Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
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N |
19 |
34 |
8 |
10 |
1 |
29 |
13 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.582 |
Giocate |
3.090 |
2.508 (54,74%) |
Vittorie |
1.699 (54,98%) |
1.175 (25,64%) |
Pareggi |
838 (27,12%) |
899 (19,62%) |
Sconfitte |
553 (17,90%) |
8.195 |
Fatti |
5.379 |
4.460 |
Subiti |
2.911 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
513 |
Giocate |
1.560 |
281 (54,78%) |
Vittorie |
927 (59,42%) |
114 (22,22%) |
Pareggi |
372 (23,85%) |
118 (23,00%) |
Sconfitte |
261 (16,73%) |
871 |
Fatti |
2.738 |
472 |
Subiti |
1.379 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 04.01.2021
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TUTTI GLI UOMINI DEL (NUOVO) DELINQUENTE - IV
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di Antonio La Rosa
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A – non penso sia un disegno preordinato, sarebbe grave pensarlo, significherebbe dare ragione a chi sostiene che gli arbitri decidano le sorti dei campionati.
G – infatti non la decidono, ma possono mandare segnali a chi di dovere. In questo fa sempre storia la famosa affermazione dell’allora presidente federale Carraro, nella poco reclamizzata intercettazione della sua telefonata con Bergamo, quella del celebre “che non faccia errori per carità a favore della Juventus perchè sennò sarebbe un disastro”, successivamente a Bergamo dice testualmente “Rodomonti se sbaglia a favore della Juventus succede l'ira di Dio. Siccome poi c'è.... tra l'altro, tenga presente che si gioca domenica sera; lunedì c'è l'elezione della Lega eccetera, per cui sarebbe una roba disastrosa”.
A – quindi intendi dire che sono messaggi elettorali, come dire, gli arbitri possono come categoria schierarsi diversamente e assecondare chi sarà eletto?
G – in maniera grezza si. In maniera più raffinata, c’è una parte del settore arbitrale che è in rotta con Nicchi, vorrebbe altra guida, sarebbe pronta quindi al “golpe” interno, ed avendo capito chi potrebbe essere vincente, lancia messaggi al potenziale vincitore, e cosa meglio di dimostrarsi ostili o non condizionabili dalla Juventus, per ingraziarsi e annunciare sostegno a qualcuno?
A – quindi ci sarebbe secondo te una “alleanza” pronta a sostenere un candidato alternativo a Gravina.
G – dico di più: dalla descrizione dei contendenti in campo, che tu hai fatto prima, emerge chiaramente che il candidato alla rielezione, Gravina, oggi è molto più debole di quanto si pensi, non ha veri alleati, nonostante la sua gestione vada considerata positiva della Federazione, basti pensare solo ai risultati della Nazionale, rinata.
A – torno alla tua frase iniziale, il CONI ha dichiarato guerra alla Federcalcio, che poi era l’argomento della discussione.
G – dovresti avere già chiaro il quadro, o devo spiegartelo ancora?
A – sinceramente non vedo ancora nitidamente il ruolo di Malagò, se non di provare a mettere le mani nel calcio, come manifestato con la fase commissariale di FIGC e Lega Serie A.
G – allora ti guido io, come si fa con i principianti. Poco fa si parlava della sezione arbitrale di Roma, ed anche di Tivoli, provincia di Roma, sei designazioni su quattordici con la Juventus in campo. Chi ci sta a Roma?
A – il Papa, il governo …
G – smettila di cazzeggiare anche se una cosa attinente l’hai indicata e non è certamente l’inquilino del Vaticano.
A – ci sta la sede del CONI, ci sta Malagò e il suo club esclusivo, Circolo Canottieri Aniene …
G – ecco, chi è Giovanni Malagò, lo sai?
A – mi aiuterò come solito con Wikipedia: ricordo però che la sua elezione a presidente del CONI fu a sorpresa, fece le scarpe al candidato favorito, Pagnozzi, supportato dall’uscente Petrucci e dalle federazioni più importanti, FIGC compresa.
G – quindi uno che sa organizzare al meglio complotti e imboscate per essere vincente.
A – poi continuando, a Roma c’è l’AS Roma, ma mi pare che attualmente non abbia preso davvero piede nella Capitale la nuova dirigenza; e c’è la SS Lazio, ovvero Lotito.
G – uno dei grandi elettori, Lotito, come sai, per le ramificazioni che ha costruito grazie a Galliani e Tavecchio. Ma rimani ancora a Roma, hai detto che c’è il governo, giusto?
A – ti riferisci al ministro Spadafora?
G – a chi allora?
A – ma che io sappia, non è che corra buon sangue tra Malagò e il CONI, con Spadafora, e in genere con i grillini, dopo la vicenda della candidatura di Roma per le Olimpiadi, sabotata proprio dai grillini.
G – di nuovo lettura superficiale. Penso ti riferisca al progetto di riforma del CONI e dello sport.
A – si, anche se una riforma ritengo sia necessaria, il CONI è una enclave incontrollata e incontrollabile, un contropotere in Italia, così potente che ricordo bene come nel 1980, contro le decisioni di governo, di boicottare le Olimpiadi di Mosca, decise comunque la partecipazione degli atleti italiani.
G - Eppure Spadafora ha un passato che è illuminante. Che dovrebbe farti capire che certe guerre vanno minacciate per ottenere qualcosa in cambio.
A – ok, devo fare altra ricerca. Vincenzo Spadafora, di Afragola, provincia Napoli … quindi altro soggetto campano … vedo che ha lavorato sia alle dipendenze del presidente regione Campania, uomo UDEUR, dunque Mastella, poi di Pecoraro Scanio, altro campano, ma del gruppo dei Verdi, leggo pure … “nominato, dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal presidente del Senato Renato Schifani, primo garante per l'infanzia e l'adolescenza”.
G – oggi è ministro in rappresentanza del Movimento 5 Stelle.
A – uomo buono, insomma, per tutte le stagioni e tutte le posizioni di governo, ma mi basta sapere che è stato di gradimento pure a Clemente Mastella, per capire che è personaggio che sa navigare alla grande nei corridoi del Palazzi che contano.
G – uomo quindi abile ad alzare i toni di un conflitto, per abbassarli al momento giusto, quando occorre ottenere quello che è il proprio obiettivo.
A – e quale sarebbe?
G – due soggetti che aspirano ad essere padroni della stessa cosa, o si fanno la guerra perché ne rimanga uno solo ad avere tutto, o, realisticamente, quando la guerra sarebbe sanguinosa e incerta, a trovare i punti convergenti per gestire in comune quella cosa ambita. Qui parliamo di sport, con la sua proposta di legge, Spadafora intende assoggettare il CONI al potere politico, Malagò, che è comunque espressione di potere politico, vuole mantenere il suo potere esclusivo.
A – comincio a vederci più chiaro. Se Spadafora non può mettere le mani totalmente sul CONI, potrebbe però accontentarsi di avere maggiore spazio in certi settori dello sport, con l’appoggio di Malagò.
G – bravo! Ognuno otterrebbe un ridimensionamento apparente del proprio potere, ma di fatto rimarrebbe Malagò dominus del CONI, e Spadafora avere i suoi uomini di fiducia o a lui graditi, dentro lo sport.
(4 – fine alla prossima puntata)
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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