Nella settimana della polemica creata ad arte dal famigerato fogliaccio rosa milanese, di cui parlerò oltre, il Chievo ha cercato di dare prova di cosa significhi “non scarsarsi”, quando si gioca contro la Juventus, con una sorta di caccia all'uomo, condito il tutto da una direzione di gara educato al teorema "Carraro", nel dubbio sempre fischiare contro chi sta davanti, quindi contro la Juventus. Alla fine è andata male ai clivensi, Juventus vittoriosa anche ben oltre il punteggio, e primato consolidato. Ma d’ora in avanti sarà sempre così, anche se, a ben vedere, finora quelli che si sono scansati sono stati molti giornalisti sportivi, e si sono scansati dal raccontare la verità di un campionato che per adesso la Juventus sta dominando anche contro gli errori arbitrali.
La partita in sintesi
Vista la situazione di emergenza, Allegri inizia la gara con un modulo ibrido, che teoricamente doveva essere 4 – 3 – 3, ma a tratti è sembrato un 4 – 4 – 2: Lichtsteiner e Alex Sandro esterni difensivi, con Benatia al posto di Bonucci; a centrocampo Cuadrado a destra, direi tra le linee, quasi a formare almeno sulla carta un tridente con i due attaccanti, ma nei fatti esterno di centrocampo, e Sturaro sul lato sinistro e non da mezzala effettiva. L’infortunio iniziale di Barzagli non muta l’assetto, la difesa rimane a 4 con Bonucci, e dopo una iniziale titubanza, gara che prende una piega decisa con i bianconeri a comandare il gioco, non sempre in maniera efficace, però alcune nitide occasioni da rete sono state prodotte, in particolare la prima con Mandzukic, la seconda con Higuain. Nella ripresa, partenza più convinta e squadra subito in vantaggio; poi il generoso rigore concesso da Valeri ai clivensi a complicare la partita, ma anche grazie ai cambi e un assetto definitivo di centrocampo a 5, il finale è stato tutto di marca bianconera.
Le sostituzioni
L’infortunio di Barzagli ha costretto Allegri a “bruciare” un cambio, ed in una partita complicata come quella che si prefigurava, forse è stato meglio rischiare Bonucci e non Rugani. Nella ripresa due cambi che hanno inizialmente fatto storcere il naso, ma che si sono rivelati efficacissimi, dapprima Evra per Higuain, e squadra assestatasi in 4 – 5 – 1, la seconda Dani Alves per Lichtsteiner, che stava davvero faticando dal suo lato, e così fasce definitivamente chiuse e nessun problema per Buffon.
I singoli: sull’altare
Sicuramente sugli altari va collocato Mandzukic, autore del primo gol, altri due falliti di poco, un intervento subito in area, che poteva essere rigore, partita di grande sacrificio e agonismo. Un gradino sotto metterei qualcuno tra i più bistrattati di norma, ossia Hernanes, ha fatto la sua buona partita, sia in copertura alla difesa, sia nel gestire palla, e il fatto che giochi sembre discretamente in trasferta dovrebbe fare riflettere la tifoseria dello Juventus Stadium, specialmente gli ipercritici delle tribune est e ovest. Degli altri, Benatia impeccabile, idem Evra da quando entrato, e direi pure Dani Alves nel finale; ancora una volta prova più che positiva di Cuadrado, peccato quella conclusione fuori al termine di una azione da cineteca.
Da rivedere
Il problema di Higuain è ... Mandzukic, nel senso che i due non legano, l'argentino ha bisogno o di ali vere, o di un giocatore tra le linee, come Dybala, e mancando quest'ultimo spesso è proprio lui a dovere arretrare tra le linee. Decisamente male Lichtsteiner, il rigore non c'era, ma già prima aveva con un suo passaggio folle, innestato una pericolosissima ripartenza clivense.
