Se sabato sera non è maturata la quinta sconfitta casalinga di campionato, lo dobbiamo ad un errore arbitrale contro di noi, e alla idiozia di un idiota scuola Inter, che evidentemente ricordandosi di come Barella si comporta con gli arbitri, ha fatto lo stesso, dimenticandosi di essere al Bologna, e anziché ringraziare un arbitro che era andato a cercare il fotogramma dubbio che poteva far ritenere lo sgambetto a Morata avvenuto fuori area, per non concedere un rigore ai bianconeri, ha inveito da perfetto idiota, lasciando la sua squadra in 9: solo così almeno il pareggio è maturato, guarda caso proprio grazie a Vlahovic, che fino a quel momento aveva fatto pochissimo proprio perché marcato da Medel. Abbiamo assistito all'ennesimo scempio del VAR e a cosa produce quando gli arbitri, anziché decidere per quello che vedono, preferiscono aspettare che sia la macchina a distanza a decidere, macchina naturalmente gestita da altri, così da non rischiare loro nel decidere, soprattutto se c'è in campo la Juventus e se quella decisione può essere considerata favorevole ai bianconeri. Un po' come accaduto contro l'Inter, con la differenza che in quel caso le immagini non vennero usate per correggere un "svista" (chiamiamola così) di Irrati, mentre l’altra sera Sacchi, non avendo gli attributi per decidere in diretta, ha preferito aspettare e sperare che qualcuno trovasse il fotogramma idoneo per non concedere un netto rigore; ma naturalmente non concedendo il rigore, quel fallo è su azione costituente chiara occasione da rete, per cui, il rosso era consequenziale, e dunque, se l'idiota di cui sopra non avesse sclerato, magari in 10 gli emiliani sarebbero riusciti a portare a casa la posta piena.
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Nell'episodio decisivo, l’arbitro Sacchi ha sfornato il campionario di cosa fa un arbitro nel rischio di non finire in prima pagina come arbitro che aiuta la Juventus, e questo è un fatto direi ormai inequivocabile. Rivedetevi l'azione: un arbitro sereno, all'atterramento di Morata, avrebbe subito fischiato, o rigore o punizione dal limite, e semmai il VAR lo avrebbe richiamato dopo, per valutare il punto di contatto. Invece Sacchi ha lasciato proseguire, ed è questo è il primo gravissimo errore, un modo per non decidere e far decidere altri così da poter dire che non è stata sua decisione. Seconda parte: richiamato al VAR, rivista la scena, torna indietro due volte, per vedere ancora, e solo dopo prende una decisione che teoricamente doveva essere un favore al Bologna, valutare che il contatto fosse fuori area, ma di conseguenza espellere il giocatore bolognese, per fallo da ultimo uomo su chiara occasione da rete. Era un favore al Bologna, perché un conto è il rigore, che ti può portare al pareggio, un conto è punizione ed espulsione, mancavano 8 minuti più recupero, entra uno o due difensori, ci si chiude a riccio e se la punizione, da posizione "maradonesca" (come dire realizzabile solo da un super fuoriclasse), finisce alta, è elevata la probabilità che finisca con la vittoria degli emiliani, visto come aveva giocato male la Juventus. Solo che un giocatore educato alla scuola interista, che quando si gioca contro la Juventus occorre protestare energicamente sempre, tanto si rimane impuniti, ha sclerato di brutto, anziché ringraziare per il favore: così l'errore a favore del Bologna è diventato un danno, grazie ad uno che ha continuato ad urlare come un ossesso, anziché ringraziare per il regalo alla sua squadra.. Aggiungo: Medel doveva avere il giallo per il tentativo di sgambetto a Morata, precedente al fallo, mentre è stato ammonito per proteste e poi espulso per continue proteste: fossi un malpensante, direi che ha fatto di tutto per beccarsi due giornate di squalifica e saltare una gara del 27 aprile ..., ma non sono malizioso.
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Detto ciò, che fino all'82' la Juventus era stata più penosa della divisa indossata, cosa che non va dimenticata, a prescindere dall'ennesimo scempio arbitrale. Tornando all'episodio chiave, va anche detta un'altra cosa, la degna conclusione di una prestazione orrenda da parte di Cuadrado, che, a porta vuota, anziché appoggiare comodamente a rete un pallone facile facile, si è dovuto esibire in una conclusione da cineteca, per colpire la traversa, magari segnando, non sarebbe accaduto nulla, togliendo le castagne dal fuoco di Sacchi. Intendiamoci non è stato solo Cuadrado a deludere, la prestazione della squadra è stata davvero orrenda, la sconfitta ci stava tutta, cosa davvero gravissima considerandosi che era fondamentale vincere, per mantenere al sicuro il quarto posto, mentre adesso diventa davvero a rischio, il ritorno di Roma e Fiorentina, contro cui giocheremo l'ultima di campionato, oltre alle solite "congiunzioni astrali" ben note tra federcalcio e lega lotitiana (piuttosto, contro la Lazio ce la vedremo la penultima di campionato), minacciano davvero di far fallire per i bianconeri il traguardo minimo, e se ciò dovesse accadere, qualche riflessione andrebbe fatta, in sede societaria.
