Questa volta non commenterò al mio solito modo la partita, anche perchè non saprei da dove iniziare e soprattutto come commentare una prestazione che lascia molti punti interrogativi. Di conseguenza, proverò a ragionare a freddo sulla prestazione dei bianconeri, limitandomi a osservare, che il passo falso interno è arrivato forse nella gara che meno di altre la Juventus avrebbe “meritato” di pareggiare, vista la casualità dei gol subiti e la grande prova dell’esordiente portiere ospite, Turati. E liquido subito la parte relativa al rendimento dei nostri giocatori, dicendo che a volere essere generosi, trovo sufficiente solo la prestazione di Bentancur, di Bonucci, di Dybala, in questo momento fondamentale per la squadra; hanno mostrato generosità e impegno ma scarso costrutto i vari Cuadrado, Alex Sandro e poi basta, il resto sottotono.
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Che cosa non ha funzionato? Come accennato, il passo falso è arrivato forse nella partita che meno si sarebbe prestata alla sorpresa, abbiamo giocato direi peggio contro altre squadre, Genoa, Brescia, Verona, Bologna, tutte partite vinte di misura, qualcuna in rimonta, qualche altra nel finale di gara rocambolesco, mentre domenica i gol agli avversari li abbiamo letteralmente regalati, e a parte queste situazioni, non ci sono stati altri pericoli, e soprattutto nella ripresa si è sprecato troppo, compreso il fatto che come solito becchiamo il portiere in gran giornata. Ma il famoso detto "tanto va la gatta al lardo che ..." ha un suo fondamento, non si può giocare sempre ogni gara sul filo del rasoio, con il risultato in equilibrio, o peggio, per recuperare il risultato, prima o poi la "giornata no" si presenta e a poco conta l'avere costruito grosse occasioni o avere subito reti in maniera casuale e sfortunata.
Non credo sia questione di turn over, o meglio il turn over poteva e doveva essere fatto diversamente: credo invece che da un lato ci sia un problema di stimoli giusti, che dovrebbe dare il tecnico nel preparare le partite, dall'altro un problema tattico che Sarri ancora si ostina a non volere vedere. Parto dal primo, quello degli stimoli, se i giocatori sentono di più le motivazioni per le gare di cartello (abbiamo battuto Napoli e Inter in maniera più netta del punteggio finale), appare ovvio che non ne sentano più di tanto per quelle con le provinciali, che invece possono essere più motivazionali per chi ha bisogno di crearsi spazi, e dunque non capisco come mai oggi non siano stati schierati uno tra Rugani e Demiral, per fare un esempio.
Stesso discorso possiamo fare anche sulla questione tattica: da quanto tempo scrivo che non si può giocare con QUESTO 4 - 3 - 1 - 2? Il trequartista in questo modulo, non è un attaccante aggiunto dietro le punte, un fantasista che ispira, ma finora è stato o una mezzala o una ala adattata, con un compito precipuo, essere il primo difensore nella fase di pressing alto; quindi non è il trequartista "storico" il numero 10 alla Rivera, Antognoni, Platini, Zico, Zidane etc. che crea ma anche concretizza. Aggiungete che gli avversari hanno capito che bloccando e ingabbiando Pjanic, mancano le fonti di inventiva, specie se sono assenti Dybala, Douglas Costa, e si schiera CR7 appannato: il risultato è che il gioco si inaridisce sulle fasce, gli avversari cominciano a prendere le misure su Cuadrado e Alex Sandro, raddoppiandoli, nessuno riesce a scardinare per vie centrali, mancando appunto il giocatore che lo sappia fare.
