Tutte le partite ufficiali della stagione |
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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.582 |
Giocate |
3.090 |
2.508 (54,74%) |
Vittorie |
1.699 (54,98%) |
1.175 (25,64%) |
Pareggi |
838 (27,12%) |
899 (19,62%) |
Sconfitte |
553 (17,90%) |
8.195 |
Fatti |
5.379 |
4.460 |
Subiti |
2.911 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
513 |
Giocate |
1.560 |
281 (54,78%) |
Vittorie |
927 (59,42%) |
114 (22,22%) |
Pareggi |
372 (23,85%) |
118 (23,00%) |
Sconfitte |
261 (16,73%) |
871 |
Fatti |
2.738 |
472 |
Subiti |
1.379 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 22.09.2016
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Juventus - Cagliari 4 - 0 - UNA PURA FORMALITA'
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di Antonio La Rosa
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Immediato riscatto dei bianconeri, dopo l’inopinato scivolone di domenica pomeriggio, e fragorosa vittoria contro il Cagliari. Partita a senso unico, come testimoniano gli zero tiri in porta e gli zero angoli nello score del Cagliari, e risultato tutto sommato contenuto per la grande serata del nostro ex Storari, che, a ben vedere, ha avuto la sfortuna di subire due reti su ribattute (e lentezza di riflessi dei suoi compagni di difesa) ed una su autorete. E per ottenere questo risultato, è bastato sistemare in maniera più logica la squadra in campo.
La partita in sintesi
Allegri è tornato sui suoi passi, rimettendo in campo la squadra sulla stessa falsariga della gara con il Sassuolo, a prescindere dai cambi di formazione: difesa a tre con Rugani a destra e Barzagli centrale, Dani Alves e Alex Sandro esterni di centrocampo, Hernanes centrale tra Lemina e Pjanic, in avanti coppia Higuain – Dybala. Come contro il Sassuolo, con il passare dei minuti la squadra si è assestata con un effettivo 3 – 4 – 2 - 1, e in fase di non possesso palla in 4 – 3 – 2 – 1, con il solo Alex Sandro ad arretrare sulla linea dei difensori; originale direi la posizione di Dani Alves, che spesso si è accentrato anziché operare sulla fascia, quasi da play maker supportato da Hernanes per via centrale e Lemina mezzala. Come detto, gara che è stata un monologo dei bianconeri, anche se le reti sono arrivate proprio nelle azioni diciamo meno lineari, nel senso che il primo è stato conseguente ad una gran giocata di prima di Higuain, e il suo tiro respinto miracolosamente da Storari, e sulla palla vagante il primo ad arrivare è stato Rugani a ribattere a rete, mentre nel secondo caso sempre Storari a chiudere in uscita su Pjanic, con pallone raccolto proprio da Higuain, che da quella posizione non sbaglia. Nella ripresa non c’è stata praticamente partita, il Cagliari ha solo badato ad evitare l’imbarcata e così la partita si è portata avanti stancamente fino alla rocambolesca quarta marcatura, e ancora una volta Storari sfortunato, la sua parata finisce addosso a Ceppitelli che di fatto manda in rete la palla.
Le sostituzioni
Poco da dire sulle sostituzioni, precauzionale l’inserimento di Neto ad inizio ripresa, causa un risentimento al ginocchio per Buffon, uno scorcio maggiore per Pjaca, che conferma di avere ottimi numeri ma da meglio realizzare, e infine Mandzukic per Higuain, cambio per rifiatare.
I singoli: sull’altare
Nereo Rocco soleva dire "datemi un portiere che para e un centravanti che segna, ed ho metà squadra", modo molto elementare per ricordare che in campo deve andare una squadra che non deve prendere gol e deve farli, cosa apparentemente banale, ma molto più concreta di quanto si possa pensare, specie in riferimento alla Juventus di questo inizio stagione: ne consegue che avendo la Juve il portiere che para, o meglio la difesa che tiene al meglio o quasi, il centravanti che segna non può lasciarlo in panchina, ed anche ieri si è visto il “peso” che ha Higuain in questa squadra, ogni pallone toccato da lui in zona area di rigore, ha sempre prodotto una occasione da rete nitida o una realizzazione. Per il resto, che Alex Sandro fosse un potenziale fuoriclasse, lo si intuiva lo scorso anno, anche se a sprazzi, ma penso che nessuno potesse immaginare la straordinaria crescita che sta manifestando in questo inizio stagione, la sua migliorata capacità in fase difensiva, ma soprattutto l'essere praticamente immarcabile quando parte in progressione sulla fascia; Pjanic proprio dipinto capolavori con le sue giocate, specie quando ha potuto dialogare con Dybala; bene Lemina riportato a mezzala, ed il tanto contestato Hernanes ha sicuramente svolto con molta diligenza ed efficacia il suo compito di centrale davanti alla difesa; bene pure Rugani, ottimo primo tempo, nella ripresa qualche sbavatura, più che altro quando ha provato le chiusure e le giocate di classe, come dire, se spazza alla viva il parroco, in certe situazioni non gli fa male. Due paroline a parte per Dani Alves, non solo per il gol, ma soprattutto per il lavoro svolto durante la gara, quasi a volersi immedesimare nel ruolo di leader e trascinatore della squadra: come dire, mentalità da grande campione che pur avendo vinto tantissimo, ha ancora fame di vittorie.
