La Juventus era chiamata ad un pronto riscatto dopo l’inopinata (ma meritata) sconfitta al Bentegodi contro il Verona, e l’occasione era ideale, affrontandosi un Brescia fanalino di coda e rimaneggiato. E’ arrivata la vittoria, ma non la prestazione auspicata, non a caso la squadra è stata anche fischiata in alcuni momenti dal pubblico. Tutto sommato qualche nota positiva è emersa ugualmente, sperandosi che sia solo una questione di condizione, e che sia conseguenza di una preparazione adeguata a far trovare pronto il gruppo per gli impegni fondamentali di campionato e coppa, che sono alle porte: fra dieci giorni si va a Lione, poi l’Inter in casa, quindi il ritorno di Coppa Italia con il Milan e successivamente il ritorno di Champions League contro i francesi, come dire nel giro di un paio di settimane si porranno le basi per il finale di stagione.
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Pro e contro:
Formazione in gran parte rivoluzionata, anche per esigenze di turn over: CR7 neppure convocato (lo ritengo un errore, può anche stare in panchina a riposo, essere presenti è sempre utile per il gruppo), linea difensiva inedita, Danilo e Alex Sandro esterni, coppia centrale Bonucci e Rugani; centrocampo con Ramsey, Bentancur e Rabiot, in avanti Cuadrado a sostegno di Dybala e Higuain. Oggettivamente non è sembrato un 4 – 3 – 3, ma più un 4 – 3 – 2 – 1, con Dybala e Cuadrado a scambiarsi di fascia e il colombiano a scalare sulla linea dei centrocampisti, per un 4 – 4 – 2 in fase di non possesso palla. Che la squadra non si sia subito ritrovata con questo assetto inedito, lo si è visto per una buona mezzora del primo tempo, nessuna conclusione degna di nota, ed al contrario qualche rischio corso in difesa; poi la follia di Ayè ha lasciato il Brescia in 10, e proprio dalla susseguente punizione il gol che ha sbloccato il risultato. Meglio nella ripresa, il Brescia in inferiorità numerica si chiude ulteriormente, tenendo dignitosamente il campo, e resistendo anche a fatica fino alla mezzora, la giocata Matuidi - Cuadrado è straordinaria e produce il sospirato raddoppio. Il finale poteva portare ad un bottino più rotondo, ma tra legni e conclusioni approssimative, non cambia il risultato.
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Che cosa non ha funzionato IL primo tempo è stato a dir poco irritante, per non dire noioso, con il solo Dybala a provare a dare una scossa ad un gruppo che sembrava non sapersi ritrovare. Ragnatela fitta di passaggi spesso in orizzontale, quasi a dimostrare che non si sapesse cosa fare Non è tutto oro quello che luccica, e non va sottaciuto che dall'altro lato c'era una squadra in difficoltà, la Spal, che aveva una sua strategia ben chiara, anche dopo il vantaggio, ossia resistere quanto più possibile per giocarsi le proprie cartucce nel finale e sperare in qualche pallone sporco. Con il passare dei minuti tuttavia, le idee sono per così dire, iniziate a circolare, direi grazie alla vivacità di Cuadrado e Dybala, finalmente supportati da un centrocampo più tonico in Rabiot e Bentancur. Ma il problema credo sia dimostrato da un dato: da ultimo segna solo Cristiano Ronaldo, e qualche difensore, Demiral, De Ligt, mancano i gol dei centrocampisti, ieri infatti sono arrivati su calcio piazzato e su una azione quasi isolata. Su queste basi non si può non fare fatica per arrivare a rete, e se la difesa non regge, le figuracce come Verona sono dietro l’angolo
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Promossi: Dybala sugli scudi, e non solo per il gol, anche una traversa nel finale a suo attivo, in gran vena ma anche a tratti quasi a predicare nel deserto. Per il resto, le cose positive le ho notate in Rabiot che pur non incantando, ma si sta inserendo progressivamente nel gioco e con personalità; direi pure bene Danilo e pur con qualche pausa, Bentancur.
Da rivedere: Credo che si possa dire che Ramsey è finora il flop di mercato, anche ieri, schierato nel suo ruolo naturale, è sembrato un pesce fuor d’acqua, a riprova che gli anglosassoni difficilmente si inseriscono al meglio nel nostro campionato, meno agonistico e più tattico.
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Prossimo turno: Sabato prossimo turno in trasferta a Ferrara, contro la Spal, con l’acqua alla gola. Ferrara non è stato campo agevole per i bianconeri, da quando gli spallini sono tornati in serie A, un pareggio e una sconfitta, anche se con squadra molto rimaneggiata, ma sempre sconfitta si tratta. Dico pure che è strana la loro posizione di classifica, a mio giudizio è una squadra con un organico da comoda salvezza, ma evidentemente non tutto ha girato per il verso giusto, e, come succede in questi casi, a pagare è stato Semplici, ovvero chi aveva costruito il miracolo Spal.
