Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
10 |
18 |
4 |
6 |
0 |
17 |
8 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
19 |
34 |
8 |
10 |
1 |
29 |
13 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.582 |
Giocate |
3.090 |
2.508 (54,74%) |
Vittorie |
1.699 (54,98%) |
1.175 (25,64%) |
Pareggi |
838 (27,12%) |
899 (19,62%) |
Sconfitte |
553 (17,90%) |
8.195 |
Fatti |
5.379 |
4.460 |
Subiti |
2.911 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
513 |
Giocate |
1.560 |
281 (54,78%) |
Vittorie |
927 (59,42%) |
114 (22,22%) |
Pareggi |
372 (23,85%) |
118 (23,00%) |
Sconfitte |
261 (16,73%) |
871 |
Fatti |
2.738 |
472 |
Subiti |
1.379 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 31.10.2020
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4 novembre 2020: col Ferencvaros, una sfida che inizia nel 1932
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di Stefano Bianchi
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Il prossimo quattro novembre incontriamo, per la prima volta in Champions League, quel Ferencvaros che nel passato ci ha spesso castigato. E’ vero che quelle competizioni in cui abbiamo perso con gli ungheresi sono scomparse da tempo, ma le sconfitte bruciano ancora, anche se, almeno all’inizio, c’era poco da fare. Vediamo perché.
Nel calcio, il “Sistema” è uno schema a rinforzo della difesa, introdotto da Chapman negli anni ’30, dopo che l’International Board aveva portato il fuorigioco da tre a due avversari tra chi attacca e la porta. Se l’Arsenal ne trasse vittorie a non finire, il “Sistema” stentò ad affermarsi nel resto d’Europa. Hugo Meisl lo adottò per primo in Austria, e da lì si diffuse rapidamente in tutti i Paesi attraversati dal Danubio, originando il dominio del “Calcio Danubiano” in tutta Europa. Il “Sistema”, a parte grande palleggio, possesso palla e atletismo, prevedeva il cambiamento dei ruoli in campo al passaggio dalla fase difensiva a quell’offensiva, creando superiorità numerica in ripartenza. Se poco ha dato in vittorie di squadre nazionali, a livello di club i successi sono stati a ripetizione. Nel periodo di maggior fulgore della Mitropa Cup, dalla fondazione nel 1927 al 1940, su dodici edizioni ci furono dieci vittorie di squadre danubiane. Di queste dieci vittorie, due appartengono al Ferencvaros, ma avrebbero potuto essere tre, se la finale del 1940 col Rapid Bucarest non fosse stata annullata a causa della guerra.
Il Ferencvaros (Ferencvàrosi Torna Club), colori sociali bianco e verde è una società polisportiva dell’omonimo quartiere di Budapest, che in campionato disputa ben due derby, con Ujpest e MTK. Fondato nel 1899, l’FTC ha vinto ben sessantatré titoli nazionali, una Challenge Cup (trofeo riservato ai club dell’Impero d’Austria - Ungheria), due Mitropa Cup e una Coppa delle Fiere.
E veniamo alle dolenti note. Siamo alla Mitropa Cup del 1932, competizione che nell’Italia fascista era chiamata Coppa dell’Europa Centrale. Al primo doppio incontro facciamo fuori gli ungheresi con un bel quattro a zero casalingo (Orsi, Cesarini due volte, Sernagiotto), impattando poi tre a tre a Budapest: Orsi e due reti di Cesarini portano in vantaggio la Juventus dopo due rigori trasformati da Sarosi, che all’ottantesimo sigla il pareggio finale, “naturalmente” su rigore. Nella Mitropa del 1938, in semifinale, al tre a due di Torino (per i nostri: Defilippis, Buscaglia, Tomasi), risponde Sarosi con una doppietta. Al ritorno, il due a zero di Sarosi e Kemeny ci preclude il passaggio alla finale. Siamo al 1962: in una Mitropa Cup molto decaduta, stavolta a gironi, la vittoria fuori casa col minimo scarto (rete di Rosa) e l’uno a uno del Filadelfia (Nemeth e Rosa) non ci qualificano per le fasi finali.
Il dispiacere maggiore ricevuto dal Ferencvaros è stato la sconfitta in finale Coppa delle Fiere 1964/65, quella Coppa che dal 1971 si chiamerà Coppa UEFA. La Juventus arriva alla finale superando Union Saint-Gilloise, Stade Français, Lokomotiv Plovdiv, Atlético Madrid e, caso unico nella storia della competizione, si trova a disputare la finale con gli ungheresi in gara unica da giocarsi a Torino. Purtroppo arriviamo alla finale avendo terminato il campionato da quindici giorni e avendo abbandonato la lotta per il primato da molte domeniche, mentre i nostri avversari sono ben agguerriti, perché il loro campionato è ancora nel vivo. Non da poco, soprattutto, le assenze di due dei nostri uomini migliori, Sivori e Salvadore. Nel primo tempo gara equilibrata, con poche occasioni per entrambe le squadre: nel secondo, dopo tre occasioni di Combin, Leoncini e Stacchini, Juventus si spenge e la salva solo Anzolin, almeno fino alla rete di testa di Fenyvesi, al settantacinquesimo, che fissa il risultato sullo zero a uno.
A noi, vecchi innamorati dei colori bianconeri, non bastò l’amara sconfitta nella prima finale europea che ci trovavamo a disputare nella nostra storia, perché la stagione ci riservò un altro dispiacere: l’addio di Sivori, esasperato dall’idea di calcio e dai modi di Heriberto Herrera.
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