Leonardo Sciascia molti anni addietro coniò l'appellativo "professionisti dell'antimafia", riferendosi a personaggi della politica, della società, del sistema giudiziario, che, fingendo di combattere con parole e con azioni il sistema mafioso in Sicilia, di fatto non solo non lo combattevano, ma riuscivano ad avere rendite personali, di carriera, di prestigio, di ruoli politici, senza invero meritarli.
La stessa cosa sta accadendo dal 2006 (ma forse direi dal 1998, l'inauguratore fu il primo professionista dell'antijuventinismo giudiziario, Raffaele Guariniello), un intreccio di personaggi della politica, della finanza, del sistema giudiziario, del giornalismo, che vivono e si alimentano di antijuventinismo, su questo costruiscono fortune e carriere.
E' così da anni, specie da quando la Juventus è tornata a vincere:
- prima indagine, la famosa vicenda dell'acciaio scadente, ennesima bufala costruita dall'ineffabile Guariniello, finita in una bolla di sapone, ma reclamizzata con enfasi da giornali e tv; - poi il calcioscommesse cremonese, che non coinvolse la Juventus, ma ci provarono con Conte, Bonucci, Pepe, anche in quella occasione la vittima prediletta dai media fu Antonio Conte, che oggi ha dimenticato come si spese la società e Andrea Agnelli, in sua difesa (lo sottolineo perchè è stata l'ultima volta che lo abbiamo sentito difendere con veemenza squadra, società, tifosi, per una vicenda che toccava l'allenatore, quando però era altrove); - proseguendo, la vicenda Alto Piemonte, anche qui con il napolista Procuratore Federale, Pecoraro, a fare il fenomeno, coinvolgendo pure la commissione antimafia, in una questione che vedeva la Juventus parte lesa, ma tentarono in tutti i modi di farla passare come complice di gruppi malavitosi; - recentemente il caso "non caso" Suarez, un giocatore mai arrivato alla Juventus, ma che ha fatto vivere il suo bravo quarto d'ora di popolarità a PM, funzionari di PG, giornaliste come la Sarzanini (nota portavoce delle Procure, come risulta in modo palese dalle indagini sul caso Palamara), caso gonfiato a dismisura prima, e sgonfiatosi non servendo più a colpire la società bianconera; - adesso siamo all'ennesima indagine che, ad onta di essere ancora in fase preliminare e dunque coperta in tutti i suoi atti da segreto istruttorio, viene annunciata con un comunicato stampa, che praticamente significa che si informa l'opinione pubblica di una cosa incredibile, ovvero di una Procura che conduce una indagine, cosa del tutto normale, ma siccome occorre preparare il sentimento popolare diffuso, trattandosi di Juventus, deve essere annunciata, e seguita puntualmente dalla pubblicazione di atti coperti da segreto istruttorio.
Non fatevi ingannare da qualche giornalista ciarlatano quanto ignorante, le intercettazioni allo stato non sono pubblicabili, in quanto, ove siano riportate nel provvedimento che autorizza la perquisizione (cosa che sarebbe comunque abnorme, se davvero fatta), possono essere conosciute solo dal destinatario del provvedimento, e non da altri, per cui se qualcuno le pubblica, vuol dire che le ha ottenute illecitamente.
Tanto nessuno denuncerà mai Pubblici Ministeri o loro ausiliari, della sistematica violazione del segreto istruttorio e della violazione dei diritti di difesa.
Ma il vero punto non è questo, dato che siamo ancora una volta nella estrinsecazione di quella miscela esplosiva composta da Procure, giornalisti, inquirenti tutti già pronti a mettersi in mostra in interviste, conferenze stampa, sorrisi televisivi e quant'altro; per completare, vi segnalo che chi sta indagando è lo stesso che indagò, per fatti simili, nel 2006 contro la Triade, ottenendo un processo che poi li vide assolti (da una sconfitta dunque una ascesa di carriera, oggi è Procuratore Aggiunto).
Il punto è che ancora una volta assistiamo al silenzio di società e proprietà.
Un comunicato stampa scarno, nessuna presa di posizione forte e chiara, nuovamente partita la macchina del fango, che vede in prima fila giornalisti che abitualmente gozzovigliano nei buffet dell'Allianz Stadium, offerti loro dalla Juventus, ringraziando naturalmente con i loro articoli al veleno e pieni di insinuazioni (provate a leggere, se ne avere stomaco, anche di comprare il quotidiano del capo bovini Cairo, che si stampa a Milano, cosa sta scrivendo Nerozzi, e come sta facendo bombardamento sui social, con le sue ardite tesi in materia giuridica, che dimostrano quanto poco ne capisca, ma quanto troppo ne parli a vanvera).
Cosa aspettano i signori Agnelli, Elkann & C. a reagire e lanciare la loro controffensiva?
E' questa la domanda che mi pongo e vi pongo, dato che gli strumenti notevoli per controbattere questi fastidiosi ronzii dannosi, il gruppo li avrebbe eccome: grazie al fango mediatico oggi (ieri per chi leggerà) il titolo azionario Juventus è crollato in borsa, con quanto ne consegue, soprattutto per i piccoli azionisti risparmiatori; non trovando argini, la macchina del fango è partita alla grande, su vicende che, RIPETO, sono ancora in fase di indagine, come dire, potrebbero anche produrre una archiviazione: è arrivato pure il più ridicolo dei soggetti che popola il bizzarro mondo dei sedicenti soggetti a tutela dei consumatori, il CODACONS; la Federcalcio, di quel Gravina tirapiedi di Ceferin, che nulla ha osservato su anni di plusvalenze pubbliche, utilizzate dalle milanesi, dal Napoli, dalla Lazio, dal Genoa, adesso chiede pure la trasmissione di atti che, in quanto ancora in fase di indagini, NON POSSONO USCIRE AL DI FUORI DEGLI UFFICI OVE SONO ATTUALMENTE DEPOSITATI!
Exor controlla testate giornalistiche, comprese alcune che vedono i peggiori antijuventini già lanciati nel dileggio, sponsorizza la Nazionale, il CONI, senza i soldi di EXOR lo sport italiano andrebbe in grave difficoltà, senza la pubblicità delle aziende del gruppo, diverse testate giornalistiche sarebbero costrette a mandare i loro redattori con il cappello in mano a chiedere elemosina, quindi ha gli strumenti per fermare il fango.
Io vi ricordo che, nel 2006, quando da Napoli si disse che tra le società coinvolte c'era pure il Milan, al gruppo Berlusconi fu sufficiente far circolare la voce che, senza certezze sulla nuova stagione calcistica, Mediaset si sarebbe ritirata dalla trasmissione delle partite, ovvero niente soldi al calcio, e fu così che il Milan, unica società responsabile di incontri mai smentiti, tra dirigenti e arbitri in attività, fu praticamente salvata dal processo, con una sanzione così blanda da poter disputare e vincere la Champions.
Bene, cari Agnelli ed Elkan: cosa aspettate a fare lo stesso?
A meno che non abbiate a cuore squadra e tifosi, dato che puntualmente sono i tifosi a dovere pensare di difendere l'immagine della loro squadra del cuore, e la cosa comincia davvero a diventare insopportabile.
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