Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
7 |
15 |
4 |
3 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 21.01.2007
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Simoni
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di Bidescu
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Meteora della storia bianconera, con solamente 14 presenze all’attivo, fu presentato in questo modo, al suo arrivo a Torino, nell’estate del 1967.
Ciuffetto nero, corto, dall’aria un po’ sbarazzina. Viso asciutto, occhi scuri sempre limpidi e ridenti. Un bel viso simpatico, da ragazzo per bene. Sobria e quieto nel parlare. Appropriato il dire, con ogni parola al posto giusto. Senza enfasi ma nutrite, ricche, le sue frasi. Di uno che con la lingua italiana ci sa fare senza intoppi. Gigi Simoni, ventotto anni, cinque di serie A, tre nel Torino. Tre figli, belli e vispi, una moglie che lo adora e lo capisce. Niente pazzie nel suo modo d’agire. Qualche svago, legittimo, un po’ di buona lettura. È passato dai granata ai bianconeri senza rumore, quasi in punta di piedi. In un modo che rispecchia esattamente la sua natura elegante ed un po’ schiva. I tifosi non hanno fatto sommosse, per lui. Era l’altro “Gigi” quello che volevano rimanesse ancora al Torino. Del discreto Simoni, passato ai rivali, si dispiaceranno solo gli intenditori di palato fino, quelli che badano alla sostanza più che alla forma. Se “Paron” Rocco fosse rimasto alla guida dei Torino, forse Simoni non avrebbe avuto via libera. Mister Nereo, pur prediligendo gli uomini forzuti fin dal tempo del suo Padova d’assalto, ha sempre tenuto in considerazione somma le “grosse teste”, i calciatori cioè che sanno anticipare con il ragionamento l’azione che segue. Meroni era uno degli obiettivi della Juventus. La squadra campione d’Italia avrebbe tratto dal vispo “inventore” di Como i presupposti per variare in Coppa dei Campioni i suoi temi d’attacco. Ed era dato per scontato che ad Heriberto Herrera sarebbe toccato del lavoro supplementare per comporre il dissidio inevitabile tra la disciplina ferrea, (in campo e fuori) che gli è cara, e l’abilità ispirata del “genietto” Meroni. Con l’arrivo di “Gigi” Simoni, Heriberto si troverà, invece, in mano una pedina che gli potrà fare più gioco del previsto. Simoni è maturo come uomo e come atleta. La famiglia occupa nel suo mondo il primo posta. Subito dopo c’è la sua carriera professionale. Ed il passaggio alla Juventus campione viene ad incidere in notevole misura sul suo futuro. Non ama parlare troppo, Gigi Simoni. Almeno non di calcio. Il suo discorso è garbato e competente. Di rado si concede la “sparata”. Preferisce puntare sul sicuro, su quello che conosceva. Luigi Simoni è il classico tipo che fa simpatia. Ti accorgi che la sua compagnia, discreta e signorile, si porta sempre appresso una lieve vena di scanzonatura. In squadra, quest’anno, i compagni si troveranno accanto, in allenamento, in ritiro od in partita, un ragazzo giovane d’anni e ricco d’esperienza. Un uomo responsabile e capace, un atleta serio ed intelligente. Tre anni di maglia granata, di situazioni non sempre facili, lo hanno temprato a dovere. Il “provinciale” Simoni si è trasformato. Ha preso il tono giusto della città senza dimenticare quel preziosissimo bagaglio che gli viene dalla nascita. Non creerà problemi nuovi per Heriberto. Questo è certo. Del trainer juventino, lo scor-so anno, Simoni parlava volentieri. Tutte le volte che il discorso cadeva sui sistemi di preparazione del paraguayano, Simoni si mostrava interessato al massimo. Le sue domande non erano fatte solo per curiosità. C’era in lui un desiderio forse inconsapevole di capire quello che accadeva sotto la regia sferzante di “HH2”. Ed ogni volta il suo commento era identico: «Se qualcuno alla Juventus protesta per la durezza della disciplina di Heriberto, dovrebbe ricordarsi che grazie ai “giri di vite” del suo allenatore il proprio valore sul mercato sta aumentando». Era il solito bernoccolo di Simoni che sbucava all’improvviso. Quello del parlare serio e ragionato. Un pregio che l’ex ala granata svilupperà a suo favore nel nuovo ambiente. In casa Juventus da tre anni si marcia con assoluta dirittura: di intenti, di realizzazioni, di programma. Lo scudetto da onorare e la Coppa dei Campioni sono impegni gravosissimi per chiunque, l’Inter insegna. Per l’emiliano Luigi Simoni è in arrivo una stagione calda, ricca di imprevisti. Ma non temiamo per lui. È in grado di cavarsela a meraviglia.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
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