Finalmente è il caso di dire "habemus Papam", dopo un mese di attesa abbiamo il nome del nuovo allenatore della Juventus, Maurizio Sarri
La scelta astrattamente è comprensibile, tra i tecnici italiani non ne vedo allo stato di più bravi ed affidabili, chiunque altro sarebbe stato una scommessa, più da partenza di nuovo ciclo (alla Picchi, Trapattoni, Lippi, Conte), che non da prosecuzione di ciclo vincente; prendendo i nomi stranieri, quelli più accreditati sono tutti sotto contratto e nessuno di loro è garanzia di vittoria, Guardiola non vince dai tempi del Barcellona, Klopp era fino a qualche settimana addietro il perdente di successo; Pochettino non ha ancora titoli per poter essere definito un vincente; Mourinho poteva essere una scommessa affascinante, uomo in cerca di rivincite, ma dal 2010 nell'Europa che conta ha preso solo sberle; Zidane poteva essere l'uomo giusto, ma è stato riempito d'oro nuovamente dal Real Madrid e cmq, se vero che era già d'accordo con la Juventus, cambiare per denaro è segno di poca lealtà sportiva.
Concretamente però ci sono troppe lacune, anche preoccupanti, per come è stata operata e per quando è stata annunciata. La chiusura del rapporto con Allegri ha, a mio giudizio, due spiegazioni: - proprio nell'anno di CR7 alla Juventus, siamo usciti male dalla Champions, quando gli scorsi anni, con formazioni sulla carta inferiori, quantomeno si era recriminato nel modo come eliminati da Bayern e Real; - la sensazione durante l'anno che non fosse riuscito a fare esprimere al meglio CR7, che non avesse trovato le soluzioni giuste tattiche per esaltarne le giocate, che alcuni giocatori si fossero involuti, che i metodi di preparazione avessero fatto arrivare il gruppo in maniera inadeguata nei momenti decisivi della stagione, in Europa, dopo avere tuttavia chiuso la lotta scudetto già ai primi di marzo. Occorreva dunque una sterzata, e fin qui ci siamo. Ma è ovvio che se devi dare una sterzata, o sali di livello, e dunque prendi un allenatore sicuramente con maggiore prestigio in campo internazionale, oppure imposti un programma di ripartenza, rinnovamento di organico, scommetti su un nome nuovo ed emergente, chiunque sia. Sarri non è nè l'uno, nè l'altro.
Pessima la gestione e la tempistica della scelta. E' chiaro che oggi scopriamo come la società Juventus, l'avanguardia del calcio italiano, tra le più importanti al mondo, con il presidente che è pure presidente dell'ECA, a conferma del suo prestigio personale tra i club europei, al momento della chiusura del rapporto con Allegri, NON AVESSE ALCUN NUOVO ALLENATORE SOTTO CONTRATTO. Questo è errore da Inter vecchia gestione (quella nuova invece ha chiuso con Spalletti il giorno dopo la fine del campionato, e annunciato Conte la stessa settimana), licenziare l'allenatore senza avere la certezza di chi verrà in sostituzione.
Mi si obietterà che probabilmente vi erano altre piste da percorrere, ed è possibile che sia così. Ma, per esemplificare: se insegui Guardiola, e a metà maggio non sai ancora se potrà o vorrà liberarsi dal City, non licenziare Allegri, aspetta almeno fino a quando hai la quasi certezza; idem chiunque altro nome. Immaginatevi se in questo momento il Chelsea, per mero capriccio, non avesse voluto liberare Sarri, la Juventus sarebbe rimasta scoperta proprio nella casella fondamentale della nuova stagione, e cercare il primo nome disponibile. Orbene, negli scorsi anni ho letto di critiche a Marotta, qualche volta anche più che giustificate, sulla gestione delle operazioni di mercato, sul non saper vendere i nostri giocatori, o perdere le occasioni importanti, che so, Draxler per dire un nome, o ridursi a prendere qualcuno all'ultimo momento tanto per completare l'organico; se il nuovo management comincia così, mi pare che non sia un modo ottimale di lavorare, lo vedremo adesso nelle operazioni di mercato, chi arriverà, chi partirà e a quale prezzo.
In giro sto leggendo cose che mi ricordano in parte quanto si diceva nel luglio 2015: interisti che si sentono già con lo scudetto nella maglia, napolisti che gridano al tradimento (dopo che il loro presidente cinepanettonaro lo ebbe a cacciare, cosa che hanno dimenticato), juventini che danno di testa dopo avere invocato il bel gioco, o che si ricordano del Sarri antijuventino, le sue battute inopportune, qualche volta ineducate, il suo abbigliarsi in maniera non proprio ortodossa con i canoni bianconeri, e cose del genere. Io direi di aspettare a giudicare. In passato non ero affatto estimatore di Sarri, anzi, nei miei commenti alle partite di campionato, fra le postille, avevo introdotto "L'Angolo Di Sarri", per evidenziare le sue affermazioni spesso stupide o a giustificazione di sconfitte (la penombra, il pallone invernale, l'orario, il maltempo, il fatturato, gli arbitri, che come alibi a Napoli sono sempre trainanti); non lo ero nemmeno di Allegri, che all'epoca avevo soprannominato "L'Ossimoro", sia per come si proponeva nelle interviste (al Milan era sempre sopra le righe), sia per come giocava il Milan. Ma da oggi Sarri è l'allenatore della Juventus, si chiude il passato, il presente deve essere di sostegno, poi per il resto ne riparleremo a maggio.
Ho pure letto qualcuno fare riferimento allo "Stile Juve", che non avrebbe consentito questa scelta, sia per il passato, sia per il personaggio in sè. Mi permetto di ricordare che lo "Stile Juve" per come lo ricordiamo, è finito con Boniperti: era lui il presidente, ultimo della storia, che sceglieva prima gli uomini e poi i giocatori, era lui che li obbligava comunque ad andare a scuola e prendere un titolo di studio, era lui che li controllava come se fossero collegiali (Capello definiva la Juventus "i gesuiti" per il rigore verso i propri tesserati), era lui che non avrebbe mai preso un giocatore o un allenatore che in passato avesse avuto comportamenti inopportuni o detto male dei bianconeri; dopo non è stato più così, a cominciare dal ritorno di Luciano Moggi, che di polemiche e veleni contro la Juve di Boniperti ne lanciò in quantità, a proseguire agli incarichi di A.D. ad Antonio Giraudo, tifoso granata dichiarato, di cui si ricorda un bel gesto dell'ombrello a Boniperti, presidente Juventus. Da allora, pur mantenendosi un certo rigore nelle scelte, abbiamo preso professionisti senza considerarne la storia passata, ricordo il ritorno di Lippi, dopo essere stato all'Inter di Moratti, o l'arrivo di Capello, che di dichiarazioni antijuventine ne rese così tante da potersi redigere una enciclopedia. E, già che ci sono, ricordo anche certe dichiarazioni di Nedved, laziale, dedicate a noi, soprattutto quelle la settimana precedente Perugia - Juventus.
Quindi, per chiudere, benvenuto mister Sarri e in bocca al lupo, non dovrai però dimenticare che alla Juventus vincere non è importante, MA E' L'UNICA COSA CHE CONTA.
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