Cinque minuti di fuoco nella ripresa per conquistare l'intera posta, e così grazie al ritorno al gol anche in campionato di Dybala, e la doppietta di Higuain, i bianconeri fanno propria l’intera posta contro un Empoli alquanto ostico per oltre un’ora. Gara che rischiava di complicarsi maledettamente, stavo rivedendo i fantasmi di un Genoa - Juve di due anni addietro, quando non trovammo la rete per pura sfortuna e proprio all'ultima azione di contropiede, nell'unica occasione prodotta dai padroni di casa, beccammo il gol e la sconfitta: stavolta per fortuna le cose sono andate diversamente. Ed in questo “diversamente” va compreso pure il riferimento alla direzione di Mazzoleni, che definire ostile ai colori bianconeri è già riduttivo.
La partita in sintesi
Formazione inedita quella schierata all’inizio al Castellani: teoricamente solito modulo, 3 – 5 - 2, ma con interpreti diversi, esterni di centrocampo Cuadrado e Alex Sandro, Hernanes centrale e coppia d’attacco argentina Higuain – Dybala. In realtà si è visto un 3 – 3 – 4 in fase di attacco, con due ali vere e due punte centrali, e due mezze ali sempre pronte ad inserirsi, quasi a creare una linea d’attacco a 5 in alcuni momento; mentre in fase di non possesso palla, linea difensiva a 4, con il solo Alex Sandro ad arretrare. L’Empoli ha provato a bloccare la manovra bianconera a centrocampo, con marcature quasi ad uomo, e per una buona ora di gioco aveva resistito, eppure le occasioni da gol per i bianconeri erano fioccate, tante, una traversa di Khedira, in una situazione nella quale era più difficile sbagliare, due gol falliti da Cuadrado, un salvataggio sulla linea su tiro da posizione quasi impossibile di Higuain, per non parlare delle numerose azioni non concluse al meglio per eccesso di foga.
Le sostituzioni
In un certo senso, la svolta della gara è stata data dall’inserimento di Lemina per Khedira, ed invero il francese ha dato maggiore concretezza alla manovra offensiva, entrando nelle azioni sia del primo che del secondo gol della Juventus. Di routine il cambio Pjaca per Dybala, e nel finale l’esordio di Sturaro, per riprendere confidenza con il campo dopo il brutto infortunio patito.
I singoli: sull’altare
Voglio iniziare citando Dybala, che non è stato certo il migliore in campo, ma è stata la sua settimana, sbloccatosi sia in CL, sia in campionato, con due reti delle sue, tiro da fuori area di precisione a Zagabria, e su assist rasoterra veloce, con la sua nota abilità a controllare e ad anticipare il tiro. Higuain si conferma essere l’attaccante che mancava, come suo solito non ha perdonato nelle occasioni nitide avute, compreso regalo della difesa empolese, e per questo lo ritengo il migliore in campo assieme a Cuadrado, nonostante il colombiano sia mancato in fase di conclusione. Segnalo con piacere la buona prova di Hernanes (94% di precisione nei passaggi, con buone verticalizzazioni e lanci lunghi), il quale evidentemente giocando acquisisce fiducia e convinzione, bene pure Lemina, anche se poteva essere più altruista nel finale e fornire assist a Pjaca invece di tirare; su quest'ultimo, più gioca e più mostra di possedere grandi numeri, deve solo cominciare a sapersi dosare.
Da rivedere
Si sarà arrabbiato di brutto per la sostituzione, ma Khedira oggi è apparso fin troppo compassato e fuori dal gioco, non credo sia un caso che la squadra ha sbloccato la partita uscito lui, e che il primo gol di Higuain è venuto proprio da Lemina.
L’arbitro
Due paroline le merita Mazzoleni, con la sua direzione di gara "originale". Pronti, via, e un fallo da rigore su Dybala invertito in punizione contro, un fuorigioco inesistente a Khedira, diverse decisioni "nel dubbio purchè non si favorisca la Juve", fino alla tragicomica, difensore empolese che scivola in quanto leggermente ostacolato dall'arbitro, e punizione a favore dell'Empoli con Pjanic che stava puntando verso l'area! Per non tacere del tentativo di strangolamento di Bellusci a Pjanic, sotto gli occhi di Mazzoleni che neppure si è sognato di intervenire. A conferma che quando si è forti si battono pure gli arbitri in giornata infelice.
Prossimo turno
Dopo la pausa per la Nazionale, bianconeri che ritornano in casa contro l’Udinese, che proviene da una brutta sconfitta interna contro la Lazio. La tradizione è nettamente favorevole alla Juventus, ma non va dimenticato lo scherzetto tirato dai friulani alla prima di campionato lo scorso anno. Diciamo che non è da sottovalutare il fatto che sia stato esonerato Iachini, e la panchina affidata proprio ad un ex, Del Neri, che lo scorso anno pur con il Verona ormai in B, riuscì a batterci nella penultima di campionato, unica sconfitta nel girone di ritorno. Come dire, partita teoricamente abbordabile, ma con dei precedenti, in relazione alla squadra e al tecnico, che non devono fare abbassare la guardia.
