Potrei ricopiare passo passo il commento che ho pubblicato dopo Crotone – Juventus, tanto il risultato e il comportamento del direttore di gara, signor Pasqua di Nocera Inferiore, di diverso ha avuto che non ha potuto trovare il bianconero da espellere. Ma sembrerebbe un volere assumere un atteggiamento vittimistico e non volere esaminare il dato tecnico emerso sul campo: per cui stavolta mi dedicherò anche al commento della partita. Ovvero di una partita che sul campo di fatto abbiamo vinto, come a Crotone, e che invece finendo in parità fa dire a molti che questa Juve non è all’altezza del compito, che naviga in piena confusione e quant’altro. Cose in parte vere, ma senza due decisioni VAR grottesche, avremmo quattro punti in più.
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LA TATTICA
Comincia intanto a delinearsi il modulo “Pirlo”, 3 – 4 – 3 che diventa 4 – 4 – 2 in fase di non possesso palla: in difesa Danilo spostato sul lato sinistro da terzo centrale con Demiral e Bonucci, ma di fatto esterno in fase di copertura, con Cuadrado che scala dalla linea di centrocampo sul lato destro; centrocampo con coppia Arthur – Rabiot centrali, Bernardeschi a sinistra e Ramsey in posizione di esterno alto di un tridente d’attacco, ma quarto di centrocampo in fase di non possesso palla; in avanti coppia Morata – Dybala, con quest’ultimo a svariare tra le linee. Modulo che inizialmente ha trovato fatica nella sua applicazione concreta, più che altro per il pressing asfissiante degli scaligeri, praticamente una marcatura ad uomo a tutto campo: ma contrariamente a quanto leggo oggi, non è vero che il Verona abbia dominato, semmai ha contenuto per un’ora la manovra bianconera, cosa ben diversa.
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Vedendo infatti i dati, la Juventus nel primo tempo è andata al tiro dodici volte contro quattro del Verona, aveva segnato pure (ne parlerò dopo), ha colpito una traversa frutto di eccesso di sicurezza (Cuadrado avrebbe dovuto tirare di precisione e non di potenza), e ha reclamato un rigore. Questo nonostante le difficoltà a manovrare con ordine. Dal momento dell’ingresso di Kulusevski per Bernardeschi, si è vista altra partita, il modulo ha funzionato meglio, essendo lo svedese più adatto a fungere da terzo attaccante, con Ramsey sulla linea dei centrocampisti, le fasce sono state meglio sfruttate, così la squadra è arrivata più volte al tiro, alla fine saranno in totale ventidue, altra traversa colpita, altro episodio dubbio in area scaligera, soprattutto un portiere ospite, Silvestri, che ha parato l’impossibile.
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LE CERTEZZE
Come dicevo, qualcosa di positivo si delinea, consentendoci di guardare fiduciosi in avanti, il lavoro di Pirlo, difficile in questo contesto, inizia a dare i suoi frutti. Pirlo è arrivato il 10 agosto, giorno più, giorno meno, ha iniziato la preparazione a fine mese, come dire è da due mesi in quella panchina. Non ha mai avuto il gruppo al completo, grazie a Nazionali e problemi COVID-19, ha avuto giocatori acquistati a campionato iniziato, vedi Morata e Chiesa, ha subito perso Chiellini, CR7, aspetta ancora De Ligt e Alex Sandro. In questo marasma, con sole sei partite di cui una sola amichevole, ha però: - ricostruito un giocatore come Danilo, ben diverso dal giocatore sbiadito dello scorso anno; - ritrovato un vero attaccante d'area, che non avevamo dai tempi di Trezequet; - dimostrato che Kulusevski è un potenziale fuoriclasse; - collocato correttamente Chiesa, e solo Fourneau ne ha impedito la presenza ieri. Invero, mi pare evidente che Kulusevski sia una certezza, il suo ingresso ha cambiato del tutto la dinamica della gara, i veronesi non sono mai riusciti a contenerlo, il gol è una perla, fortemente cercato sulla sua insistita azione personale. Bene Dybala al rientro, ha tardato a carburare, ma soprattutto nella ripresa è stato tra i più determinati nella ricerca della vittoria; bene Danilo, anche nella inedita posizione di centrale difensivo al posto di Bonucci. Sui centrocampisti, evidenzio solo che Arthur non ha mai perso palla, diversi recuperi con intelligenza, deve solo velocizzare le sue giocate, ma è anche qui questione di tempo.
