Questa sera sarò molto breve nel commento alla gara di venerdì, che invero avrebbe meritato molto spazio, anche per i ragionamenti di prospettiva, ma siccome le vicende più rilevanti sono avvenute non dentro il rettangolo di gioco, ma attorno, con conseguenze abbastanza fastidiose (per così dire), penso che sia più importante per questa volta parlare del resto e non della gara.
Sulla partita, evidenzio che il turn over fatto da Allegri, in vista della gara di ritorno contro l’Atletico Madrid, e le scelte direi attese da tempo, esordio come titolare di Kean, poi Spinazzola dal primo minuto, hanno dato frutti più che confortanti. La squadra si è schierata con un modulo formalmente con difesa a 3, Caceres, Barzagli, Rugani, e Bernardeschi seconda punta; ma nei fatti è apparsa molto camaleontica, intanto in fase offensiva si è spesso creato una sorta di tridente, con Kean punta avanzata, che spesso si defilava sulla sinistra, per permettere a Bernardeschi di accentrarsi e Matuidi spesso attaccante aggiunto; difesa che non si è mai schierata a 5 in fase di non possesso, di norma a scalare sulla linea dei tre centrali, era il solo Spinazzola, o qualche volta, se scalava Alex Sandro, Spinazzola si manteneva sulla linea di centrocampo, formando di fatto un 4 – 4 – 2. Cosa che non è cambiata quando è uscito Barzagli, sostituito da Bonucci, è stata spesso linea a 4 con Caceres a destra, Spinazzola sulla linea dei centrocampisti, e a sinistra a ricostituirsi la cerniera Alex Sandro – Matuidi. Di queste situazioni tattiche ha beneficiato moltissimo Bentancur, vero play a tutto campo, che liberato da compiti tattici di interdizione, ha potuto dedicarsi quasi esclusivamente alla organizzazione della manovra, ai tempi di gioco, con beneficio di tutta la squadra, apparsa sicuramente più determinata e convincente rispetto alle ultime prestazioni. E’ stata la serata di Kean, vero match winner, doppietta e rigore procurato, a conferma che si tratta di un giocatore molto più di una speranza; come detto bene Bentancur, Spinazzola e aggiungerei pure Caceres, che evidentemente sta salendo di condizione.
La giornata di campionato
Brevemente: il Napoli ha definitivamente mollato, pareggiando a stento contro il Sassuolo, ed ora è a – 18; si fa calda la lotta per le altre piazze CL ed EL, Milan ancora terzo, l’Inter per ora tiene al quarto posto ma le concorrenti non demordono, tranne la Lazio che ha pareggiato a Firenze, vincono sia il Torino, che l’Atalanta, due squadre insomma non ancora tagliate fuori dalle speranze di quarto posto; vince pure la Roma nel posticipo con l’Empoli. In coda vittoria importante per il Bologna, che tuttavia non è ancora fuori dal rischio retrocessione.
Le mie postille
1 – CHI AMA DAVVERO LA JUVENTUS?
