Anche questa volta sarò costretto a parlare poco della partita e molto del dopopartita, del resto non posso che adeguarmi all’andazzo nostrano, il calcio nel suo aspetto agonistico non è mai oggetto di analisi e valutazioni, mentre è costante oggetto di deliri e livori qualunque gara della Juventus, che puntualmente viene vivisezionata per trovarsi l’episodio su cui speculare. Ragione per cui, mi infurio ancora di più con Allegri (ed indirettamente con la società), e non certo non per il turn over di sabato e la mancata vittoria nel derby, ma per il fatto che ad essere signori si passa per fessi, dato che una settimana addietro è passata in cavalleria la direzione di gara di Bergamo, quasi in cavalleria quella del derby di Roma, mentre da due giorni è uscito il peggio del peggio del peggio dell’antijuventinismo militante, su un episodio marginale, una espulsione che ci stava, tutti gli infami militanti dell'antijuventinismo ad oltranza, compresi quelli della Rai che danno del "marocchino di m." a Benatia. Ecco, NON E' POSSIBILE ESSERE SIGNORI SE SI VIVE IN UNA SOCIETA' DI BANDITI, e quella mediatico - calcistica lo è purtroppo, per cui la società bianconera DEVE una volta per tutte, cambiare rotta ed usare altri mezzi contro questa criminalità mediatica. Ed ora parliamo di calcio.
La partita in sintesi.
Molto turn over fatto da Allegri, direi giustamente, considerati i due soli giorni per preparare il ritorno di CL, e così una difesa inedita, Lichtsteiner – Bonucci – Benatia – Asamoah, a centrocampo Rincon per Pjanic, in avanti Sturaro sulla sinistra e Mandzukic punta unica. Nonostante la formazione inedita, primo tempo monologo bianconero, una traversa e tre interventi decisivi di Hart a negare il vantaggio; nella ripresa l’unico tiro in porta dei granata, calcio di punizione tirato in maniera perfetta da Ljaic, e vantaggio a sorpresa del Torino; bianconeri nuovamente riversati nella metà campo avversaria, forse con troppa frenesia e poca lucidità, e comunque pareggio acciuffato nel recupero.
Le sostituzioni
Determinanti gli ingressi di Higuain e Pjanic, e non a caso il pareggio è stato frutto di una azione che li ha visti entrambi partecipi. In sostanza l’avere ricostruito l’assetto titolare ha poi consentito di rimediare.
I singoli: sull’altare
Uomo partita sicuramente Higuain, con il suo gol decisivo nel recupero. Per il resto salvo i due centrali difensivi, diligente Rincon, a tratti Dybala, come solito vittima di una sorta di caccia all'uomo.
Da rivedere
Gli altri tutti sotto la sufficienza e Neto non giudicabile, dato che tiri non ne ha ricevuti, la punizione era davvero imparabile. In particolare note negative per Cuadrado, davvero irritante, anche se nella ripresa è sensibilmente cresciuto, e Sturaro, praticamente mai entrato in partita.
L’arbitro
Una direzione di gara che tutto mi è sembrato, tranne che ostile verso l’altra squadra, ma che come solito, grazie alle manfrine del dopo partita, rimarrà ricordata per una espulsione sacrosanta, ma che, avendo teoricamente aiutato la Juventus, non doveva essere comminata. Perché ormai, come sapete, non si critica l’arbitro che sbaglia, ma l’arbitro che applica correttamente il regolamento, se nelle sue decisioni espelle un giocatore lasciando in superiorità numerica i bianconeri. E diventano eroi i buffoni alla Mihajlovic che inscenano pagliacciate indecorose.
Prossimo turno
Domenica sera all’Olimpico, gara decisiva (diciamo così), contro la Roma, teoricamente ancora in corsa per lo scudetto. Dico teoricamente perché solo con un suicidio voluto la Juventus può perdere questo sesto scudetto di fila, dovrebbe fare al massimo due soli punti, perdendo domenica e Roma vincendole tutte. Semmai il vero incubo nella Capitale è che i bianconeri facciano il risultato decisivo per la conquista matematica, proprio nella gara contro i giallorossi. Gara che potrebbe anche essere un intermezzo tra la semifinale di CL e, in caso di esito positivo martedì sera, la finale di Coppa Italia che dovrebbe essere anticipata al mercoledì 17. Per cui non è da escludere anche stavolta un consistente turn over, del resto giustificabile, potendosi ben puntare alle ultime due gare per i punti decisivi scudetto.
La giornata di campionato
Tutto secondo copione, Napoli facilmente vittorioso contro il Cagliari, Roma facilmente vittoriosa contro una caricatura di squadra chiamata Milan, Inter ancora sconfitta, contro un Genoa che non vinceva dalla notte dei tempi. Finale di stagione davvero strano, con tre squadre che stanno giocando a perdere pur di non arrivare al sesto posto, con altre squadre ormai in vacanza, e l’unica vittima predestinata sembra proprio quel Crotone che proprio nel finale di stagione sta tentando disperatamente di conquistare quella salvezza che, probabilmente, sarebbe anche meritata.