La giornata di campionato
La sconfitta del Napoli, imprevista, a Bergamo, consente alla Juventus di provare il primo allungo stagionale, e così ripresentarsi con quattro punti di vantaggio dopo la sosta della Nazionale. Partenopei decisamente incolore contro l’Atalanta, forse troppo gasati dagli eccessi di complimenti ricevuti durante la settimana. Adesso il Napoli è affiancato dalla Roma al secondo posto: i giallorossi hanno battuto l’Inter al termine di una gara combattuta, che serve a ridimensionare i nerazzurri, che evidentemente si erano troppo esaltati dopo la vittoria dei bianconeri. A 13 punti adesso si trova anche il Milan, vittorioso contro il Sassuolo, anche grazie ad un arbitraggio che definire scandaloso è già generoso, eppure non ci sono stati i soliti sermoni dei media, o imbavagliamenti di buffoni pseudogiornalisti e quant’altro. Delle altre, bene la Lazio, idem il Chievo, Torino che conquista la seconda vittoria “pesante” di fila, e dopo la Roma anche la Fiorentina si arrende all’Olimpico, oggi stadio “Grande Torino”.
Le mie postille
1 – L’angolo della CL
Comincio subito con la polemica: il giorno dopo Dinamo Zagabria – Juventus, ho letto in giro lamenti e critiche per la vittoria dei bianconeri (Dinamo scarsa, test poco probante, gioco lento etc.), ho ascolto messaggi a "Radio Sportiva", sempre di tifosi bianconeri polemici con Allegri, con la squadra, con tutto il mondo. A costoro dico una sola cosa, non è necessario tifare Juventus, seguire questa squadra, ce ne sono altre 19 in Italia e tutte quelle che si vogliono in Europa, lasciatecela seguire a noi che riusciamo ad esultare ancora per un poker fuori casa contro una squadra che non sarà di prima grandezza, ma comunque la qualificazione in CL se l'è conquistata superando ben tre turni preliminari. Immaginate se avessimo vinto di misura, faticando, o peggio non vinto, magari i signori descritti su, avrebbero organizzato caroselli estemporanei per richiedere l'esonero di Allegri, la cacciata dello staff dirigenziale e quant'altro. Andando alla partita, che poteva anche finire con un bottino più largo, e che è stata comunque una goleada come altre hanno fatto (si, perchè qualche talento ha sostenuto che le goleade della Juventus non sono come quelle del Barcellona ...): gara giocata con molta intelligenza direi, comandandosi il gioco ma non facendosi prendere dalla frenesia, lavorando gli avversari ai fianchi, e approfittando del primo errore difensivo loro, continuando a macinare gioco e colpendo dopo pochi minuti per chiudere quasi la gara, così da consentire una ripresa più di sperimentazioni che di intensità agonistica. Tatticamente non si è visto in alcun modo in campo il 3 - 5 - 2, ed in un certo senso credo che la squadra si stia assestando con una difesa a 4 atipica: il solo Evra si è allineato ai tre di difesa in fase di non possesso palla, mentre Dani Alves ha giostrato sempre nella metà campo avversaria, spesso in posizione di interno destro; interessante invece vedere come la squadra abbia segnato i primi gol, improvvise verticalizzazioni verso il giocatore che tagliava, ed il secondo in particolare è stato un capolavoro Pjanic – Higuain, che ricorda molto la combinazione Pirlo – Marchisio della prima gara ufficiale allo Juventus – Stadium. Intrigante infine il modulo finale 4 - 2 - 3 - 1, che potrebbe essere sperimentato di più con il rientro di Marchisio. Sul piano dei singoli, è stata la serata di Pjanic, di classe il suo primo gol, non era facile con il portiere in uscita e quasi a ridosso; ma direi bene tutto dalla metà campo in avanti, a cominciare da Hernanes diligente, che ha fatto bene il compito di coprire a centro e gestire palla senza strafare; i due attaccanti hanno entrambi realizzato gol di pregevole fattura; bene pure Dani Alves con una aggiunta: come avevo detto a fine primo tempo, per non segnare Higuain, non deve ricevere palla, potremmo invece dire per il brasiliano che basta che lui tiri verso la porta, ci sarà sempre una forza esterna, voluta o casuale, che trasformerà quel tiro in rete. Se invece devo trovare un limite, ancora una volta la fase difensiva nel suo complesso non mi è piaciuta, si soffre sulle palle inattive, abbiamo concesso almeno tre ghiotte ripartenze, fortunatamente gestite male dagli avversari, se il nostro forte deve essere l'imperforabilità difensiva, occorre lavorare e molto su questa fase.
2 – L’angolo di Sarri.
Il nostro mito non finisce mai di stupirci, ed a lui va tutta la nostra ammirazione, perché anche quando si pensa che abbia raggiunto le vette, dimostra sempre di non avere limiti e di potere stupire sempre di pipù. Aspettavo con ansia le sue dichiarazioni dopo partita, per spiegare la prima sconfitta in campionato, alambiccandomi il cervello su quale scusa potesse accampare stavolta, dopo la penombra, il pallone invernale, il giocare dopo la Juventus, il fatturato e così via. Stavolta, la causa della sconfitta è stata: - l’avere giocato in un campo “non adatto” per il Napoli; - l’avere giocato per la prima volta alle 15, da aprile in poi. Che dire? Sarà utile quindi far giocare tutte le partite del campionato al San Paolo, unico campo adatto al Napoli, e in orari che siano di gradimento di Sarri, visto che anche le 15 non vanno bene. Che dite, lo proponiamo alla Lega serie A?
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