Il solito derby, da un ventennio a questa parte, con il solito (o quasi) risultato, calcio batte anticalcio. Invero da anni il cosiddetto "vecchio cuore granata", inteso come intensità, agonismo, combattività, voglia di superarsi per superare gli avversari, lo vedo a strisce bianconere, più che in divisa granata, e vi confesso che, a costo di apparire autolesionista, rimpiango quei derbies anni '70 - 80, autentiche battaglie, che per noi juventini erano sempre la partita più sofferta della stagione: oggi invece vedo proclami, parole, anatemi (ridicolo quello della tifoseria orbassanese per le parole di Mazzarri su Chiellini, ne avessero loro di Chiellini oggi ...), cattiveria gratuita e sceneggiate napoletane in campo (leggasi Izzo, ma non solo lui), però nei 90' minuti regolamentari, dobbiamo registrare un solo tiro granata in porta, nella ripresa, a fronte dei soliti 4 - 5 miracoli del portiere loro, Sirigu, che in questo momento, assieme a Meret, è forse il migliore portiere in Italia. Ed i soliti piagnistei dopopartita, ma non è una novità.
*******
Pro e contro: Formazione a sorpresa, quella schierata da Sarri, con il rientrante De Sciglio schierato a sinistra, Bentancur al posto di Khedira a centrocampo e riconfermato Bernardeschi trequartista, ruolo che, purtroppo per lui e per la squadra, non sa ancora interpretare, se non nella sola fase di non possesso palla, quando c’è da “marcare” il primo portatore di palla avversario. Non credo sia un caso che la prima mezzora ha visto una Juventus in parziale confusione tattica, poco capace di pungere, anche se va detto che, in questo frangente, a fronte di zero conclusioni a rete degne di nota dei granata, pur con pioggia di calci d'angolo, l'unica conclusione degna di nota è stata di marca bianconera, un colpo di testa di Ronaldo alto di poco. Dinamica cambiata invece nella ripresa, con l'ingresso di Higuain (ma perchè al posto di un Dybala in buona serata?), e successivamente con Ramsey per Bernardeschi, la squadra è stata più efficace e convicente soprattutto nelle conclusioni a rete, il gol era già nell'aria, prima della zampata decisiva di De Ligt.
*******
Che cosa non ha funzionato? Il derby di Torino, come detto, è ormai questo, una partita che va giocata sui nervi e non con la tecnica, una sorta di “corrida” nella quale il torero deve avere pazienza e sapere aspettare l’errore del toro, non dare spettacolo senza pensare di tutelarsi dalle reazioni scomposte dell’avversario. Lo abbiamo visto fin dall’inizio, giocatori granata che ricorrevano alla provocazione sistematica, uno su tutti, Izzo, giocatori come Baselli entrati per commettere falli (già, qualcuno si è accorto che è stato graziato dal secondo giallo?), giocatori che svenivano a primo alito di un nostro calciatore, e così via. Dunque difficile poter sviluppare azioni ordinate, si deve necessariamente giocare a sprazzi, per cui se non può certo parlarsi di prestazione tecnicamente da ricordare, si deve però dare atto della notevole forza mentale del gruppo, che è riuscito comunque a venirne a capo.
*******
Promossi: A mio giudizio i giocatori da elogiare sono quelli che hanno combattuto "da derby": a cominciare da De Ligt, in costante crescita, a proseguire con Bonucci, Matuidi, Higuain, ovvero gente che ha pensato soprattutto a combattere e poi giocare. Menzione pure per Ramsey, il suo ingresso in campo, da trequartista più adatto, si è sentita.
Da rivedere: A ben vedere, non troverei prestazioni davvero insufficienti, semmai con delle pecche: De Sciglio ha commesso due gravi ingenuità nel primo tempo, ma è stato anche autore di efficaci anticipi: diciamo che poteva fare meglio, certo che schierato a sinistra, non è proprio il top; CR7 ad un buon primo tempo ed un inizio ripresa confortante, si è poi "nascosto" nel finale, nessuna iniziativa degna di nota; infine Bernardeschi, ancora una volta uomo in meno, nonostante la buona volontà, non è un trequartista, ma un esterno offensivo, messo in quel ruolo perde moltissimo del suo potenziale.
*******
Prossimo turno: Domenica prossima sarà di scena allo Stadium la grande decaduta del calcio italiano, il Milan. Che non pare avere beneficiato del cambio tecnico, Pioli un solo punto in tre gare, squadra senza capo né coda, e non certo per colpa sua. Ma è sempre una classica, non dimentichiamolo, e non dimentichiamo soprattutto che in gare del genere, spesso è l’orgoglio che trasforma, non dimentichiamoci mai che negli anni dei settimi posti, riuscivamo a battere l’Inter del triplete e il Milan futuro campione d’Italia. Partita peraltro che arriva dopo la trasferta di Mosca, come dire, con energie da recuperare e possibile turn over da farsi.
