Prima di scrivere questo commento, mi sono fatto un bel giro in rete, per leggere le reazioni a caldo della tifoseria, e mai come questa volta ho letto pareri discordanti, spesso opposti, nel giudizio della gara e dei singoli. Quindi per mettere un "carico da 11", dico la mia che, in buona sostanza, sarà molto distante e distinta da tante altre che circolano: non ho affatto visto una brutta Juventus mercoledì sera, ma una Juventus che, a differenza di gare precedenti, ha toppato proprio nel reparto più affidabile, l'attacco, quando in gare precedenti sono stati spesso gli attaccanti ad avere messo le pezze a prestazioni incolore del resto della squadra. Questa è la spiegazione del pareggio, cui si aggiunge anche l'arbitraggio di Doveri, che forse scambia il calcio per rugby o foot-ball americano, consentendo autentiche aggressioni fisiche, pensate all'espulsione di Chiesa a Crotone, e provate a rivedere mentalmente la sequela di fallacci di Romero e DeRoon, con il primo neppure richiamato quando ha azzoppato Arthur.
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LA TATTICA
Ritengo che l’assetto di gioco della squadra sia ormai quasi definitivo, modulo 4 – 4 – 2, ancora delle rotazioni nella formazione, nella zona centrale del campo, Arthur – Bentancur, con McKennie sulla destra, più libero però di svariare, e Chiesa a Sinistra, in avanti la coppia Morata – CR7. Comincia anche a delinearsi un interessante movimento, un centrale di centrocampo che scala sulla linea dei difensori, per ricevere palla e far partire l’azione, o, così facendo, liberare nelle iniziative Bonucci e De Ligt, così da non dare riferimenti agli avversari nella fase di inizio della manovra, e il gioco bianconero ne ha beneficiato, specie nel primo tempo e fino al pareggio atalantino. Dicevo, è mancato l'attacco, totalmente Cristiano Ronaldo, al punto di ciabattare anche il rigore che poteva riportarci in vantaggio, irritante il Morata del primo tempo, sfortunato quanto frenetico nella ripresa, due occasionissime che non so fino a che punto sia stato merito di Gollini o demerito suo ad avere concluso come avete visto tutti, solo davanti al portiere, nel primo caso con quest'ultimo già a terra. In queste occasioni fallite, più che nel rigore ciabattato da CR7, c'è la spiegazione del pareggio, e diamo anche atto che l'Atalanta è squadra che dà il meglio in trasferta, basti pensare che il passaggio agli ottavi è maturato con tre vittorie esterne, a fronte di due pareggi e una sconfitta in casa, qualcosa vorrà pur dire.
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Vediamo quindi le note positive di una gara che comunque lascia un po' di amaro in bocca, la squadra cresce nel gioco e nella solidità difensiva, meno fraseggi inutili a centrocampo, ma azioni più veloci e in verticale, tocchi di prima intenzione, determinazione anche sulle seconde palle, almeno nel primo tempo, meno nella ripresa, contro una squadra, l'Atalanta, che praticamente marca ad uomo a tutto campo. E ripensandosi al modo sofferto come si pareggiò con i bergamaschi solo qualche mese addietro, è decisamente un passo avanti.
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LE CERTEZZE
Il pacchetto difensivo è promosso a pieni voti, Szczesny si è fatto trovare pronto in almeno due occasioni, bene la coppia centrale De Ligt - Bonucci, bene, anzi molto bene, Danilo; forse è mancato Cuadrado in fase di copertura, non a caso Pirlo a metà ripresa ha preferito riassestare la difesa inserendo Alex Sandro. Per gli altri, citazione per McKennie, ma ripeto, deve limare la sua frenesia, è agli esordi, lo si comprende, però se deve fare il salto di qualità, deve cominciare ad imparare come gestire palla in certe situazioni.
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I DUBBI
Degli attaccanti ho già detto, non cito altri giocatori per darne un giudizio insufficiente, ma queste sono le partite nelle quali anche Pirlo dalla panchina deve crescere e soprattutto leggere l'andamento della gara. Fino al pareggio orobico, tutto aveva funzionato quasi a dovere, attacco escluso, dal pareggio in avanti qualcosa andava cambiata e soprattutto cambiata in anticipo. Con due attaccanti in giornata no, se proprio non li vuoi cambiare, almeno provare il tridente, quindi Dybala per Chiesa, che si era in parte spento, ma non per colpa sua, bensì perchè rifornimenti da quella parte non se ne vedevano più. Inoltre, l'ingresso di Gomez ha un po' scompaginato la partita a centrocampo, troppo libero di giostrare tra le linee il "Papu", e non c'è stata una adeguata contromossa dalla panchina;
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L’ARBITRO
Ho già scritto all’inizio, qui aggiungo solo che un tempo si parlava di tutelare i giocatori tecnici dalle entratacce dei difensori, mi pare che questo da ultimo sia stato dimenticato. Ma soprattutto in certi casi dovrebbe essere il VAR ad intervenire, a meno che, viste le continue defaillances di questo strumento, si introduca una volta per tutte la regola del VAR a chiamata, per cui interviene solo a richiesta delle squadre, diciamo dalla panchina, e per un numero limitato per tempo. Così entrate come quella di De Roon non rimarranno più impunite.
******* PROSSIMO TURNO
Domani Juventus di scena al Tardini contro il Parma. Squadra in crescita, molto pericolosa se ha spazi nelle ripartenze, ne sa qualcosa il Milan che domenica scorsa ha acciuffato il pareggio solo nei minuti di recupero, ma anche l’Inter rischiò di brutto in casa contro gli emiliani. C’è da dire che, in una stagione nella quale nessuna sta davvero facendo la corsa in testa, e con il Milan in frenata, saranno queste gare pre natalizie a dover segnare il cammino dei bianconeri, che non possono più perdere punti, per non rimanere attardati.
LA GIORNATA DI CAMPIONATO
Secondo passo falso di fila del Milan, altro 2 – 2 in rimonta, contro il Genoa a Marassi, e ne approfitta l’Inter, vittoriosa contro il Napoli, con fatica e al termine di una gara piena di polemiche. Francamente il risultato del Meazza appare bugiardo, i nerazzurri in superiorità numerica sono stati messi alle corde da un Napoli che, oltre ad Insigne espulso, aveva perso per infortunio anche Mertens, solo il palo e Handanovic hanno evitato il pari. Passo avanti della Roma, vittoriosa contro il Torino, rimasto mestamente ultimo, ed anche qui polemiche arbitrali, sulla espulsione di Singo … evidentemente i granata erano fermi alla direzione di gara di Orsato nel derby. Per il resto, pochi assestamenti di classifica, in una giornata piena di pareggi, sette, altro significativo passo avanti l’ha fatto la Sampdoria, corsara a Verona, che così si stacca dalla zona bassa della classifica.
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