Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
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Sco |
Fat |
Sub |
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9 |
16 |
4 |
4 |
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N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 02.10.2021
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Io sto con Allegri
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di Stefano Bianchi
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Non è cosa da poco vincere sulla prima della classe, quel Chelsea che ha vinto l’ultima Champions e che si è anche rinforzata con l’acquisto di Lukaku. Lasciamo stare quel fair play finanziario che pare destinato a essere rispettato da solo da noi e pochi altri, tanto che Allegri ha dovuto allestire una squadra come faceva mia nonna, maestra nella cucina degli... avanzi. Obbligato a un mercato effettuato con l’occhio ai conti, a parte Locatelli (e Kaio Jorge), Max ricicla quei prestiti che nessuno ha voluto riscattare (Rugani, Pellegrini, Perin, De Sciglio), rinnova la fiducia al mitico Giorgione Chiellini, ben sapendo di doverselo centellinare e trattenendo Bernardeschi, che forse avrebbe voluto cambiare aria per giocare qualche partita anche lui. Un Bernardeschi che pare rigenerato, e lo dimostrano, sia il suo gran darsi daffare in maniera costruttiva in tutta la gara con i “Blues”, sia per la sontuosa azione sul gol di Chiesa, tre secondi che costituiscono uno dei più bei momenti calcistici degli ultimi tempi. E ora aspettiamo di vedere cosa Max combinerà con Arthur.
Ma non volevo parlare di Allegri come gran rigeneratore e rimotivatore di calciatori in crisi fisica o mentale: voglio parlare dell’Allegri tattico. E permettetemi un’altra divagazione, così che sia ben chiaro il mio pensiero. E’ chiaro che il nostro tifo bianconero, non volendosi basare solo sulle glorie passate, si nutre delle nuove vittorie bianconere. Un paio d’anni fa questo sembrava non bastasse più, qualcuno voleva vincere, ma anche giocando bene. Questo è il punto: non sono mai riuscito a farmi spiegare che cosa significhi giocare bene. Probabilmente, ci si riferisce a novanta minuti giocati nella trequarti avversaria, sempre a mille, prendendo l’avversario a pallonate e riempiendone la porta di reti, mentre il nostro portiere resta totalmente inoperoso. Non basta: novanta minuti più recupero con azioni sempre diverse, ma in sempre in velocità, con passaggi al volo e magari qualche giochetto con la palla alla Ronaldo quando taglia dall’ala verso l’area avversaria. E’ questo il vincere giocando bene? Sull’altare di questo giocar bene abbiamo ingaggiato Sarri e Pirlo. Sarri è un grande allenatore da piccole squadre, e spero di rivederlo all’Empoli, per gli amici che ho in quella città. A Pirlo abbiamo fatto un dispetto. A mio modo di vedere, egli ha un grande futuro da allenatore, ma non gli è stato fattto un favore, nominandolo head coach: meglio per lui sarebbe stato continuare a farsi le ossa con l’Under 23. Inoltre, questa mania di un giocar bene che sia imposto a chiunque, ogni volta che giochiamo, non tiene conto della variabile principale: di solito non si gioca contro la squadra ammogliati di un paesino, ma tocca confrontarci con un Chelsea, un Milan, uno Spezia o un Empoli. Si pensa di giocare con tutti allo stesso modo? Chi lo pensa, di calcio non capisce nulla. Contro il Chelsea, ben sapendo della nostra inferiorità, cosa ulteriormente aggravata dalle assenze di Dybala e Morata, abbiamo disputato una gran partita. L’unica che ci potevamo permettere, così come hanno fatto con noi, recentemente, Spezia ed Empoli. Chi lo dice che il sistema numero uno (quello del correre a mille, prendendo l’avversario a pallonate, etc) è meglio della partita difensiva (ma vinta!) giocata col Chelsea? Senza ricorrere al catenaccio classico, quello col terzino al posto dell’ala, abbiamo fatto in modo che il Chelsea non tirasse nello specchio della nostra porta nemmeno una volta e che le uniche occasioni da rete siano state le nostre. Direi che abbiamo giocato una partita capolavoro. Ecco: qui forse sta la risposta alla domanda che viaggia nell’aria: una bella partita è quella che hai ben preparato e ben disputato contro quell’avversario, e sicuramente non rigiocherai nello stesso modo, nella gara seguente, con un avversario differente.
Allora: sono un “breriano”, un “trapattoniano”, un “allegriano”? Più semplicemente: un bischero? La risposta non m’interessa: io sono contento di come abbiamo giocato con “quel” Chelsea con gli uomini che avevamo a disposizione, e resto convinto che una bella partita di difesa resti una bella partita, specie se si vince, e che una bella partita vinta in difesa sia migliore di una bella partita persa in attacco. Non so chi l’abbia detto, e se sia stata detta una cosa simile, ma io sono d’accordo.
La gara con i “Blues” potrebbe essere la pagina nuova di una stagione iniziata male, senza ritiro o quasi, con giocatori arrivati tardi, il campionato iniziato prima della fine del calciomercato, con CRC7 (sì, proprio CRC!) che all’ultimo respiro salpa per altri lidi, la gara col Napoli giocata in “inferiorità numerica” (mezza squadra out causa Mondiali Qatar 2022 e Osimhen “regalato” al Napoli dalla FIGC: temevano che non si perdesse?). La vittoria sui “Blues” ci ha ridato la tranquillità e la sicurezza di potersela giocare contro chiunque. Anche con questa squadra costruita un po’ alla meglio.
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