| Tutte le partite ufficiali della stagione |
| G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
|
| 21 |
46 |
13 |
7 |
1 |
36 |
12 |
C |
| 20 |
31 |
8 |
7 |
5 |
29 |
22 |
F |
| 1 |
3 |
1 |
0 |
0 |
1 |
0 |
N |
| 42 |
80 |
22 |
14 |
6 |
66 |
34 |
T |
| La Juventus dal 1900 ad oggi |
| Gare ufficiali |
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Serie A |
| 4.562 |
Giocate |
3.075 |
| 2.499 (54,78%) |
Vittorie |
1.692 (55,02%) |
| 1.165 (25,54%) |
Pareggi |
830 (26,99%) |
| 898 (19,68%) |
Sconfitte |
553 (17,98%) |
| 8.164 |
Fatti |
5.355 |
| 4.447 |
Subiti |
2.903 |
| C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
| 508 |
Giocate |
1.540 |
| 279 (54,92%) |
Vittorie |
918 (59,61%) |
| 112 (22,05%) |
Pareggi |
362 (23,51%) |
| 117 (23,03%) |
Sconfitte |
260 (16,88%) |
| 864 |
Fatti |
2.707 |
| 467 |
Subiti |
1.366 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 16.09.2021
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De Laurentiis e la Superlega
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di Stefano Bianchi
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Dai giornali di ieri leggo che De Laurentiis, persona quantomeno discutibile, pur senza nominarla, si è schierato a favore della Superlega. In un’intervista al Daily Mail, la testata inglese online più letta al mondo, il boss napoletano ha dichiarato che ”le attuali coppe europee producono poco” e che “il sistema non funziona più, la Champions e l’Europa League non generano entrate sufficienti per i club per giustificare la partecipazione” e che “per essere competitivi, si ha bisogno di avere più giocatori di alto livello. Questo significa che devi spendere di più, ma i premi in denaro delle competizioni europee non ne tengono conto”.
Per questo, “i club hanno bisogno di parlare tra loro per creare un torneo europeo più moderno e che sia redditizio per tutti i partecipanti”, e che occorre “ridurre il numero di partite riducendo le dimensioni delle migliori Divisioni in tutta Europa”, creando “un campionato europeo con un sistema d’ingresso democratico, basato su ciò che le squadre ottengono nelle loro competizioni nazionali”. Inoltre, dichiara di aver “esaminato un progetto pronto a portare 10 miliardi di euro al calcio europeo”, ma che, per ottenerli “ci vogliono volontà e totale indipendenza”. Mi permetto di rilevare l’utilizzo della stessa espressione, utilizzata a suo tempo da Andrea Agnelli nella presentazione della Superlega: “Totale indipendenza”. Ha poi continuato dicendo che “se non cambiamo le regole del gioco e non lo rendiamo uno spettacolo migliore, i giovani ci abbandoneranno e il calcio non sarà più la parte centrale della nostra vita”, e che “le persone tra gli otto e i venticinque anni hanno smesso di guardare il calcio, preferendo giocare con gli smartphone”.
A parte l’uscita sui telefonini, cosa c’è di sostanzialmente differente da quanto richiesto da Real Madrid, Barcellona e Juventus? Da ex sessantottino qual sono, non fosse altro per età anagrafica, non posso fare a meno di ricordare una frase di Lenin. Senza rimandi alla lotta di classe (ci mancherebbe altro!) mi viene in mente un parallelismo tra la proposta di una Superlega (con l’accodarsi a tale proposta, in retroguardia, da parte del crociano Bertoldo-De Laurentiis): le avanguardie devono farsi trovar pronte per il momento in cui si producono le condizioni oggettive per realizzare un processo rivoluzionario.
Passatemi il paragone. La situazione economica dei maggiori club del calcio europeo, a fronte della maggiore necessità di competitività, è stata risolta, da quasi tutti, mediante un indebitamento che però deve avere una fine: solo il PSG degli sceicchi ha “petrodollari”, o come diavolo si chiamano ora, per gettarli (investirli, dice Al Khelaifi) nel calcio. Magari deviandone parte nelle tasche di Ceferin, vedi “affari italiani.it” che racconta dell’accordo Ceferin-Al Khelaifi, di 500 milioni di euro per i diritti tv in Medio Oriente. La situazione degli altri club si va facendo sempre più insostenibile, anche per la complicità dei vertici UEFA, che vigilano sulle finanze e l’equità delle competizioni, fingendo però di non vedere il continuo aggiramento del fair-play finanziario da parte degli sceicchi di Parigi. Se n’è accorto anche il cinepanettonaro, e questo è un evento. Se l’ha capito lui, datevi da fare, cari Presidenti: il vostro nemico è lo zar Ceferin. Seguite i dirigenti di Real, Barça e Juve, insorgete, leviamoci lo zar di torno, uno zar che sta lì dov’è, insediato per gli interessi suoi, non per i nostri.
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