Cari amici che avete la pazienza di leggermi e di sopportarmi (chissà quante volte mi avrete mandato a quel paese …), per commentare il derby di venerdì scorso, ritengo fondamentale fare questa premessa: - io sono juventino, dunque tifoso di quella squadre che ha come motto "vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta"; ci tengo a vincere ogni partita e torneo in cui si partecipa,, ci tengo soprattutto a vincere sempre quella successiva, per non dormire sugli allori, e specificamente ci tengo soprattutto a vincere le partite contro i ruminanti provenienti da Orbassano (o da Collegno, o Grugliasco, fate voi), e contro i venditori di cartone e brand provenienti dalla Milano da bere. Se non vinco, non vado a cercare gli alibi, le rimesse laterali invertite, gli arbitri (anche se in riferimento della gara di venerdì ci sarebbe molto da dire sul cervo vestito di giallo), il diluvio, le cavallette e quant'altro, ma cerco di vedere cosa non ha fatto la mia squadra per mancare il risultato, o se davvero sia esente da colpe per quanto fatto nei 90 minuti.
*******
Cominciamo esaminando gli avversari, scesi in campo freschi di mangiatoia e di fieno: - a centrocampo schieravano i fenomeni intergalattici Singo, Lukic, Mandragora e Vojvoda, in avanti altri fenomeni come Brekalo e il gallo Belotti, che non segnava dai tempi di Zaccarelli e Pecci, l'unico decente Pobega; - bene, se una squadra con mire di piazzamento Champions e oltre, contro un così eccelso squadrone che ha un tal centrocampo e un tal attacco, a fine gara ha avuto meno possesso palla facendosi rimontare nell'unica azione degna di nota fatta in tutti i 90' di gioco, ritenete voi che abbia davvero fatto quanto le era possibile per vincere e continuare nella sua corsa ai posti Champions, e oltre? Ci metto pure la variabile indipendente Massa di Imperia, che ha sì consentito agli armenti granata di picchiare impunemente, ma a ben vedere, a parte ciò, non ha inciso più di tanto sul risultato.
*******
Andiamo ai nostri eroi, e al suo condottiero esperto di ippica; i gioielli del mercato di gennaio Vlahovic e Zakaria, a prima gara avevano impressionato favorevolmente, il primo subito in gol, ma almeno altre quattro grosse occasioni da rete, un paio sventate da interventi provvidenziali del portiere veronese, il secondo per la sua abilità in interdizione e immediato smistamento della palla, per inserirsi in avanti, non a caso aveva segnato all'esordio; - contro il Sassuolo, dopo un primo tempo asfittico, grande partita decisa proprio dalla caparbietà del serbo; - contro l'Atalanta lo svizzero non ha giocato, mentre Vlahovic ha avuto tolta la gioia del gol da due miracoli di Sportiello. Venerdì sera invece: - Vlahovic servito poco e male, sempre con spalle alla porta a dover lottare corpo a corpo con un difensore tra i migliori in Italia, anche falloso, e naturalmente protetto, quando spesso l'ho visto posizionarsi per essere servito sulla velocità e ignorato per tornare la squadra bianconera a ruminare (in onore forse agli avversari), calcio con passaggi in orizzontale o all'indietro, consentendo sempre alla retroguardia granata di posizionarsi in tempo; - Zakaria quasi fuori dal gioco nel primo tempo, cresciuto nella seconda parte della gara, unico ad avere avuto spunti degni di nota nel finale di gara, me lo spiego con il fatto che se ad un mediano gli devi far fare l'ala, finisci con emarginarlo dal gioco; - ci sarebbero stati gli accorgimenti da adottare, ad esempio far defilare Vlahovic sugli esterni, cosa che avrebbe complicato la vita alla retroguardia bovina, schierata a tre, in quel caso Bremer o doveva sguarnire la posizione centrale difensiva per seguire il nostro attaccante, o rimanere centrale con Vlahovic in zona di altro difensore meno arcigno; - inoltre, a mio giudizio non andava sostituito, perchè, pur nella giornata non brillante, un attaccante di valore trova sempre il modo di segnare se ha un pallone decente, e si da il caso che nel finale due palloni finalmente serviti in area di rigore come si deve, sono stati sprecati in maniera ridicola da Kean.
