Tre punti fondamentali, quelli conseguiti contro il Chievo sabato sera, un passo avanti quasi decisivo per il sesto scudetto, naturalmente con il pensiero a martedì, quando ci sarà la gara di andata contro il Barcellona. Forse si è faticato più del previsto, il gol sicurezza è arrivato a pochi minuti dalla fine, proprio quando i clivensi stavano pressando maggiormente, anche se con scarsi risultati, alla ricerca di un insperato pareggio, ma c'è da dire che, a differenza di altri blasonati squadroni, il Chievo è stato sempre ostico allo JS, e due pareggi in passato li ha raccolti. E così rimane invariato il vantaggio sulla seconda, ma con una gara in meno da disputare.
La partita in sintesi
Allegri effettua poco turn over, o meglio schiera una difesa largamente rinnovata rispetto alle gare contro il Napoli, ripropone Marchisio a centrocampo, e Sturaro esterno sinistro avanzato, ma non fa a meno della coppia Dybala - Higuain, che sarà decisiva nel risultato finale, se è vero che le due marcature sono del Pipita, è soprattutto vero che in entrambi i casi le grandi giocate sono state della "Joya”. Il problema tuttavia è che questa squadra costruisce molto ma realizza pochissimo, Higuain a parte, non mostra la necessaria cattiveria sotto porta, sono state sprecate occasioni per scelte finali errate, la ricerca a tutti i costi dell'ultimo passaggio, invece del tiro a rete, e sono mancate le conclusioni da fuori. Per cui gara praticamente “monologo”, tranne la fase finale del secondo tempo, ma troppe occasioni sciupate.
Le sostituzioni
Le prime due direi di routine, Dani Alves per Lichtsteiner, Lemina per Cuadrado, considerato che la squadra aveva giocato mercoled, era alla terza gara in sei giorni. Più di valore tattico l’innesto di Bonucci per Sturaro, in quel momento il gruppo sembrava un po’ a corto di fiato, e dunque occorreva serrare le fila per evitare problemi, e non a caso poco dopo è arrivato il raddoppio, a chiudere la gara.
I singoli: sull’altare.
Grandissima prestazione di Dybala, incontenibile, cosa che fa ben sperare per martedì sera. Inutile dire che chi ne ha beneficiato è stato Higuain, micidiale in area, anche se ha fallito forse l'occasione più facile ad inizio ripresa. Degli altri, bene Lichtsteiner, ha corso molto, magari qualche volta a vuoto, e a fine gare non ne aveva più; bene pure Khedira, e in difesa sicuramente bene Barzagli.
Da rivedere
Non sono state tutte rose e fiori, davvero impalpabile Sturaro, il Cuadrado del primo tempo irritante, meglio nella ripresa, mentre Marchisio, anche se ancora lontano da uno standard accettabile, mi è parso migliorato rispetto alla gara contro il Napoli.
L’arbitro
Una volta tanto devo parlare bene di un direttore di gara, praticamente al suo primo anno di serie A, Fabbri. In questi casi si parla di arbitraggio “inglese”, si lascia giocare, non si spezzetta il gioco se non per interventi fallosi incontestabili, ammonizioni solo quando davvero necessario. Come dire, se non si guasta, quest’arbitro ha un avvenire eccellente.
Prossimo turno
La gara in trasferta a Pescara, sabato prossimo, potrebbe essere più insidiosa di quanto si possa pensare. Gli abruzzesi non sono in smobilitazione, in panchina c’è sempre il nostro amico Zeman, che caricherà i suoi, in nome di quel più che ventennale livore che nutre verso di noi. Ma la vera insidia è che questa gara è nel mezzo tra le due di CL, che potrebbero sottrarre molte energie soprattutto psichiche ai bianconeri. Probabile un notevole turn over, che però dovrà tenere conto del fatto che i punti di vantaggio sulla Roma sono sei e non possono ridursi adesso.