Venerdì sera si è assistito, sia allo stadio, sia davanti al televisore, alla vicenda più assurda che si potesse ipotizzare in un campo di calcio: una tifoseria che si spacca letteralmente in due, con una che fischia l’altra e quella reagisce insultando tutti. Il tutto nasce dalla nota e direi stucchevole vicenda dello sciopero degli ultras della curva sud, protesta mai realmente spiegata fino in fondo, se ne sono date tante versioni e giustificazioni, ma finora UN SOLO COMUNICATO UFFICIALE CHE SPIEGASSE LE RAGIONI, stilato da tutti i gruppi, non si è visto. Intanto si è chiaramente visto, venerdì sera, che un nutrito gruppo di personaggi, opportunamente dislocati in punti strategici, imponeva il silenzio ai presenti, e palesemente inveiva verso gli altri settori, quando dalla nord è partito qualche timido coro di incoraggiamento, o da altri settori applausi e incitamenti ai giocatori, insomma un segno chiaro che si volesse imporre uno stadio totalmente silenzioso; - la molla scatenante è accaduta al 39' di gioco, quando dalla sud stavano partendo i soliti cori sull'Heysel, unica manifestazione di presenza, da tempo, della curva: si è dato il caso che proprio in quel momento Kean con una grande azione personale, ha raddoppiato, per cui i cori della sud sono stati praticamente coperti dall'esultanza per il raddoppio; subito dopo è partito il solito coro "la Juve siamo noi", dalla sud, ed è stata la miccia che ha scatenato i fischi verso di loro, dapprima dalla nord, e successivamente anche dagli altri settori, fischi che sono diventati assordanti, quando hanno provato a lanciare altro coro "più rispetto per noi", e quindi il solito "pubblico di m., voi siete pubblico di m.", con la reazione successiva, generalizzata, del coro "scemi, scemi". - nella ripresa silenzio totale della sud, mentre ogni tanto dalla nord e dalla est sono partiti cori e applausi di incitamento (il "chi non salta non ci crede" ha coinvolto praticamente tutti, ovest, nord ed est), non si sono più ripetute le scaramucce di fine primo tempo. Mi pare ovvio che il segnale che si è dato non è affatto confortante, in un momento molto delicato della stagione, in vista di martedì sera, il tifo si è mostrato spaccato, disorganizzato, non compatto, quando occorrerebbe l'esatto contrario, e ritengo si sia arrivati al punto di non ritorno: o gli ultras e impongono le loro ragioni, oppure il prossimo anno la curva sud dovrà essere popolata da altre presenze, altri gruppi più o meno organizzati, fermo restando che negli altri settori non è che sia vietato incitare o lanciare cori a favore di squadra e giocatori. Questi i fatti: ma le ragioni di questo sciopero? Le scritte apparse sabato mattina attorno allo stadio, di feroce quanto ingiusta critica alla società e ad Andrea Agnelli, farebbero propendere per la tesi del caro biglietti e abbonamenti di quest’anno, ma è una spiegazione che non regge. Andiamo con ordine: - la Juventus è la prima società italiana ad avere realizzato uno stadio di proprietà, ha investito moltissimo per queste infrastrutture, l'Area 12, la Continassa, il tutto per stare al passo e competere con le grandi d'Europa, e naturalmente ogni investimento produce costi da coprire; - la storia bianconera è storia di una squadra vincente, dove di norma è transitato il meglio del meglio del calcio mondiale, e del calcio italiano, le vittorie ai mondiali hanno visto almeno la presenza di 5 - 6 giocatori bianconeri, 8 palloni d'oro sono stati assegnati a giocatori juventini, come dire, chi è tifoso della Juventus, deve chiedere alla società il massimo e il meglio, non può certo accontentarsi di investimenti di seconda fascia, perchè, come ebbe a dire Boniperti, alla Juventus vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta (frase malignamente equivocata, ma che era il modo di accogliere i nuovi arrivati in bianconero, un modo per dir loro che essere in bianconero non era un punto di arrivo, ma di partenza per essere in cima al calcio, altrimenti si fallisce); - dopo anni di crescita graduale, di vittorie o risultati raggiunti in maniera anche imprevista (il primo scudetto, la grande rimonta del 2015 - 16, le due finali di Champions, da outsider), quest'anno ennesimo salto di qualità, arrivo di Cristiano Ronaldo, come dire, d'ora in avanti anche i top dei top players, potranno vestire il bianconero; - in un mercato nel quale gli sceicchi arabi hanno "drogato" i prezzi (PSG, Manchester City), in Spagna da decenni funziona alla grande l'azionariato popolare, le televisioni e gli sponsor inondano di soldi il calcio inglese, per