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T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 13.07.2020
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Juventus - Atalanta 2 - 2 - MANI E GIACOMELLI
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di Antonio La Rosa
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Un pareggio prezioso ma pieno di dubbi, quello maturato nel big match contro l’Atalanta, squadra sicuramente la più in forma del momento. Prezioso perché avvicina di più i bianconeri allo scudetto, vista la contemporanea sconfitta della Lazio, prezioso perché tiene a distanza i bergamaschi, rendendo più ardua l’impresa di una clamorosa rimonta; ma con i dubbi derivanti dalla seconda partita di fila che lascia l’amaro in bocca, anche se contro il Milan ci sarebbe molto da dire sul come quell’amaro è maturato. Semmai per quella “legge del contrappasso”, regole e interpretazioni create ad arte per fregare i bianconeri, alla lunga si ritorcono contro chi le ha concepite, ne parlerò a parte.
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PRO E CONTRO
A sorpresa Sarri lascia in panchina Pjanic, spostando nuovamente Rabiot sul mezzo destro e Bentancur centrale basso, con l’inserimento di Matuidi sul mezzo sinistro; per il resto formazione invariata, dunque 4 – 3 – 3 in fase d’attacco, che diventa 4 – 4 – 2 in fase di non possesso palla. Non è tuttavia la stessa Juve vistasi fino al primo quarto d’ora della ripresa al Meazza, anzi è l’Atalanta a prendere le redini del gioco, e il gol, pur nato a mio giudizio da un vistoso fallo subito da Dybala a centrocampo, di fatto ha premiato il volume e la qualità di gioco prodotta dai bergamaschi. Solo verso la fine del primo tempo i bianconeri riescono a costruire qualcosa di meglio, e qualche buona situazione viene creata, ma rimasta infruttuosa. Meglio nella ripresa, bianconeri che sfruttano di più le fasce laterali, e rigore che premia anche in questo caso la pressione bianconera. Partita che proprio quando si è riequilibrata, con qualche ulteriore occasione bianconera, vede invece tornare in vantaggio gli ospiti, ancora palla persa in ripartenza a produrre l’azione del gol atalantino. Nel finale altro rigore per un vistoso mani e che suggella definitivamente il pareggio.
CHE COSA NON HA FUNZIONATO
Il cambio a centrocampo operato da Sarri a mio giudizio ha squilibrato la squadra: Rabiot soffre a giocare sul lato destro, Matuidi non ha assicurato la necessaria copertura, e Bentancur, ormai calatosi nel ruolo di mezzala sulla destra, non ha trovato modo di dettare i tempi di gioco. Soprattutto la squadra ha mostrato di soffrire quelle che possiamo definire marcature ad uomo vecchio stampo, operate dall’Atalanta a tutto campo, marcature facilitate dalla disposizione a zona dei bianconeri, per cui i bergamaschi non dovevano affatto spostarsi dal proprio settore, o per schermare il portatore di palla, o per bloccare sulle fasce i bianconeri. Soprattutto questa è stata la lacuna maggiore nel primo tempo, quella che poteva essere una superiorità numerica, giocando gli avversari con tre centrali, sulle fasce, non si è mai manifestata.
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PROMOSSI
Come detto, non è stata una prestazione complessivamente da elogiare, e a ben vedere non ci sono stati giocatori che siano davvero emersi nei 90 minuti. Sicuramente da evidenziare la prestazione di CR7, ha segnato su rigore, vero, ma appunto i rigori vanno trasformati, e la freddezza mostrata soprattutto sul secondo, tirato praticamente come il primo, lo dimostra. Poi francamente direi parecchi senza infamia e senza lode, possiamo dire che il Cuadrado degli ultimi tempi non si è visto, Bentancur sufficiente ma sulla coscienza il pallone perduto che ha prodotto il secondo vantaggio bergamasco, stesso dicasi di De Ligt, stavolta qualche sbavatura si è vista.
DA RIVEDERE Dopo buone prestazioni, il Rabiot riportato sul lato destro, ha lasciato un pochino a desiderare, ma più di lui Matuidi, di fatto mai entrato in partita. Come pure stavolta non è che i subentrati abbiano fatto cose da ricordare, anzi Douglas Costa una sola giocata di rilievo e poi sparito, Higuain ancor meno.
