La partita di ieri sarà ricordata più che come la prima partita con Cristiano Ronaldo in gol, nel campionato italiano, per il folle gesto di Douglas Costa a fine partita, gesto che come già avrete letto e ascoltato, ha prodotto l'indignazione dei nostri media, e richieste di punizioni esemplari, oltre all’intervento dell’ineffabile tifoso napolista che ancora indegnamente riveste il ruolo di procuratore federale. Peccato che gli stessi media non hanno fatto lo stesso in situazioni diverse e non meno gravi, ma come sapete bene, è la divisa calcistica la scriminante, tutto si può perdonare a tutti, ma non ad uno juventino. A scanso di equivoci, il gesto è da condannare, da punire anche a livello societario, perchè un giocatore della Juventus DEVE avere un suo modo comportamentale, non scadere a questi livelli, anche al cospetto della peggiore provocazione immaginabile; va anche detto che tutto nasce da una serie ripetuta di falli di Di Francesco a Costa, sulla fascia destra d’attacco bianconera, a pochi minuti dalla fine, con il bianconero rimasto anche a terra, l’arbitro ha sorvolato; poi sugli sviluppi dell’azione, secondo contrasto tra i due e reciproci gesti di provocazione, con ammonizione per il solo bianconero, ed infine il gestaccio vero e proprio, non comprendendo Costa che, sul 2 - 0 per la Juventus, le provocazioni vanno ignorate e si deve pensare alle prossime gare. Ad ogni modo vittoria è stata, la quarta di fila, con una squadra che rimane ancora un rebus o quasi, e questa potrebbe essere una brutta notizia per le rivali.
Juventus In
Parliamo della partita: il secondo tempo (del primo parlerò oltre), iniziato bene, e proseguito meglio, può essere indicativo di una evoluzione tecnico - tattica della squadra, la formula con una ala pura, Dybala "falso nueve", ed un centrocampo a tre, ma con un centrale più di regia, come Bentancur, in mancanza di Pjanic, può essere lo schema che concilia un po' le caratteristiche dei nostri campioni, dato che ritengo una eresia non schierare Dybala e Ronaldo assieme, ma non come nel primo tempo. In pratica, credo che, allo stato, il modulo ideale per questa squadra, ed esaltare un giocatore come CR7, sia quello di giocare con una sorta di 4 - 3 – 3, o 4 - 3 - 1 - 2, con Dybala trequartista o centravanti arretrato, più libero di giocare fra le linee, che poi è la sua dote migliore, dove riesce ad incidere in maniera efficace; e naturalmente un esterno che abbia velocità e capacità di saltare l’avversario e creare superiorità numerica. L’azione perfetta si è vista sul raddoppio bianconero, da un angolo battuto dal Sassuolo, rinvio di Emre Can, pallone sui piedi di Douglas Costa, che fa uno stop da brasiliano e di prima serve nuovamente Emre Can prontamente partito in avanti, creandosi una situazione di 3 contro 2, e in particolare due bianconeri in grado di ricevere palla liberi sulla sinistra, e quando in quella posizione si trova Cristiano Ronaldo, difficilmente l’azione non diventa gol.
Juventus Out
Rovescio della medaglia, il primo tempo: dire che non ha funzionato nulla, è forse pure generoso, una difesa che ha avuto delle amnesie, un centrocampo di quantità che però non velocizzava il gioco e non avendo fantasia e creatività, di fatto non faceva altro che portare e gestire palla, un attacco evanescente, che praticamente non ha quasi mai tirato in porta; squadra davvero in grande difficoltà, a fronte di un Sassuolo ordinato, corto, che magari è ricorso spesso al fallo tattico per spezzare il gioco bianconero, ma che non ha mai rinunciato a giocare ribattendo colpo su colpo, merito questo di De Zerbi, allenatore da annoverare tra i volti emergenti del nostro calcio. In questo modo Ronaldo non ha avuto modo di mettersi in evidenza, Dybala sacrificato sulla destra è stato inconcludente, Mandzukic solo volenteroso ma meno del solito, difesa emiliana praticamente a riposo, non ricordo interventi di Consigli degni di nota.
