Una partita iniziata con molto patema d’animo e finita in gloria, quella della Juventus al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Quindici minuti terribili, festival degli orrori, Sassuolo due volte sul punto di passare in vantaggio grazie ad errori nostri; poi qualche accorgimento tattico, squadra che ha cominciato a giocare con la mente più libera, e gol di Khedira a far definitivamente girare la gara a favore dei bianconeri. Che adesso allungano di nuovo sul Napoli, teorica rivale per la vittoria finale, riportando il distacco a + 11.
Juventus In
Tre cambi rispetto alla squadra schierata sabato scorso, i laterali di difesa, De Sciglio e Alex Sandro, centrocampo riconfermato e in avanti Bernardeschi al posto di Douglas Costa. La mossa che si è rivelata azzeccata, è stata quella di spostare Bernardeschi in posizione di trequartista, per creare da un lato un rombo di centrocampo perfetto, riportandosi Pjanic arretrato, Khedira e Matuidi vertici laterali e l’ex viola avanzato, con compiti per quest’ultimo di “schermare” Sensi, il play avversario, che fino a quel momento aveva goduto di grande libertà di manovra. Bernardeschi ha seguito alla lettera il compito, giocando praticamente con marcatura ad uomo vecchio stampo su Sensi, e, viceversa, grazie alla sua prestanza fisica, non poteva essere contenuto dall’avversario, e così praticamente la Juventus poteva usufruire di maggiore spazio di manovra, con un vero trequartista spesso libero da marcature. La ripresa infatti è stata un crescendo rossiniano per i bianconeri, più volte vicini al raddoppio grazie ad azioni che si dimenavano maggiormente di prima intenzione, sull’asse centrale Pjanic – Bernardeschi, e su cambi di gioco improvvisi per vie laterali: Ronaldo quindi più coinvolto nella manovra, sia per la finalizzazione, sia per la rifinitura, come testimoniano il gol del 2 – 0, e l’assist al bacio per il terzo gol; ma anche in precedenza aveva servito palloni deliziosi dentro l’area di rigore. Squadra che appare sempre più in crescita di condizione fisica, che trova quindi meccanismi di gioco convincenti e fantasiosi, che ha retto, grazie al notevole equilibrio a centrocampo, anche in fase difensiva, non a caso la coppia centrale Rugani – Caceres, criticata la gara precedente, e non proprio esaltante come rendimento nei minuti iniziali, si è meglio assestata, e praticamente il Sassuolo non ha più tirato in porta. Infine, ritengo utile rivedere mentalmente l’azione del terzo gol: pallone recuperato a centrocampo, sul lato destro da De Sciglio, che la gioca su Bentancur, da questi di prima a Dybala, che di tacco appoggia nuovamente a De Sciglio, che sempre di prima la restituisce a Dybala, l’argentino parte in dribbling, salta un avversario e appoggia a Ronaldo, che gliela restituisce in velocità di prima intenzione, per accentrarsi, ricevendo quindi palla sempre da Dybala sulla zona dei sedici metri, passaggio smarcante finale di Ronaldo all’accorrente Emre Can, che in area di rigore avversaria, tutto solo, non ha difficoltà a battere Consigli con un diagonale rasoterra sul palo opposto. Ecco, ho impiegato molto più tempo a descrivere l’azione, che l’azione stessa a svilupparsi: saggio di cosa può essere questa Juventus, con i suoi fuoriclasse, quando al meglio della condizione potrà giocare con questa sicurezza e questa rapidità di esecuzione.
Juventus Out
In sostanza Allegri ha riproposto lo stesso modulo, cambiando in gran parte sulle corsie esterne, dove erano apparsi i problemi più scottanti della gara contro il Parma: tuttavia, come detto sopra, l’inizio non sembrava essere tanto confortante, errori di passaggio, scarsa attenzione e difficoltà a far partire la manovra, potremmo dire le stesse cose viste nella parte iniziale di Juventus – Parma, e per due volta squadra a rischio capitolazione, Szczesny straordinario prima su Djuricic e poi su conclusione improvvisa di Locatelli. Nella sostanza si stava riproponendo la stessa situazione di un centrocampo che faticava ad interdire, per farlo Pjanic doveva mantenersi “basso”, ma defilato, l’inizio dell’azione partiva spesso da Khedira, ovvero il meno adeguato in fase di copertura, ma soprattutto una costante inferiorità a centrocampo, dato che il Sassuolo, formalmente schierato in 4 – 3 – 3, in realtà in fase non possesso palla schierava un centrocampo a 5.
I singoli
Un gol, un assist, e protagonista anche nell’azione del vantaggio, come dire, CR7 in cattedra, e la cosa è confortante, visto che ci si avvicina alla fase cruciale della stagione. Degli altri, bene Pjanic, meno oberato da compiti di copertura, ha operato da regista a tutto campo, nel migliore dei modi; in difesa buona prova di De Sciglio, che si conferma difensore affidabilissimo; come pure da elogiare la prestazione di Khedira, ancora una volta confermatosi il nostro centrocampista che meglio degli altri sa inserirsi negli spazi a momento opportuno. Non ho visto giocatori insufficienti, solo da segnalare due sbavature, quella di Rugani, ad inizio gara, con Szczesny provvidenziale, e dello stesso portiere polacco, in una scriteriata uscita a centrocampo nella ripresa.
La direzione di gara.
Tutto sommato Mazzoleni non ha dovuto faticare più del dovuto, gara che non ha avuto episodi dubbi, nemmeno per il presunto rigore a favore del Sassuolo: l’arbitro aveva visto bene, per eliminare ogni dubbio è ricorso alle immagini VAR, confermando l’impressione che tutti avevamo avuto, Szczesny aveva prima toccato palla deviandola e poi contatto con l’avversario. Forse una trattenuta su Mandzukic nella ripresa poteva essere meglio valutata.
Prossimo turno
Venerdì sera sarà di scena il Frosinone allo Juventus Stadium. Squadra che sembrava ormai con un piede in B, ma grazie a due vittorie esterne di fila, contro una diretta concorrente la prima, e domenica a Genova contro la Sampdoria, ha ripreso speranze di salvezza. In vista della gara d’andata degli ottavi di Champions, è presumibile un sostanzioso turn over, come dire, occorrerà che chi scende in campo sia concentrato al massimo, non si possono certo prendere sottogamba avversari che lotteranno alla morte pur di fare punti. E non dimentichiamoci che nell’unico precedente in A, la gara è finita in parità.
La giornata di campionato.
Tra le squadre di testa, solo il Napoli non ha vinto, anche se era il suo l’impegno più difficile, a Firenze, proprio dove persero le speranze di scudetto lo scorso anno. L’Inter torna alla vittoria, espugnando il Tardini, contro un Parma lontano parente di quello vistosi il turno precedente a Torino; vittoriose pure le romane, il Milan e l’Atalanta, e così la lotta per la Champions si allarga a cinque squadre, per due posti direi, non potendosi ritenere l’Inter, pur con il vantaggio di cinque punti, sicura da ogni possibilità di rimonta delle inseguitrici. Quasi chiusa la lotta anche per l’Europa di seconda fascia, direi che Fiorentina, con il pari interno, e Sampdoria, sconfitta in casa, hanno ormai poche possibilità di reinserimento, a meno di crolli inopinati delle rivali. In coda la lotta adesso si infiamma, il recupero del Frosinone, delimita al solo Chievo la retrocessione quasi scontata, e così squadre fino a poco tempo fa quasi tranquille come Genoa, Spal e Cagliari non possono ritenersi del tutto fuori dalla lotta per non retrocedere.
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