E’ proprio il caso di dire che il mondo del calcio si divide in due, c'è chi ha Dybala, e c'è chi non ce l'ha: la Juventus ha Dybala, e dunque anche in giornate di fiacca, le basta schierarlo per meno di un tempo, e una partita ostica con qualche insidia, diventa una pura formalità. Rovescio della medaglia, c'è il dubbio che questa Juve stia nascendo troppo Dybala - dipendente, è fin troppo notevole la differenza di qualità di gioco tra il primo tempo e la ripresa, pur non potendosi dire che si stesse giocando male: o meglio, qualche trama interessante a sprazzi si intravedeva, ma non la pericolosità o la capacità di far male all'avversario, non è un caso che il vantaggio è stato procurato da una deviazione, e solo una azione è stata degna di nota, con conclusione finale di Pjanic, a sfiorare la traversa, anche per il tocco di Sorrentino. Come dire, vittoria netta ma cantiere ancora aperto.
Il Modulo
Molto turn over, in vista dell’esordio in Champions League, modulo che viene variato in 4 - 3 – 3, esordio di Szczesny dal primo minuto, linea difensiva inedita, Lichtsteiner – Benatia – Rugani – Asamoah, a centrocampo Pjanic con Matuidi e Sturaro ai lati, in attacco esordio di Douglas Costa al posto di Cuadrado. Non è che si potesse pretendere di più da una formazione oltremodo sperimentale, i limiti di intesa si sono notati, Douglas Costa, per fare un esempio, ha avuto alcuni spunti da fuoriclasse, rimasti però inconcludenti perchè non seguito dai compagni; diverse volte le azioni non avevano sbocchi offensivi e così si manovrava per vie orizzontali o addirittura ad arretrare, quasi fosse rugby e non calcio.
Le sostituzioni
Vero che abbiamo chiuso in vantaggio il primo tempo, ma sono stati i cambi, in particolare Dybala al posto di Douglas Costa, ad avere “spaccato” definitivamente la partita. La squadra, ormai abituata al 4 - 2 - 3 - 1, non si sia ben adattata ad una sorta di 4 - 3 - 3 ibrido, che sul campo è apparso anche in fase di possesso palla un 4 – 4 – 2. Al contrario con Dybala in campo, la squadra ha ritrovato i suoi punti di riferimento, le azioni sono diventate più rapide e incisive, ancor meglio con il successivo inserimento di Bernardeschi, al posto di Sturaro, con tre giocatori di fantasia, e Dybala in periodo di grazia, ci sono stati momenti di grande spettacolo. Infine, l’innesto di Bentancur, per Mandzukic, ennesima conferma del talento dell’uruguayano.
Le pagelle: i migliori
Del nostro numero 10 non c'è altro da dire se non che è stato il migliore in campo, il suo stato di grazia è testimoniato dai cinque gol segnati in tre gare, ma anche dalle giocate, cosa di cui beneficiano un po’ tutti i compagni, come dire, fa giocare bene pure gli altri. Degli altri direi molto bene Pjanic, al terzo assist in campionato, a conferma della sua definitiva evoluzione come regista a tutto campo della squadra; bene la coppia difensiva Benatia - Rugani, che magari non sarà bella a vedersi in fase di disimpegno, ma come senso della posizione e capacità di chiusura sugli avversari, mi appaiono convincenti; Matuidi aveva iniziato molto bene, poi è un po' calato, ma conferma di poter essere valido elemento per interdizione e ripartenza; buon esordio di Szczesny, e anche di Bernardeschi, sicuramente più convincente di Douglas Costa, entrato nell’azione del terzo gol bianconero.
Da rivedere
Forse l’unico insufficiente è stato Douglas Costa, ma non mi sento però di "bocciare" il brasiliano, al suo esordio stagionale, nel senso che oggi forse è stato il giocatore meno convincente tra tutti, ma sarebbe da vedere, a mio giudizio, con un altro giocatore di riferimento, diciamo proprio il Dybala visto nella ripresa, mentre nel primo tempo se doveva cercare riferimenti, questi erano o Sturaro o Lichtsteiner, non a caso qualcosa di buono l'ha fatta quando si è accentrato, cercando il dialogo con Pjanic.
