- FALLIMENTO. Inutile girarci attorno e perdersi in bizantinismi, l'eliminazione di ieri sera è un fallimento, doppio direi, da un lato in relazione agli obiettivi stagionali, dall'altro in relazione all'avversario che ci ha eliminati. La Juventus con un organico competitivo ma non di primissima fila, aveva già conquistato due finali, superato due volte il girone eliminatorio, per cui, quando a quell'organico aggiungi il migliore al mondo, è ovvio che, se proprio non vinci la Champions, quantomeno devi raggiungere un obiettivo che deve essere mediamente superiore a quelli precedenti, dunque essere nelle prime quattro minimo; se non si arriva almeno alle semifinali, è ovvio che il valore aggiunto alla squadra praticamente viene neutralizzato da altri fattori, insomma l'operazione CR7 appare il passivo adesso, considerata anche l'eliminazione dalla Coppa Italia. E' un fallimento perchè si è arrivati a questo momento della stagione con una squadra non al meglio, e non parlo solo delle assenze, sicuramente la preparazione post feste natalizie non è stata adeguata a far trovare il gruppo pronto in questo periodo, la rimonta contro l'Atletico insomma è stata l'eccezione. ******* E' pure un fallimento perchè l'Ajax non è affatto lo squadrone che viene dipinto oggi, anzi. In campionato è secondo dietro al PSV Eindhoven, che ricordo arrivò ultimo nel girone dell'Inter, con unica "impresa" proprio quella di avere consentito il passaggio del turno al Tottenham, a danno dei nerazzurri. L'Ajax nel girone eliminatorio è arrivato secondo, non primo, ha beneficiato della presunzione del Real Madrid, che si sentiva sicuro ormai del passaggio del turno, e della situazione fisica deficitaria dei bianconeri ieri, e su questo ci tornerò. Ha segnato due dei tre gol nel doppio confronto, frutto di errori e di situazioni fortuite, vero che ha attaccato molto, ma è anche vero che come attacco è apparso inconsistente, Tadic e Ziyech zero gol segnati, il primo mi sembra quasi mai arrivato al tiro: magari queste saranno nei miei confronti "le ultime parole famose", vedremo cosa faranno in semifinale. Quindi, calma e raffreddiamo gli animi, siamo stati eliminati da una squadra tecnicamente e tatticamente inferiore, come dire ci siamo suicidati noi, e la cosa è anche peggio, dal mio punto di vista. *******
- IDIOSINCRASIA ALLA COMPETIZIONE Questa la dedico ai signori del "fino al confine". Tra le squadre italiane, la Juventus è seconda solo al Milan, in riferimento alla media dei risultati conseguiti, nove finali contro undici dei rossoneri, l'Inter si ferma a cinque, la Roma a una, le altre non sanno neppure cosa sia un quarto di finale nella competizione. Ma finale non significa vincere, il secondo è il primo dei perdenti, è nella nostra filosofia, ma questo non vuol dire che il cammino bianconero sia stato mediamente negativo nella competizione, semmai il negativo è che nei momenti fondamentali la squadra ha sempre qualche blocco che a mio giudizio è figlio legittimo di Atene 1983. Anche ieri è andata così, la partita si era messa nel migliore dei modi, il pareggio degli olandesi, casuale, non avrebbe dovuto abbattere la squadra, anzi: invece da quel momento è sparita dal campo la Juventus, come, per ricordare esempi recenti, nel secondo tempo di Cardiff, nella semifinale contro il Benfica, nell'ultima giornata del girone CL 2009 - 10 contro il Bayern (due risultati su tre per passare il turno e vantaggio immediato con Trezeguet), nei due anni di Capello, in casa contro Liverpool e Arsenal, nelle finali perse da Lippi con la Juve favoritissima per la vittoria, nella famosa gara di ritorno contro il Barcellona 1985 - 86 (lo sciagurato Pacione ...). Una squadra psicologicamente più salda, avrebbe almeno sei coppe in più nel palmares, e sarebbe la riprova che i dati nazionali sono pure confermati all'estero; viceversa il braccino corto, la tremarella e il non avere i nervi saldi o la condizione al momento decisivo, hanno prodotto questa immagine di perdente cronica. *******
- LA FORMULA
Se passa il Liverpool, due squadre arrivate seconde sarebbero in semifinale, mentre le vincenti dei loro gironi già eliminate e addirittura agli ottavi, come dire, vincere il girone non serve ad un tubo. E' questa una formula che aiuta sicuramente le più in forma in questo momento, che non è detto siano le più forti. Faccio un esempio che farà imprecare i miei amici cartonati. Provate a ricostruire l'andamento della Champions 2009 - 10, a Kiev l'Inter era già eliminata a pochi minuti dalla fine, passò il turno per il rotto della cuffia; il Bayern, finalista, arrivò rocambolescamente secondo grazie al suicidio della Juventus nell'ultima giornata, in un girone dominato dal Bordeaux (cinque vittorie e un solo pareggio contro la Juventus alla prima giornata); mentre tutte le altre vincenti dei gironi si persero per strada. Da tempo sostengo che la fase a gironi deve essere l'ultima, per produrre invece le quattro più forti, dunque quattro gironi di quattro squadre, o di sei, le vincenti a disputarsi una final four. Mentre così essere in forma nella fase a gironi non serve a un tubo. *******
- ALLEGRI AL CAPOLINEA Lo sapete bene, non sono mai stato un anti Allegri, al contrario, ma credo che siamo davvero alla fine del ciclo, e per il bene di entrambi meglio chiuderlo da vincenti. Perchè dico questo? Finora ogni stagione di Allegri, era finita con vittorie in Italia, e desiderio di rivincita in Europa, dopo la finale di Berlino, dopo la rocambolesca eliminazione a Monaco di Baviera, dopo la finale di Cardiff, dopo la discutibilissima eliminazione dello scorso anno al termine di una impresa solo sfiorata. Come dire, il gruppo aveva sempre uno stimolo per l'anno successivo, una fame di rivincita verso qualcosa sfuggita per puro caso. Quest'anno mi pare che non sia così. Come detto, le due eliminazioni di cui ho fatto cenno, erano viste come situazioni sfortunate, errori arbitrali e quant'altro, ma la Juventus si era mostrata sicuramente al pari se non più forte di Bayern e Real Madrid (con CR7); stavolta l'impressione è l'esatto contrario, che si è perso con una squadra più debole, che quindi si è fallito l'obiettivo per proprie colpe, per propri limiti. Insomma, la necessità di una scossa, che non può che venire da un cambio di guida tecnica, per la semplice ragione che Allegri il prossimo anno potrebbe apparire come quello che non riesce a dare il giusto stimolo, a far fare quel salto di qualità alla squadra. Non è il Trapattoni dopo Amburgo, che comunque aveva già vinto in Europa, e che aveva quel carisma per dare la scossa al gruppo, tanto che nei due anni successivi si vinse nuovamente in Europa. Quindi meglio chiudere in bellezza, con l'ottavo scudetto di fila, il quinto personale di Allegri, che diventa così l'allenatore più vincente della Juventus in Italia, e cambiare decisamente rotta con guida tecnica.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|