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Classifica campionato di Serie A
Squadra Pti Squadra Pti
Inter 83 Monza 43
Milan 69 Genoa 39
JUVENTUS 63 Lecce 32
Bologna 59 Cagliari 31
Roma 55 Udinese 28
Atalanta 51 Empoli 28
Lazio 49 Verona 28
Napoli 49 Frosinone 27
Torino 45 Sassuolo 26
Fiorentina 44 Salernitana 15
Classifica completa, risultati, calendario
Le prossime gare in calendario
Data/Ora Cmp Partita
19.04 20:45 A Cagliari-Juventus
23.04 21:00 Ita Lazio-Juventus
28.04 15:00 A Juventus-Milan
05.05 15:00 A Roma-Juventus
12.05 15:00 A Juve-Salernitana
19.05 15:00 A Bologna-Juventus
26.05 20:45 A Juventus-Monza
       
       
       
Calendario completo
Tutte le partite ufficiali della stagione
G. Pti Vit Par Sco Fat Sub  
19 44 13 5 1 35 11 C
16 28 8 4 4 22 14 F
0 0 0 0 0 0 0 N
35 72 21 9 5 57 25 T
Ultime 10 gare ufficiali
Data Cmp Partita Ris
12.02 A Juventus-Udinese 0-1
17.02 A Verona-Juventus 2-2
25.02 A Juventus-Frosinone 3-2
03.03 A Napoli-Juventus 2-1
10.03 A Juventus-Atalanta 2-2
17.03 A Juventus-Genoa 0-0
30.03 A Lazio-Juventus 1-0
02.04 Ita Juventus-Lazio 2-0
07.04 A Juventus-Fiorentina 1-0
13.04 A Torino-Juventus 0-0
Punti 13 - Vinte 3 - Pari 4 - Perse 3
Gol fatti 11 - Gol subiti 10 - Vedi tabellini
Tutte le partite ufficiali della stagione
M Giocatore Pre Min Pan Gol
5 Locatelli M. 34 2819 2 1
3 Bremer 33 2964 1 2
16 McKennie 32 2605 4 -
27 Cambiaso 32 2176 8 3
1 Szczesny 30 2700 3 -23
4 Gatti F. 30 2494 6 4
9 Vlahovic 1 30 2063 7 16
7 Chiesa 29 1924 6 8
11 Kostic 29 1881 8 -
25 Rabiot 28 2401 1 4
22 Weah 28 1017 21 1
14 Milik 1 28 880 20 6
6 Danilo 27 2271 3 1
15 Yildiz 25 795 26 3
20 Miretti 23 1144 18 2
17 Iling-Junior 22 662 32 1
18 Kean 18 594 12 -
24 Rugani 16 1112 23 3
12 Alex Sandro 16 642 16 -
41 Nicolussi 8 283 32 -
26 Alcaraz 7 193 7 -
21 Fagioli 6 341 5 -
36 Perin 5 450 25 -2
47 Nonge 4 49 24 -
10 Pogba 2 52 3 -
2 De Sciglio 1 45 4 -
13 Huijsen 1 12 16 -
39 Sekulov 1 10 1 -
45 Cerri L. 1 6 1 -
23 Pinsoglio 0 - 35 -
33 Djalò 0 - 11 -
38 Daffara 0 - 3 -
49 Scaglia S. 0 - 3 -
50 Hasa 0 - 2 -
30 Soulé 0 - 2 -
43 Crespi 0 - 1 -
42 Garofani 0 - 1 -
40 Mancini 0 - 1 -
44 Muharemovic 0 - 1 -
28 Barrenechea 0 - - -
32 De Winter 0 - - -
26 Kaio Jorge 0 - - -
48 Mulazzi G. 0 - - -
Contributo reparti in fase realizzativa
Difesa 10 - Centrocampo 11 - Attacco 34
Altre statistiche
Giocatori utilizzati 29 (almeno 1 pres.)
Giocatori in gol 14 (48,28%)
Rigori segnati 4 - Sbagliati 2 - Parati 1
Ammonizioni 79 (20 giocatori)
Espulsioni 2 (2 giocatori)
Tutte le statistiche
La Juventus dal 1900 ad oggi
Gare ufficiali   Serie A
4.555 Giocate 3.070
2.498 (54,84%) Vittorie 1.692 (55,11%)
1.160 (25,47%) Pareggi 825 (26,87%)
897 (19,69%) Sconfitte 553 (18,01%)
8.155 Fatti 5.348
4.438 Subiti 2.896
C. Europee   Era 3 pti (uff.)
508 Giocate 1.533
279 (54,92%) Vittorie 917 (59,82%)
112 (22,05%) Pareggi 357 (23,29%)
117 (23,03%) Sconfitte 259 (16,89%)
864 Fatti 2.698
467 Subiti 1.357
Tutti i numeri della Juventus
Top 10 - All Time (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
705 Del Piero 290 Del Piero
685 Buffon 179 Boniperti G.
561 Chiellini 178 Bettega R.
552 Scirea 171 Trezeguet
528 Furino 167 Sivori
502 Bonucci 158 Borel F.
482 Bettega R. 130 Anastasi
476 Zoff 124 Hansen J.
459 Boniperti G. 115 Baggio R.
450 Salvadore 115 Dybala
Classifiche complete
Top 10 - Rosa attuale (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
325 Alex Sandro 39 Vlahovic
247 Szczesny 34 Pogba
205 Rabiot 30 Chiesa
190 Danilo 22 Kean
190 Pogba 21 Rabiot
146 Rugani 15 Alex Sandro
128 McKennie 15 Milik
126 Locatelli M. 13 McKennie
123 Chiesa 11 Rugani
121 Kean 9 Danilo
Classifiche complete
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Pubblicato il 18.08.2019