*******
Capisco pure che c'era almeno all'inizio molta preoccupazione, visto anche l'ultimo infortunio durante il riscaldamento, di Rugani, sostituito in maniera dignitosa, eccettuata l'azione del gol, da Alex Sandro (mi risulta tuttavia che Zakaria al Borussia Moenchengladbach qualche volta da centrale difensivo ci ha giocato), ma dopo la squadra ha acquisito sicurezza, direi venti minuti di buon calcio, un gol e diverse occasioni costruite, trame di gioco finalmente ariose ed in verticale, quasi inesistente, per fortuna, la cosiddetta costruzione dal basso, e bene o male, fino a quando c'è stato Dybala in campo, le azioni d'attacco, non sono mancate, anche se non pungenti come nel primo tempo. Dopo il pareggio, confusione, ritorno al team 6 Nazioni di rugby (emblematica una delle ultime azioni nel recupero, con i nostri a passarsi palla per vie orizzontali anzichè lanciare in profondità, tentare la giocata in verticale e andare al tiro), in sintesi zero tiri in porta, zero tentativi per tornare in vantaggio. Torno adesso alla domanda iniziale: - se questa Juve, che DOVEVA vincere, pareggia in casa contro un Torino reduce dalla sconfitta interna contro il Venezia e quella successiva a Udine (dunque non a Manchester o a Monaco di Baviera), in una fase della stagione nella quale deve consolidare il quarto posto, visto che l'inseguitrice Atalanta era sì due punti sotto (ora tre) ma con una partita in meno e con il vantaggio negli scontri diretti, dopo un mercato di gennaio con i botti, specificamente l'arrivo del capocannoniere del campionato, con un arbitro che ha sì fatto picchiare impunemente i ruminanti (primo ammonito loro all'82'), ma non ha annullato nostri gol o negato rigori solari (del resto quando siamo riusciti ad entrare in area di rigore nella ripresa o anche provato a tirare da fuori?), con chi dovremmo prendercela, con la forza dell'avversario che le ha buscate da ultimo contro due in lotta salvezza? Il punto è questo, e mi dà enormemente fastidio: si sta creando nella tifoseria una corrente estremista di sostenitori della tesi "Allegri ha sempre ragione, non sbaglia mai, la colpa è degli altri", che a me non sta affatto bene, dato che siamo a febbraio e, escluso qualche lampo, venerdì si è rivista la solita Juve di stagione, cosa aggravata dal fatto che adesso abbiamo i rinforzi che servivano, si sono rivisti i soliti errori tecnici e tattici, si sono rivisti quei cambi cervellotici che non producono nulla di positivo, anzi finiscono con il peggiorare il rendimento della squadra. Si cominci a dare una regolata il nostro allenatore, dato che, in questo contesto, con la "halma" e il "corto muso" rischiamo di finire in rottura prolungata e dunque squalificati nella gara fondamentale del gran premio Champions di trotto, pardon, di calcio.
*******
Questi appunti del dopo derby li avevo scritti a caldo, prima di conoscere i risultati della giornata calcistica, che come sapete, hanno visto steccare tutte le prime in classifica, pari a Salerno del Milan, sconfitta interna dell’Inter contro il Sassuolo, sconfitta dell’Atalanta a Firenze e stasera pareggio sofferto del Napoli a Cagliari. Immaginate adesso, con questa classifica, cosa avrebbe prodotto una vittoria della Juventus venerdì, e il rammarico per una gara giocata male e senza mordente, aumenta ancora di più. Come aumenta il rammarico per un girone d’andata con punti sprecati a dismisura: basti pensare che la criticatissima Juventus di Pirlo, in questo momento della stagione, aveva 55 punti, come dire uno in meno del Milan capolista ed uno in più di Inter e Napoli. In sostanza un campionato nettamente alla portata di mano anche di questa Juve in ricostruzione.
*******
Dulcis in fundo: avrete letto l’ultima sparata dell’allenatore più fallito dell’ultimo decennio, quello che dopo avere casualmente vinto una Champions per suicidio collettivo di tutte le grandi, nel 2004, ed essersi fregiato di una Unicredit Champions organizzata appositamente per ripianare i debiti del suo padrone, dopo non ha più avuto modo di vincere qualcosa, buscando esoneri a ripetizione. Sto parlando di Mourinho, ci sarete arrivati facilmente. Quindi la Juventus decide di far perdere l’Atalanta a Firenze per favorire una diretta concorrente (la Fiorentina è in corsa per uno dei quattro posti, a ben vedere), e decide di non far vincere la Roma, distaccatissima invece, per fare un favore a sé stessa, eliminando una concorrente che quest’anno sta rimediando figuracce ovunque. Anche queste sono conseguenze dei silenzi insopportabili, sul tema, della nostra dirigenza che non alza la voce quando e come si deve, consentendo a chiunque imbecille perdente di poter fare l’eroe dell’antijuventinismo militante.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|