Tre partite con nessun gol e nessun assist in 160 minuti giocati in Serie A. Tre gare, una da titolare e due partendo dalla panchina, in Champions con una rete al Ferencvaros. Non è stato certo un avvio di stagione da sogno per Paulo Dybala. Rallentato dai problemi fisici e da alcune scelte di mister Pirlo, l'argentino è di fronte a un bivio: provare a riconquistare la maglia da titolare e rientrare al centro del progetto o lasciare Torino per tentare di vincere altrove?
Fin qui Paulo Dybala, classe 1993, può essere definito un incompiuto. Che la classe sia infinita e la tecnica di primissimo ordine è fuori di dubbio. È la continuità che manca, e che continua a mancare. Anche alla Juventus nessuno mette in discussione le sue doti. Ma l'ambiente, Paratici e Agnelli compresi, inizia a farsi domande sulla sua reale capacità di incidere nelle partite che contano e in Champions League.
E pensare che il finale dello scorso anno sembrava aver messo a tacere le critiche e messo al riparo il ragazzo da un'ennesima estate passata in mezzo alle discussioni di mercato. Poi sono arrivati anche i problemi fisici a interrompere il processo di crescita. Il primo, in campionato, il secondo dopo la gara di Champions col Lione.
Infortuni che l'hanno accompagnato fino all'inizio di questo 2020/2021 e che hanno lasciato diverse scorie. Partito a rilento, Dybala si è visto soffiare il posto da titolare accanto a Ronaldo da un Moratain forma strepitosa e si è sempre dovuto giocare una maglia con Ramsey e Kulusevski. In più ci si è messa la questione contrattuale a rendere ancora più instabile la situazione, con l'entourage del giocatore che chiede un ingaggio da top player mondiale e con la società che al momento non ha intenzione di assecondare richieste così alte.
Una situazione complessa sia dal punto di vista tecnico che economico e in cui le big del calcio europeo stanno iniziando a lanciare i primi sondaggi, più o meno velati.
Barcellona, Real Madrid, Paris Saint-Germain, Tottenham e i due Manchester le squadre che sembrano più interessate. Il prezzo gravita intorno agli 80 milioni di euro. Tutte situazioni di grande attrattiva per il ragazzo. A Barcellona l'argentino troverebbe il suo idolo Messi. E un attacco formato dalla Joya e dalla Pulce Atomica, due dei soprannomi più azzeccati nello sport attuale, farebbe invidia a mezza Europa. Nei Blancos di Zidane, invece, Paulo avrebbe subito una maglia da titolare sul fronte sinistro dell'attacco e potrebbe beneficiare di quegli spazi che Benzema potrebbe aprirgli e che il suo attuale Compagno Cristiano Ronaldo ha saputo sfruttare alla perfezione nel periodo madridista.
E se al momento la pista francese sembra la meno percorribile (troppa concorrenza in un attacco in cui i titolari del ruolo sono Neymar, Mbappé e Di Maria), resta suggestiva quella inglese. Mourinho lo accoglierebbe agli Spurs a braccia aperte, pronto ad affidargli il ruolo di spalla di Kane. Nelle due squadre di Manchester la concorrenza sarebbe più agguerrita ma in entrambi i team manca un giocatore con le sue caratteristiche.
Mercato o non mercato, però, l'argentino avrà come minimo due mesi per provare a rilanciarsi e rientrare al centro del progetto tattico di Pirlo. Il tecnico bresciano, seppur amante del gioco offensivo, non ha mai messo tre attaccanti puri in campo, optando sempre per un trequartista alle spalle delle punte o per un centravanti con due esterni offensivi. Schemi che mettono Dybala di fronte a una scelta: o reiventarsi come ala sinistra, oppure superare la concorrenza di Morata per diventare la spalla titolare di CR7. Strada, quest'ultima, al momento molto difficile: lo spagnolo è il capocannoniere di squadra con sei gol segnati in otto gare disputate, uno score addirittura migliore del pluri-pallone d'oro portoghese.
Ma la cosa più importante da recuperare è il sorriso. La Joya vista in questi due mesi di stagione sembra un giocatore triste e fuori dal progetto. E per un ragazzo così sensibile la tranquillità è il requisito fondamentale per alzare il rendimento in campo.