Presentazione campionato 2019 - 20 - “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”

di Antonio La Rosa
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
Non so perché, ma alla vigilia del ritorno della nostra Serie A, mi sono tornate in mente le famose parole dette da Tancredi Falconeri allo zio Fabrizio Corbara, principe di Salina, nel famoso dialogo del romanzo Il Gattopardo.
Perché come sapete, la stagione 2019 – 20 è stata preparata all’insegna dei grandi cambiamenti, in panchina, negli assetti societari di molte grandi o ritenute tali, in un mercato che ha già visto diversi movimenti importanti ma ancora incompleti, anche grazie a chi fa di tutto affinchè nulla cambi, e nulla metta in discussione il potere calcistico attuale.
E parto appunto da quest’ultimo aspetto, visto che quest’anno si è fatto un passo indietro rispetto alla stagione precedente.

*******

A differenza della scorsa stagione, il cosiddetto calciomercato non cesserà ad inizio campionato, ma il lunedì successivo alla seconda di campionato, il 2 settembre, per cui avremo nuovamente quell’assurdo di squadre che inizieranno con organici ancora da sistemare, e magari con calciatori che inizieranno con una squadra e proseguiranno con un’altra.
Aggiungete che è stato pure eliminato il cosiddetto “Boxing Day”, ovvero la prosecuzione del campionato anche nel periodo natalizio, per ragioni incomprensibili, e vi rendete conto che il cambiamento di calendario mercato e partite, è un ritorno al passato, con le contraddizioni e gli inconvenienti ben noti.
Invero appare ancora una volta inspiegabile la ragione di questo “mercato lungo”, quando altrove il mercato cessa con l’inizio del campionato, ad esempio in Premier League.
E così si consentirà ancora una volta quel cambio di casacca in corsa, stortura che invece dovrebbe essere impedita una volta per tutte.

*******

Gli altri “grandi cambiamenti” o presunti tali, attengono agli assetti societari e alle panchine delle squadre di vertice o di livello medio alto.
Per ricapitolare:
- è il primo anno con assetti dirigenziali rivoluzionati o discretamente rinnovati, nelle squadre di vertice: la coppia Nedved – Paratici alla Juventus, Marotta all’Inter, Boban – Maldini al Milan, Petrachi alla Roma; nuova proprietà alla Fiorentina, l’italoamericano Rocco Commisso, con il ritorno di Pradè Direttore Sportivo;
- nuovi allenatori alla Juventus, Sarri; all’Inter, Conte, al Milan, Giampaolo; alla Roma, Fonseca; alla Sampdoria, Di Francesco; potremmo considerare pure nuovo Montella alla Fiorentina, essendo subentrato a Pioli nel finale della scorsa stagione;
- ne consegue che delle “grandi” o di valore medio – alto, sono rimaste sostanzialmente stabili gli assetti societari e di panchina per Napoli, Atalanta, Lazio e mettiamoci pure il Torino, con un nuovo Direttore Sportivo, Bava, in un contesto dove il presidente sostanzialmente fa tutto lui.
Quanto basta per leggersi in giro previsioni per un campionato totalmente diverso e rivoluzionato nei suoi valori, dato che l’opinione generale vede un Napoli favorito perché Ancelotti continuerà nella sua opera intrapresa lo scorso anno, un’Inter che con Conte diventerà la candidata numero 1 per lo scudetto e non so quante altre competizioni, un Milan che da quest’anno tornerà ai fasti passati, o quasi, mentre per la Juventus sarà un anno di transizione, e Sarri, profeta della rivoluzione calcistica dalle parti di Fuorigrotta, divenuto una incognita che non reggerà il peso della panchina.
Vedremo se sarà così

