Il sabato pasquale ha riservato la sorpresa forse decisiva nella storia del campionato 2016 – 17, vittoria prevedibile della Juventus a Pescara, ma mezzo passo falso casalingo della Roma contro l’Atalanta, e così i punti di vantaggio salgono a otto, con solo sei partite da disputare. Come dire, è quasi fatta per il sesto scudetto, a meno di un tracollo imprevedibile, perdere tre gare su sei, con la Roma a doverle vincere tutte. E questo nonostante l’accoglienza decisamente ostile della formazione allenata da Zeman, ma questo era prevedibile, ne parlerò in sede di postille
La partita in sintesi
Non ho potuto seguire la partita in video, quindi posso solo esprimere valutazioni molto approssimative, fidandomi della radiocronaca e dei commenti su Radio Sportiva, oltre alle immagini viste in differita, poche ma sufficienti per dare una idea soprattutto della caccia all’uomo organizzata dagli avversari. Quello che è certo, nonostante questo atteggiamento intimidatorio del Pescara, la Juventus ha avuto la freddezza di colpire quasi subito e mettere al sicuro il risultato già nella prima frazione di gara, potendo quindi amministrare nella ripresa, risultato, caviglie e fiato.
L’arbitro
Di Bello è uno che farà carriera, perché ha capito come si arbitra la Juventus, consentendo fallacci da rosso diretto a gente come Muntari e Coulibaly, ma limitandosi ad un solo cartellino. Viceversa ammonizione a Pjanic, già diffidato, a primo intervento. Per non parlarsi di un rigore su Sturaro non rilevato. Insomma, un arbitraggio davvero inqualificabile. E’ stato quindi più faticoso uscire indenni che battere la formazione più scarsa della serie A.
Prossimo turno
Prossima gara, in casa contro il Genoa, e non si deve dimenticare come finì all’andata, guarda caso dopo un turno di Champions. I rossoblu dopo l’impresa contro i bianconeri all’andata, si sono letteralmente smarriti, non ne hanno più azzeccata una, e a ciò si deve aggiungere pure il mercato di gennaio, con il sacrificio di alcuni pezzi pregiati dell’organico. Finita pure l’esperienza di Mandorlini, adesso torna Juric, vedremo se riuscirà a risollevare le sorti del grifone.
La giornata di campionato
Il pari interno della Roma contro l’Atalanta (con un gol probabilmente irregolare di Dzeko, per la cronaca …), probabilmente chiude ogni speranza di scudetto per i giallorossi, che anzi dovranno stare attenti al ritorno del Napoli, adesso a soli due punti di distacco. Il primo derby cinese del campionato italiano di calcio, è finito in pareggio, con recriminazioni annesse, visto il recupero concesso da Orsato, e il gol al 97’ del Milan, e naturalmente i media a celebrare questo scatto d’orgoglio dei rossoneri, dimenticando cosa invece scrissero, per un sacrosanto rigore assegnato al 95’18”. In coda vittoria a sorpresa dell’Empoli a Firenze, e così la rincorsa del Crotone, imbattuto a Torino, contro i granata, per adesso rimane con pochissime speranze di riuscita. Ed ora, testa e cuore a mercoledì sera.
