolto, ma anzi mostra disinteresse: con una grossa differenza, quando scrivevo di Juventus nella famigerata epoca della triade liquidatore – tennista – fotocopiatore, bene o male si sapeva che dirigenza “parafulmine” ci si trovava, c’era la consapevolezza del distacco tra società e tifoseria, mentre adesso più che distacco sembra evidenziarsi proprio il disinteresse assoluto, al punto che la dirigenza si mostra latitante da tre anni circa, consentendo che si faccia della Juventus scempio nel rettangolo di gioco, nelle televisioni, nei giornali.
Io il mio commento a Milan – Juventus l’ho scritto, ma a modo mio e in linea con quanto affermato sopra: https://www.juworld.net/articolo.asp?id=25948 , Gli Assassini della Juventus. Cosa potevo scrivere oltre, di fronte ad un finale di primo tempo che ha condizionato l’andamento della partita, decidendo di fatto il risultato, ascoltando poi le dichiarazioni del dopo partita e le puntuali NON dichiarazioni di qualcuno?
******* Andiamo adesso alla gara di sabato, visto che la stagione non deve essere considerata fallimentare dopo una eliminazione dalla competizione cui tutti noi teniamo più di ogni altra cosa. Abbiamo vinto a Lecce, terzo successo di fila in campionato, secondo in trasferta, ma se questa vittoria deve avere una utilità, in una stagione già gravemente compromessa, deve essere quella di capire tutti e far capire a qualcuno, che, avendo già toccato il fondo, la Juventus del passato è da ritenere storia definitivamente chiusa, da Lecce e dal derby, invece, ha inizio la Juventus del futuro, chiunque possa essere l'allenatore in avvenire, chiunque possa essere il gruppo dirigenti in avvenire. Spero e mi auguro che Allegri si renda conto che il suo ritorno e il suo progetto ad oggi è fallito, che ne deve partire uno nuovo, da consegnare a chi verrà da luglio 2023, che potrebbe astrattamente essere anche lui, se la società ci crede ancora, e se, svoltando soprattutto nelle scelte e nelle motivazioni da dare al gruppo, possa ottenere almeno il salvataggio parziale della stagione: ovvero un progetto che si fondi sui nuovi talenti potenziali della squadra, su gente che ha fame di arrivare, di migliorarsi, di onorare la maglia, che abbia qualità e voglia di sudare per riportare alla vittoria la Juventus.
LA PARTITA
Non dico molto sulla formazione iniziale, in buona sostanza quasi obbligata, anche se con evidenti punti deboli, Milik isolato in attacco, Soulè più centrocampista che seconda punta. Squadra che se da un lato mostrava di avere maggiore determinazione nell'aggredire l'avversario (i quattro ammoniti ne sono una testimonianza, anche se almeno un cartellino mi è parso esagerato), dall'altro la ormai puntuale inconcludenza nella manovra, nonostante la buona volontà di Miretti e Soulè, spesso non ben accompagnati dai compagni di squadra. Meglio la ripresa, con i cambi, dapprima Fagioli, che ha reso il nostro centrocampo più logico e geometrico, poi con Kean seconda punta a sostegno di Milik (anche se non avrei sostituito Miretti, unico ad avere cercato seriamente la via della rete), infine con Iling Jr, che a primo pallone toccato, ha liberato al meglio Fagioli in area, il resto è un capolavoro da cineteca del calcio, e ci fa chiedere come mai si doveva arrivare con l'acqua alla gola per vedere nuovamente in campo un giocatore protagonista della promozione della Cremonese lo scorso anno.
JUVENTUS IN BIANCO
Le cose liete sono quelle viste soprattutto nel secondo tempo, fa bene alla squadra avere in campo che ha fame e voglia di affermarsi, che gioca di prima, verticalizza, insegue gli avversari, se perde palla va subito a tentare di recuperarla, anzi qualche azione è stata davvero pregevole, ne cito una nel primo tempo, una combinazione Soulè - Miretti, con tiro di quest'ultimo, ma non l'unica.
JUVENTUS IN NERO
L'attacco continua ad apparire spuntato, non è questione di chi gioca, ma evidentemente di come si gioca, Milik nel primo tempo troppo avulso dalla manovra, isolato, non messo in condizione di poter impensierire la retroguardia avversaria, un po' meglio nella ripresa, quando è entrato Kean, ha bisogno di una vera punta accanto.