*******

Indubbiamente un fondo di verità, nelle valutazioni relative alla Juventus, c’è, ma a mio modo di vedere non nel senso inteso dai nostri media, sempre pronti ad enfatizzare in positivo i cambiamenti altrove, e in negativo quelli bianconeri.
Non vorrei ripetermi più di tanto, ma ribadisco che a mio giudizio un cambio tecnico tattico si rendeva necessario per i bianconeri, appunto perché il finale della scorsa stagione ha mostrato una sorta di “rilassamento” del gruppo, di perdita di motivazioni, ragione questa della eliminazione in Champions, e dunque, con tutto il rispetto, la stima, l’ammirazione per un tecnico che ha vinto cinque scudetti su cinque, quattro coppe Italia su cinque, e dopo venti anni dall’ultima, il ciclo di Allegri alla Juventus si era esaurito e meglio chiuderlo con una vittoria, l’ottavo scudetto di fila.
Dell’arrivo di Sarri alla panchina dei bianconeri ho avuto modo di parlarne a suo tempo, non ci torno ancora, se non per ribadire che i giudizi vanno sempre dati a maggio – giugno dell’anno successivo, e mai ad inizio stagione.
Tuttavia avrà di fronte due problemi che non sono certo di facile ed immediata soluzione, uno diciamo tutto suo, il secondo più di pertinenza della società.
Ed inizio con quest’ultimo: mi riferisco al mercato ancora incompleto e con diversi punti interrogativi.
Qualche scelta a mio giudizio appare poco comprensibile, anche se in ottica di far cassa e plusvalenza: mi riferisco in particolare alla cessione di Spinazzola, con la parziale contropartita di Pellegrini, a sua volta spedito a Cagliari.
Mossa discutibile per due ragioni: essendo proveniente dal vivaio, sarebbe stato utile trattenerlo in ottica lista Champions League, ma soprattutto visto il suo rendimento nel finale di stagione, aveva tutti i numeri per potersi inserire validamente in prima squadra.
Più comprensibile la cessione di Cancelo, per soldi e Danilo in parziale contropartita, parliamo sempre di un giocatore che ha militato nel Porto, nel Real Madrid, e dal ultimo al Manchester City, e parliamo della cessione di un giocatore dai grandi numeri certo, in fase offensiva, quanto limitato in fase difensiva.
Come dire, avendo l’organico coperto in avanti, probabilmente si è preferito perdere un esterno destro difensivo, meno adatto a coprire.
A fronte di questi movimenti in uscita, vanno evidenziati quelli in entrata, a cominciare da Matthijs de Ligt, difensore centrale olandese, il terzo in ordine di costi affrontati dalla Juventus dopo Cristiano Ronaldo e Higuain, acquisto che non è solo in prospettiva, avendo il giocatore da pochi giorni compiuto i 20 anni, ma soprattutto un evidente segnale tattico, dato che avere un centrale straniero, abituato ad una modalità difensiva molto diversa da quella italiana, significa che la Juventus vuole provare novità tattiche sostanziali, cambio di gioco rispetto a come si è giocato finora, dato che le fasi difensive che si sono viste, sia con Conte, sia con Allegri, sono nella continuità della filosofia del calcio difensivo italiano.
Gli altri acquisti, Demiral e Romero (quest’ultimo rimasto in prestito a Genova) sono nel segno del rinnovamento di un reparto che già da quest’anno farà a meno di Barzagli, ed avrà Chiellini con un anno in più.
A centrocampo magari non ci sono stati i grandissimi colpi attesi, o sperati, o annunciati, Pogba o Isco, anche se non è detto che qualcosa non si muova nelle prossime settimane.
Gli arrivi non possono essere di certo considerati giocatori di ripiego, tutt’altro: Ramsey è stato da anni uno dei giocatori top del campionato inglese, Rabiot bizzoso astro nascente del calcio francese, da “educare” mentalmente, per fargli evitare quei colpi di testa che ne provocarono l’esclusione dal recente mondiale in Russia.
Nessun arrivo invece in attacco, anzi c’è stata la partenza un po’ imprevista di Kean, nonostante il finale di stagione scorso, che lo aveva portato prepotentemente alla convocazione in Nazionale.
Vero che c’è la possibilità di “recompra”, o meglio diritto di prelazione in caso di vendita, alle stesse condizioni offerte da altri eventuali acquirenti, ma anche questa sembra una mossa di mercato che lascia interrogativi.
Ci sarebbe da registrare il ritorno di Higuain, proveniente da una stagione più che deludente, dunque non si sa in che condizioni psicologiche, ed è questo l’elemento che non ha consentito a questo grande attaccante, di arrivare decisamente ai vertici assoluti del calcio internazionale.