I Singoli
Inutile dire che sugli altari è salito CR7, autore della prima doppietta italiana, il primo gol diciamo di rapina (o gollonzo se preferite), approfittando di un rinvio grottesco di un difensore emiliano, il secondo di precisione, uno dei suoi gol di repertorio, scatto e tiro in corsa in diagonale, ma per onestà, dobbiamo pure mettere in conto due grosse occasioni sprecate successivamente. Detto questo, a mio giudizio il migliore dei nostri è stato l'altro portoghese, Cancelo, che è davvero cresciuto in maniera esponenziale in fase difensiva, cosa che non gli impedisce di essere devastante quando attacca sulla fascia; degli altri, direi bene Bentancur, elegante, gioca a testa alta e verticalizza, cosa che riesce a fare anche con intelligenza, bene pure Douglas Costa, prima della follia finale, non mi è dispiaciuto il secondo tempo di Dybala.
Del finale di Douglas Costa ho detto già. Per il resto, Bonucci mi sembra ancora quello della scorsa stagione, con la divisa del Milan, in ritardo colpevole su Babacar; anche Alex Sandro mi è sembrato quello della scorsa stagione, ma in bianconero, quasi irritante in certe giocate; in ombra Mandzukic, e dei centrocampisti, se Emre Can va elogiato per impegno, mi pare chiaro che però non può essere lui il sostituto di Pjanic.
La direzione di gara
Con la Juventus gli arbitri esordienti devono sperimentare come si possa evitare l’accusa di sudditanza psicologica, ed invero Chiffi di Padova, nel primo tempo si è distinto nel lasciar giocare gli emiliani con lo schema del fallo tattico, non intervenendo in alcune situazioni. Per fortuna ha visto il netto fallo su Cancelo, annullando (o meglio fischiando ben prima) un gol agli ospiti, ma non ha visto il fallo da rigore su Ronaldo nella ripresa, come non ha visto il primo fallo duro di Di Francesco su Douglas Costa, e probabilmente se l’avesse fischiato, non avremmo subito il gol, e non sarebbe successo quanto vistosi dopo, tra i due.
Prossimo turno.
Bianconeri in trasferta a Frosinone, sul campo di una matricola che è partita decisamente male, ed è reduce da un pesante 0 – 5 interno. Si giocherà dopo l’esordio stagionale in Champions League a Valencia, dunque con una formazione che, visti gli impegni ravvicinati, sarà all’insegna del turn over. Il pessimo inizio di stagione dei ciociari penso che li costringerà, d’ora in avanti, a giocare in maniera molto ma molto più guardinga, agonistica, e poi c’è la Juventus in arrivo, che stimola a dare sempre il meglio. Non dimenticando che sulla panchina del Frosinone siede quel tal Moreno Longo, che da allenatore delle giovanili del Torino, si vantava di incitare i suoi ragazzi a non avere alcun rapporto di amicizia con i giocatori pari età juventina, né di stringere loro la mano a inizio e fine partita. E riteneva questo essere un suo merito …
La giornata di campionato
Juventus ancora solitaria in testa, con quattro vittorie di fila, inseguita a tre punti dal Napoli e … dalla Spal, vittoriosa nel posticipo di lunedi sera contro l’Atalanta. I partenopei hanno avuto ragione della Fiorentina, ma solo nel finale di gara, e per la prima volta in stagione non hanno subito reti; la Spal per adesso si conferma quale rivelazione di inizio stagione. Delle altre grandi o presunte tali, già sono staccate discretamente dalle posizioni di testa, Milan e Roma a 5 punti, i rossoneri con un pareggio striminzito a Cagliari, i giallorossi incredibilmente rimontati dal Chievo, pur essendosi trovati in doppio vantaggio; ancor peggio l’Inter, sconfitta in casa dal Parma. Inutile dire che l’ambiente neuroazzurro ha iniziato i pianti per gli errori arbitrali, e la cosa è positiva, dato che, chi ha visto la gara di sabato pomeriggio, avrà notato che questa Inter un gol non lo avrebbe segnato neppure continuando a giocare per altri 900 minuti, per come era stucchevole ed evanescente la loro manovra. Ma parlare degli arbitri è alibi comodissimo per loro, per non ammettere che avevano Cancelo e Rafinha, nessuno dei due rimasto in nerazzurro.