Le mie postille
1 – Juventus - Barcellona E’ bello vivere momenti come quelli di martedì sera, vedere una grande partita ma soprattutto una grandissima Juventus contro una delle squadra più forti al mondo, o forse la più forte, anche se successivamente è iniziato il tormentone "non è più il Barcellona di una volta"; Questo perchè, dovendosi spiegare, da parte dei media nostrani, l'arcano secondo il quale i bianconeri vincono solo perchè rubano o perchè hanno gli arbitri dalla loro, quando poi ottengono risultati del genere, contro squadroni osannati fino a poche ore prima (quanti ce ne dovevano fare secondo molti scienziati del calcio?), la spiegazione non può che essere la modestia, o il logoramento, delle nostre avversarie, dimenticandosi, ad esempio che, della squadra campione d'europa e del mondo 2015, stasera erano in campo Ter Stegen, Pique, Mascherano, Rakitic, Iniesta, Messi, Neimar e Suarez, sette undicesimi insomma, mentre della Juventus finalista 2015, in campo c'erano solo Buffon e Bonucci, con Barzagli nei minuti finali, e ... con Dani Alves, che però vestiva la maglia avversaria; Non è ancora finita, al Nou Camp ci sarà il solito condizionamento ambientale, che la direzione di gara di martedì (ridicole le ammonizioni a Mandzukic e Khedira, un gol annullato che poi è risultato regolare, dopo il 3 - 0 una direzione a senso unico), è stata un aperitivo di quello che vedremo mercoledì prossimo, con una nostra vecchia conoscenza, l’olandese Kuipers, famoso per essere fin troppo casalingo e con il quale non abbiamo mai vinto. Occorrerà andare ben oltre la prestazione dell’andata, gettare il cuore oltre l'ostacolo, anche perchè la gara di andata ha evidenziato che i catalani sono sì vulnerabili in difesa, ma possono colpire in qualsiasi momento, come dire, massima concentrazione, ancor più cinismo rispetto alla gara di andata, occhi di tigre dal fischio iniziale, fino a quando si rientra definitivamente negli spogliatoi. Ad ogni modo, questa Juventus conferma di essere ormai tra le grandi d'Europa, con buona pace dei nostri pontificatori mediatici, molto merito va ad Allegri, che ha saputo leggere al meglio la gara, ha individuato nella scarsa copertura sulle fasce il grande limite del Barcellona, ed invero i primi due gol sono nati da incursioni di Cuadrado il primo, e di Mandzukic il secondo; ha stretto al meglio le linee della squadra, in un effettivo 4 - 4 - 2 in fase di non possesso palla, costringendo gli avversari a manovrare per linee orizzontali, e non consentendo loro che in rarissime occasioni le micidiali triangolazioni veloci per liberare qualcuno davanti al portiere, ci sono riusciti due volte, ma Buffon ha risposto da par suo. Con la doppietta realizzata, si consacra definitivamente Dybala tra i grandi d'Europa (che è come dire, tra i grandi al mondo): due reti da fuoriclasse e giocate d'autore; ma la partita ha anche evidenziato che a questi livelli la classe è necessaria, ma anche l'esperienza e la mentalità vincente di gente come Dani Alves, che si è tolto più di un sassolino dalle scarpe, contro chi lo ha ritenuto troppo presto finito; lo spirito da gladiatore di gente come Chiellini e Mandzukic, la fantasia di Cuadrado, l'intelligenza tattica di Khedira.
2 – La (in)coscienza di Zeman
Come ho avuto modo di dire, in sede di commento alla partita di sabato, il Pescara ha giocato più a calci che a calcio, basta solo vedere il primo intervento di Muntari su Dybala, che a mio giudizio era da rosso diretto, ma non solo, i vari Campagnaro, Coda, Coulibaly e compagnia cantante. A dimostrazione che il nostro amico Zeman aveva preparato a dovere la gara, non sul piano tecnico – tattico, ma sul piano della provocazione fisica, magari per far sì che qualcuno dei nostri non potesse arrivare a fine stagione, così da compromettere il cammino dei bianconeri in campionato. Sconcertante poi la giustificazione della partita di Muntari, che ha solo picchiato impunemente per tutta la gara, rimediando una sola ammonizione: il boscemo ha testualmente detto “Muntari è fatto così, anzi se giocasse con qualche grande squadra non sarebbe stato ammonito”. Tutto sommato avrebbe pure ragione, io ricordo bene un Muntari impunito picchiatore di Inter e Milan, e dunque, se adesso con fallacci da rosso diretto, rimedia solo un giallo, e viene poi graziato da un arbitro che vede un altro fallaccio a due metri di distanza, non posso che ritenere che nel frattempo le milanesi sono diventate come il Pescara …
3 – L’angolo di Sarri
L’allenatore più amato dai media nostrani, ha ancora una volta dato il meglio di sé in conferenza stampa pre Napoli – Udinese. Ad una domanda di un giornalista Mediaset, che nella sostanza chiedeva spiegazioni come mai il Napoli facesse il gioco più bello d’Italia (o del mondo, o della galassia, o dell’Universo, fate voi), ma nonostante ciò fosse terzo in classifica e fuori dalle coppe, il nostro Sarri, non nobile, ma ricco, e coraggioso solo quando è supportato, dopo il solito pistolotto sulle quasi vittorie del suo Napoli contro Real Madrid e Juventus, ha testualmente detto: "Se ci paragoniamo ai top del mondo, è ovvio che ci manca qualcosa. Come a voi per diventare come la CNN". Come dire, ha messo in ridicolo l’emittente che stipendia quel giornalista. In fondo sta bene a Mediaset, che da due anni, in aperta ostilità antijuventina, non fa altro che esaltare questo cabarettista al servizio di un cinepanettonaro!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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