competere occorre, in Italia, anche autofinanziarsi, oltre a sfruttare al meglio il marchio e le risorse: cosa fatta con l'aumento del contratto con Adidas, con arrivo di nuovi sponsor, con l'incremento del contributo del marchio Jeep, se però si effettua un investimento importante, quale quello su CR7, è conseguente che anche i costi allo stadio aumentano. Veniamo al dunque: se la protesta deriva dal "caro biglietti" e caro abbonamenti, è conseguente che la cosa si può giustificare ad inizio stagione, e se si traduce in: a) - non acquistare i biglietti; b) - acquistandoli comunque, protestando magari verso la società, ma non facendo mancare il sostegno alla squadra. Invece qui succede un fenomeno opposto: gli ultras comprano ugualmente biglietti e abbonamenti, entrano e ... non solo non fanno sentire il loro calore alle squadra, ma impediscono che altri lo possano fare! Mi pare evidente che boicottare biglietti e abbonamenti, sarebbe un forte segnale, ma avrebbe anche il suo rovescio, un modo di dire alla società di "ridimensionare gli investimenti", con operazioni di basso profilo, insomma accontentarsi di una squadra che lotti per i posti alti di classifica, ma non proprio per competere in Italia, e men che meno in Europa, insomma la Juve dei tre fenomeni post 2006. Letta così la cosa, mi pare evidente che non è una protesta ma un ricatto, un modo di dire "qui in curva comandiamo noi e si fa quello che diciamo noi": dunque voi dirigenti dovete spendere per farci vincere, ma le regole nel nostro orticello le mettiamo noi. E i ricatti sono sempre odiosi, per questo venerdì sera lo stadio ha reagito in quel modo che tutti avete visto e ascoltato. Adesso pare che per domani sera, occasionalmente, questa protesta in curva sud dovrebbe essere accantonata: vedremo, anzi speriamo che ci sia un definitivo ripensamento e non solo per domani sera. Perché non si può proseguire ulteriormente in una situazione davvero grottesca, proprio nell’anno del maggiore investimento sportivo bianconero, e in vista di ulteriore crescita societaria. Altrimenti si avrà un bel dire che si ama la maglia, quando evidentemente si ama qualcosa di diverso dalla maglia.
2 – Le vedove di Zidane.
A sorpresa, stasera è arrivata la notizia del ritorno di Zidane al Real Madrid. Dico “a sorpresa” perché in molti scommettevano sul suo prossimo ingaggio da parte della Juventus, per la stagione 2019 – 20, e siccome adesso è tornato a Madrid fino al 2022, sono partite le congetture. Tra le quali la più “divertente”, sarebbe che Zidane non verrà alla Juventus in quanto non convinto del “progetto Juventino” per gli anni a venire: e dunque un progetto di prospettiva, sarebbe stato meno convincente di tornare in una società con uno spogliatoio lacerato (Isco messo alla porta, Ramos che polemizza con la dirigenza, Marcelo separato in casa, gente che non ha più stimoli a stare lì, e nuovi arrivati che non sembrano all’altezza dei campioni recentemente transitati da lì). Vedete, la Juventus ha già impostato una strategia per l’avvenire, ha già un mix tra vecchi e nuovi adeguato per essere proiettato per almeno tre – quattro anni ancora ad altissimi livelli, è stato preso Ramsey, la prestazione di Kean di venerdì conferma che abbiamo tra di noi uno che può davvero sfondare ad altissimi livelli, e le premesse per il mercato prossimo non sembrano affatto di ripiego o di annata di transizione. Non solo: da quando in qua un allenatore è sinonimo di vittoria certa? Vero, Zidane ha vinto tre Champions League di fila, ma le ha vinte con QUEL Real Madrid, in QUEL preciso contesto. Guardiola: dopo Barcellona, non ha più vinto in Europa, ed ha avuto Bayern e Manchester City. Mourinho: una casuale Europa League, praticamente contro nessuno, lo scorso anno, ma nulla al Real, con CR7, o al Chelsea. Klopp: due finali perse, non vince un campionato dai tempi del Borussia Dortmund. A contrario: hanno vinto la CL Luis Enrique e Di Matteo, oggi praticamente scomparsi, ed Heynckes a fine carriera. Altri vincenti in Europa? Mi pare che oltre a questi nomi, non è che ci sia l’imbarazzo della scelta. Dimenticandosi invece che, nella storia bianconera, E’ LA JUVENTUS CHE RENDE GRANDI GLI ALLENATORI, NON IL CONTRARIO. Chi era Trapattoni prima di sedere sulla panchina della Juventus? Chi era Lippi? Chi era Conte? Messa così, anzi Allegri almeno qualcosa aveva già vinto in Italia, prima di guidare la Juventus. Per cui, mi pare che anche stavolta ci sia una vedovanza immotivata senza peraltro un vero matrimonio da celebrarsi.
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