Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.583 |
Giocate |
3.091 |
2.508 (54,72%) |
Vittorie |
1.699 (54,97%) |
1.176 (25,66%) |
Pareggi |
839 (27,14%) |
899 (19,62%) |
Sconfitte |
553 (17,89%) |
8.197 |
Fatti |
5.381 |
4.462 |
Subiti |
2.913 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
513 |
Giocate |
1.561 |
281 (54,78%) |
Vittorie |
927 (59,39%) |
114 (22,22%) |
Pareggi |
373 (23,89%) |
118 (23,00%) |
Sconfitte |
261 (16,72%) |
871 |
Fatti |
2.740 |
472 |
Subiti |
1.381 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 23.01.2018
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Juventus - Genoa 1 - 0 - Costa ... e poi sbadigli
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di Antonio La Rosa
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Una brutta prestazione ma tre punti importanti, quelli conquistati dalla Juventus contro il Genoa, nella gara post pausa invernale. Vittoria importante perché consente ai bianconeri di tenere il passo del Napoli, contro una squadra tornata ad essere arcigna e difficilmente superabile, da quando in panchina si siede Ballardini. Si è notato che ancora la squadra è in fase di ripartenza, i carichi di lavoro evidentemente si sono sentiti. E si è notato il vuoto della curva sud dello stadio, unica curva che puntualmente viene chiusa anche per ragioni davvero risibili.
Il Modulo
Formazione largamente rimaneggiata per le croniche assenze di giocatori importanti quali Buffon, Marchisio, Cuadrado e Dybala; Allegri rispolvera Lichtsteiner a destra, centrocampo ormai collaudato Khedira – Pjanic – Matuidi, in avanti Douglas Costa sulla destra del tridente, e Mandzukic a sinistra. Proprio dalla combinazione di questi due giocatori scaturisce il gol decisivo della gara, con il brasiliano che anticipa in uscita Perin. Poco da raccontare per il resto, bianconeri in controllo della gara, ma pochi squilli, Genoa che nel finale tenta una reazione, che si dimostra velleitaria, nonostante gli innesti di due attaccanti, Lapadula e Galabinov.
Le sostituzioni
Cambi di routine e nel finale per chiudere ogni spazio: inizialmente Sturaro per un acciaccato Khedira, quindi Asamoah per Alex Sandro, per mantenere lo stesso assetto, infine Barzagli per serrare di più le fila in difesa e vanificare ogni velleità avversaria.
Le pagelle: i migliori
In una gara sostanzialmente incolore, anche se vinta in maniera chiara, pochissimi davvero quelli che si sono distinti. Intanto Benatia, davvero tornato ai suoi livelli più elevati; poi naturalmente Costa, per il gol, e per un primo tempo convincente, mentre nella ripresa è un pochino sparito.
Da rivedere
Non ci sono stati giocatori davvero insufficienti, diciamo diversi dei nostri hanno mostrato una condizione ancora approssimativa. Semmai va rivista la collocazione di Higuain, mi pare che con questo modulo diventi solo un “centroboa” pallanuotistico, perdendo la sua qualità più importante, ed invero ieri sera zero tiri in porta, cosa che non è da lui.
L’arbitro
Direzione di gara senza infamia e senza lode, quella di Dibello. Partita a tratti spigolosa, ma mai degenerata, e soprattutto niente episodi controversi, anche se una spintarella sospetta su Mandzukic andava meglio rivista.
Prossimo turno
Juventus impegnata a Verona contro il Chievo, che pare in questo momento in fase calante rispetto all’inizio di stagione. Sarà magari perché non corre seri problemi per la permanenza nella massima serie, sarà per altre componenti, ma anche l’ultimo turno ha rimediato una figuraccia all’Olimpico contro la Lazio, quindi avrà certamente voglia di riscatto.
La giornata di campionato.
Si stanno delineando in maniera quasi definitiva i vari segmenti di classifica, e conseguentemente chi sono le squadre che lottano per gli obiettivi più importanti. In testa allungano Napoli e Juventus, i partenopei espugnano il campo di Bergamo, di solito ostico per loro, grazie ad un gol dubbio (mettiamola così …) di Mertens; Inter e Roma si annullano a vicenda nello scontro diretto, perdendo terreno, e consentendo alla Lazio di agguantare il terzo posto, battendo nettamente il Chievo. Più in basso, per le posizioni Europa League, torna a vincere la Sampdoria, contro una teorica diretta concorrente, la Fiorentina, e vince pure il Milan, che adesso comincia a sperarci davvero in un insperato ritorno nei piazzamenti validi per l’Europa. In coda, da segnalare la preziosa vittoria del Crotone a Verona, che allontana i calabresi dalle piazze che scottano, inguaiando ancor di più gli scaligeri.
