Sabato sera è stato mandato al campionato il primo messaggio chiaro ed inequivocabile da parte della Juventus, con la vittoria netta, a mio giudizio anche poco per quanto vistosi in campo, contro il Napoli, ritenuto l’avversario principale della lotta scudetto. Partita che ha avuto solo due momenti di difficoltà per i bianconeri, i primi dieci minuti, che hanno visto gli ospiti andare in vantaggio, e dopo l’espulsione di Mario Rui, una strana rilassatezza dei bianconeri, che poteva costare cara. Ed ora, dopo sette giornate di campionato, i punti di vantaggio sulla seconda sono sei.
Juventus In
Dopo lo sciagurato inizio, in campo si è vista una sola squadra, un divario tecnico – tattico a tratti imbarazzante, da essere davvero bugiardo il risultato di parità. , anzi era inspiegabile come il pallone in qualche circostanza non fosse entrato, ad esempio sulla punizione di CR7; nella ripresa il clichè non è cambiato, e Juventus subito in vantaggio, con la sensazione che potesse davvero dilagare, e per certi aspetti l'espulsione tardiva di Rui, ha finito con il favorire i partenopei, intanto fornendo loro il solito alibi arbitrale, buono sempre a giustificare le loro figuracce, e rammollendo indirettamente le gambe ai bianconeri, forse convintisi troppo presto di avere già vinto, tanto da rischiare di essere raggiunti nell'azione sopra ricordata; ma è stata cosa di poco, appena i bianconeri hanno nuovamente accelerato, gol del 3 - 1, e rammarico finale perchè Ronaldo ha avuto due volte il pallone giusto per segnare, e non lo ha sfruttato. Direi che ha funzionato bene il centrocampo a 3 e lo schema offensivo che vedeva Ronaldo più arretrato di Mandzukic, non a caso il portoghese non è stato mai efficacemente contrastato dagli avversari.
Juventus Out
Non possono tuttavia essere sottaciuti i primi minuti della gara, bianconeri con qualche difficoltà a prendere le misure agli avversari, soprattutto a non trovare il modo come bloccare gli inserimenti di Zielinski, e l'intraprendenza di Allan, autentico guastatore di centrocampo, ed infatti i due pericoli sono stati frutto il primo di un inserimento per vie centrali del primo, con tiro sul palo, e il secondo, pallone letteralmente rubato sulla trequarti di Allan, approfittando di un disimpegno impreciso di Bonucci, e con azione direi "sarriana", Napoli in vantaggio; a parte questo sbandamento iniziale e qualche minuti di rifiatamento nella ripresa, poi non si può dire altro, bianconeri sempre in pieno controllo della gara.
I singoli
Alcuni giornalisti avevano avuto l’ardire di presentare la gara di sabato come il confronto tra CR7 e Insigne, mai bestemmia fu più grave di questa. Cristiano Ronaldo, pur non avendo segnato, ha disputato secondo me la sua migliore partita da inizio stagione, dimostrando cosa significhi essere davvero presente nei momenti che contano: tutte e tre le azioni da rete sono o partite da lui, o con lui protagonista, la prima con un cross pennellato sulla testa di Mandzukic, dopo avere mandato a farfalle Hysaj, la seconda provocata da una sua giocata e tiro sul palo, con Mandzukic liberissimo di insaccare a porta sguarnita, la terza con perfetta spizzata sul secondo palo, perfetta per l'inserimento di Bonucci. Degli altri direi molto bene naturalmente Mandzukic, due gol non si realizzano casualmente, idem Matuidi, infaticabile, e in generale non parlerei di giocatori insufficienti, semmai meno brillante del solito Emre Can, Cancelo con qualche sbavatura negli inserimenti offensivi, Bentancur un pochino timoroso e forse unico a non avere trovato il ritmo partita. Come pure, contrariamente a qualche giudizio letto in giro, non ho visto affatto male Dybala, non necessariamente per essere protagonista o giudicato in positivo deve segnare, ha lavorato bene fra le linee, in un ruolo quasi da trequartista classico.
La direzione di gara
A Napoli si lamentano di Banti, livornese come Allegri, evidentemente sconoscono i precedenti. Ma soprattutto negano a sé stessi certe decisioni davvero superficiali nel primo tempo, Mario Rui era da rosso diretto su Pjanic, e comunque ci aveva provato più volte a danneggiare le caviglie ai nostri giocatori. Inutile dire che una trattenuta in area partenopea è sfuggita ai più, moviole comprese. Non ha inciso sul risultato, ma solo perché la Juventus è stata più forte.
Prossimo turno
Dopo l’esordio casalingo in Champions contro lo Young Boys, andremo ad Udine, sul campo di una squadra che sta alternando cose buone a momenti di amnesia. Certo per i bianconeri c’è il ricordo dello scorso anno, una delle trasferte più trionfali, e il Friuli è uno stadio che per noi ha riservato bei ricordi del passato. Ma non è gara da sottovalutare, proprio perché finora la Juventus è stata più convincente contro le squadre forti, ma qualcosa ha lasciato a desiderare con le medie e piccole.
La giornata di campionato.
Adesso si può parlare di Juventus in fuga, sei punti di vantaggio sulla seconda, e le altre che ancora stentano a venire fuori dal gruppo. Anche se Inter, Roma e Milan hanno lanciato messaggi importanti, vincendo le loro gare, in particolare i rossoneri, che fortemente rimaneggiati hanno conquistato una larga vittoria contro il Sassuolo, ridimensionando le ambizioni dei neroverdi. Bene Fiorentina e Sampdoria, bene pure il Genoa dell’astro nascente Piatek, otto reti in sei gare. In coda si fa difficile la posizione di Frosinone e Chievo, adesso discretamente attardate dalla quart’ultima piazza.