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I DUBBI
C’è un problema Bernardeschi, ma c’è anche una sfortuna nera che lo accompagna: si vede che vuole strafare per convincere, si impegna, su di lui un fatto da rigore, visti certi penalties assegnati da ultimo; poi sbaglia un elementare passaggio a centrocampo e succede il patatrac. Ma indubbiamente se, uscito lui, la partita è cambiata, significherà qualcosa. Non mi ha convinto la prova di Bonucci, anche prima dell’infortunio, ma più che altro nel comandare la difesa, Kalinic è stato sofferto più del dovuto e il gol di Favilli lo attribuisco più a suo errato piazzamento che a Demiral.
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L’ARBITRO
La differenza tra la prestazione di Fourneau a Crotone e Pasqua, di Nocera Inferiore (avete notato l’inflazione di arbitri campani o di origine campana?), sta solo nella divisa, gialla anziché rosa, e nel non avere trovato un bianconero da espellere. Tralasciando un VAR miope che non vede trattenute vistose a Morata e cinture a Bernardeschi (dicono che dovrebbe correggere gli errori evidenti) e becca i millimetri misurando dall’avambraccio di Morata e non dalla spalla, il nostro eroe non ha rilevato una gomitata a Dybala all’inizio della azione del gol veronese, quando in altre occasioni si è tornati indietro anche di un minuto per trovare gomitate a centrocampo di bianconeri, non ha fischiato una punizione su Morata fino a 5’ dalla fine, ma a centrocampo, non ha visto almeno tre falli che meritavano la punizione dal limite a favore della Juventus. Quest’anno va così, anzi peggio degli anni scorsi, tanto arbitrare contro i bianconeri fa avanzare di carriera, come ad esempio l’internazionale Guida di Torre Annunziata (toh … altro campano!).
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PROSSIMO TURNO
Domenica pomeriggio Juventus in trasferta, ospite della neopromossa Spezia, alla sua prima assoluta in serie A. Squadra partita malissimo, ma nel prosieguo si è assestata, una vittoria in trasferta a Udine, due pareggi contro Fiorentina e Parma, questo maturato solo nel finale per un rigore concesso agli emiliani. Squadra che quindi giocherà sulle ali dell’entusiasmo e contro una Juve reduce dal turno di Champions contro il Barcellona, come dire partita da non prendere sottogamba, specie alla luce di una classifica nella quale si risente dei due pareggi di fila.
LA GIORNATA DI CAMPIONATO
In attesa del posticipo serale, che potrebbe consentire al Milan di allungare in testa, va segnalato il ritorno alla vittoria dell’Inter contro il Genoa, in una partita che avrebbe dovuto vedere i nerazzurri in 10 per tutta la ripresa, visto il fallaccio di Martinez su Goldaniga, punito solo con il giallo da Massa, che evidentemente non ha visto la prestazione di Fourneau a Crotone. Ha vinto pure il Napoli, nel derby campano, in rimonta, nonché la Lazio contro il Bologna. Per il resto, passo falso del Sassuolo, che poteva balzare in vetta alla classifica, ma si è fatto imporre il pari casalingo dal Torino, e vittorie di Fiorentina, con affanno sull’Udinese, e Cagliari sul Crotone. Come dire, la classifica comincia ad assumere una sua fisionomia in testa e in coda
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LE POSTILLE
1 – IL MINISTRO DEL RIDICOLO Arieccolo lo Spadafora, tifoso del Napoli e rubato dalla curva B del San Paolo, ove comprava bibite da uno poi divenuto ministro, per diventare anche lui ministro della Repubblica, nel settore sport. E naturalmente per farsi pubblicità e sviare l’attenzione dalla attività del suo dicastero, totalmente inesistenti, l’argomento di punta non può che essere uno: Juventus e Cristiano Ronaldo. Già ne aveva parlato giorni addietro, come avrete certamente letto, accusando il nostro fuoriclasse di avere violato il protocollo vigente in tema di isolamento fiduciario in presenza di casi accertati di COVID-19, facendosi prendere a pernacchie anche da gente che sull’antijuventinismo ci sguazza. C’è tornato nuovamente ieri in una intervista a Rai 3, nella quale ha ripetuto la sua tesi, supportata dalla apertura di un fascicolo alla Procura della Repubblica (che volete, è un grillino, per loro le indagini sono condanne, tranne quando sono loro oggetto di indagine), ed è tornato ancora su Juventus – Napoli, affermando che ci sono state “stranezze”. In effetti, quei tre punti a tavolino ce li stanno facendo già pagare con i vari Fourneau e Pasqua di Nocera Inferiore, ma pare chiaro che questo soggetto voglia approfittare del suo ruolo immeritato, per fare pressioni su organi giudiziari (la Procura di Torino) e sportivi, per ottenere qualche risultato che supporti i suoi deliri. Torno nel discorso fatto la scorsa settimana, quando andremo a votare, ricordiamocelo e ricordiamoceli questi signori.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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