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A chi si deve chiedere conto se una squadra, ad aprile, non ha identità, non ha gioco, non ha fantasia, non ha nulla che possa far ritenere gli undici in campo una squadra di calcio? Anche sabato scorso, una formazione incomprensibile, snaturata, un centrocampo con due giocatori adattati, specificamente due esterni destri di difesa, uno di ruolo, l'altro trasformato da anni in esterno difensivo, ed un mediano, quando la logica avrebbe suggerito un più logico 4 - 2 - 3 - 1, magari schierando dal primo minuto quel Miretti che ormai viene chiamato in prima squadra solo per scaldare una sedia in panchina. Mi chiedo e vi chiedo, se un centrocampista giovane e promettente, non viene schierato in situazioni del genere, per sostituire chi non è disponibile, mostrare se è in condizione di poter dire la sua in prima squadra, e potersi verificare se può dire la sua negli anni prossimi, o comunque essere sostituito in caso non dovesse rendere come sperato, quando dovremo vederlo all'opera in prima squadra? Discorso che va esteso a tutti gli altri giovani in organico che in qualche circostanza potrebbero essere almeno lanciati in prima squadra, magari per verificare di che pasta sono fatti.
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Il primo tempo è stato degno della nuova maglia esibita, se l'unica conclusione degna di nota è stata opera di Danilo. Vlahovic non è mai stato messo in condizione di poter concludere a rete; Dybala sta cercando di dimostrare ad ogni costo che la decisione della società è più che giusta, Morata invece vuole meritarsi la riconferma, ma sembra predicare nel deserto, le sue iniziative spesso vanificate da compagni distratti o privi di mordente; non credo di dire il falso se sostengo che proprio il Bologna era andato molto più vicino al vantaggio già nel primo tempo, anche grazie alle nostre distrazioni, vantaggio poi arrivato per una dormita imperdonabile dei nostri centrali, non è giustificabile il modo come Arnautovic si è trovato a tu per tu con il nostro portiere. Partite del genere fanno venire il forte dubbio che forse è arrivato il momento di un repulisti generale, come nel 1970 o nel 1994, quindi repulisti sia del management, sia della guida tecnica, sia del parco giocatori. Vedete, il vero fastidio di partite come questa è non il risultato di per sè, si può pareggiare in tanti i modi, ma se manca la voglia di lottare, gli occhi di tigre, il voler dimostrare di essere la Juventus ed essere da Juventus, allora vuol dire che chi è in campo non ha capito granché della maglia che indossa (non tutti per fortuna, guardate Vlahovic dopo il gol del pareggio), e chi sta in panchina o negli uffici direttivi non ha saputo fare bene il suo lavoro. Ed ora il ritorno di Coppa Italia, vedremo se questa Juve è degna di essere chiamata Juve! Anche se dovremo fare i conti con … Doveri, già sperimentato in gara di Supercoppa: ma del resto se mai si alza la voce, mai si fa pesare la rabbia per decisioni sistematicamente ostili, in campo e fuori dal campo, pretendete voi che nelle cosiddette stanze dei bottoni, si ritenga di dover cambiare l’atteggiamento ostile?
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In settimana c’è stata la pronuncia del Tribunale Federale, sulla vicenda delle cosiddette plusvalenze gonfiate, ennesima invenzione di una Procura Federale che, quando vede colori bianconeri, si vede infiammare gli occhi alla ricerca dello scoop gradito al sentimento popolare diffuso. Della inconsistenza dell’accusa ne avevo già detto a suo tempo, neppure degna di essere presa in considerazione per una vicenda che doveva essere archiviata fin dall’origine; ma consentitemi il cattivo pensiero di supporre che sia finita così solo perché tra gli accusati c’era pure il Napoli e Delaurentiis, notoriamente molto amato dalla nostra procura federale sportiva …
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Infine, due parole sull’ultima polemica mediatico – social, che probabilmente conoscete, in merito a qualche post scritto da un tizio salito agli onori di cronaca mesi addietro per una vicenda drammatica, che a quanto pare non gli ha insegnato nulla. Strano Paese, l’Italia: uno scrive un post decisamente calunnioso, che nulla ha a che fare con lo sport, con il calcio, con il tifo, si vede rintuzzato per il contenuto quantomeno inopportuno, per non dire squallido di quel post, e … i nostri media invece di stigmatizzare il comportamento calunnioso, attaccano quelli che condannano e reagiscono al comportamento calunnioso! Come dire, ennesima distorsione dei fatti, cosa puntuale quando qualcosa può richiamare il nome Juventus.
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