Viceversa, in questo momento gli esuberi sono parecchi, e non si tratta di giocatori di secondo piano, come dire giocatori difficilmente cedibili, sia per i contratti che hanno attualmente, sia per il prezzo che eventuali interessate dovrebbero sborsare.
C’è sicuramente qualche esubero in difesa, attualmente abbiamo ben cinque centrali in organico, e visto il precampionato, uno come Demiral non sembra proprio essere arrivato per scaldare il posto in panchina, per cui l’esubero sembrerebbe Rugani, giocatore sempre sul punto di esplodere definitivamente, ma finora quel tanto atteso salto di qualità non si è visto.
A centrocampo è tutto da decidere ancora, Khedira sembrava uno dei sicuri partenti, ma anche lui, con il precampionato, sembra avere rimesso in discussione le possibili gerarchie nel reparto, per cui attualmente in esubero sembra esserci Matuidi e qualcuno sostiene pure Emre Can, l’unico a mio giudizio da mantenere ad ogni costo, proprio per la sua ecletticità, potendo essere schierato in diversi ruoli, compreso quello di arretrarlo nella linea difensiva.
In attacco i problemi di sovrabbondanza sono peraltro da valutare con il vero problema tattico che dovrà risolvere Sarri, e qui passo alla prima parte della questione posta all’inizio, ossia i problemi tecnico – tattici che dovrà affrontare e risolvere.
Il primo dei quali è quello di esaltare maggiormente il ruolo di CR7, che lo scorso anno, pur avendo disputato una stagione sicuramente positiva, è sembrato non avere inciso per quanto sperato ed auspicato ad inizio stagione.
Intendiamoci, il suo l’ha fatto eccome, in CL sei reti avendone saltate tre nel girone di qualificazione, non sono certo un bottino di ripiego, da solo ha eliminato l’Atletico Madrid, e non è stato certamente lui quello che si è tirato indietro contro l’Ajax.
La sensazione tuttavia è stata quella, non si è trovata la formula giusta, inizialmente sembrava essere quella con Mandzukic punta centrale, ma alla lunga ha mostrato pure questa la corda; si è parlato pure di un Dybala messo in ombra dalla presenza di CR7, ma a ben vedere, non c’è mai stata la possibilità di vederlo giocare di punta assieme al portoghese; aggiungiamoci pure la stagione negativa di Douglas Costa, e altalenante di Bernardeschi, ed il quadro è completo, nel senso che il risultato finale sembra voler dire che non si è fatto tutto quello che si poteva fare, per arrivare fino in fondo.
Ne consegue che occorre trovare la soluzione a questo problema, giocare con un tridente, ma con una punta centrale che attiri su di sé i centrali avversari, per intenderci il Van Nistelrooy o il Benzema con cui ha giocato in passato CR7; oppure optare per una formula con il trequartista, che sarebbe una novità storica per la Juventus di questo decennio, a meno di considerare trequartisti giocatori come Vidal e Pogba, che di fatto svolgevano un ruolo simile al trequartista ma non lo erano di ruolo.
Quest’anno il trequartista ci sarebbe, Ramsey, o si potrebbe avanzare in tal ruolo Pjanic, come dire un ritorno alle origini, ma significherebbe sacrificare una punta esterna, ossia Douglas Costa o Bernardeschi.
Ma comunque la si veda, mi pare evidente che manchi un attaccante centrale, a meno di sperare nel pieno recupero di Higuain.
Problemi di abbondanza ma non per questo di facile soluzione, a centrocampo.
A prendere come riferimento il precampionato, mi pare di vedere un Pjanic un pochino in ombra, ed un Khedira in rispolvero; Bentancur più convincente quale centrale di centrocampo, Rabiot perfettamente inserito negli schemi di Sarri, il che significa che non è ancora sicuro quale sia il terzetto da ritenere titolare.
E per finire parliamo della difesa, che in questo precampionato è sembrata non essere affatto convincente.
Indubbiamente passare da una fase difensiva diciamo tradizionale, ad una difesa molto alta, è una novità che va assimilata, soprattutto dai “senatori”; inoltre, se si dovesse giocare a 4, pare evidente che uno tra de Ligt, Bonucci e Chiellini appare di troppo.
Il che potrebbe anche comportare soluzioni impensabili attualmente, una difesa a tre, con due esterni di centrocampo abili nella doppia fase, o quantomeno, uno più adatto a coprire e scalare nella linea difensiva, l’altro più con caratteristiche offensive.
Insomma, una Juve che attualmente sembra decisamente un rebus, e che probabilmente vedremo nel suo assetto definitivo solo a ottobre inoltrato, o anche più avanti.
Ma al contempo, una Juve che quest’anno in Europa dovrà fare molto meglio, possibilmente arrivare fino in fondo.

