Ottimo inizio di campionato della Juventus, con Pirlo in panchina, vittoria netta e convincente dei bianconeri contro una Sampdoria inconcludente nel primo tempo, più insidiosa nella ripresa. Il risultato però è rimasto a lungo in bilico, pericolosamente in bilico, cosa che non va sottovalutata, onde non ripetersi gli errori della scorsa stagione, diverse partite sprecate pur in vantaggio. Ma a parte questa considerazione, l’impressione che rimane dell’esordio stagionale, è più che confortante
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LA TATTICA
Penso che in tantissimi, nell’evoluzione della gara, ci saremo chiesti come stesse giocando la Juventus, nel senso di quale modulo si stesse applicando in campo. La grafica iniziale, faceva pensare addirittura ad un 5 – 4 – 1; la disposizione dei giocatori sul campo è stata invece molto eclettica e variabile. Non credo di andare lontano dal vero, se dico che tutto sommato non si è visto un modulo tipico ed invariabile, ma almeno quattro momenti diversi durante la gara, con quattro modi diversi di sistemarsi in campo: - nel primo tempo quando la squadra attaccava, la disposizione era 3 - 4 - 2 - 1, che diventava 4 - 4 - 2 in fase di non possesso palla; più precisamente, linea di centrocampo con due centrali, McKennie e Rabiot, due esterni adatti nella doppia fase, Cuadrado e l’esordiente a sorpresa Frabotta, in avanti due trequartisti, Ramsey e Kulusevski, con il primo più portato a giocare da vero trequartista rifinitore, il secondo più da attaccante; in fase di non possesso, di norma Ramsey scalava a centrocampo sul lato sinistro, con Frabotta ad arretrare in linea difensiva, rimanendo la linea di centrocampo a 4 in maniera stabile; - nella ripresa si è meglio consolidata la disposizione in 3 - 4 - 1 - 2, Ramsey ha decisamente giocato da trequartista; disposizione rimasta invariata anche con i cambi, fino agli ultimi minuti di gara, con gli ingressi di De Sciglio, Bentancur e Douglas Costa, l’assetto è stato 4 – 4 – 2 tradizionale.
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I moduli significano ben poco, se non supportati da altre componenti essenziali per ottenere risultati, lo scorso anno spesso carenti nelle prestazioni dei bianconeri: la cattiveria dei giocatori, la loro grande voglia di fare bene, di aggredire su ogni palla, insomma gli occhi di tigre che da tempo non si notavano. E questo dato penso sia più importante rispetto ai moduli di gioco: una Juve cattiva e determinata in ogni zona del campo. Credo che Pirlo si sia reso conto che questa squadra non ha in organico un vero regista, ma diversi giocatori che nella trequarti avversaria possono creare e finalizzare, più che trequartisti, come "mezzala di punta": il che lo ha portato a giocare con due portatori di palla centrali, ma davanti alla difesa a 3, due esterni, uno dei quali a scalare sulla linea difensiva in fase di non possesso palla, a seconda di dove si sviluppasse l'azione avversaria; in avanti una situazione con Ronaldo più accentrato del solito, e due a sostegno, Ramsey e Kulusevski, spesso accentrantisi loro per far defilare CR7 sugli esterni, in modo da non dare punti di riferimento agli avversari. Non deve sorprendere, a posteriori, la presenza di Danilo nella linea difensiva a 3, proprio perchè non c'è un regista in campo, avere tre centrali in grado di poter uscire palla al piede, a sostegno dei due "mediani" (chiamiamoli così), ha di fatto comportato una situazione tattica che ha ugualmente tolto punti di riferimento difensivi alla Sampdoria, nel senso che non c’è stato in campo un vero play maker, ma diversi giocatori in grado di far partire la manovra, aggirandosi dunque le marcature prevedibili avversarie al portatore di palla. Ricorderete come lo scorso anno, uno dei metodi degli avversari per vanificare il gioco dei bianconeri, era quello di "ingabbiare" Pjanic, togliendo così ai bianconeri la mente del gioco, cosa che poi produceva quella sterile ragnatela di passaggi in orizzontale.
