Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
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Sco |
Fat |
Sub |
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7 |
12 |
3 |
3 |
1 |
8 |
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C |
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F |
0 |
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N |
12 |
23 |
6 |
5 |
1 |
21 |
9 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.575 |
Giocate |
3.085 |
2.506 (54,78%) |
Vittorie |
1.697 (55,01%) |
1.170 (25,57%) |
Pareggi |
835 (27,07%) |
899 (19,65%) |
Sconfitte |
553 (17,93%) |
8.187 |
Fatti |
5.372 |
4.456 |
Subiti |
2.908 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
511 |
Giocate |
1.553 |
281 (54,99%) |
Vittorie |
925 (59,56%) |
112 (21,92%) |
Pareggi |
367 (23,63%) |
118 (23,09%) |
Sconfitte |
261 (16,81%) |
870 |
Fatti |
2.730 |
471 |
Subiti |
1.375 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 27.04.2021
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Ceferin: l’inferiorità di chi offende
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di Stefano Bianchi
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Dell’ineluttabilità della Superlega ho scritto il 21 aprile (“Superlega, solo una questione di tempo”). Di tale ineluttabilità non sono certo io, povero tifoso pagante, a garantire: prima di me l’hanno fatto la storia dello sport (NBA, Eurolega), i dirigenti di quasi tutti i top team europei, una banchettina niente male come JP Morgan, la risposta ultrapositiva delle Borse per i Top Team firmatari dell’accordo. Però, il Signor Ceferin sostiene che la Superlega, quest’anticipo del calcio futuro, sia stato propugnato da “terrapiattisti”. Ora, è abbastanza noto come il sistema eliocentrico Copernicano, abbia da tempo sostituito il sistema geocentrico Tolemaico, e che il terrapiattismo sia una credenza di retroguardia, irrevocabilmente dimostrata nella propria infondatezza dal primo volo orbitale di Jurij Gagarin. Usarla come marchio infamante in una discussione, è offendere un po’ di più di quanto sia, in Toscana, “dare del bischero” a qualcuno: chi chiama qualcuno terrapiattista, lo vuole offendere per davvero, ma senza doverne risponderne penalmente.
Il Signor Ceferin, che sta evidentemente facendo una battaglia di “retroguardia calcistica” a difesa degli interessi di qualcuno, ma penso principalmente dei suoi, invece di argomentare tesi contrarie a quelle che hanno portato il gotha del calcio continentale a proporre una riforma del sistema, ricorre alla minaccia e all’insulto. Tra gente di strada, m’incontrassi col Signor Ceferin all’Autogrill di Stura mentre sto recandomi allo Stadium, e costui mi chiamasse “terrapiattista”, da buon toscano gli risponderei, in maniera colorita, di andarlo a dire alla sua mamma (al b... di su’ ma’) e la cosa, probabilmente finirebbe lì. Ma non è stato così. Il Signor Ceferin, evidentemente a corto di argomenti passa direttamente alle minacce e alle offese, rivolgendosi pubblicamente e in veste ufficiale a Signori almeno quanto lui: il Sig. Florentino Perez, il Sig. Joan Laporta e il Sig. Andrea Agnelli. Ed evidentemente conoscendo il principio del “divide et impera”, si è ben guardato dal minacciare le presidenze di Milan, Inter, etc.
Ho una certa età, da cui una certa esperienza, e posso affermare di non aver mai visto una discussione risoltasi perché, tra due persone in disaccordo, uno dei due abbia insultato l’altro. In effetti, l’epiteto ingiurioso appartiene al nostro lessico, senza eccezione di nazionalità quindi, evidentemente, fa parte dell’uomo. A parte essere inutile dal punto di vista dei risultati, anzi, denota cattiva educazione, specie se l’insulto non è provocato e specie se proviene da persona che ricopre qualche tipo di carica ufficiale. Perché, allora, l’insulto esce dalla bocca di qualcuno durante una discussione? Per mancanza di argomenti: messo alle strette dall’altro e privo di argomenti validi a sostegno della propria tesi, ecco l’insulto per tentare di prendere il sopravvento. Cioè: riconoscendosi inferiore, chi offende tenta di recuperare lo svantaggio psicologico con l’insulto, che sarà tanto più greve quanto minore sia la propria lucidità. Oppure s’insulta perché ci si sente attaccati, ed anche avendo a disposizione argomenti possibilmente validi per mantenere la discussione, si ricorre all’insulto per puro meccanismo difensivo. Le persone irascibili sono più portate a questo tipo di risposta, un mezzo violento per voler significare la loro supposta superiorità. C’è poi chi insulta per l’invidia di avvertire l’interlocutore come superiore a lui e ricorre all’offesa, per affermare una superiorità inesistente.
La base principale su cui si fonda il comportamento offensivo nell’ambito di una discussione, pare quindi essere proprio la mancanza di autostima e un equilibrio interiore poco stabile: più si ha di sé un giudizio negativo, meno si è soddisfatti della propria vita, più si cercherà di prevalere sugli altri sostituendo gli insulti alle argomentazioni. Dimostrando così platealmente la propria inferiorità e la propria cattiva educazione, se spesso non è specchio di problematiche psicologiche. E non lo dico io: leggersi, se interessati, S. Freud, C. G. Jung.
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