Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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19 |
44 |
13 |
5 |
1 |
35 |
11 |
C |
18 |
29 |
8 |
5 |
5 |
25 |
18 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
37 |
73 |
21 |
10 |
6 |
60 |
29 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.557 |
Giocate |
3.071 |
2.498 (54,82%) |
Vittorie |
1.692 (55,10%) |
1.161 (25,48%) |
Pareggi |
826 (26,90%) |
898 (19,71%) |
Sconfitte |
553 (18,01%) |
8.158 |
Fatti |
5.350 |
4.442 |
Subiti |
2.898 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
508 |
Giocate |
1.535 |
279 (54,92%) |
Vittorie |
917 (59,74%) |
112 (22,05%) |
Pareggi |
358 (23,32%) |
117 (23,03%) |
Sconfitte |
260 (16,94%) |
864 |
Fatti |
2.701 |
467 |
Subiti |
1.361 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 15.02.2021
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Il punto di lunedì 15 febbraio
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di Antonio La Rosa
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I Doveri e i silenzi
Continuo ad essere sempre più convinto che ad occuparmi di calcio e della mia squadra del cuore sia un fatto deleterio per me: perché a fronte di certe vicende che sono sotto gli occhi di tutti, rimbomba in maniera deflagrante il silenzio dalla Continassa. Ultime vicende sono quelle della settimana trascorsa nella quale sarebbe stato fondamentale almeno elevare una voce contro le urla e le imposture. Da dove iniziamo? Partiamo dalla vicenda più recente, sabato pomeriggio, ennesima perla di Doveri, alla sua terza designazione stagionale, ed alla seconda nella quale lascia il segno. Doveva essere l’arbitro di Juventus – Napoli, gara poi non disputata, ed ancora da recuperare, con l’assurdo che si è giocata la gara di ritorno prima ancora della gara d’andata. Doveri ha comunque recuperato alla grande quella che doveva essere la direzione dell’andata, e non mi riferisco solo al rigore, soprattutto alle decisioni di altro tipo, la mancata seconda ammonizione a Di Lorenzo, e la direzione direi a senso unico, dato che non si spiega come la squadra che attacca di più, abbia commesso il doppio dei falli di chi si difende. A fine partita, Pirlo ha detto la sua, molto pacatamente, ed ha detto una ovvietà, ovvero che a maglie invertite quel rigore sarebbe stato il caso della settimana o del mese. Suscitando anche le critiche di diversi juventini, evidentemente troppo snob per non voler vedere che in fondo Pirlo ha detto la verità, visto come vengono sempre vivisezionate le partite della Juventus, soprattutto le immagini di episodi dubbi che potrebbero essere letti come errori arbitrali a nostro favore. Bene ha fatto Pirlo, ma ancora una volta nessuno tra i dirigenti a dire la propria, a fare sentire la voce.
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Ancora più sconcertante l’altro fatto: sta circolando un video, definito “amatoriale” nel quale si vedono Paratici e Nedved contestate l’arbitro (erroneamente ritenuto Calvarese, quarto uomo, e non Doveri), per una mancata ammonizione di un giocatore napolista. Fermo restando che dal mio punto di vista, farebbero meglio dirle ai microfoni ufficiali certe cose (tanto ci attaccheranno e criticheranno comunque, quindi meglio sbattere in faccia a tutti che non siamo affatto fessi o autolesionisti da non capire certe direzioni di gara perché sono a senso unico), la cosa grave è un’altra. Le partite sono disputate a porte chiuse, entrano solo squadre, dirigenti, giornalisti accreditati e steward; il video è ripreso da una zona che può essere o occupata dalla dirigenza del Napoli, o dai giornalisti accreditati. Quindi un video girato, senza autorizzazione degli interessati, da qualcuno che è dipendente di Delaurentiis. Neppure questo sta facendo aprire bocca ai nostri dirigenti. In compenso, il famigerato giornalista ballerino sotto le stelle con il suo quotidiano, invoca l’intervento della Procura Federale.