Le mie postille
1 – L’angolo di Sarri.
La sosta invernale del campionato ha avuto due aspetti negativi, non poter vedere la propria squadra del cuore giocare, e non poter avere le perle di saggezza dell’ex bancario divenuto l’allenatore più grandissimo (più grande non sarebbe definizione sufficiente …) della nostra galassia. E che il nostro fosse in crisi di astinenza da perle di saggezza da distribuire ai discepoli (ossia i nostri sedicenti giornalisti sportivi), lo si è notato fin dalle prime battute della sua conferenza stampa dopo partita. Infatti, senza che gli venisse chiesto, ha portato la discussione sul calendario delle prossime partite di campionato, lamentandosi del fatto che per le prossime gare la Juventus giocherà sempre dopo il Napoli, cosa che a suo giudizio, creerebbe pressione al suo Napoli, per cui la chiusura è stata una velata polemica con chi i calendari degli anticipi e posticipi ha stilato, ossia la Lega Serie A. Per inciso, la stessa polemica aveva lanciato nei social, un famigerato giornalista napolista, l’ineffabile Alvino Carlo, e la cosa denota un comune modo di pensiero, che rende Sarri uguale agli Alvini napolesi. Il tutto per meritarsi una piccata risposta della Lega, che ha ricordato il fatto che il Napoli finora ha giocato ben 14 volte prima della Juventus, e dunque il fatto che giochi le prossime 9 successivamente, nella sostanza non altererà alcunchè. Semmai da segnalare che nessuno dei giornalisti presenti in conferenza stampa, né quelli della carta stampata e delle pay tv, hanno fatto notare quanto poi semplicemente detto da Allegri ieri sera, ovvero chi è impegnato nelle coppe (sia essa la coppa Italia, sia essa la CL), deve necessariamente anticipare le gare di campionato, a differenza di chi non ha impegni in coppa Italia o in Champions. Come il Napoli di Sarri …
2 – Il “sarrismo” mediatico. Per rimanere in tema, come evidenziato prima, la cosa grottesca dei nostri media, all’ascolto della “perla” di Sarri sui calendari, è che nessuno ha fatto notare almeno due cose: - che due anni addietro, lo stesso Sarri innescò una polemica uguale e contraria, lamentandosi di giocare spesso dopo la Juventus; - che essendo il Napoli in Europa League, dovrà giocare il giovedì, e dunque deve necessariamente giocare dopo la Juventus, quantomeno per avere lo stesso numero di giorni di riposo tra la gara infrasettimanale e quella di campionato. Evidentemente Sarri, come il famoso pifferaio magico della fiaba, riesce ad incantare i nostri sedicenti giornalisti sportivi, e non mi riferisco alle macchiette napoliste quali Auriemma, Alvino e simili, o a quel caso psicopatologico che corrisponde al nome di Pistocchi Maurizio (ormai in totale stato di sindrome delirante monotematica, insomma da compatire per la sua tragedia mentale): mi riferisco invece a gente che, si presume, dovrebbe saper discernere, e soprattutto comprendere che la deontologia giornalistica impone un dovere di verità, che significa anche confutare le cialtronate che qualcuno produce. Prendete Caressa: quale telecronista “principe” di Sky, avrebbe il dovere intanto di ricordarsi che il suo stipendio è pagato dagli abbonati, che sono tifosi di tutte le squadre di serie A, mentre da ultimo le sue telecronache fanno invidia a quelle dei telecronisti “faziosi”, al punto che potrebbe benissimo sostituirli ottenendo maggiore successo. Domenica si è esibito in una performance che, al cospetto, quella della semifinale mondiale di Berlino 2006 sembra quasi un racconto asettico di un telegiornale sovietico degli anni della guerra fredda, eccitandosi ad ogni azione d’attacco del Napoli, o ad esaltare anche le giocate sbagliate dei partenopei, da definirle puntualmente “splendida combinazione purtroppo non riuscita” (tradotto, errore di passaggio del giocatore): un esempio di imparzialità insomma. Purtroppo il trend è questo, anche sulla carta stampata si arriva anche a scrivere, a proposito del gol in fuorigioco di Mertens a Bergamo, che “una cosa è certa: qualsiasi interpretazione sul goal di Mertens non avrebbe di certo influito sul risultato finale”. Fatemi capire: il Napoli segna l’unico gol, decisivo, in posizione di fuorigioco, dubbia quanto si vuole, e secondo questo scribacchino, qualsiasi interpretazione, ivi compresa considerare irregolare la posizione dell’attaccante partenopeo, e annullare la rete, non avrebbe cambiato il risultato finale. Insomma il Napoli avrebbe vinto lo stesso per zero a zero! Dimenticavo, il genio autore di questa perla è tale Edmondo Pinna, Corriere Dello Sport.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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