La giornata di campionato: Si delinea una fuga a due in testa, solo l’Inter tiene il passo dei bianconeri, grazie alla vittoria di Bologna, con un rigore nei minuti di recupero, rigore da segnalare più che altro in quanto concesso alla squadra i cui tifosi hanno gridato allo scandalo per quello concesso in settimana ai bianconeri contro il Genoa. Battute d’arresto per Atalanta, in casa contro il sorprendente Cagliari, adesso quarto in classifica, e per il Napoli, precipitato al settimo posto, dopo la sconfitta all’Olimpico contro la Roma, che con questo risultato si piazza al terzo posto in solitaria. Anche la Lazio aggancia il quarto posto in coabitazione, con la vittoria in trasferta al Meazza contro il Milan, come detto in caduta libera. Classifica che comincia a sgranarsi e in coda si fa delicata la posizione di Brescia e Spal, rimaste in coda dopo le sconfitte contro Verona e Sampdoria.
*******
Le postille:
1 – Juventus - Genoa. Non ho avuto modo di vedere la partita, ho solo visto gli highlights, poco per farmene una idea, dunque mi rimetto alle cronache sui giornali. Del resto non ci vuole molto a capire che non sia stata una prestazione brillante dei bianconeri, che evidentemente hanno qualche retaggio mentale negativo quando incontrano il Genoa, squadra che spesso ci ha messo in difficoltà allo Juventus Stadium in questi anni, specie in occasione di cambio di allenatore. Quindi vittoria sofferta, fortunosa, in quanto maturata nel finale, ma non potevano mancare le speculazioni, soprattutto provenienti dagli ambienti soliti, interista e napoletano. Ho visto e rivisto le immagini del rigore su CR7, mi pare tanto netto quanto ingenuo da parte del giocatore avversario, Sanabria, un attaccante che ha provato a fare il difensore. Però in tanti lo hanno considerato rigore fasullo, specie gli interisti (siamo a sei rigori a favore finora, compreso quello di sabato pomeriggio a Bologna) e i napolisti (si, avete letto bene, i napolisti, coloro che hanno i maestri del tuffo in squadra!). A questo punto, visto che il confronto e la discussione seria nel calcio ormai non esiste più, visto che è inutile richiamarsi a regolamenti vari, meglio girare la frittata: il rigore su CR7 è fasullo, ci è stato concesso da un arbitro che aveva già pronta la nuova Jeep ultimo modello, fiammante, con le chiavi nello spogliatoio, arbitro che, per non far capire nulla, aveva espulso Cassata nella ripresa, e non nel primo tempo come correttamente, aveva poi espulso Rabiot, e infine annullato un gol a CR7. Qualcosa in contrario? Ci piace vincere così, rubando, tanto anche quando vinciamo 6 – 0 troverete sempre la rimessa laterale invertita che ha condizionato a vostro dire l’andamento della partita.
2 – Razzismo e razzismo … La notizia della settimana è quanto accaduto a Verona, gli ululati razzisti contro Balotelli, la sua reazione, partita sospesa, poi ripresa, condanna unanime del mondo sportivo, minimizzazione dei fatti da parte della società scaligera, il capo ultras che rilascia dichiarazioni deliranti. Ma non vado oltre. Semmai mi piace ricordare quando, da recente, le stesse manifestazioni di intolleranza hanno colpito nostri calciatori, Cuadrado, Matuidi, Kean (vi ricordate? Alla fine venne considerato provocatore il nostro giocatore, per quella reazione finale di sfida verso la curva cagliaritana), e non ci sono state le stesse enfatiche manifestazioni di solidarietà, e la cosa mi puzza, o si è anti razzisti SEMPRE, o viceversa, quando si è anti razzisti a doppio binario, di fatto si è razzisti ma in una maniera più sottile, ovvero si condanna l’intolleranza solo se colpisce “amici”, non chiunque. Noi juventini lo sappiamo bene, abbiamo avuto una curva chiusa a suo tempo, per “razzismo” verso Balotelli, all’epoca all’Inter, io quella sera c’ero al Comunale – Olimpico di Torino, se proprio ci furono manifestazioni di intolleranza, la vera vittima fu Ibrahimovic, non certo Balotelli, ma tutti ascoltarono due cori brevissimi quanto inopportuni, nessuno sentì le orde di offese personali allo svedese. Certo, Balotelli fa più notizia, fa più audience, come oggi. Vedremo ai prossimi ululati razzisti cosa diranno
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|