Peraltro Sarri continua ancora a non avere il coraggio di schierare il "tridente delle meraviglie", con i due argentini e CR7, al punto che oggi, sul 2 - 2, ha schierato Ramsey (ci può stare), ma non per giocare con un tridente e un centrocampista più offensivo, bensì per sostituire Higuain, che martedì non aveva giocato che nel finale, dunque non era certo affaticato o più affaticato di altri. A questo punto, meglio ri-schierare ognuno al proprio posto, riportare Bernardeschi esterno, Ramsey mezzala, avanzare Cuadrado, con un esterno destro arretrato a supporto, come dire, tornare alla semplicità del calcio, schierando ognuno al proprio posto.
Dico di più: in questi anni vincenti della Juventus, è sempre accaduto che gli allenatori succedutisi abbiano cambiato in corsa le idee originarie, è successo con il nostro ex tecnico interista dentro, che dal progettato 4 – 2 – 4 iniziale, è poi approdato, visti gli uomini che aveva a disposizione, nella difesa a tre, non potendosi certamente escludere uno tra Barzagli, Bonucci o Chiellini. Stessa cosa con Allegri, che partito dal 3 – 5 – 2 originario, ha poi sistemato la formazione con un 4 – 3 – 1 – 2 più adeguato, che ci portò alla finale di Champions; lo stesso accadde nella stagione 2016 – 17, dopo la sconfitta di Firenze, si constatò che la grande forza di quel gruppo era in attacco, e non era proprio il caso di lasciare fuori uno tra Mandzukic, Dybala o Higuain, o sacrificare Cuadrado, e così ne venne fuori il 4 – 2 – 3 – 1, centrocampo all’osso, con un mediano e un regista “adattato”, ma tutta in campo la potenzialità d’attacco. Quindi, si prenda atto che questa squadra produce molto ma concretizza poco, troppe vittorie di misura non sono un buon biglietto da visita, e di conseguenza si pensi intanto a segnare qualche rete in più rispetto all’avversario. Infine: ormai tutte le squadre pressano alto, cercano di impedire la nascita dell’azione fin dalla nostra area di rigore, tre avversari a fare praticamente da marcatori ai giocatori che possono far iniziare la manovra, Pjanic puntualmente ingabbiato nella nostra trequarti, dunque partenza delle azioni notevolmente elaborata e rallentata. Domanda, ma non si potrebbe tornare all’antico calcio di rinvio lungo, e provare a conquistare palla e cominciarla subito a manovrare nella metà campo avversaria?
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Prossimo turno: Sabato prossimo big match di alta classifica, Juventus all’Olimpico contro la Lazio, terza in solitaria e reduce da sei vittorie di fila, con un Immobile che non sembra volersi più fermare. Lazio che, peraltro, non è poi così distante dalla vetta, una vittoria anzi potrebbe pure darle qualche possibile speranza di inserirsi nella lotta scudetto. C’è di buono che la Juventus non dovrà poi pensare all’ultima giornata di Champions League, la partita di Leverkusen va giocata per onore di firma e per chiudere con decoro un girone già stravinto: così Sarri potrà giocarsela al meglio contro la squadra di Inzaghi
La giornata di campionato: L’Inter ha approfittato del passo falso casalingo della Juventus, e così torna in testa alla classifica, grazie ad una vittoria alquanto sofferta contro la Spal, con un episodio in area nerazzurra sfuggito al VAR, ma non allo zigomo di Petagna. Turno altresì favorevole per le squadre che ambiscono ai posti in CL o quantomeno nell’Europa di seconda fascia, ha vinto la Roma a Verona, e il Cagliari contro la Sampdoria, le due squadre adesso appaiate al quarto posto; stesso dicasi per l’Atalanta, vittoriosa in trasferta nel sentitissimo derby a Brescia. Il Milan prende un brodino, tornando alla vittoria, fuori casa a Parma, mentre il Napoli è in crisi nera, non sa più vincere in campionato, e rimedia una brutta sconfitta interna contro il Bologna. In coda comincia a farsi difficile la posizione di Brescia, Spal e Genoa, in particolare ai lombardi non sembra sia servito il cambio in panchina.
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