L’arbitro
Avevamo già visto all’opera Valeri a Palermo, arbitro che temendo di perdere il controllo della gara, finisce con l’ammonire a casaccio, e come in quella occasione, anche stavolta si è ripetuto, ma in maniera diciamo singolare, punendo tre clivensi nel primo tempo, ma risparmiandosi di intervenire quando i padroni di casa picchiavano pesantemente. Pensate, zero falli fischiati su Higuain (questo anche per spiegare la sua prestazione non brillante), due rigori a nostro favore diciamo non visti, mentre ha avuto vista "bionica" sul contatto peraltro non troppo decisivo di Lichtsteiner su Pellissier, ed è stato così attento al contatto, da non accorgersi che è avvenuto fuori area di rigore, il tutto condito da una serie di fischi a cavolo, meno male anzi che non ha potuto non vedere il tentativo di azzoppamento su Pjanic, che ha provocato la punizione decisiva per il risultato.
Prossimo turno
In questa fase della stagione, con la squadra rimaneggiata ed ora pure la tegola Barzagli (due mesi di stop), con problemi di assetto tattico da migliorare, tra vecchi e nuovi, non si può pretendere il calcio spettacolo, tema “tormentone” di questo periodo (che poi vorrei capire cosa sia ...), ma occorre pensare a fare legna per l'inverno, in attesa che la squadra sia a pieno organico e i nuovi si siano ben inseriti. Lo scorso anno, con gli stessi problemi di questo periodo si era ben lontani dalla vetta, quest'anno invece con dieci vittorie su dodici, e una prospettiva di miglioramento, non può non essere considerata in senso positivo e il prossimo futuro da vedersi con fiducia. Dopo la pausa della Nazionale, turno apparentemente agevole contro il Pescara, che ancora sul campo non ha vinto una partita, quattro pareggi e una vittoria a tavolino. Ma turno da non sottovalutare, visto il clima che si sta creando, d’ora in avanti tutte dovranno dimostrare di non “scansarsi”, dato che in Italia, la squadra più forte anche se dimostra la sua forza dilagando contro gli avversari, non si deve vedere riconosciuta la sua forza, esisterà sempre almeno un imbecille che sosterrà la tesi dell’avversaria che si scansa contro i bianconeri.
La giornata di campionato
In testa non è cambiato nulla o quasi, distacchi immutati tra la capolista e la Roma, facilmente vittoriosa contro il Bologna, che naturalmente non si è scansato anche se ha consentito a Salah di sviluppare puntualmente l’unica sua grande giocate, partire in progressione su campo aperto, cosa che conoscono tutti tranne Donadoni a quanto pare. Continua il buon momento del Milan, vittorioso a Palermo, ed ormai il Barbera è terreno di facile conquista per chiunque, sei sconfitte su sei per i padroni di casa. Semmai continua ad avere battute d’arresto il Napoli, bloccato in casa dalla Lazio, e adesso superato pure dalla sorprendente Atalanta, anche se in casa Sassuolo si è polemizzato duramente contro la direzione di gara. Infine l’Inter, tornata alla vittoria con il terzo allenatore della stagione, anche se contro il fanalino di coda Crotone era a reti bianche fino a 5’ dalla fine: e adesso sta per arrivare il quarto allenatore stagionale, sarà davvero l’ultimo?