*******

Passiamo alle concorrenti, e anche qui preciso che la valutazione è ad oggi, dunque a mercato non ancora completato.
Come avrete letto, l’Inter di Marotta – Conte, ha già vinto lo scudetto, e la cosa è un classico delle nostre estati pre campionato.
Io con tutta sincerità questi grandi miglioramenti dei nerazzurri non li vedo ancora, se non nel fatto che in panchina avranno Conte, che per sua caratteristica, riesce sempre ad ottenere il massimo dai suoi giocatori, il che non significa automaticamente che sia sufficiente per la vittoria finale.
E’ arrivato Lukaku, giocatore da verificare in Italia, e ancora c’è da risolvere la grana Icardi, messo fuori squadra, ma non ancora ceduto e dunque “capitalizzato”.
In difesa è stato preso Godin, peraltro già infortunatosi, ma non è certo quello il reparto nel quale l’Inter aveva bisogno di rinforzi.
I cosiddetti grandi colpi sono stati a centrocampo, con l’arrivo di Barella dal Cagliari e di Sensi dal Sassuolo, giocatori di ottime prospettive, ma da verificare ai massimi livelli.
Ed anche la squadra nerazzurra sembra avere diversi esuberi da piazzare.
Incognita totale invece il Milan del nuovo corso.
Squadra che mi sembra non all’altezza, per adesso, dei proclami, acquisti di basso profilo, più da provinciale di lusso che da grande che voglia competere almeno per le piazze che contano per l’Europa di prima fascia.
Mentre invece credo sia più che promettente la nuova Roma di Fonseca.
L’ho vista in precampionato, squadra veloce, determinata, i nuovi acquisti sembrano tutti ben inseriti nel nuovo credo calcistico del tecnico portoghese, Dzeko per adesso è rimasto, anzi ha rinnovato, probabilmente si sarà stancato di aspettare le offerte dall’Inter, che non sono mai seriamente arrivate.
L’Atalanta si è rafforzata nella maniera direi corretta, nessuna cessione importante, adeguamento dell’organico in vista della storica partecipazione alla Champions League.
E sarà questa l’unica incognita per il rendimento dei bergamaschi, o meglio per la riconferma nelle piazze alte della classifica, ovvero quante energie toglierà l’impegno in Europa.
Parliamo del Napoli, altra squadra scudettata d’estate.
Hanno chiuso un solo acquisto di rilievo finora, Manolas, mentre gli altri grandi colpi annunciati, James Rodriguez o Pepè, sono saltati.
Hanno però il vantaggio di poter riprendere da dove avevano lasciato lo scorso anno, quindi sostanzialmente stessa squadra, ma con maggiore esperienza, ed anche maggiore anzianità, elemento che vedremo come inciderà nel corso della stagione.
Infine la Lazio, che di fatto è rimasta invariata o quasi.
Squadra sempre sottovalutata ad inizio stagione, ma è l’unica che in questi anni di stradominio bianconero, è riuscita a portare a casa qualche trofeo, due Coppe Italia, una supercoppa italiana, e presenza costante nelle piazze valide per l’Europa.
E magari sarà questa l’annata della definitiva consacrazione di Milinkovic Savic.
Per il resto, mi pare interessante il mercato del Cagliari, che con Torino e Sampdoria, a mio giudizio, potrà competere per raggiungere le piazze utili per l’Europa League; mentre mi pare una incognita totale la Fiorentina.
Per la lotta salvezza, da ultimo è quasi una tradizione che delle neopromosse, due facciano immediato ritorno in serie cadetta, probabilmente quella che si sta muovendo meglio delle neopromosse è il Brescia, che ha mantenuto il suo gioiello, Tonali.
Sarà dura per tutte e tre, contro le potenziali concorrenti, Bologna, Genoa, Parma e Spal, anche se qualche sorpresa in negativo potrebbe colpire squadre invero attese ad un campionato più tranquillo.



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