Le mie postille
1 – Bue scatenato
Ormai il clichè è noto, quando si perde (o magari si pareggia, visto l’esito di sabato sera), occorre trovare un alibi, di qualsiasi tipo, o creare la gazzarra, per poi “vendersi” alla faziosità mediatica e coprire i propri limiti. Prendete l’attuale tecnico della squadra granata, quella che ha una tifoseria che dice di rappresentare Torino, non riuscendo neppure a riempire uno stadio di 30.000 posti, né un settore ospiti a Torino, in occasione del derby, la partita diciamo più sentita: Mihajlovic, sedutosi in quella panchina per incroci “sospetti” tra Galliani e Cairo, con il primo che deve liberarsi di un contratto di un tecnico esonerato per fare posto a Brocchi, e il secondo di un tecnico che non vuole esonerare per non rimetterci i soldi del contratto, e con la felice soluzione di mandare chi proviene dai granata in Nazionale, liberando panchina e facendo risparmiare Cairo, che così prende un altro, liberando Galliani dallo stipendio dovuto a MIhajlovic. Ecco, questo signore, rimasto celebre per avere dato del “negro di m.” a Vieira, per avere sputato addosso a Mutu, avere finanziato gli ultras laziali per fare esporre uno striscione alla memoria del criminale cètnico Željko Ražnatović, detto "tigre Arkan", non contento della pagliacciata pubblica fatta al momento della espulsione di Acquah, ha continuato il suo show nel dopopartita, aggredendo verbalmente Vialli, e infine in sede di conferenza stampa dopo partita, intanto con sproloqui verso l’Italia, che bene o male gli ha dato popolarità e ricchezza (testualmente “questa è l’Italia”, detto in senso spregiativo), poi con l’atteggiamento da bullo verso coloro che gli avrebbero dato dello “zingaro”, cosa che, se davvero accaduta (conoscendo il personaggio ne dubito), sarà stata circoscritta a qualche facinoroso, non essendoci stati cori o atti intolleranti durante la gara. In sostanza ha sfidato i tifosi juventini ad andarlo a trovare fino a casa e dirgli queste cose di persona, cosa che sa bene non avverrà mai, e non certamente per paura. Poi ha continuato il suo delirio, facendo riferimento alla grande storia del Torino, e le solite amenità che conosciamo bene, il vecchio cuore granata, e via di seguito. Mi pare chiaro che costui non conosce la storia, quella vera della squadra che allena, storia che, tolto il periodo del "Grande Torino", vede solo figuracce, uno scudetto casuale, nel 1976, per dissidi interni alla rivale bianconera, uno scandalo, il primo della storia del calcio italiano, nel 1927, fallimenti e parecchie retrocessioni in B. E visto che non conosce la storia della squadra che allena, credo sia utile raccontargli due fatti storici veri. Nel 2014 - 15 la Juventus ha vinto il derby, con un gol arrivato a 4 secondi dalla fine in 10 contro 11, come dire, che anche in inferiorità numerica si può portare a casa il risultato, in partite sentitissime; nel 2003 invece, ricordo quando gli ultras granata fecero irruzione laddove si allenavano i giocatori, ordinando loro di azzoppare quanti più juventini possibile, e chi se lo ricorda quel derby (Juventus - Torino 2 – 0) con fallacci a ripetizione dei granata, che finirono la gara in 8, contro 10, espulso pure Tudor per i bianconeri: fu una autentica caccia all'uomo, guarda caso, in una partita che precedeva i quarti di Champions League. Anche questa è “grande storia del Torino”. Del resto la differenza tra chi è vincente e chi è perdente sta tutta qui: ricordatevi sempre le dichiarazioni post gara di Allegri a Bergamo (rigore negato, ma nessuna polemica anzi critica alla squadra per non aver saputo tenere il vantaggio), e quelle di sabato sera di Mihajlovic: chi vince e chi perde ha due modelli in questi due signori, specie il secondo, che evidentemente ha dimenticato come è andata la gara dei suoi contro il Crotone, per citarne una.
2 – VergognaRAI
Per completare il sabato, anche l’inqualificabile insulto a Benatia, mentre era in collegamento con la trasmissione di Rai 2 “Calcio – Champagne”, e sul quale non mi soffermo oltre, dato che sapete tutti cosa è accaduto, compresa la giustificazione grottesca della Rai, che ha costretto la società bianconera ad un comunicato ufficiale, nel quale indica chiaramente in qualcuno presente nella regia di Milano della trasmissione Rai, come chi abbia potuto profferile le offese verso Benatia. Io invece faccio altre considerazioni a margine. La settimana scorsa c’è stata la levata di scudi generale a difesa di Muntari, per una vicenda alquanto confusa, cori razzisti che nessuno ha sentito, escluso il giocatore ghanese, squalifica del giocatore per avere abbandonato senza autorizzazione il rettangolo di gioco, poi annullata con una decisione più politica che regolamentare. Tutti a fare fronte comune contro il razzismo, nessuno a condannare le frasi davvero inopportune di Muntari a fine gara contro l’arbitro (una velata minaccia di morte), titoloni di giornali, trasmissioni a dibatterci su. Bene: state vedendo le stesse reazioni nei confronti di un chiaro insulto razzista, detto da persona che sicuramente è stipendiata con denaro pubblico, quello del canone? O essere juventini legittima qualsiasi condotta becera e criminale?
Infine, si torna a parlare di Infront, degli affari tra Bogarelli e Galliani, e di tante altre cose. Che io già vi avevo anticipato qui, con cinque anni di anticipo, quando il giornalismo ufficiale pensava ad altro. E forse questa indagine milanese spiega pure il perché. Mi riprometto una postilla a breve.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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