L’arbitro
Se non sbaglio, questo Fabbri è all’esordio con la Juventus. Direzione di gara tutto sommato agevole, partita corretta, nessun episodio da VAR, meglio così, perché come ormai abbiamo sperimentato, questo strumento quando viene chiamato in causa, è per trovare il pretesto per un rigore contro i bianconeri. Unica decisione discutibile, l’ammonizione di Matuidi, per il resto direi prestazione più che sufficiente.
Prossimo turno
Comincia adesso un periodo di fuoco, si giocherà ogni tre giorni, a cominciare da domani, esordio in CL contro il Barcellona, turno difficilissimo, ma da non eccedere in timori, ormai questa Juventus è al livello delle grandi, può giocarsela ovunque, anche a Barcellona, senza timori riverenziali. Domenica prossima invece si andrà fuori casa contro il Sassuolo, squadra che non ha iniziato bene la stagione, probabilmente sta risentendo del cambio di guida tecnica. Partita teoricamente abbordabile, ma non dimentichiamo che nelle passate stagioni gli emiliani sul loro campo sono stati un osso duro da superare.
La giornata di campionato.
La vetta della classifica comincia a ridursi, adesso le squadre a punteggio pieno sono soltanto tre, Juventus, Inter e Napoli. Nerazzurri ancora vittoriosi, ancora grazie al VAR, contro una ostica Spal, la matricola si è ben comportata al Meazza; partenopei soffrono un’ora a Bologna, poi trovano il vantaggio, con la solita azione di Callejon che ormai dovrebbero conoscere tutti a memoria, Donadoni e difensori bolognesi esclusi. Sampdoria – Roma è stata rinviata preventivamente, o meglio in maniera fin troppo preventiva, e ci sarebbe molto da discutere su questa decisione; primo scivolone, pesante, del Milan, all’Olimpico contro la Lazio, cosa che mostra dei limiti notevoli della formazione rossonera, prevedibili ricordandosi l’organico di base e un mercato che francamente non si capisce perché così esaltato. Delle altre, oltre alla Lazio che è partita bene, anche il Torino si colloca tra le inseguitrici, confermando che può essere proprio la squadra sorpresa per la corsa ai piazzamenti in Europa.
Le mie postille
1 – Uno smemorato
Due sono le cose certe della vita, la morte e Simoni che a scadenza periodica, viene interpellato per parlare di Iuliano – Ronaldo. Di norma l’ex allenatore esonerato dell’Inter, veniva riesumato in occasione delle gare tra Juventus e Inter, da ultimo però le occasioni sono aumentate, e quale migliore occasione, l’esordio del VAR, poteva esserci per tornare nel solito tormentone? Solo che stavolta c’è stata una imprevista reazione da parte del canale tematico ufficiale bianconero, Jtv, che per tutta risposta ha rispolverato gli episodi da moviola della partita d’andata di quella stagione 1997 – 98, quando venne negato un macroscopico rigore per affossamento di West su Inzaghi, e gol del pareggio annullato a quest’ultimo. Singolare la replica dell’ex allenatore esonerato dell’Inter, in sostanza ha detto che vengono riproposti senza alcuna ragione, episodi di cui non ha parlato nessuno a suo tempo. Dicendo una involontaria cosa sensata, perché sono i media a creare il “caso” bombardando sistematicamente lettori e telespettatori, ed invero mentre tutti conoscono l’episodio, nemmeno tanto clamoroso, Iuliano – Ronaldo, nessuno invece conosce l’affossamento di West su Inzaghi, e potremmo continuare a citare casi simili. Del resto, tutti pensano che quell’episodio, dico Iuliano – Ronaldo, abbia tolto lo scudetto all’Inter, ma nessuno ricorda che a quella partita la Juventus arrivò da prima in classifica, l’episodio fu al 27’ della ripresa, e in quel momento la Juventus era in vantaggio, come dire già a quattro punti di vantaggio. Come nessuno ricorda che fu Moratti a cacciare Simoni, evidentemente non era proprio convinto che fosse quel grande allenatore che si vorrebbe far credere, in polemica verso la Juventus.