La giornata di campionato
Quasi tutto secondo previsioni, la Roma vincente a Bologna, e nessuno che parli di scansamento degli emiliani, quando prendono caterve di gol in casa contro giallorossi e napoletani; questi ultimi vittoriosi all’Olimpico contro una Lazio rimaneggiata, troppo timorosa e che solo nella seconda frazione, a risultato compromesso, ha provato a giocarsela. La notizia del giorno semmai è la sconfitta dell’Inter a Crotone, e così si complica la corsa verso l’Europa, essendo stati sorpassati dal Milan, vittorioso largamente contro il Palermo. Pensare che i neuroazzurri ci prendevano in giro con lo striscione “in B non sono mai andato e a Crotone non ho mai giocato”: per la prima parte vedremo in avvenire, per la seconda evidentemente sapevano già che avrebbero fatto una figura delle loro.
Le mie postille
1 – Le quattro giornate di Napoli, con angolo di Sarri
Le tanto temute trasferte napoletane sono finalmente alle spalle, e si sono concluse nel migliore dei modi, del turno di campionato ne abbiamo parlato la settimana scorsa, qui parlerò della gara di coppa Italia. Che formalmente sul campo abbiamo perso, ma queste gare vanno viste nell'ottica del doppio confronto, quindi obiettivo era arrivare in finale, e l'obiettivo è stato raggiunto, e direi pure in maniera convincente: non deve trarre, a mio giudizio, in inganno il risultato finale, molto casuale, dovuto a due situazioni davvero isolate. Semmai devono essere di monito per l'avvenire, in una gara praticamente sotto controllo per oltre un'ora, questi errori hanno rimesso in gioco i partenopei, e creato qualche affanno evitabile. Gara dai due volti infatti, ottimo inizio bianconero, un solo pericolo corso, sventato da Neto (croce e delizia) e poi il vantaggio realizzato proprio da Higuain; primo errore, o meglio, rimpallo sfortunato, che consente ad Hamsik di trovare il pareggio, nuovamente bianconeri in vantaggio con una perfetta ripartenza e intelligente cambio di gioco Alex Sandro - Dybala - Cuadrado e nuovamente Higuain in rete; poi l'erroraccio di Neto rimette il Napoli in gara, e il furore partenopeo a ben vedere produce solo l'azione del 3 - 2, anche quella frutto di un errore difensivo, stavolta di Benatia. Torno quindi al discorso iniziale, vero che anche stavolta nella ripresa i bianconeri sono andati in difficoltà, soprattutto nella fase finale non riuscivano a ripartire, ma anche vero che, chiuse le poche falle che si erano aperte, alcuni cambi tattici opportuni, e ripreso il controllo della situazione, la Juventus non ha rischiato nulla. Eroe della serata Gonzalo Higuain, due reti e una prestazione da trascinatore, lottatore a tutto campo; degli altri molto bene Cuadrado, bene Bonucci, gli esterni difensivi, Dani Alves e Alex Sandro; tutto sommato positivo anche Rincon, forse frenetico in qualche circostanza;
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Onore al merito alla antisportività di Sarri che non fa restituire palla ai bianconeri, anche da queste cose si denota la pochezza di un uomo, che poi va a giustificare la mancata restituzione della palla con il presunto tempo perduto dei giocatori juventini. Salvo poi scoprirsi che come gioco effettivo, la gara è risultata mediamente più lunga di un minuto rispetto alla media, più di 55 minuti. Ricordo una partita, Perugia – Juventus, ci stavamo giocando lo scudetto e lo stavamo perdendo, maggio 2000, palla finisce fuori, assistente di linea non vede un tocco di Pessotto e assegna la rimessa alla Juventus, ma il nostro difensore riconosce di avere toccato per ultimo e fa rimediare l’errore dell’assistente di linea. Poi ci si chiede perché la storia del Napoli è quella che sapete bene, mentre la Juventus è la Juventus, in Italia e nel mondo.
2 – Lo sciopero del tifo
Domani sera gara di andata di CL, contro il Barcellona, diciamo uno dei momenti fondamentali della stagione. Che arriva mentre in curva sud è in corso lo sciopero del tifo, sabato sera solo quelli del gruppo “Tradizione” hanno provato a trascinare il resto degli spettatori, non sempre con buoni risultati. Dispiace se, nel momento clou stagionale, e con una dirigenza nell'occhio del ciclone per via di imposture mediatiche sulla storia dei presunti rapporti con la 'Ndrangheta, domani sera questa iniziativa dovesse continuare, speriamo che si capisca il momento e si faccia sentire il calore ai nostri.
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