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LE CERTEZZE
Siamo alla prima giornata, dunque non è il caso di eccessivo trionfalismo, anche perchè qualche falla difensiva si è manifestata, come dirò oltre, soprattutto nella ripresa, e non si è concretizzata la mole di occasioni prodotte. Le controprove le avremo domenica prossima all'Olimpico contro la Roma, e il turno successivo in casa contro il Napoli, e mi pare chiaro che l'organico è ancora incompleto.
Kulusevski è una certezza, ma del resto il suo costo e il rendimento nello scorso campionato, erano significativi, la Juventus evidentemente crede moltissimo in questo giocatore, ancora ventenne, che è già un grandissimo prospetto. Bene la coppia Rabiot - McKennie, e direi bene pure Bentancur, quando entrato, evidentemente avere concorrenza a centrocampo produce anche maggiore determinazione in tutti. La grande sorpresa è stata però, a mio giudizio, Aaron Ramsey, dato per logorato e inservibile, ma tornato ieri sera, e speriamo anche per l'avvenire, il giocatore ammirato all'Arsenal.
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I DUBBI
A rigor di logica, dopo una vittoria così netta, ben oltre il punteggio finale, dubbi e perplessità non ce ne dovrebbero essere, ma siccome siamo la Juventus, una cosa fatta e iniziata bene, può essere sempre fatta meglio. Intanto, come dicevo, la fase difensiva deve essere ulteriormente migliorata: intendiamoci, si è rischiato poco, ma nella ripresa qualche brivido si è corso, una azione confusa poteva produrre una autorete di Bonucci, poi una conclusione di Quagliarella che ha fatto la barba al palo, e in momenti nei quali la partita era ancora aperta. Diciamo che il Danilo difensore puro, con licenza di inserirsi, non l’ho visto affatto male, sorpresa più che piacevole la prestazione di Frabotta, nel complesso bene tutti in difesa, però è innegabile che l’innesto di Gaston Ramirez e Quagliarella, qualche problemino lo ha creato. Diciamo che, in generale, non ho visto troppa sicurezza nel gioco aereo in area di rigore, diverse volte gli avversari ci hanno anticipato; mentre finalmente nelle azioni d’angolo, la disposizione è diversa e non si disdegna la marcatura ad uomo.
******* PROSSIMO TURNO
Domenica sera primo severo banco di prova per la Juventus, all’Olimpico contro la Roma. Anche i giallorossi sono squadra in fase di costruzione, ma con innesti interessanti già arrivati; c’è il tormentone Dzeko che, a sentire le ultime news di mercato, dovrebbe rimanere in giallorosso, ci sono pure spifferi che farebbero pensare ad una rivoluzione in corso, che dovrebbe portare addirittura al cambio della guida tecnica. C’è poi la vicenda dell’errore nella formazione delle liste, cosa che potrebbe produrre la sconfitta a tavolino della Roma per la prima di campionato. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per immaginare che Fonseca è già alla prova decisiva, per proseguire il suo rapporto con la Roma, e pure la necessità per la nuova proprietà di presentarsi al meglio al cospetto della propria tifoseria. Altro non si può dire, considerato che quasi certamente prima di domenica avremo novità di mercato per entrambe le formazioni.