Le mie postille:
1 – Scansopoli 1
Il calcio italiano sta raggiungendo livelli di grottesco davvero imprevedibili fino a tempo addietro. Di norma le tesi per mettere in dubbio le vittorie bianconere erano il potere della Fiat e degli Agnelli, gli arbitri filo juventini, il doping, ovvero argomenti che dovevano spiegare in qualche modo il fatto che i perdenti erano perdenti per vicende oscure e non perché più scarsi, o perché effettivamente la Juventus era più forte. Questi argomenti ormai non funzionano, non ci sono più possibilità di insinuare doping e coperture, né di configurare strapotere della famiglia Agnelli e di Exor (non Fiat che, per quanto lo sappiano anche i muri, nulla ha a che spartire con la Juventus), considerato che in federazione comanda (o almeno vorrebbe far vedere che comanda), un ex consigliere di amministrazione dell’Inter, supportato da un gruppo “forte” composto da coloro che dettano legge in Lega Serie A, gruppo Galliani – Lotito – Preziosi – Delaurentiis. Neppure la tesi degli arbitri condizionati (da chi poi vorrei capirlo visto che dipendono dalla FIGC guidata da un interista), visto che quest’anno nessuno fa la classifica senza errori arbitrali, anche perché i bianconeri possono solo lamentare errori contro, e non errori a favore. Ecco allora la novità di argomento: LA JUVE VINCE PERCHE’ LE AVVERSARIE SI SCANSANO QUANDO LA INCONTRANO! Cosa che di per sé è una boiata cui possono credere solo gli idioti o quelli irriducilmente antijuventini (i due concetti sono sinonimi …), che non vogliono credere neppure minimamente che la Juventus possa vincere perché sia più forte; ma naturalmente siccome in questo paese, le boiate anche le più grottesche, possono diventare tesi e argomenti seri di discussione, basta che qualcuno le ripeta sistematicamente per diventare minimamente credibili: meglio ancora se supportate da qualche possibile riscontro. E chi se non il fogliaccio rosa milanese poteva costruire qualcosa di “succulento” per corroborare la tesi che le avversarie della Juventus si scansano? Ecco quindi uscire un articolo che non è una intervista a Buffon, ma che racconta di un Buffon che avrebbe, al termine della gara contro il Napoli (vinta peraltro dai bianconeri), richiamato ad un maggiore impegno i compagni di squadra, in vista del turno di Champions League, dato che “in Italia le avversarie SI SCANSANO, ma in Europa no”. Il virgolettato è nel titolo di quell’articolo, firmato da tale Olivero Gian Battista, sedicente simpatizzante juventino che però segue il Milan ed ha una moglie romanista (sic!), e sarebbe la frase che testualmente avrebbe detto Buffon, ma non all’articolista, bensì negli spogliatoi, e questa frase sarebbe stata riferita da “fonte confidenziale”, ossia una supposta talpa interna allo spogliatoio bianconero. Vedete, in uno Stato serio, con una informazione seria, e con lettori attenti, una cosa del genere avrebbe prodotto la radiazione del giornalista e una pesante sanzione al quotidiano responsabile; ma siamo in Italia, tutto fa brodo, specie contro la Juventus, e così, come detto all’inizio della postilla, una boiata può diventare tesi ed essere ritenuta credibile. Cosa che ha costretto la Juventus ad un comunicato stampa ufficiale di smentita (era ora!), ed a replicare aspramente al fogliaccio rosa in questione che, nel tentativo di correggere ma rimanendo in piedi, ha sostenuto che il termine scansarsi andava interpretato non in senso proprio, bensì come sorta di rassegnazione delle avversarie a perdere contro i bianconeri perché più forti. Come dire, una correzione ancor peggiore dell’originale, adesso saremmo alla sudditanza psicologica delle avversarie. Che poi sono presiedute da grandi elettori degli avversari di Andrea Agnelli e della Juventus, basti vedere per chi hanno votato, ad esempio, Ferrero, Zamparini, Campedelli, o come si manifesti nemico dichiarato di Agnelli uno come Della Valle, o uno come Lotito, e via discorrendo. Evidentemente è una finta, per coprire la loro volontà di scansarsi quando le loro squadre incontrano la Juventus …
