Sofferta vittoria dei bianconeri al Tardini, contro un Parma che per almeno un tempo ha retto benissimo il confronto. La partita di sabato sera per certi aspetti è la fotocopia, in peggio, della prima di campionato, inizio folgorante, un quarto d'ora di buon calcio, poi una insolita ed evitabile sofferenza contro una squadra non certo di prim'ordine, difesa spesso in grossa difficoltà sulle ripartenze avversarie, pareggio inevitabile e addirittura emiliani a sfiorare in vantaggio nel finale di tempo; poi ripresa a senso unico, ma a fronte del possesso palla quasi totalmente a favore dei bianconeri, pochissime situazioni da gol degne di rilievo. E credo che, come avevo temuto in sede di presentazione al campionato, il vero problema di questa Juventus, potrebbe essere quello di giocare con presunzione contro gli avversari, ritenendosi troppo superiore, cosa che mai va fatta in un campionato come quello italiano, dove le provinciali sono senza dubbio più combattive che in altri campionati.
Juventus In
Allegri ha praticamente riproposto la formazione che aveva battuto la Lazio, con la sola variante Cuadrado per Cancelo, ma stavolta è apparsa molto meno convincente, specie nel primo tempo: direi che in fase di possesso palla, questo modulo con Bernardeschi e Mandzukic a comporre il tridente con CR7, appare efficace fino alla trequarti, poi si insiste troppo su traversoni in area quasi sempre leggibili dalle retroguardie avversarie, il vantaggio è arrivato così, ma in maniera anche fortuita, leggerezza del difensore parmense che non ha chiuso bene su Mandzukic. Il finale di gara, con Douglas Costa esterno avanzato e Dybala centrale dietro Ronaldo, nel 4 – 2 – 3 – 1, potrebbe essere la soluzione tattica ideale, almeno per come si è espressa la squadra.
Juventus Out
Viceversa, il primo tempo è stato inquietante, centrocampo che non teneva completamente in fase di copertura, difesa che soffriva sulle fasce l'intraprendenza di Gervinho e De Gaudio, troppe ripartenze veloci subite, in inferiorità numerica, contro altre avversarie queste leggerezze le avremmo pagate pesantemente. Vero che siamo ancora nella fase di rodaggio, vero pure che è questo il momento delle sperimentazioni, specie con un calendario piuttosto favorevole, però alcuni elementi ritengo che vadano fissati rapidamente, tra di questi l'impossibilità di rinunciarsi a Dybala e Douglas Costa, come sopra detto, per dare maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva, liberare anche Cristiano Ronaldo dal dover essere unico terminale offensivo, dato che anche ieri, con una marcatura asfissiante del portoghese, dovevano essere i centrocampisti ad arrivare al tiro, non a caso il gol decisivo è stato realizzato da Matuidi.
I Singoli
Appunto, Matuidi mi è sembrato davvero il migliore dei nostri, nonostante sia l'ultimo ad avere ripreso la preparazione; per quanto riguarda gli altri, bene certamente Mandzukic, presente anche nel secondo gol, con un assist di tacco da manuale del calcio, direi pure Cuadrado nella versione esterno difensivo non mi è dispiaciuto. Per il resto, Cristiano Ronaldo mi è apparso quasi estraneo al gioco, cercato spesso dai compagni ma sempre quando era già pressato dai difensori avversari, dunque non in grado di dare le sue proverbiali accelerazioni al gioco. Male i centrali difensivi, la granitica coppia Bonucci - Chiellini vista ieri non è certo quella di due anni addietro; infine quasi impalpabile Khedira, non era decisamente questa la partita in cui schierarlo, dopo la difesa fatta da Allegri in conferenza stampa di presentazione.
La direzione di gara
Doveri non ha commesso errori di rilevo, semmai ha tollerato un po’ troppo il gioco duro degli emiliani. Solo che, come sempre, nelle moviole, è rimasta traccia di due entrate decise di Pjanic e di Cuadrado, dato che in questo sono bravi i nostri media ad occultare. Ad esempio un dubbio contatto in area su CR7 ad inizio gara, come era successo a Verona, due vistosi rigori negatici, spariti dalle moviole.
Prossimo turno.
Dopo la sosta per gli impegni della Nazionale (ne parlerò oltre) la Juventus ospiterà in casa il Sassuolo. La formazione emiliana ha iniziato alla grande il torneo, sette punti conquistati, gioco spumeggiante, la ricetta De Zerbi sembra funzionare. Inoltre, giocatori giovani, alcuni di scuola bianconera, e un ritrovato Boateng, che si sta riscoprendo goleador come ai tempi del Milan di Allegri. Come dire, non sarà gara da sottovalutare, gli emiliani per adesso sembrano essere molto più in palla rispetto a formazioni più blasonate. E occorrerà molta concentrazione, da questa partita inizierà la serie di partite ogni tre giorni, subito dopo esordio in Champions, contro il Valencia, poi trasferta a Frosinone, turno infrasettimanale in casa contro il Bologna, quindi big match il 29 settembre contro il Napoli e il martedì 2 ottobre esordio casalingo in Champions contro lo Young Boys. Sei partite in diciassette giorni, ed ho detto tutto.