LA GIORNATA DI CAMPIONATO
Come sapete, questa giornata d’apertura, è partita monca, tre gare rinviate, Milan – Bologna si giocherà stasera e finora non hanno fatto l’esordio squadre importanti come Inter e Atalanta. Per quanto vistosi in queste gare, buon inizio del Napoli corsaro a Parma, con gli emiliani lontanissimi parenti della squadra brillante della scorsa stagione, e non si comprende la cacciata di D’Aversa, protagonista di due campionati più che soddisfacenti per le ambizioni della società. Bene pure la Fiorentina vittoriosa contro il Torino, e il Genoa con una larga vittoria contro il neopromosso Crotone, che a mio giudizio dovrà meglio sistemarsi con il mercato, se vorrà mantenere la categoria. Su Verona – Roma aleggia il dubbio di una possibile vittoria a tavolino degli scaligeri, e sarebbe davvero un grosso neo per la nuova società partire con una sconfitta a tavolino, che denuncia limiti dello staff tecnico più che della squadra.
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LE ULTIME DI MERCATO
Confesso che in questo momento faccio fatica a comprendere le mosse di mercato di Paratici. Mi riferisco alla precipitosa rinuncia a Pjaca, prima ancora che arrivi il tanto agognato centravanti, e alla quasi certa rinuncia a Pellegrini, pur in presenza di infortuni e lacune nel ruolo, anche se in parte mitigate dalla buona prova di Frabotta contro la Sampdoria. La prima non è operazione che produce “cassa” per la società, è un prestito secco, dunque il Genoa non pagherà alcuna somma alla Juventus, tale da potersi reinvestire; mi auguro invece che almeno l’operazione Pellegrini porti almeno un guadagno economico da reinvestire. La notizia “bomba” di serata, sarebbe invece l’arrivo di Morata, o meglio il ritorno di Morata, in prestito con diritto di riscatto, alla Juventus. Non saprei come commentare la cosa: a caldo, ricordandomi due annate eccellenti in bianconero, non posso che essere soddisfatto della scelta, per diverse ragioni, compresa quella che in tal modo si vanifica il giochetto di De Laurentiis, che a furia di tirare la corda su Milik alla Roma, ha impedito la cessione di Dzeko dai giallorossi alla Juventus, cosa che in molti davano praticamente per fatta, ed a questo punto mi pare evidente che il Napoli rischia davvero di perdere il polacco a zero, fra pochi mesi, mentre la Roma si tiene il suo attaccante non avendo la necessità di sostituirlo. I contro sono: - annate non proprio memorabili di Morata, dopo l’addio alla Juventus, mai titolare al Real Madrid, mai titolare al Chelsea, mai titolare all’Atletico Madrid, potrebbero essere segno di involuzione del giocatore; - da verificare la compatibilità con CR7, con il quale è stato compagno di squadra al Real Madrid, e se veniva preferito Benzema, o addirittura Asensio, probabilmente per Zidane non era partner adatto; - ma il dubbio vero che mi rimane, è che sia davvero mancato un piano B alla Juventus. Mi spiego. Da tempo si parlava di Dzeko, che poteva essere una soluzione più che valida, viste le stagioni del bosniaco a Roma, e le problematiche conseguenti (ovvero dovere la Roma trattare con il Napoli per il sostituto), sono emerse immediatamente; si era parlato poi di Suarez, altra prospettiva interessante, ma i problemi derivanti dall’essere extracomunitario, visto l’arrivo di McKennie, erano già noti, per cui se fosse stato questo davvero il piano B, occorreva tagliare in qualche modo un giocatore extracomunitario, o aspettare l’iter del rilascio del passaporto comunitario, italiano, e schierarlo solo in campionato per la fase iniziale. Come vedere due situazioni da vicolo cieco. Ma se fosse stato Morata fin dall’inizio la scelta, non c’era necessità di aspettare fino ad oggi, per cui ritengo che sia stata questa una scelta di necessità, e non di progettualità tracciata. Naturalmente l’augurio è che alla fine sia il campo a dare le giuste risposte e a far fugare ogni dubbio, fermo restando che, contrariamente a quanto dichiarato da Paratici nel prepartita di Juventus – Sampdoria, ritengo comunque necessario l’arrivo di un quarto attaccante, per non rimanere come la scorsa stagione privi di alternative utili in momenti importanti.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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