Le mie postille
1 – Il Miserabile
Sono sicuro che moltissimi di voi avranno letto, o quantomeno studiato, o quantomeno visto la riproduzione cinematografica, di quella che probabilmente è l’opera più importante del naturalismo francese, Les Miserables, o se preferite, I Miserabili, di Victor Hugo. Che è la storia di una persecuzione fatta da un poliziotto tanto rigido quanto ottuso, nei confronti di un ex forzato che si era comunque redento e voleva solo tornare ad una vita civile dignitosa. Il poliziotto di nome faceva Javert, il perseguitato Jean Valjean. Quella però era una grande storia concepita da un grande della letteratura mondiale. Ma una cosa è chiara, purtroppo i Javert si trovano a tutte le latitudini, non solo nei meandri della città di Parigi di inizio ottocento. Ad esempio ce ne è uno che viene da altri meandri cittadini, non francesi, ma italianissimi, o borbonici se preferite, che magari non perseguitano galantuomini come tale Genny ‘a carogna, anzi ci scendono a patti per far disputare una partita, fanno gli accusatori dimenticando di farlo in maniera corretta, così da farla passare liscia a protagonisti di false e ripetute plusvalenze fittizie, ed evitare la giusta retrocessione di quelle società guidate dai personaggi protagonisti (piuttosto, notate l’impegno di questa squadra nelle prime giornate contro Juventus e Roma, vedremo più avanti); non vedono travi passare sotto i propri occhi, ma sono bravissimi a vedere le pagliuzze altrui. Questo personaggio, avrete già capito di chi parlo, a fronte di figuracce a ripetizione che, in un ambiente serio, avrebbero prodotto o le dimissioni per manifesta incapacità, o la cacciata dell’incapace, imperterrito invece prosegue nella sua attività di “stalking sportivo” a danno della principale squadra da lui odiata, confidando forse che, con le sue opere di persecuzione, possa fare beneficiare la squadra che gioca in quella città nei cui meandri il personaggio si è formato. Eccolo quindi arrivare, preciso, rapido e puntuale come un avvoltoio, sulla vicenda Douglas Costa, ma non perché ci fosse necessità, vista l’espulsione sul campo, a seguito di segnalazione VAR, bensì perché, avvicinandosi la partita Juventus – Napoli, occorre creare la giusta tensione, magari con effetti collaterali. Che deriverebbero dalla sua richiesta di ulteriore prova tv contro il bianconero per le scorrettezze precedenti con Di Francesco, ma soprattutto per la segnalazione di presunti cori di intolleranza territoriale verso una città. E francamente questa è la segnalazione più pericolosa quanto ridicola. Sapete quale è stato il coro di intolleranza territoriale verso una città? Questo:
“NOI NON SIAMO NAPOLETANI!”
Coro ripetuto non più di due – tre volte a metà ripresa, dopo il raddoppio bianconero, e dopo la parodia del canto dei tifosi napolisti “abbiamo un sogno nel cuore”. Quindi, sappiate che d’ora in avanti, dire “noi non siamo napoletani” costituisce intolleranza territoriale verso una città. Il che significa che per non essere intolleranti, dovremo dichiararci tutti napoletani, anche se nati ad Aosta, o a Bolzano, o a Trieste, o a Roma, o a Bari, o a Palermo, o a Capo Passero! Mi pare evidente l’obiettivo, segnalare due episodi, per arrivare a trattare su di uno, e siccome è ridicola la segnalazione di prova tv per un episodio chiaramente visto dall’arbitro e poi sanzionato con l’ammonizione del giocatore bianconero, mi pare evidente che la segnalazione reale, per ottenere un risultato, è la seconda, dunque fare scattare la squalifica del campo o di un settore dello stadio, proprio per Juventus – Napoli, considerando che, se per caso la punizione dovesse scattare, essendo di due turni, per la sospensione goduta dalla curva sud già sanzionata gli scorsi anni, nella migliore ipotesi, la squalifica difficilmente potrebbe essere revocata o ridotta prima del 29 settembre e dunque della gara contro i suoi amatissimi giocatori in azzurro Savoia. Il messaggio è chiaro, vedremo adesso se la giustizia sportiva sarà ancora una volta prona verso questo signore o avrà finalmente un sussulto di dignità nei confronti di un accusatore che ormai non si nasconde più nella sua faziosità intollerabile a favore della sua squadra del cuore. Ma arriverà prima o poi il suo momento, e allora, solo un fiume potrà accogliere la sua persona, come fu per Javert.
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