La giornata di campionato
E’ stato un turno che in parte ha capovolto le indicazioni delle prime due giornate: l’Inter conquista la sua prima vittoria di campionato a Bologna, ma un risultato fin troppo generoso per quanto vistosi in campo; Milan che si riscatta, battendo proprio all’ultimo secondo la Roma, una delle candidate alla lotta di vertice; Napoli travolto a Genova dalla Sampdoria, ed è questa la notizia della settimana. Invero i partenopei avevano già rischiato grosso nelle prime due gare, vinte in rimonta e in maniera anche fortunosa, a Genova, contro una formazione che si candida a ripetere la stagione scorsa, di squadra potenziale ammazza grandi, hanno perso nettamente senza mai dare l’impressione di poter rientrare in partita. A punteggio pieno, ma con una gara in meno, la Fiorentina, altra squadra da tenere d’occhio, Pantaleo Corvino ha costruito un gruppo giovane ma talentuoso, potrebbe essere la vera sorpresa stagionale. Del Sassuolo ho già detto, da evidenziare come in coda comincino a vedersi le squadre che dovranno faticare per rimanere nella massima serie, e tra queste pure quel Bologna che sembrava dover partire meglio.
Le mie postille
1 – I Gironi di Champions e l’UEFA MADRID.
Sorteggiati i gironi di Champions e premiati i migliori giocatori ruolo per ruolo della scorsa edizione, nonché il migliore in assoluto, tutti giocatori del Real Madrid, compreso quel Keylor Navas che in Italia potrebbe giocare in una formazione di medio bassa classifica. E’ stato premiato pure Ronaldo, come migliore attaccante, ma alla fine il premio del migliore in assoluto è stato dato a Modric. Ossia ad un giocatore ancora in forza al Real Madrid, che, a ben vedere, non è che abbia fatto grandissime cose in Champions lo scorso anno, a differenza di CR7, 15 gol realizzati nella competizione, compreso quello ritenuto il più bello in assoluto, proprio contro la Juventus. Questo la dice lunga sul potere che ha ancora questo club in campo europeo, al punto di condizionare anche i premi, e dirottarli verso i propri giocatori in organico: invero era già accaduto nel 2006, quando lo scontato pallone d’oro a Gigi Buffon, stranamente prese la direzione di Fabio Cannavaro, passato da qualche mese ai madrileni. Tornando ai gironi di Champions, ancora una volta è discutibile il criterio con cui vengono effettuati i sorteggi, la composizione delle cosiddette fasce, e soprattutto le modalità di effettuazione del sorteggio. Non so se ci avere fatto caso, ma, se siete stati attenti, veniva estratta prima la squadra e, successivamente, il girone ove avrebbe giocato: non sempre venivano prese dalle urne otto palline per essere inserite nell’urna finale, dalla quale l’ex interista Diego Forlan avrebbe estratto la lettera del girone accoppiato alla squadra, ma la cosa più strana è che le urne erano indicate chiaramente quali lettere contenevano. Per intenderci, erano visibili le etichette delle urne, A, B, C, D, E, F, G, H, dalle quali venivano prese le palline tra cui sorteggiare il girone da accoppiare alla squadra sorteggiata, per cui, un attento osservatore poteva già vedere in anticipo da quale urna venivano prese le palline, e dunque, se chi doveva pescare la pallina, stava attento da dove venivano prese, poteva agevolmente scegliere quelle diciamo “giuste” da accoppiare. Invero, io sapevo già che la Juventus finiva nel girone H prima che Forlan aprisse la pallina, perché mi ero accorto di quale pallina era stata presa per ultima, collocata nell’urna vuota assieme alle altre, e dunque seguendola, ho visto che era quella presa da Forlan; stesso discorso per la Roma, finita nel girone del Real Madrid, o per il Liverpool finito nel girone di PSG e Napoli. Insomma, non è stato un sorteggio “trasparente”, ci saranno gironi di ferro come quelli di PSG, Napoli, Liverpool, Stella Rossa o Barcellona, Tottenham, PSV Eindhoven e Inter; gironi abbordabili per Real Madrid, Bayern Monaco e Manchester City, ostici ma non insormontabili, per Juventus e Atletico Madrid, infine il girone ridicolo, il D, poco più di un girone di Europa League. Vero che per vincersi questo trofeo occorre battere tutte, o quantomeno battere le concorrenti del momento, a prescindere dalla loro forza, ma iniziare il cammino in discesa non è che sia fattore negativo, anzi. E a quanto pare qualcuna dovrà faticare di meno per passare il turno, poi si vedrà.
2 – Zaniolo, chi era costui?
Diramate le convocazioni per la Nazionale da parte del C.T. uomo che vince sempre (copyright fogliaccio rosa milanese) Mancini Roberto. Trentuno convocati, più o meno giocatori già nel giro Nazionale, qualche ritorno come quello di Balotelli e … un centrocampista della Roma, tale Nicolò Zaniolo. Che è salito agli onori di cronaca, in quanto proveniente dalla formazione primavera dell’Inter, ceduto alla Roma con una maxi plusvalenza per i nerazzurri, nell’operazione che ha portato Nainggolan alla corte di Spalletti. Zero minuti in serie A, mai convocato in Under 21, presenze in Under 19, come lo juventino Kean, italianissimo, che è stato invece tra i protagonisti di quella formazione, e che in serie A ci ha pure giocato e segnato. Ma evidentemente Zaniolo ha santi importanti in Paradiso.
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