A – tuttavia, con Gravina sembrava essersi raggiunta una sorta di pacificazione, bene o male il calcio nel suo complesso sta risalendo, in campo europeo la Nazionale è tornata competitiva, si è qualificata alla grande, adesso pure la final four della Nation League; anche come club, adesso non è solo la Juventus a stazionare stabilmente in Europa …
G – ti interrompo immediatamente. Il calcio italiano non è solo quello professionistico, ma è soprattutto quello dilettantistico o semiprofessionistico come si diceva un tempo, e sono proprio Lega Pro e LND (la lega dilettanti), ad avere un peso ancora oggi spropositato in federazione; inoltre ci sono pure altre componenti di rilievo, gli arbitri, l’assoallenatori, l’assocalciatori, tutte componenti che vogliono dire la loro nella spartizione della grande torta che è nelle mani della Lega Serie A, ed avere maggiore visibilità.
A – traduco il tuo pensiero: lo statuto federale è troppo sbilanciato, vale meno chi produce economicamente di più, quindi contano di più quelli che a ben vedere producono pochissimo, anzi nulla, visto come è in crisi da anni il calcio dilettantistico e come la Lega Pro inizia con un numero di squadre che durante l’anno si riduce sempre per fallimenti.
G – cominci ad entrare in tema. Ed allora ti suggerisco una cosa, comincia a vedere chi sono i contendenti, quali aspirazioni hanno, e capirai perché uno come De Laurentiis in questo momento è determinante, per cui è quasi intoccabile. Almeno se non succede un cataclisma.
A – da dove inizio?
G – ad esempio dalla Lega Nazionale Dilettanti, che ha già prodotto un presidente federale da recente, Tavecchio.
A – vedo che il presidente è ancora Cosimo Sibilia, uno di quelli che fece cadere Tavecchio, e sostenne Gravina.
G – non lo sostiene più, fidati. Ma ti sei fermato alla superficie, non è da te, chi è Cosimo Sibilia?
A – leggo su Wikipedia: nato ad Avellino, un curriculum interessante di incarichi politici, per tre legislature consigliere regionale in Campania di Forza Italia, poi senatore dal 2008 del Popolo delle libertà, riconfermato nel 2013, passato alla Camera nel 2018, sempre con Forza Italia. Curiosità, è per caso il figlio di Don Antonio Sibilia, all’epoca vulcanico presidente dell’Avellino?
G – si. Andiamo avanti
A – Lega Pro: qui le notizie sono più scarne, il presidente attuale è Francesco Ghirelli, attualmente segretario generale della Federcalcio, un passato politico da presidente della Regione Umbria, con all’epoca il PDS diciamo antesignano del Partito Democratico attuale. Se capisco però dovrebbe essere vicino a Gravina.
G – ma come vedi ha i suoi riferimenti politici pure lui, soprattutto la sua Lega è quella maggiormente in crisi, diciamo quella che avendo bisogno di maggiore attenzione ed interventi, ha meno voce in capitolo, non essendo certo di avere appoggi totali dai componenti la Lega Pro. Andiamo avanti
A – Lega Professionisti Serie B: presidente Mauro Baiata, origini sarde ma vive a Roma, un passato anche di procuratore federale nel calcio dilettantistico. Vedo che ha anche un precedente diciamo rilevante, l’operazione di blocco dei ripescaggi, a seguito del fallimento di Bari, Avellino e Cesena, contestata da Fabbricini, all’epoca commissario federcalcio, e che venne vista come uno sgarbo proprio a Gravina e alla Lega Pro, fino a poco tempo prima guidata proprio da Gravina.
G – bene, cominci ad intravedere come stanno le cose in vista delle prossime elezioni federali di febbraio 2021. Non dimenticare che in B è già presente e determinante Claudio Lotito, padrone della Salernitana, mentre in C aspira ad essere promosso in B il Bari che oggi è di proprietà di De Laurentiis.
A – insomma due voti in A, e due possibili voti in B, si è decisivi, anzi trainanti, a fronte di panorami frastagliati.
G – e non dimenticare che adesso in B c’è pure il Monza, ovvero Galliani, alleato storico dei due.
A – tradotto, Baiata eseguirà quello che vogliono Lotito e Galliani, che poi è magari quello che vuole De Laurentiis.
G – altra cosa che forse ti sta sfuggendo. Parlare di Galliani significa parlare di Berlusconi, leader di Forza Italia, e significa parlare di Mediaset, ottima cliente della Filmauro, casa cinematografica del presidente del Napoli. Hai sentito la storia di Vivendi, il gruppo francese che vuole scalare Mediaset?
A – certo che l’ho sentita, ma cosa per adesso bloccata da un emendamento ad hoc.
G – emendamento di una maggioranza parlamentare diversa, che fa un favore ad un partito della minoranza.