2 – Un sedicente Commissario Tecnico
Un tizio viene eletto presidente della FIGC, in quanto manifestamente incompetente e manovrabile dai suoi grandi elettori, il cui leader è un pelato dirigente di una squadra milanese; - il dirigente della squadra milanese (oggi ex dirigente), si trova in un guaio niente male, un lauto contratto ad un allenatore che, per volere del suo padrone, viene esonerato, con altri due anni però a libro paga della squadra; - sempre il dirigente della squadra milanese, amico di un presidente di una squadra torinese, convince quest'ultimo ad assumere il suo ex allenatore ancora a libro paga, e così facendo lo convince a caricarsi lui i due anni di contratto, liberando la squadra milanese di questo peso economico; - per fare ciò, il presidente della squadra torinese deve ottenere la risoluzione consensuale del contratto con il suo allenatore in carica, che invece non ha interesse alcuno a dimettersi e rimetterci soldi per fare un favore al suo presidente e al dirigente milanese; - a quel punto il dirigente milanese chiama il suo fedele presidente federale e lo convince ad assumere come C.T. della Nazionale l'allenatore della squadra del suo amico presidente torinese, e in questo modo, la squadra torinese avrà spazio per l'ex allenatore milanese, la squadra milanese potrà prendere un nuovo allenatore, l'ex allenatore torinese non ci rimette un centesimo, e chi paga per tutti è la Federazione; - CAPITE PERCHE' CI RITROVIAMO GIAMPIERO VENTURA A GUIDARE LA NAZIONALE?
3 – Un Pistocchio
Chissà se De Andrè pensava a lui quando scrisse una famosa canzone, ma non nella parte iniziale, laddove parlava di virtù, dato che la virtù, nel senso letterale, è concettualmente incompatibile con il DNA di uno come Pistocchi, sia essa virtù palese, ancor meno virtù nascosta e indecente. Mi riferisco proprio a quella parte dove definisce i Pistocchi in un certo modo, per la loro conformazione fisica, anche se nel caso del nostro eroe, non c’entra la conformazione fisica, lui lo sarebbe stato di sicuro, anche se avente una statura superiore ai due metri, essendo il Pistocchio un finale di intestino retto circondato da un fisico di sembianze umane. Lo ricordiamo tutti quando era lo zimbello di Raimondo Vianello, utile spalla per le battute del Grande attore comico – presentatore – anchor man, dato che il Pistocchio quel ruolo non aveva proprio bisogno di recitarlo, essendo davvero come appariva. Lo ricordiamo nelle sue ridicole moviole filo milaniste, quando escogitava, per dimostrare che la squadra del suo padrone era penalizzata dagli arbitri ma vinceva lo stesso: il fuorigioco “dinamico”, per dimostrare che un giocatore era un posizione regolare, non potendosi considerare dove finiva la sua corsa; o il rigore per fallo fuori area ma con caduta dentro l’area. E lo ricordiamo da fedele servitore del padrone, talmente fedele da indisporre il padrone, costretto a cacciarlo da Mediaset Premium per non perdere troppi abbonati, e relagarlo in una sorta di piccionaia per scontenti scomodi, ossia la redazione del Tg Com di straccio Liguori. Forse proprio per questo adesso la sua sindrome delirante monotematica, altrimenti nota come paranoia, si è intensificata contro i colori bianconeri, forse gli avranno riferito che il call center del gruppo, per recuperare abbonati, oltre alle offerte per il rientro, assicura che lui e l’altro suo degno “fratello di livore” non fanno più parte della redazione. Ed eccolo quindi erigersi a giudice fustigatore dei colori bianconeri, per sfogare il suo odio da frustrato, verso chi ha successo, e per sentirsi un po' eroe protagonista grazie ai “like” che riscuote nel pubblico antijuventino. Ma alla fine, il nostro Pistocchio, è come il giudice di De Andrè, e quella cosa lo è di sicuro perché egli è solo un buco di …
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