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PROSSIMO TURNO
Mercoledi sera bianconeri in trasferta a Reggio Emilia, contro il Sassuolo, fresco dalla impresa esterna all’Olimpico contro la Lazio. Come dire, altra squadra in gran forma, dalla ripresa, ha pareggiato al Meazza contro l’Inter, e adesso vittoria sui biancazzurri, che probabilmente segna la fine di ogni sogno scudetto. Anche se c’è ancora tutto da giocare, otto punti sono tanti ma non tantissimi, visto che i bianconeri ne hanno conquistato uno solo in due gare molto impegnative. Ritengo quella contro gli emiliani gara ancor più fondamentale rispetto a quella del turno successivo contro la Lazio, questi ultimi saranno impegnati ad Udine, contro una squadra necessitante di punti, per cui incrociarla con un margine cospicuo consente ai bianconeri di poter giocare serenamente per due risultati su tre.
LA GIORNATA DI CAMPIONATO
Unica squadra ad avere fatto un passo avanti nelle zone alte della classifica è l’Inter vittoriosa stasera contro il Torino, e questo risultato mette davvero in pericolo i granata nella lotta per la salvezza. Per il resto, nulla di fatto nella vetta della classifica, anzi, bianconeri che hanno guadagnato un punto sulla Lazio, mantengono invariato il vantaggio sull’Atalanta. Si ravviva invece la lotta per gli altri posti in Europa, la Roma, corsara a Brescia, si rimette in cammino e approfitta del pareggio tra Napoli e Milan; le inseguitrici segnano il passo, Parma e Verona di fatto si eliminano a vicenda, Sassuolo che adesso qualche piccola speranza può nutrirla ancora. In coda ormai con un piede e mezzo in B Brescia e Atalanta, il Genoa scavalca nuovamente il Lecce, e la Fiorentina non è proprio fuori dalla lotta salvezza.
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LE MIE POSTILLE
1 – chi di Giacomelli ferisce …
Ricordate martedì sera al Meazza, chi era al VAR? Il nostro “amico” Giacomelli, così attento a correggere la distrazione di Giuda, e fargli vedere un tocco di braccio di Bonucci, su rimballo vicino e braccio praticamente attaccato al corpo. Con quel rigore la dinamica della partita è totalmente cambiata, i bianconeri, colpevolmente non hanno saputo reagire, e così una prestazione fino a quel momento trionfale è divenuta una disfatta. Ma c’è la legge del contrappasso nel calcio, e così il nostro Giacomelli, che non aveva ammonito ad inizio gara Palomino per una forbice da cartellino arancione tendente al rosso, su Dybala, ma bravo ad ammonire Bernardeschi per una giocata in anticipo, e ancor più bravo a non vedere il fallo su Dybala, sulla azione del vantaggio bergamasco, non ha potuto non vedere il mani di De Roon sotto i suoi occhi, né tantomeno non vedere quello di Muriel. C’è da dire che in nessuna delle due circostanze, Giacomelli ha pensato bene di ammonire i bergamaschi, mentre come sapete Guida ha ammonito Bonucci, e nel derby Maresca ha ammonito De Ligt, ammonizione pesante, l’olandese non ha potuto poi giocare la gara successiva. Il bello è venuto dopo. Da domenica è partito il dibattito sulla regola relativa ai falli di mano in area, e si invoca il cambio della regola un po' ovunque, dalle tv ai quotidiani sportivi. Perché adesso è divenuta una regola insopportabile, visto che ne ha beneficiato la Juventus, con due rigori nella stessa partita. Ma quando si ironizzava su De Ligt, e i suoi falli a Lecce, contro l’Inter all’andata, nel derby, non è che si fossero questi signori degnati di fare osservazioni, anzi il commento era sempre lo stesso “le regole sono regole, vanno rispettate”. A conferma che per lor signori le regole vanno applicate se danneggiano la Juve, vanno cambiate se invece dopo averla danneggiata, possono favorirla.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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