A – questo ci sta pure, tante volte nella Prima Repubblica, le maggioranze governative accettavano compromessi con le minoranze per quieto vivere.
G – si, ma in politica, qui stiamo parlando di calcio, e vedrai che c’entra. Continua nella tua analisi dei soggetti interessati.
A – Lega Serie A: attuale presidente Dal Pino, considerato uomo molto vicino a Lotito, fu lui a portarlo in Lega, leggo pure che ha un passato di manager sia in Fininvest, sia alla Pirelli. Ecco adesso comincio a rivedere tutto il contesto di farsopoli, Pirelli, Fininvest, manca solo Confindustria e ci saremmo già o quasi.
G – manca altro per realizzarlo, ma non è questo l’argomento, se può tranquillizzarti, stavolta l’obiettivo non è distruggere la Juventus, al limite ridimensionarla quel quanto basta per far emergere altri soggetti, ma più che altro gestire potere e denaro, cosa che si può fare anche con la Juventus vincente degli scorsi anni. Continua …
A – poi c’è l’assoallenatori, presieduta da Renzo Ulivieri, personaggio che politicamente si dichiara di sinistra, cerca di fare l’uomo scomodo ogni tanto, ma alla fine si adegua, insomma dandogli il contentino può essere fedele a Gravina, ma anche cambiare posizione.
G – appunto, altro sostegno diciamo incerto nonostante i proclami attuali che lo vedono schierato per Gravina.
A – l’assocalciatori, da ultimo ha un nuovo presidente, Umberto Calcagno, so che è stato un ex calciatore con un passato niente affatto trascendentale, laureatosi, avvocato che si occupa di diritto sindacale calcistico, diritto del lavoro.
G – può valere anche per lui lo stesso ragionamento fatto per Ulivieri, possono essere fedeli alla linea attuale, ma anche fare il salto della quaglia.
A – andiamo agli arbitri, che secondo i media, sono controllati dalla Juventus …
G – questo lo dicono i media, e c’è chi ha interesse proprio dall’interno a farlo dire, pur sapendo che è l’opposto, soprattutto da quando designatore è Rizzoli, degno successore di Pierluigi Collina.
A – attualmente il presidente è Nicchi …
G – che ha una poltrona tremolante.
A – scusami, ma non è stato lui a nominare Rizzoli designatore per la serie A?
G – e con ciò? Gli amici di ieri possono diventare nemici oggi, nuovamente amici domani, scannarsi dopodomani. Piuttosto, visto che parli di designatore, hai notato gli arbitri designati per le partite della Juventus finora nella nuova stagione?
A – posso rivedere, alcuni li ricordo bene.
G – non basta, devi rivedere arbitro e provenienza, capirai molto.
A – ok. Prima giornata, Juventus – Sampdoria, Calvarese di Teramo; seconda giornata Roma – Juventus, Di Bello di Brindisi; terza giornata, la famigerata gara rinviata, Doveri, originario di Volterra, ma sezione di Roma; quarta giornata, Fourneau di Roma; quinta giornata, Pasqua di Tivoli ma nato a Nocera Inferiore; sesta giornata, Abisso di Palermo; settima giornata Massa di Imperia; ottava giornata, Maresca di Napoli; nona giornata, di nuovo Pasqua di Tivoli, ma nato a Nocera Inferiore; decima giornata, Orsato di Schio …
G – che si è fatto perdonare il mancato giallo a Pjanic, in una partita, quella contro l’Inter, nella quale consentì di tutto ai nerazzurri, ma quello che si racconta è un solo episodio marginale …
A – undicesima giornata, nuovamente Di Bello di Brindisi; dodicesima giornata, Doveri di Roma …
G – anche in questo caso seconda designazione nell’anno.
A – solo che Juventus – Napoli non si è giocata. Tredicesima giornata, Calvarese di Teramo; quattordicesima giornata, La Penna di Roma, credo di avere finito.
G – e non noti che già tre arbitri, su un totale di 22 arbitri tra A e B, sono stati designati due volte? Non ti accorgi che dodici delle quattordici designazioni provengono dal centrosud, quattro da Roma, un arbitro di Tivoli nato a Nocera Inferiore, ha diretto la Juventus due volte, e la seconda contro una squadra campana, quella della espulsione finale a Morata? Non vedi che i due designati del nord sono arbitri che agli occhi dei nostri media avevano da farsi perdonare qualcosa?
(3 – continua)
Appendice: ho appreso che per Juventus – Udinese del 3 gennaio, è stato designato Giacomelli, della sezione di Trieste, altro arbitro molto criticato da ultimo, per Milan – Roma, insomma deve riabilitarsi. Un tempo gli arbitri erano inibiti dal dirigere gare con squadre della regione di appartenenza della propria sezione; ma forse non conosco bene la geografia, magari è stato ricostituito il Territorio Libero di Trieste, non appartenente al Friuli Venezia Giulia …
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