Le mie postille
1 – Lettera agli ultras della curva sud (ma anche agli altri spettatori dello Juventus Stadium).
I nostri ultras curva sud, sono ancora in sciopero del tifo, loro che cantano "la Juve siamo noi" e "non ti lasceremo mai". La questione è la solita, il cosiddetto “caro biglietti”, le aumentate spese di trasferte, i DASPO societari ai soggetti non graditi, cosa indispensabile direi, dopo la vicenda della indagine Alto Piemonte, che ha creato qualche grana ad Andrea Agnelli, non sul piano penale, visto che non è mai stato indagato, ma sul piano sportivo, grazie ad un procuratore federale che è prima tifoso di una squadra e di conseguenza nemico della Juventus, e poi magistrato sportivo inquirente. Legittimo protestare, le motivazioni possono essere più o meno condivisibili, ma davvero sgradevole l’atteggiamento dentro lo stadio, soprattutto quando si gioca contro avversarie “storiche”, o quando si dovrebbe avere memoria di vicende più o meno recenti: quel silenzio imposto alla curva, francamente è irritante, non perché sia una scelta libera, ma perché appunto quasi imposto. Sabato anzi, timidamente, gli altri settori hanno cominciato a farsi sentire, poco ma meglio di niente, anche se sarebbe auspicabile che tutti i settori dello stadio facciano sentire almeno il calore e l’incitazione alla squadra, sarebbe il minimo dopo sette anni di vittorie e dopo l’ennesimo salto di qualità di questa stagione. Ma tornando agli amici della curva sud, spero si siano resi conto che la Juventus non sono loro, che vince anche senza di loro, senza il loro sostegno, perchè è la Juve che vince, i tifosi possono solo sostenere una squadra, ma non sono l'arma della squadra. Volete contestare la dirigenza per scelte a vostro giudizio sbagliate e penalizzanti? Fatelo, ma il non sostenere quei giocatori che scendono in campo, è fare come il famoso marito che per punire la moglie fece quello che sapete. Come dire, la Juve ha bisogno di voi, ma può anche fare a meno di voi, e siete voi che dovete anche dimostrare di amare questa Juve.
2 – Lacrime napulitane
Quando la Juve batte il Napoli è sempre colpa degli arbitri, cominciano i pianti classici da sceneggiate di Mario Merola, si scatenano i Varriali, gli Alvini, e personaggi del genere, che da sabato annorbano giornali e tv con i soliti pianti sull’arbitraggio. Niente male, a Radio Sportiva ho pure sentito l'intervento di un ascoltatore che, dopo le solite amenità che vi risparmio, sull'arbitraggio (colpevole a mio giudizio di non avere espulso Rui nel primo tempo, da rosso diretto l'entrata su Pjanic), ha testualmente detto che non aveva affatto visto una grande partita di CR7, che anzi aveva fatto ammonire ingiustamente (sic!) Koulibaly. Ecco, fino a quando i napolisti non vedranno che Hamsik è ormai un ex calciatore, che Insigne è e rimane un mezzo giocatore, bravo con le squadre materasso, quanto puntuale a fallire nelle partite che contano, che il loro 7 si chiama Callejon e se non ha vinto 5 palloni d'oro e 5 Champions, lo si capisce da come ha concluso nell'azione del possibile pareggio, che Mario Rui, in condizioni normali, non farebbe neppure il titolare in serie B, mentre si concentreranno su ogni fischio arbitrale trovando sempre modo di lamentarsi anche quando fischiano bene o a loro favore, la Juventus continuerà a dominare in Italia, e il Napoli a non capire perchè in Europa al massimo arriva agli ottavi di Champions, a Belgrado fa 0 - 0, e via di seguito. In fondo meglio per noi, se continueranno così, domineremo per altri decenni.
3 – Ciao Beppe, grazie di tutto,
La vera notizia esplosiva di sabato sera è stata quella data dal nostro D.G. Beppe Marotta, che da ottobre non sarà più A.D. della Juventus, anche se rimarrà come direttore dell'area tecnica fino a fine stagione. Fulmine a ciel sereno indubbiamente, ma con una lettura che deve essere data alle parole ("la società ha ritenuto di non confermarmi nell'incarico di A.D."), che se hanno un significato, penso vadano intese con un cambio di programmi e di management societario, nell'ottica di quanto da recente dichiarato da Andrea Agnelli: in sostanza saremmo di fronte ad un altro step di crescita che evidentemente impone la scelta di nuovi personaggi, che magari vadano oltre i confini nazionali, fermo restando che non credo a scelte di Marotta su altre società italiane. La spiegazione è stata data oggi da Andrea Agnelli, ed è nel solco della tradizione secondo la quale alla Juventus tutti sono necessari, nessuno è indispensabile. Un ricambio generazionale (esce pure l’altro A.D., Aldo Mazzia), promozione sul campo di manager emergenti, già presenti nel C.d.A., e da non escludere il possibile arrivo di qualche altro manager di spessore internazionale. Ma la cosa che più interessa l’aspetto tecnico è la promozione di Fabio Paratici a Direttore dell’area sportiva, come dire maggiori poteri a lui, e quasi certamente a Pavel Nedved. Diciamo gente che ha già consolidato una buona esperienza e che ritengo avesse necessità di essere meglio valorizzata. Il tutto senza sconfessarsi la gestione Marotta, che in futuro sarà ricordata come una delle fasi più trionfali della storia bianconera. Per questo non possiamo che essere grati al nostro ormai ex Direttore generale, e augurargli il meglio per il futuro.
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