La giornata di campionato: Il big match di domenica sera proietta la Lazio a principale contendente della Juventus per la vittoria finale, anche se i nerazzurri non è che siano tagliati fuori, affatto, essendo a tre punti dalla vetta e a due dai biancazzurri Partita che però ha mostrato la forza di una squadra che, d’ora in avanti, potrà concentrarsi esclusivamente sul campionato, mentre le rivali hanno ancora almeno un turno di Coppa Italia e il cammino in Europa che non potrà non togliere energie. L’altro big match di giornata, ha visto la vittoria in rimonta dell’Atalanta sulla Roma, e così i bergamaschi consolidano il quarto posto. Diventa ancor più avvincente la lotta per gli altri posti in Europa League, tra Verona bloccato a Udine, Parma vittorioso nel derby emiliano contro il Sassuolo, Napoli corsaro a Cagliari, e ci metto pure i sardi che, pur in periodo negativo da tempo, presumo che prima o poi si riprenderanno. In coda si fa delicata la posizione di Brescia e Spal, staccate, ma rientrano in corsa Genoa vittorioso fuori casa a Bologna, e Lecce che si è aggiudicato lo scontro diretto contro i ferraresi, conquistando la terza vittoria di fila.
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Le postille:
1 – Milan – Juventus, una semifinale avvelenata a senso unico Il sentimento popolare diffuso antijuventino, ha prodotto con il passare del tempo una situazione che possiamo definire tecnicamente come “paranoica”: - ormai gli antijuventini in servizio permanente effettivo, siano essi tifosi di squadre note, siano essi giornalisti (o meglio sedicenti giornalisti) sportivi, non guardano più le partite di calcio per seguire la partita di per sé, bensì per aspettare il momento, l’episodio, il frammento di fotogramma o il fischio arbitrale idoneo per scatenare una polemica feroce: il resto non conta, e dunque non conta più come hanno giocato le squadre, gli aspetti tattici, le scelte tecniche. Ma adesso la cosa sta davvero peggiorando, anzi degenerando. Ne avevamo avuto un esempio dopo Juventus – Fiorentina, in una partita che, come ricorderete, vi erano stati diversi errori arbitrali a danno dei bianconeri, e alla fine hanno costruito una velenosa polemica sfruttando i pianti di Rocky Don Commisso, per un rigore, netto, confermato al VAR; giovedì sera è andata ancor peggio, per la partita di semifinale di Coppa Italia. Premetto intanto una cosa, la Juventus ha giocato davvero male, il pareggio è fortunoso ed immeritato, ma: a) – intervento dubbio in area di rigore rossonera, su Ramsey, arbitro lascia correre; b) – gomitata di Ibrahimovic a De Ligt, solo cartellino giallo; c) – gomitata proditoria a palla lontana di Kessie su Cuadrado, Valeri non vede, VAR neppure; d) – altro intervento dubbio (diciamo così, invece ancora più vistoso di quello su Ramsey) di Rebic su Cuadrado in area rossonera); e) – Theo Hernandez espulso solo nella ripresa, dopo essere stato autore di un fallaccio da rosso diretto nel primo tempo. Immaginatevi a maglie invertite cosa si sarebbe detto. Ma ben cinque episodi che possiamo ritenere errori arbitrali gravi, non sono neppure sufficienti a calmare una canea che ha deciso che il rigore finale per mani di Calabria su conclusione a rete di Ronaldo, fosse un rigore regalato e che Valeri ha aiutato la Juventus! I più arrabbiati sono quelli provenienti dal “paese do sole” che evidentemente pensano ancora di essere in lotta per lo scudetto, quando invece potranno lottare ancora solo per evitare il lato destro della classifica. L’oscar della faziosità va naturalmente alla RAI, servizio che dovrebbe essere pubblico, in quanto pagato da tutti noi, che invece viene gestito come fosse cosa loro dai Varriale, Civoli e spazzatura similare, tutta gente scatenata nel dopopartita per gettare benzina sul fuoco delle polemiche antijuventine. Un tempo avevamo un Grande Presidente, che di fronte a comportamenti del genere, chiudeva le porte a tv e giornalisti, impedendo ogni dichiarazione e intervista da parte dei tesserati, oggi non più. E sarebbe ora di tornare a farlo, ma non a cose compromesse, bensì adesso, prima che sia troppo tardi: la società Juventus HA IL DOVERE di reagire con forza, anche se temo non lo farà.
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