Una partita che poteva finire in goleada e che invece è finita con le palpitazioni e con un miracolo di Buffon nel recupero, anche se forse l’azione era viziata da un fuorigioco: è questa la sintesi della gara di sabato. Partita dai due volti, un primo tempo iniziato bene dai bianconeri, poi afflosciatisi dopo l’imprevisto pareggio emiliano; una ripresa eccellente quanto scarsamente concretizzata nelle occasioni da rete, ed appunto per questo il rischio della beffa finale. Ad ogni modo si è vinto, ma occorre lavorare ancora per non avere questi finali di partita, siamo alla sesta vittoria di misura, ma l’ennesima dominata in lungo e in largo, e non è proprio una buona notizia, dominare per vincere al cardiopalmo.
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Pro e contro:
Il vero problema di questa Juve di inizio stagione sta tutto qui, costruisce moltissimo, concretizza pochissimo, poi se si beccano i portieri in giornata di grazia, diventa tutto più complicato. Come detto, un primo tempo iniziato bene, ma dopo il pareggio squadra in confusione e poco pratica, ripresa eccellente, almeno fino a 5' dalla fine, quattro miracoli di Skorupski, ma anche almeno tre situazioni nelle quali si è sbagliata la scelta finale e dunque occasioni sprecate: per dire, in occasione del raddoppio di Pjanic, il tutto nasce da due errori di superficialità precedenti, casualmente il pallone arriva al nostro, che tira a botta sicura.
Il 4 - 3 - 1 - 2 schierato da Sarri è stato abbastanza anomalo, da un lato perchè Bernardeschi, volenteroso, non mi è sembrato davvero calato nel ruolo, mentre il costante inserimento offensivo di Cuadrado, di fatto trasformava il modulo offensivo in un tridente, cosa che ha funzionato nella ripresa non a caso, per almeno mezzora, la partita è stata una sorta di tiro al bersaglio, potremmo proprio dire Skorupski contro tutti, il risultato è rimasto in bilico solo grazie a lui.
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Che cosa non ha funzionato
Imperdonabili le sfasature del finale di gara, troppi errori nei passaggi, squadra che sembrava molle e sulle gambe, non a caso si è seriamente rischiata la beffa. Se andate a rivedere le due situazioni oggetto di discussione post partita, in entrambi i casi le azioni dei bolognesi sono partite da palloni sprecati malamente dai bianconeri, o per appoggi troppo morbidi, o per disimpegni superficiali, è sembrato quasi che fosse calata la concentrazione, dopo quasi tutto un tempo all’arrembaggio.
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Promossi:
Nonostante i punti deboli evidenziati sopra, molti giocatori meritano la menzione. CR7 ha onorato il suo record di gol realizzato, timbrando il cartellino e sfiorando il gol un paio di volte; ad Higuain è solo mancato il gol, ma di fronte ad un portiere in giornata c'è poco da fare; Pjanic è davvero trasformato, diciamo che adesso farà notizia solo quando non giocherà bene; Cuadrado è stato una spina nel fianco degli emiliani, ma anche efficace nelle coperture difensive; Rabiot non mi è dispiaciuto, dopo un inizio tentennante. Ma se dico che il migliore deve essere considerato Buffon, per quella straordinaria parata nel finale, non credo di sbagliare, fuorigioco o no di Santander, un portiere che, inoperoso per tutta la gara, compie una super parata come quella che abbiamo visto sabato sera, non può che essere un grande anche a oltre 40 anni.
Da rivedere: De Ligt, il solito tema di discussione, ingigantito dall'episodio finale, conseguenza di scoordinamento: poi leggo i dati, ha vinto il maggior numero di contrasti aerei, è stato perfetto negli anticipi agli avversari, a conferma che ha grandissimi numeri, ma anche amnesie pericolose: quindi da rivedere per qualche indecisione che ancora lo caratterizza, ma per carità non crocifiggiamolo prima del tempo. Semmai Bonucci, dopo un filotto di prestazioni eccellenti, mi ha convinto molto, oltre a palloni sanguinosi persi malamente sulla nostra trequarti, la traversa di Santander è un po' conseguenza di un suo ritardo a chiudere sull'attaccante. Infine Khedira, un primo tempo davvero impalpabile, solo qualche squillo nella ripresa.
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Prossimo turno: Juventus sabato in trasferta a Lecce, contro una squadra dal cammino alquanto contraddittorio, va abbastanza bene fuori casa, quanto male in casa. Segno che è una squadra che gioca meglio quando può operare di rimessa, mentre in casa, dovendo fare la gara, trova qualche difficoltà e rischia parecchio. Per assurdo, anche se giocherà in casa, il Lecce contro i bianconeri potrà trovarsi proprio nella situazione tattica preferita, ed avendo giocatori molto insidiosi in fase offensiva, dall’ormai noto Falco a vecchi volponi della serie A come Babacar, ad essi non dovrà essere concesso molto campo. C’è da considerare che è turno successivo a gara di Champions, e antecedente al successivo turno infrasettimanale, per cui è prevedibile un discreto turn over.