Da rivedere
A Dybala sta mancando solo il gol, e la cosa è spiegabile, considerato che Higuain gli toglie un pò di spazio, che gli altri si inseriscono di frequente alla conclusione, come vistosi stasera, e dunque qualcuno che deve segnare un pò di meno ci dovrà essere: è l'unica cosa che secondo me gli sta mancando, la rete, ma vedergli fare certe giocate, sempre efficaci e utili per i compagni, per adesso credo che basta e avanza. Quindi un “da rivedere” più che altro nel senso che aspettiamo si sblocchi, ma non per questo il suo apporto alla squadra sia calato o irrilevante, anzi.
L’arbitro
Gara fin troppo facile da dirigere, per l’esordiente Mariani, e nessun errore di rilievo. Se non il fatto che, anche lui, per non avere critiche e mugugni, qualche fallo invertito a danno della Juventus l’ha fischiato, lo stesso dicasi per qualche cartellino nella ripresa a danno di bianconeri.
Ultima cosa: lo stadio ha accolto con straordinario calore i due ex, Marco Storari e Simone Padoin, a dimostrazione dell'affetto che il popolo bianconero nutre verso i due. E si dà il caso che i due siano stati gli unici a salvarsi in una serataccia della loro squadra, a conferma della loro grande professionalità.
Prossimo turno
Sabato sera la Juventus sarà di scena a Palermo, contro una squadra data già per spacciata, ma proveniente da una vittoria scaccia crisi a Bergamo. Il “Barbera” da anni è stato sempre generoso verso i colori bianconeri, sia come presenza sugli spalti, al punto che spesso i rosanero si sono dovuti lamentare di giocare quasi fuori casa questa partita, per l’enorme presenza di tifosi juventini provenienti da tutta la regione siciliana, sia come risultati: non perde la Juventus contro i padroni di casa, dalla stagione 2010 – 11, e le ultime quattro gare sono state tutte vittorie per i bianconeri. E si dovrà anche stavolta puntare al risultato pieno, visto che la classifica si allunga nel complesso, ma si è sostanzialmente accorciata in vetta.
La giornata di campionato
La leadership del Napoli è durata appena il tempo … di festeggiare San Gennaro, e così dopo due soli giorni, partenopei tornati al secondo posto, bloccati dal Genoa, partita sulla quale tornerò in sede di postille. Al terzo posto si trovano Roma e Inter, entrambe vittoriose contro il Crotone la prima e ad Empoli la seconda, e la cosa in sé non fa notizia, mentre fa notizia che appaiata alle due grandi o ritenute tali, ci sia il sorprendente Chievo, vittorioso contro il Sassuolo, e sabato sera ci sarà proprio Napoli – Chievo. Delle altre, sembra in ripresa il Milan, che ha avuto ragione della Lazio, squadra che va ancora a corrente alternata; pari tra Udinese e Fiorentina, che non scontenta nessuna delle contendenti, mentre in coda comincia a farsi difficile la posizione del Crotone,
Le mie postille
1 - L’angolo di Sarri. Finalmente il campionato è falsato! E’ bastato che il Napoli, arrivato in vetta grazie al regalone dei bianconeri alla squadra milanese detentrice di tutti i titoli in materia di prescrizione, falso e trofei di cartone, al turno infrasettimanale perdesse la vetta della classifica, in quanto bloccato a Genova, per rivedere il Sarri piangente che tutti ben conosciamo e “ammiriamo”. Le sue dichiarazioni post partita di ieri sera, che io ho casualmente ascoltato sul famigerato canale antijuventino Premium Sport, sono davvero da encomio solenne: ha esordito parlando di tre episodi a danno della sua squadra, ha continuato dicendo che se lui sbaglia lo cacciano mentre se sbagliano gli arbitri continuano ad arbitrare, ha aggiunto che siccome il suo Napoli ha il quinto fatturato (arieccolo col fatturato … n.d.a.), evidentemente lo devono fare arrivare quinto, ed ha concluso che lui queste cose non le dice per non apparire uno che si lamenta, ma sarebbe arrivata l’ora che parlasse la società al suo posto. E così ritorna la storia del fatturato, degli arbitri, mancava solo la penombra, il pallone estivo diverso da quello invernale, ed il repertorio sarebbe stato praticamente completo. La risposta del suo presidente è arrivata, pubblicamente, di segno opposto a quella auspicata dall’ex bancario scopertosi allenatore di calcio: in sostanza De Laurentiis ha detto che gli errori arbitrali ci possono stare, ma che non devono diventare un alibi quando non si vince. Sorprendente questo comunicato stampa del presidente napolista, che ricordiamo bene in altre circostanze come aizzatore e non come pompiere: forse sta diventando più diplomatico. O forse i suoi amici con cui si è accordato per eleggere Tavecchio alla presidenza della FIGC e il ventriloquo di Galliani alla presidenza della Lega Serie A, gli avranno spiegato meglio che gli arbitri sono organismo interno alla FIGC guidata dal suo amico, noto tifoso interista euforico domenica sera al Meazza. E magari gli avranno pure spiegato che il barlettano D’Amato è notoriamente interista. Insomma meglio non mettersi mai contro il VERO potere nel Palazzo del calcio.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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