Terza partita di fila senza vittoria, e, cosa ancor più preoccupante, ennesima rimonta incredibile subita, a distanza di una settimana. Possiamo anche dire serenamente che in fondo ci è andate bene, visto che il migliore in campo è stato Szczesny, e che comunque è sempre un ulteriore piccolo passo per il nono scudetto di fila. Ma il dato di nove reti subite in tre gare non può essere sottovalutato, è un allarme ben preciso, questa squadra non sa difendere, ha perso sicurezza.
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PRO E CONTRO
Altro cambio di formazione, operato da Sarri, con in non atteso rientro di Chiellini in difesa, in coppia con De Ligt, i due brasiliani esterni bassi, altro cambio a centrocampo con il rientro di Pjanic e l’uscita di Rabiot, infine Higuain al centro dell’attacco. Partita che con l’inizio fulminante dei bianconeri sembrava doversi trasformare in una sgambata di allenamento, doppio vantaggio in una decina di minuti; invece è diventata, con il passare dei minuti, un autentico calvario, Sassuolo arrivato alla conclusione a rete nel primo tempo ben sedici volte, qualche miracolo di Szczesny prima del gol, direi più che meritato, degli emiliani. Secondo tempo con un inizio ancora più raggelante, Sassuolo che prima pareggia e successivamente va in vantaggio, e partita riacciuffata dai bianconeri con azione d’angolo e guizzo di Alex Sandro.
CHE COSA NON HA FUNZIONATO
Una volta, è un caso, se si ripete, una coincidenza, ma se si ripete ancora, siamo di fronte ad un problema. Sulla gara contro il Milan, in un certo senso, mi sono pronunciato nel dare delle attenuanti alla squadra, il rigore tagliagambe, la direzione ostile di Guida, la paura quindi di affondare il tackle nei contrasti, potevano essere situazioni davvero singole; poi la gara contro l’Atalanta, riacciuffata due volte, ma con la sensazione che alla Juve fosse comunque andata bene, vista la difficoltà palesata per contrastare gli avversari. Adesso il Sassuolo che sarà pure in forma, ma rimane squadra di centro classifica, e De Zerbi ha praticamente imbrigliato Sarri sia all’andata, sia al ritorno. Per andare al sodo: - questo centrocampo a tre, che diventa a quattro in fase di non possesso, non regge il confronto con squadre che abbiano centrocampisti di quantità e qualità, come accaduto nelle tre partite di fila, e noto che in tutte e tre, Rabiot uscito o non schierato dall’inizio sul lato sinistro, sostituito da Matuidi, non ha funzionato; - è bastata una giornata di scarsa lucidità di Bentancur e CR7, la squadra non ha più trovato tempi di gioco e efficacia nelle conclusioni; - ma soprattutto la retroguardia ha perso di sicurezza, e la cosa rischia di incrinare pure il De Ligt vistosi da ultimo, che sembrava davvero in fase di poderosa crescita: essere bucati così facilmente per via centrale non è concepibile
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PROMOSSI
Dobbiamo davvero erigere un monumento a Szczesny, almeno quattro interventi miracolosi sulle conclusioni o giocate avversarie. Per il resto, francamente faccio fatica a salvare qualcun altro, diciamo che almeno Alex Sandro e Danilo hanno compensato le loro sofferenze sulle fasce, segnando un gol a testa.
DA RIVEDERE
Quando una squadra gioca così male, slegata, senza autorevolezza, e anche giocatori di grande classe o affidabili, sembrano smarrirsi, qualche esame di coscienza deve farselo l’allenatore. Dalla ripresa, siamo passati da una fase di sterilità ma sostanziale compattezza difensiva, in Coppa Italia, ad una fase di crescita costante di gioco e di autorevolezza fino al quarto d’ora della ripresa al Meazza, poi il buio. Può anche essere un momento di “rilassamento” derivante da una preparazione approssimativa e condizionata dalle vicende COVID-19; ma chi deve riportare tutto e tutti all’ordine, deve essere proprio Sarri. Specie sul fatto di avere modificato un assetto che sembrava funzionare a dovere.
A margine: Muldur e Locatelli, due da tenere sott’occhio
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PROSSIMO TURNO
Lunedì sera la gara che, alla riapertura, sembrava dover essere uno spareggio scudetto, ma che adesso non ha più quei crismi, anche se i distacchi non sono tali da doversene minimizzare l’eventuale esito: Juventus - Lazio. I biancazzurri provengono da un pareggio a Udine, dopo tre sconfitte di fila, da un solo punto di distacco adesso sono quarti a – 8, ma a differenza delle altre due, hanno per adesso il vantaggio dello scontro diretto all’andata; inoltre, Inter a sei punti e Atalanta a sette, anche con lo svantaggio negli scontri diretti, non possono far dormire sonni tranquilli ai bianconeri, in questo momento occorrono 9 punti per la vittoria matematica dello scudetto, con tre incontri interni e due trasferte, Lazio, Sampdoria e Roma in casa, Udinese e Cagliari in trasferta. Come dire, un calendario che, con la Juve della ripresa, potrebbe far stare tranquilli, ma con la Juve attuale molto meno, Udinese non ancora sicuramente salva, Cagliari squadra ostica da sempre, Sampdoria in crescita da ultimo, infine la Roma che quasi certamente avrà necessità di punti per il piazzamento EL. Per fortuna anche la Lazio ha i suoi problemi tra infortuni e giocatori in difficoltà, però per loro sarà l’ultima spiaggia. Nel frattempo la Juve dovrà reinventarsi la difesa, visto che Bonucci, ammonito, salterà la gara, Chiellini non è ancora al meglio, Demiral deve rientrare ancora nei ranghi.
LA GIORNATA DI CAMPIONATO
Terza battuta d’arresto dei bianconeri, Lazio non ne approfitta, ma Inter e Atalanta si, per cui le distanze si accorciano. I nerazzurri di Milano hanno avuto vita facile a Ferrara, anche grazie a qualche cecità arbitrale nel primo tempo, netto rigore negato agli spallini, forse non sarebbe cambiato nulla, ma siamo al quarto errore di fila a favore dell’Inter; continua la marcia dell’Atalanta, che fa suo agevolmente il derby lombardo contro il Brescia. Nelle altre zone, Roma e Milan avanzano in ottica piazzamento EL, mentre si ferma il Napoli, bloccato dal Bologna; notevole balzo in avanti, nelle zone basse di classifica, per Fiorentina, Sampdoria e Torino, e credo che ormai la lotta per l’ultimo posto salvezza, sia ridotta a Genoa e Lecce, che si incontreranno al prossimo turno.
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