Scoccia, maledettamente, perdere una partita anche insignificante come la trasferta sul campo del già retrocesso Verona, e scoccia ancora di più il modo come è maturata, quella di domenica sera, contro una squadra mediocre che sta meritatamente scendendo in B, serie anche elevata rispetto a quel pubblico che anche stavolta ha dimostrato tutta la sua inciviltà e intolleranza, che naturalmente non farà rumore. Anche perché l’arbitro si chiamava Maresca, di Napoli, e gli ululati razzisti non colpivano il napolista Koulibaly, ma i nostri Asamoah, Cuadrado e Alex Sandro.
Non facciamone un dramma, del resto queste sconfitte di fine stagione ci possono stare, ricordiamoci Parma lo scorso anno, ma anche Genova tre anni fa: specie dopo un filotto di 26 partite (DICONSI VENTISEI), con un solo pareggio. Si dirà che così non si battono i record, ma dove sta scritto che uno scudetto deve essere conquistato anche battendo record su record?
Due cose vanno rilevate di ieri sera: la prima arbitrale, è la seconda partita di fila con una direzione di gara infame, quella di stasera ha superato ogni limite, specie nel primo tempo, correggendosi parzialmente a risultato ormai gravemente compromesso, ed in effetti ho la sensazione che, capita l'antifona, alcuni hanno badato soprattutto a portare a casa le caviglie integre, e di questo ne parlerò soprattutto in una postilla oltre.
La seconda è che si è ben compreso quanto fondamentale sia la presenza in campo di gente come Mandzukic, Khedira, Pogba, Marchisio, Evra, e non solo per fattori tecnici, ma soprattutto mentali: in campo è mancato chi, nel momento più delicato della gara, ad inizio ripresa, prendesse in mano le redini della squadra.
Pochissime sufficienze a mio giudizio, Neto ha fatto quello che poteva in una serata nella quale anche la retroguardia ha sbandato paurosamente, specie nella ripresa, in quanto scarsamente protetta dal centrocampo; Zaza è stato quello che ha cercato più convintamente la via della rete, ma troppa irruenza spesso produca poca lucidità; Dybala ha avuto qualche spunto interessante, ma non poteva fare di più.
Viceversa Asamoah temo non ritornerà più quello ammirato i primi due anni in bianconero; Sturaro in fase involutiva, e non è questione solo di domenica sera; poco convincente Lemina, nonostante dovesse essere la sua serata.
La giornata di campionato
Si delineano pure gli altri verdetti stagionali, e praticamente l’ultima di campionato avrà pochissime gare veramente interessanti ai fini della classifica finale. Teoricamente la lotta salvezza vedrebbe ancora impegnate Palermo e Carpi, quest’ultimo vittima intanto della imprecisione di Mbakogu, due rigori falliti che pesano tantissimo, oltre che della strana determinazione della Lazio, ormai non avente più interessi di classifica: ma l’ultima di campionato sembra già scritta. Come pure il secondo posto sembra definitivamente assegnato al Napoli, vittorioso a Torino contro una formazione granata inguardabile, che è già alla seconda sconfitta su due gare, da quando è stata cambiata, per motivi elettorali, la denominazione dello Stadio Olimpico. Quindi l’ultimo verdetto che rimane in sospeso è quello della sesta piazza, ovvero l’Europa League, anche se al turno preliminare: dopo il sorpasso del Milan vittorioso a Bologna, anche grazie ad una direzione di gara che non fa scandalo vista la protezione mediatica rossonera, domenica controsorpasso del Sassuolo, vittorioso a Frosinone, e nell’ultima di campionato, si dà il caso che gli emiliani dovranno conquistare la certezza del piazzamento, giocando contro … l’Inter! Come dire, non penso che i nerazzurri, tranquilli del quarto posto, faranno la partita dell’anno per assicurare ai cugini rossoneri il sesto posto. E in quel caso, temo per la direzione di gara della finale Tim Cup del 21 maggio.
Le mie postille
1 – Maresca, futuro radioso.
Parliamo dell’arbitro di Verona – Juventus, Fabio Maresca, di Napoli. Ecco, immaginatevi intanto se a dirigere il Napoli, mandassero un arbitro di Torino, chissà quanti masanielli sarebbero insorti e presentato interpellanze parlamentari, o quanti Liguori e ciarpame vario, si sarebbero imbavagliati davanti alle telecamere. Naturalmente non fa notizia il contrario, non fa ad esempio notizia Guida di Torre Annunziata, tifoso napolista dichiarato (vedi http://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2013/01/27/news/juve_accuse_guida-51389315/ ), il famoso arbitro che “non se l’era sentita” di concedere un rigore alla Juventus contro il Genoa al 93’, in una stagione nella quale, guarda caso, la diretta concorrente per lo scudetto con i bianconeri era il Napoli di Mazzarri. Vediamo nel dettaglio le imprese di questo signore ieri sera, in una gara per fortuna priva di valore per la classifica: - Verona falli commessi 21 (e non parlo di quelli non sanzionati naturalmente, specie nel primo tempo), tre ammoniti, come dire uno ogni sette falli; - Juventus falli commessi 13, quattro ammoniti e un espulso, come dire una ammonizione ogni tre falli; - primo tempo, Siligardi, già ammonito, sgambetta da dietro Cuadrado, sarebbe secondo giallo, neppure punizione; - Zaza ammonito a primo intervento, neppure tanto cattivo (e se qualcuno ricorda, la faccia sgomenta del nostro attaccante al cartellino dell’arbitro), e successivamente atterrato in area, nessuno rileva il fallo da rigore; - sul rigore al Verona si potrebbe discutere a lungo, diciamo che dovendosi fare l’omaggio finale a Toni (piuttosto perché ieri in campo e non a Palermo?), un regalo ci poteva pure stare; - ripresa, Lemina ammonito per avere subito un fallo da ammonizione da parte di un avversario (maglia trattenuta in fase di ripartenza); - poi a fine gara, il contentino di chiusura, il rigore inutile solo per il gol della bandiera, quasi a volere giustificare gli scempi precedenti. Bene: sapete il voto che ha dato a questa direzione di gara, chiaramente da 4 se non ci fosse stata la Juventus, il famigerato quotidiano milanese su carta diversa da quella bianca? Sette, ripeto SETTE! Il messaggio mi pare chiaro, fischiate a danno della Juventus, anche in malafede, e sarete incensati, farete carriera. Anche perché, visti i precedenti di Rocchi dopo Juventus – Roma dello scorso anno, e Rizzoli, dopo il derby di quest’anno, chi si esporrà a processi mediatici pubblici?
2 – Zazzaroni della settimana.
E’ tornato a parlare Sarri. Ed è tornato a propinarci perle di saggezza, come è solito fare, spiegandoci il suo modo di vedere la stagione che sta arrivando al termine. Spiegandoci che in pratica il Napoli è primo: nel possesso palla, nei tiri totali fatti, nei passaggi fatti, nel minor numero di tiri subiti e via di seguito: insomma mancava solo che ci desse anche il dato delle rimesse laterali e dei calci d’angolo, e il quadro sarebbe stato completo. Peccato però che nel calcio non vince chi tira di più, chi tiene più palla, chi passa di più palla senza sbagliare, ma chi segna di più e subisce di meno. Ma non è detto, magari il suo presidente potrebbe farsi sostenitore di una radicale riforma del calcio, e inserire, che so, chi ha il mare, chi cucina meglio la pizza, chi suona meglio il mandolino e chi ha inventato le sceneggiate. Nelle quali Sarri ormai si è inserito perfettamente!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
|