2 – Scansopoli 2
Naturalmente agli irriducibili antijuventini, non interessa neppure verificare se una boiata del genere sia almeno attendibile, o avente qualche fondamento di verità: ed in questo si sono distinte le tifoserie dell’Inter e della Roma, con i loro portavoce mediatici o di social. La Juventus quest’anno ha vinto di misura contro Fiorentina, Lazio, Palermo, Udinese, Napoli e Chievo; ha vinto in maniera più rotonda contro Sassuolo, Cagliari, Empoli e Sampdoria, e proprio quest’ultima gara che ha scatenato gli interisti, che hanno attribuito la loro sconfitta al turn over fatto da Giampaolo contro i bianconeri, per tenere a riposo i migliori (Muriel e Quagliarella, che poi contro i bianconeri hanno giocato nella ripresa, non toccando palla …). Certo, agli interisti sarebbe sufficiente far notare che: Juventus – Cagliari 4 – 0, Torino – Cagliari 5 – 1 … Inter – Cagliari 1 – 2! Sempre ammesso che lo comprendano. Ma poi, è vero che le altre si scansano? Se così fosse, dovremmo avere precedenti a dimostrare che le grandi contro di noi fanno partite straordinarie e ottengono risultati positivi, e le piccole che si scansano, no; che le grandi a Torino vengono ad imporre il loro gioco e fanno punti, le piccole che si scansano, no. Partiamo dalla Sampdoria, visto che siamo in tema: ha perso pesantemente lo scorso anno, ultima di campionato, come dire tutti in vacanza o quasi, nei tre precedenti, una vittoria il primo anno, un pareggio e una sconfitta 4 – 2 che non fu affatto una passeggiata per i bianconeri, a dispetto del finale: in quattro gare quindi quattro punti, sei gol fatti quindici subiti: tenete a mente questo dato. A Torino ha vinto una volta l’Udinese, ha pareggiato tre volte il Chievo, due volte il Cagliari, due volte il Genoa, questo per fare alcuni riferimenti. Vediamo adesso le cosiddette grandi. L’Inter, ad esempio, a Torino, in cinque anni, una vittoria, un pareggio e tre sconfitte, cinque gol fatti e nove subiti, al Meazza su sei incontri quest’anno ha finalmente vinto, poi due pareggi e tre sconfitte, sei gol fatti e otto subiti. La Roma, all’Olimpico, due vittorie, due pareggi una sconfitta, cinque gol fatti e quattro subiti; a Torino, zero vittorie, zero pareggi e cinque sconfitte, quattro gol fatti e quindici subiti, come dire ne ha beccati quanto la Sampdoria che si scansa, segnando di meno e non facendo mai punti. Il Napoli al San Paolo, due vittorie, due pareggi e una sconfitta, nove gol fatti e otto subiti; a Torino, zero vittorie, zero pareggi e SEI SCONFITTE SEI, due soli gol fatti e quattordici subiti! Per completezza cito il Milan, sei incontri al Meazza, due vittorie, un pareggio e tre sconfitte, quattro gol fatti e sei subiti; a Torino, zero vittorie, zero pareggi e cinque sconfitte, tre gol fatti e dieci subiti. Mi fermo qui, anche perché, come dicevano i latini “intelligenti pauca”, non occorre dire altro per evidenziare che le accuse alle squadre che perdono contro la Juventus perché a loro dire “si scansano”, provengono da tifoserie che allo Juventus Stadium hanno conquistato meno punti del … Frosinone!