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Adesso parliamo di martedì scorso, semifinale di ritorno di coppa Italia, tra la Juventus e quella squadra che sapete già, allenata dal quel nostro ex che diceva di essere gobbo dentro fin dalla nascita, o quasi. Come sempre accade, quando si gioca con quelli là, se perdiamo la stampa esalta l’impresa degli avversari, se vinciamo, viceversa, il tema che interessa è: - o la spasmodica ricerca dell’episodio che possa far gridare allo scandalo; - o l’argomento fuorviante che possa far passare in secondo piano la sconfitta di quelli là. Ed infatti, non potendosi trovare spunti sulla gara, nella quale Buffon ha fatto da spettatore, zero tiro, mentre Handanovic ha dovuto fare gli straordinari per evitare la sconfitta alla sua squadra, l’argomento è stato trovato nel labiale di Andrea Agnelli verso il nostro ex gobbo dentro, in risposta al gesto del dito medio fatto da “re sciaboletta” cuor di leone, quasi furtivamente, verso la dirigenza juventina. E così si è parlato di provocazione organizzata, di insulti che nessuno però ha saputo riferire, di imboscata alla povera vittima, c’è mancata poco che si aprisse una campagna di solidarietà a quello che un tempo, per i suoi attuali tifosi, era lo scommettitore truccatore di partite, assieme al suo vice Stellini, era il dopato, era tante altre cose che naturalmente ha dimenticato al prezzo di dodici milioni di euro l’anno. Anche in questo caso … il silenzio dalla Continassa è notevole. Domanda: cosa deve accadere per sentire finalmente una voce autorevole proveniente dalla proprietà e dalla dirigenza?
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La caduta di Nicchi
Alfredo Trentalange, di Nichelino (TO) è il nuovo presidente dell’AIA, avendo sconfitto l’uscente Marcello Nicchi. Non so se sia una buona o una pessima notizia, per due ragioni: 1 – di norma a Torino e dintorni, la Juventus o è fortemente amata, o fortemente odiata; 2 – se in un contesto del genere, viene eletto uno di Torino, potrebbe essere la seconda, la principale ragione della elezione. Anche perché si vocifera che Trentalange è un sostenitore del candidato Sibilia, e come forse ricorderete, il nostro “Gola Profonda 2” aveva anticipato che nel mondo arbitrale c’era fermento e non era certo che si posizionassero, come categoria, a sostegno di Gravina, appoggiato invece da Nicchi. Per cui sembra questo un punto a favore degli avversari di Gravina, anche se adesso lo sponsor di Sibilia al governo, non c’è più. Ma potrebbe essere anche un segnale il fatto che nel nuovo governo, insediatosi da qualche giorno, non c’è un ministero per lo sport, quasi un voler dire a questo settore, “vedetevela voi”.
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Il punto calcistico
Coppa Italia: La Juventus è nuovamente in finale, le è bastato il pareggio a reti bianche nella partita di ritorno contro la squadra milanese a strisce azzurronere. Una partita giocata direi in maniera intelligente, si è rischiato pochissimo, si poteva vincere per quanto prodottosi. Un risultato importante per Andrea Pirlo, che sarà inesperto, principiante, ma a sua prima stagione, già una supercoppa ed una finale di Coppa Italia. Per la cronaca, è l’ottava finale conquistata nel decennio.
Campionato: Qui siamo al rovescio della medaglia, la sconfitta al San Paolo complica notevolmente i piani della squadra, adesso a rischio essere riassorbita anche in ottica piazzamento Champions. Poche battute sulla partita, al netto dell’unico episodio decisivo della gara, il rigore trasformato da Insigne, partita davvero incolore dei bianconeri, nel primo tempo, più arrembanti nella ripresa, ma tra errori gravi sotto porta e miracoli di Meret, non si è trovato nemmeno il gol del pareggio. Dicevo si complica il cammino, adesso la squadra è scivolata al quarto posto, anche se con una partita in meno, otto punti dalla vetta, e squadre come l’Atalanta troppo vicine per non essere ritenute un serio pericolo per il quarto posto. Il calendario è tutto sommato a nostro favore, pur essendoci il doppio impegno di Champions, tranne la gara interna contro la Lazio, le altre sono più che abbordabili, ma occorre fare percorso netto, altrimenti si può davvero dire addio all’auspicato decimo di fila.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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