La giornata di campionato: Nulla o quasi è cambiato nelle posizioni di vertice, hanno vinto Juventus, Inter e Napoli, Atalanta che consegue un solo punto all’Olimpico, dopo essere stata in vantaggio di tre reti, Roma in bianco a Marassi contro la Sampdoria, e così il Cagliari si insedia sorprendentemente al quinto posto. Delle altre, continua il momento no del Torino, sconfitto a Udine, e per adesso sogni di piazzamento in Europa molto lontano, mentre in coda si fa difficile pure la situazione del Genoa, travolto a Parma, e come l’altra formazione genovese, già al cambio di guida tecnica.
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Le postille:
1 – Dopo il “fuorigioco regolare”, il “rigore nonostante le regole”.
Facciamo un po’ la moviola di Juventus – Bologna: - De Ligt "cravattato" e affossato in area emiliana, il VAR non vede (ma non doveva correggere gli errori vistosi?), gara prosegue; - due falli consecutivi di giocatori bolognesi sui nostri, l'arbitro lascia correre, sugli sviluppi arriva il pareggio bolognese, il VAR, a differenza di Bergamo, non torna indietro, gol convalidato; - Sansone, già ammonito, colpisce intenzionalmente con la mano il pallone per evitare una ripartenza bianconera, giallo sacrosanto, Irrati lascia correre. - e mettiamocelo pure, dubbi sul gol di Pjanic, all’origine dell’azione una “spinta”di Pjanic a ‘Mbaye, l’arbitro lascia correre, e dopo diversi passaggi tra giocatori emiliani, l’ultimo sbaglia l’appoggio indietro, e palla che arriva al bosniaco che segna, secondo qualcuno l’azione è viziata, il tutto nonostante Irrati fosse a due metri dalla presunta azione irregolare di Pjanic. Bene, dopo questi orrori arbitrali, LA DISCUSSIONE E' TUTTA IMPERNIATA SU UN EPISODIO CHE MAI E POI MAI SAREBBE RIGORE: ovvero il presunto fallo di mani di De Ligt. Lo ha spiegato Rizzoli, lo ha ribadito Nicchi a “Radio Anch’io Sport”, lo dice il regolamento, in un Paese sportivamente serio non sarebbe neppure nata la discussione, ma siccome siamo in Italia, repubblica democratica fondata sull’antijuventinismo, dobbiamo leggere deliri da malati mentali, e vedere che molti abboccano a tali deliri! Lo stesso Pistocchi, icona degli antijuventini, ha dovuto su Twitter prendere distanze e ribadire che quel rigore non esiste con nessun regolamento, passato, presente o futuro. Ma non basta. Ad esempio, nella famigerata trasmissione trash sportiva condotta dal fazioso romanista Pardo Pierluigi (quello che voleva cacciare dal programma Wanda Nara, per non avere convinto il suo compagno ad accettare il trasferimento a Roma), hanno impiegato oltre un’ora a discutere sul nulla di questo episodio, addirittura invocando il cambio della regola, ed è dovuta intervenire proprio la Wanda Nara a dire che si era persa un’ora di trasmissione per discutere sul nulla. Il famigerato amico di Walter Zenga, Varriale, promosso a vice direttore di Rai Sport per meriti di raccomandazione, ha lanciato i suoi strali su Twitter, parlando di gara falsata, subito seguito dai sodali giornal napolisti. Ma la vetta l’hanno toccata l’ineffabile Sconcerti, e un tal Barbano, del Corriere dello Sport. Il primo ha testualmente sostenuto, sul Corriere della Sera, che quello di De Ligt “era rigore, nonostante le regole”, come dire, che anche se la regola dice che l’episodio non va catalogato come fallo da rigore, tuttavia l’arbitro doveva disapplicarla e concedere il rigore; il secondo, in preda ad una crisi paranoico maniacale, ha sostenuto che un fallo da rigore si deve intuire dal sorriso sardonico (testuale) del difensore, in questo caso De Ligt dopo l’episodio. Vi rendete conto? Siamo davvero alla affermazione del grottesco, con la Juve di mezzo le regole del calcio devono essere disattese, o un rigore va concesso se il giocatore ghigna beffardo, non pensandosi che quel ghigno può solo essere una reazione ad una protesta ridicola degli avversari. Ormai le frontiere dell’antijuventinismo non hanno limiti, fra poco arriveremo alla richiesta di partite perse a tavolino anche se vinciamo nettamente e senza casi dubbi. Del resto, è già successo, nel 2006, quando un organo di giustizia sportiva ha scritto che “è concettualmente ammissibile ritenere l'assicurazione di un vantaggio in classifica che prescinda dall'alterazione dello svolgimento o del risultato di una o più partite”, ovvero truccare un campionato senza truccare le partite. A quando la nascita della superlega, per lasciare questa porcilaia ai degni commensali che la popolano?
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