3 – L’angolo della CL
Il mercoledì europeo ha fatto uscire allo scoperto quello che io definisco il “vedovame juventino”, gli ipercritici che non perdono occasione per attaccare Allegri, Marotta, finendo con l’attaccare in realtà Andrea Agnelli, la società, o facendo il gioco di chi vuole destabilizzare. E situazioni come queste che accentuano la mia vena polemica, e di conseguenza comincio rinfrescando la memoria a tutti: 1997 - 98, Olympiacos - Rosenborg 2 - 2 ... a 9' dalla fine eravamo fuori a primo turno, poi un gol in questa gara ci qualificò; 1998 - 99, cinque pareggi di fila nel girone, vittoria contro il Rosenborg nell'ultima, ma passammo grazie al gol provvidenziale di tale Guerrero in Athletic Bilbao - Galatasaray, e alla differenza reti; mi astengo dal parlare della edizione 2000 - 01, eliminati con Zidane, Davids, Del Piero, Inzaghi, Trezeguet; 2001 - 02, ci bastava un pareggio a Leverkusen (li avevamo asfaltati all'andata nel girone), beccammo una scoppola; 2002 - 03, seconda fase a gironi, avevamo anche perso contro il Basilea, provvidenziale gol di Tudor nel finale contro il Deportivo, tre squadre a 7 punti, passammo per la differenza reti negli scontri diretti; 2003 - 04, eliminati negli ottavi dal Deportivo, vittorioso entrambe le volte (chi si ricorda di Tudor a centrocampo?); 2005 - 06, lo squadrone che tremare il mondo fa(ceva), ottavi di finale, praticamente fuori, a 2' dal termine maxi papera del portiere del Werder e gol di Emerson a qualificarci; quarti, eliminati dall'Arsenal, collezionando zero tiri in porta in due gare. Potrei continuare ricordando cose turche o danesi, o dicendo che l'unico allenatore che potrebbe recriminare è proprio il vituperato Ranieri, che, dopo un girone di qualificazione eccellente, con una squadretta (vediamo chi si ricorda quella formazione), venne eliminato più dagli arbitri che dal Chelsea; Dopo questo ripasso di storia juventina della Champions, non posso che chiedermi dove fossero in quelle occasioni gli ipercritici e cosa avessero detto. Vedete, quanto da me letto in giro tra mercoledì sera e giovedì è stato davvero stomachevole in diversi casi: io capisco la critica ad una prestazione davvero deludente, a volere essere generosi, capisco pure altro tipo di critiche a giocatori e a scelte dell'allenatore, ma un conto è la critica fatta perchè si valuta una gara e solo quella gara, un conto è il lanciare proclami disfattisti contro tutto e tutti, in un momento nel quale siamo in testa al campionato e praticamente qualificati agli ottavi di CL, dato che, con la Dinamo in casa l'ultima giornata, dovremmo davvero compiere una impresa epica a farci eliminare, sempre ammesso che il Lione batta il Siviglia e la Dinamo. Della partita penso che si possa parlare dando i giudizi, positivi e negativi, che rispecchiano quanto vistosi in campo: se dico che nessuno è veramente sufficiente sbaglio? Salverai Barzagli, per il recupero miracoloso ad un suo precedente errore, in parte Marchisio, alla fine a corto di fiato (piuttosto, se a perdere un certo pallone a centrocampo, a metà primo tempo, fosse stato Hernanes e non lui, cosa si sarebbe detto?), Alex Sandro, probabilmente unico insostituibile attualmente, e poi basta. Higuain ha sulla coscienza il gol fallito nel finale di primo tempo, che poteva chiudere la gara, Mandzukic solo generosità ma poca incisività, Pjanic ancora anonimo, Sturaro confusionario, Khedira troppo molle, Dani Alves ed Evra che vogliono dimostrare di essere sul viale del tramonto, e infine Buffon, che non so fino a che punto non sia anche colpevole sul gol del pareggio. Allegri è uscito infuriato, ma spero che lo fosse anche contro sè stesso intanto, ha sbagliato davvero l'impostazione della partita, due anni addietro il passaggio della difesa a 4 fu graduale, e dopo alcune prove favorevoli in campionato, non di punto in bianco; oggi come oggi almeno uno tra Sandro e Cuadrado non può rimanere fuori, specie fino a quando Dybala starà fuori; non ho capito perchè quel tipo di sostituzioni, nel senso che se ci stava Bonucci sostituito da Benatia, il cambio Cuadrado per Higuain è davvero tutto da spiegare, specie in quel frangente, mentre giusto l'ingresso di Sandro, ma a mio giudizio Pjanic doveva essere sostituito da Cuadrado, in quella fase della gara. Come vedete, anche io sono critico verso la prestazione, ma un conto è parlare della gara, un conto è rimpiangere il passato, attaccare i protagonisti del presente, e auspicare che se ne vadano tutti via.
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