I SINGOLI
La palma del migliore va data a Fagioli, per il gol decisivo, e per tutta la prestazione, mostra buona visione di gioco, testa alta, lancio lungo e preciso, non tiene troppo palla, cerca sempre il compagno meglio piazzato. Mi ha fatto grande impressione Gatti, determinato, cattivo, se c'è da spazzare in tribuna non si tira indietro, ed ha anche una discreta tecnica, l'ho visto più volte verticalizzare e bene. Menzione anche per gli altri ragazzini in campo, Soulè e Miretti, e per Kostic, anche se calato nella ripresa.
CHIFFI
Ne vogliamo parlare? Quattro ammoniti della Juventus in mezz’ora, zero del Lecce, un episodio dubbio in area leccese, valutato come fallo di McKennie, inutile dire senza revisione VAR. Non discuto sulle ammonizioni, ripeto, una sicuramente non ci stava, forse anche un’altra poteva essere considerata eccessiva, ma il punto non è questo: se a primo contatto duro ammonisci Miretti, ammonisci Iling appena entrato, cinque giocatori della Juventus con minor numero di falli di squadra, contro tre ammoniti del Lecce, e poi consenti a Di Francesco di commettere fallacci a ripetizione, ammonendolo solo al terzo di fila, e non espellendolo per il fallaccio intenzionale su Iling Jr., non sei un incapace, SEI UN DISONESTO!
LA GIORNATA DI CAMPIONATO
L’inattesa sconfitta contemporanea di Lazio e Milan consente al Napoli di allungare in vetta, con la sola Atalanta a mantenersi a distanza, e consente alle inseguitrici aspiranti ad uno dei piazzamenti CL, di potersi avvicinare: hanno infatti vinto sia l’Inter, sia la Roma, oltre alla Juventus, mentre l’Udinese non va oltre il pareggio. Il Napoli per adesso ha fatto il vuoto in testa, altra sonora vittoria contro il Sassuolo, in questo momento sembra proprio inarrestabile; segue a distanza l’Atalanta, tornata alla vittoria in trasferta, ad Empoli. Ha del clamoroso la sconfitta della Lazio in casa contro la Salernitana, netta nel punteggio, squadra quella di Sarri che manteneva da tempo inviolata la propria porta, subendo tre reti in casa, come pure inattesa la sconfitta del Milan contro il Torino, che sembra essere uscito dal momento difficile, con le due vittorie di fila. La partita del Meazza, priva di elementi di interesse, agevole vittoria della squadra di casa, però rimarrà alla storia per quanto accaduto in curva nord, sede della tifoseria ultras: con la violenza hanno costretto a fine primo tempo, ad abbandonare l’intero settore ai tifosi presenti, dovendo in tal modo “onorare” la morte violenta di uno dei propri capi, e così per onorarla, hanno cacciato in malomodo, inermi tifosi presenti, bambini e quant’altro. Una vicenda davvero sconcertante che non dovrà rimanere impunita, anche se temo come solito finirà a tarallucci e vino, del resto una sola curva finora è stata oggetto di provvedimenti disciplinari seri, sapete bene quale.
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LE POSTILLE
Avvicinandosi la partita tra Juventus e Inter, non poteva mancare la classica intervista preparatoria dell’incontro, e, venendo a mancare l’ineffabile Gigi Simoni, hanno ben pensato di riesumare … Massimo Moratti. Con una intervista così genuflessa e servile che ritengo non abbia eguali. Del resto il giornalismo italiano è diventato questo, faziosità e propaganda, non informazione e capacità di critica. Vediamo allora gli spunti più interessanti di questa intervista, che essendo tanti, mi impongono di parlarne a puntate.
Così partiamo dalla prima puntata del vangelo secondo Minimo Moratti:
(personaggi e interpreti: giornalista servile - Cazzullo Aldo dirigente demente - Moratti Minimo)
giornalista: - All'Inter comandava Facchetti.
dirigente demente - "Un uomo splendido. Una volta gli dissi: Giacinto, possibile che non si trovi un arbitro, uno solo, disposto a dare una mano a noi? Mi rispose: <<non può chiedere a me una cosa del genere>>".
Come potergli dare torto …
https://www.youtube.com/watch?v=ezJCMEaXR1Y
https://www.youtube.com/watch?v=S9oHzzsh0Nw
https://www.youtube.com/watch?v=3iXqy4-IAxA
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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